Bambino vivacissimo ma che non parla

Mio figlio ha 20 mesi e non dice una parola, ogni tanto dice mamma ma per il resto emette dei suoni tipo lallazione. E' un bambino vivacissimo, corre sempre, dentro e fuori casa, portarlo in giro è un incubo perchè non sta mai fermo, è curioso, vuole toccare tutto ed esplorare tutto. Non sta mai fermo, si tranquillizza solo mentre mangia e se ha molto sonno. Non risponde mai quando viene chiamato e non perchè non sente ma perchè preso dal fare altro; gioca con concentrazione con le costruzioni che adora. Ama poi tutto giò che è luminoso e suona. Quando vuole qualcosa la indica col ditino oppure ci porta con la mano verso quella cosa, che sia acqua o un gioco. Sono preoccupata, tutti dicono di dargli tempo ma alla sua età è davvero strano che non parli. Vorrei mandarlo all'asilo così forse si sblocca un pò ma temo per il carattere libero che è che non riesca a stare più di un minuto....cosa devo fare?
Dr.ssa Ilaria Arzenton Psicologo 3
Cara mamma lei riporta che suo figlio è vivace, curioso, esploratore; riferisce poi che si esprime a gesti (puntare il ditino) e che sa come richiedere qualcosa (vi porta verso l'oggetto).
Venti mesi sono pochi per preoccuparsi per un ritardo del linguaggio, l'importante è che il bambino comunichi anche se con altri canali non verbali; la soglia d'età in cui è utile un controllo specialistico senza eccessive preoccupazioni sono circa 3 anni, magari qualche mese prima. I tempi di sviluppo del linguaggio sono davvero molto variabili e i confronti con altri bambini sono inutili.
Quello che i genitori possono fare è stimolare il bambino/a scandendo bene le parole, dicendo spesso i nomi degli oggetti, senza "pressare" il bambino con richieste eccessive di pronuncia ma ponendo il tutto come un gioco; inoltre è bene non soddisfare immediatamente le richieste del bambino ma chiedergli spesso " cosa vuoi? e dire subito.. vuoi la (per es. palla)?" ...insomma stimolarli in modo giocoso, e le parole pian piano arriveranno.
Il nido e il contatto con i bambini può essere un'occasione di sviluppo relazionale, cognitiva e linguistica, quindi è da tenere presente e se il bambino è vivace imparerà gradualmente ad adeguarsi alle routines di un nuovo ambiente. Cordiali saluti

Dr.ssa Psicologa Ilaria Arzenton

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Sarebbe il caso in prima istanza di parlarne con il pediatra e vedere cosa ne pensa.

>> temo per il carattere libero che è che non riesca a stare più di un minuto..<<
è proprio quello che non deve fare, ossia: "temere". Il piccolo dovrebbe potersi relazionare con i suoi coetanei, perché è proprio in questo modo che regolerà parte della sua vivacità, insieme all'intervento genitoriale chiaramente.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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