Crisi personale ed attacchi di panico
Salve,
sono una ragazza di 24 anni e da un po' di tempo non riesco più a gestire la mia vita.
Sono sempre stata una persona piena di passioni e di stimoli, con tanta voglia di fare e di provare cose nuove. Ma da qualche mese (in particolar modo dopo aver terminato gli studi) non vedo più prospettive davanti a me.
Non riesco a trovare un lavoro che mi soddisfi e questo genera in me una forte ansia ed una sensazione di inutilità, in quanto le mie giornate sembrano tutte uguali.
Ho paura del tempo che passa e di non riuscire a guadagnarmi la stima e la credibilità da parte dei miei familiari. Ogni tentativo di impiegare il mio tempo in qualcos'altro (tutte le attività che una volta amavo) mi sembra vano.
Provo sfiducia nel genere umano, sia nel campo delle amicizie che in quello sentimentale. Credo sempre che le persone mi usino e quando mi piace qualcuno non mi ritengo mai alla sua altezza. Oltretutto mi sento in trappola nella città in cui attualmente vivo.
Certamente l'amore è il fattore che mi destabilizza più di tutto il resto.
Da qualche mese ho una relazione a distanza poco definita che mi provoca molto sconforto, in quanto si tratta di una situazione statica che non va né avanti né indietro. Ho paura di provare per questo ragazzo dei sentimenti non ricambiati e non riesco in nessun modo ad affrontare con lui questo argomento.
Questo rapporto somiglia molto ad un fidanzamento, ma in realtà non stiamo insieme a causa di progetti futuri piuttosto problematici. Dopo tutto questo tempo (in cui ci siamo visti fisicamente pochissime volte a causa della lontananza) io sento il bisogno qualcosa di più, che però non arriva mai, nemmeno quando mi sembra stupidamente di avere un legame più solido con questa persona.
Questo fa nascere dentro di me mille paranoie, la sensazione di essere presa in giro e di non valere nulla. Passo le mie giornate attaccata al cellulare, in attesa di un messaggio o di una chiamata e quando non arrivano inizio a stare male fisicamente e psicologicamente: soffro di insonnia, non riesco a mangiare, non riesco a respirare, non trovo più il senso di nessuna cosa che mi circondi, provo una gelosia ed un senso di rabbia immensi. Mi sembra che la mia vita sia del tutto inutile senza questa persona e non riesco a reagire in nessun modo.
Mi dico sempre che se avessi un impiego, potrei riuscire a distrarmi da questi pensieri almeno per qualche ora, ma è come se il mio corpo e la mia mente fossero paralizzati. Amore, lavoro, famiglia ed amicizie, mi sembra che nulla vada per il verso giusto, mentre gli altri continuano a dirmi che sono io a dovermi procacciare delle occasioni. A me sembra invece di non poter decidere nulla, di non poter fare nulla. Potrei definirmi un'anima in pena e questa sensazione di malessere comincia davvero a spaventarmi, in quanto non è assolutamente da me e non è mai successa una cosa simile in tutti questi anni. Ho paura di ammalarmi, non vedo vie di uscita da nessuna parte. Cosa posso fare?
sono una ragazza di 24 anni e da un po' di tempo non riesco più a gestire la mia vita.
Sono sempre stata una persona piena di passioni e di stimoli, con tanta voglia di fare e di provare cose nuove. Ma da qualche mese (in particolar modo dopo aver terminato gli studi) non vedo più prospettive davanti a me.
Non riesco a trovare un lavoro che mi soddisfi e questo genera in me una forte ansia ed una sensazione di inutilità, in quanto le mie giornate sembrano tutte uguali.
Ho paura del tempo che passa e di non riuscire a guadagnarmi la stima e la credibilità da parte dei miei familiari. Ogni tentativo di impiegare il mio tempo in qualcos'altro (tutte le attività che una volta amavo) mi sembra vano.
Provo sfiducia nel genere umano, sia nel campo delle amicizie che in quello sentimentale. Credo sempre che le persone mi usino e quando mi piace qualcuno non mi ritengo mai alla sua altezza. Oltretutto mi sento in trappola nella città in cui attualmente vivo.
Certamente l'amore è il fattore che mi destabilizza più di tutto il resto.
Da qualche mese ho una relazione a distanza poco definita che mi provoca molto sconforto, in quanto si tratta di una situazione statica che non va né avanti né indietro. Ho paura di provare per questo ragazzo dei sentimenti non ricambiati e non riesco in nessun modo ad affrontare con lui questo argomento.
Questo rapporto somiglia molto ad un fidanzamento, ma in realtà non stiamo insieme a causa di progetti futuri piuttosto problematici. Dopo tutto questo tempo (in cui ci siamo visti fisicamente pochissime volte a causa della lontananza) io sento il bisogno qualcosa di più, che però non arriva mai, nemmeno quando mi sembra stupidamente di avere un legame più solido con questa persona.
Questo fa nascere dentro di me mille paranoie, la sensazione di essere presa in giro e di non valere nulla. Passo le mie giornate attaccata al cellulare, in attesa di un messaggio o di una chiamata e quando non arrivano inizio a stare male fisicamente e psicologicamente: soffro di insonnia, non riesco a mangiare, non riesco a respirare, non trovo più il senso di nessuna cosa che mi circondi, provo una gelosia ed un senso di rabbia immensi. Mi sembra che la mia vita sia del tutto inutile senza questa persona e non riesco a reagire in nessun modo.
Mi dico sempre che se avessi un impiego, potrei riuscire a distrarmi da questi pensieri almeno per qualche ora, ma è come se il mio corpo e la mia mente fossero paralizzati. Amore, lavoro, famiglia ed amicizie, mi sembra che nulla vada per il verso giusto, mentre gli altri continuano a dirmi che sono io a dovermi procacciare delle occasioni. A me sembra invece di non poter decidere nulla, di non poter fare nulla. Potrei definirmi un'anima in pena e questa sensazione di malessere comincia davvero a spaventarmi, in quanto non è assolutamente da me e non è mai successa una cosa simile in tutti questi anni. Ho paura di ammalarmi, non vedo vie di uscita da nessuna parte. Cosa posso fare?
[#1]
Gentile utente,
lei attraversa il periodo delicato in cui non si è più studenti ma non ancora lavoratori e quindi si manca di una collocazione ben definita.
La mancanza di un riconoscimento più preciso da parte della società potrebbe portare del disagio e i sintomi che lamenta.
Se così fosse uno psicologo può senz'altro aiutarla nell'autostima e nel mettere in atto strategie efficaci per trovare un lavoro soddisfacente.
Un maggiore benessere si ripercuoterà poi anche sulla capacità di gestire al meglio il rapporto sentimentale.
L'autostima di solito si nutre di rapporti interpersonali significativi per cui le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della Gestalt, approccio molto efficace per migliorare questo aspetto.
Cordiali saluti
lei attraversa il periodo delicato in cui non si è più studenti ma non ancora lavoratori e quindi si manca di una collocazione ben definita.
La mancanza di un riconoscimento più preciso da parte della società potrebbe portare del disagio e i sintomi che lamenta.
Se così fosse uno psicologo può senz'altro aiutarla nell'autostima e nel mettere in atto strategie efficaci per trovare un lavoro soddisfacente.
Un maggiore benessere si ripercuoterà poi anche sulla capacità di gestire al meglio il rapporto sentimentale.
L'autostima di solito si nutre di rapporti interpersonali significativi per cui le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della Gestalt, approccio molto efficace per migliorare questo aspetto.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Gent.le Ragazza,
la sua lunga richiesta esprime un gran desiderio di condividere il proprio vissuto, il suo disagio sembra aver contaminato ogni ambito della tua vita facendoti sentire sola con le tue paure.
Tuttavia è nella dimensione affettiva che stai vivendo insicurezza confusione e disorientamento.
Non è cercando di distrarti da questi pensieri che riuscirai a ritrovare una condizione di vita gratificante, c'è bisogno di avere uno spazio d'ascolto ( colloquio con lo psicologo) che ti consenta di esprimere il tuo disagio, lasciando affiorare emozioni e sofferenza perché saranno proprio queste ad indicarti la direzione nella quale orientare le tue energie, creando le condizioni favorevoli ad una sana progettualità.
la sua lunga richiesta esprime un gran desiderio di condividere il proprio vissuto, il suo disagio sembra aver contaminato ogni ambito della tua vita facendoti sentire sola con le tue paure.
Tuttavia è nella dimensione affettiva che stai vivendo insicurezza confusione e disorientamento.
Non è cercando di distrarti da questi pensieri che riuscirai a ritrovare una condizione di vita gratificante, c'è bisogno di avere uno spazio d'ascolto ( colloquio con lo psicologo) che ti consenta di esprimere il tuo disagio, lasciando affiorare emozioni e sofferenza perché saranno proprio queste ad indicarti la direzione nella quale orientare le tue energie, creando le condizioni favorevoli ad una sana progettualità.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 29/04/2014.
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