Soffro di disturbo ossessivo compulsivo di personalità?
Salve buonasera,
ho quasi 20 anni e da oggi pomeriggio mi sto chiedendo se sono un paziente che soffre di Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità. Me lo chiedo perchè un mio caro amico soffre di Disturbo Borderline di Personalità. Lo ha scoperto dopo anni di errori senza mai capire la radice del suo problema. Da che lo conosco ha sempre manifestato i sintomi tipici del suo Disturbo ma non aveva mai saputo che tale insieme di comportamenti erano frutto di una malattia.
Incuriosito dalla lettura dei vari disturbi mi sono identificato molto in uno in particolare, quello ossessivo compulsivo di personalità. In particolare presto molta attenzione all'ordine, a volte in maniera quasi maniacale. Ho decine di oggetti (di scarso valore economico e affettivo) che conservo ormai da anni e che ho riposto in maniera ordinata all'interno di contenitori di plastica tutti uguali. Ho la passione del computer, e su di esso si riversa il mio ordine maniacale, è tutto ordinato in cartelle e tenuto preciso e senza file inutili.
Oltre a questo mi mangio le unghie in maniera abbastanza grave da quando avevo circa 6 anni, ossia poco dopo la nascita del mio fratello minore, che ha generato in me, a detta dei miei genitori, una discreta dose di ansia.
Da qualche mese porto quasi sempre con me un foglietto di carta con su scritto un rigido elenco di cose da fare assolutamente, di cui la maggior parte non ha una reale utilità, ma in esclusivo ambito ricreativo.
Ho una buona tendenza alla produttività, infatti svolgo attualmente un lavoro part time, un'attività indipendente e un lavoro online di telemarketing. Mi risulta difficile a volte far fare agli altri cose di cui mi sento capace di fare, come ad esempio far preparare una sigaretta alla marijuana ad un amico più inesperto, con il pericolo che essa diventi difficile da fumare. Sono parsimonioso nel senso che tendo a spendere il meno possibile, ma questo è ampiamente influenzato dal fatto che finora non avevo un posto di lavoro. Su certe questioni etiche e politiche sono abbastanza inflessibile, soprattutto in ambito religioso. Da ateo convinto quale sono, mi risulta difficile accettare la posizione di un credente fedele e praticante. Per fortuna che da qualche mese sto praticando il buddhismo che mi aiuta nelle relazioni interpersonali, grazie al fatto che riesco ad accettare con maggiore elasticità le decisioni degli altri in determinati ambiti, ma non mi riesce sempre di scendere a patti con le opinioni altrui sia in ambito teorico che sul da farsi.
Mi farebbe un grande piacere sapere se è il caso di preoccuparsi o se è semplicemente una manifestazione dell'ingresso nell'età adulta dopo il periodo dell'adolescenza.
Ringrazio sentitamente tutti coloro che potranno e vorranno darmi una mano.
ho quasi 20 anni e da oggi pomeriggio mi sto chiedendo se sono un paziente che soffre di Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità. Me lo chiedo perchè un mio caro amico soffre di Disturbo Borderline di Personalità. Lo ha scoperto dopo anni di errori senza mai capire la radice del suo problema. Da che lo conosco ha sempre manifestato i sintomi tipici del suo Disturbo ma non aveva mai saputo che tale insieme di comportamenti erano frutto di una malattia.
Incuriosito dalla lettura dei vari disturbi mi sono identificato molto in uno in particolare, quello ossessivo compulsivo di personalità. In particolare presto molta attenzione all'ordine, a volte in maniera quasi maniacale. Ho decine di oggetti (di scarso valore economico e affettivo) che conservo ormai da anni e che ho riposto in maniera ordinata all'interno di contenitori di plastica tutti uguali. Ho la passione del computer, e su di esso si riversa il mio ordine maniacale, è tutto ordinato in cartelle e tenuto preciso e senza file inutili.
Oltre a questo mi mangio le unghie in maniera abbastanza grave da quando avevo circa 6 anni, ossia poco dopo la nascita del mio fratello minore, che ha generato in me, a detta dei miei genitori, una discreta dose di ansia.
Da qualche mese porto quasi sempre con me un foglietto di carta con su scritto un rigido elenco di cose da fare assolutamente, di cui la maggior parte non ha una reale utilità, ma in esclusivo ambito ricreativo.
Ho una buona tendenza alla produttività, infatti svolgo attualmente un lavoro part time, un'attività indipendente e un lavoro online di telemarketing. Mi risulta difficile a volte far fare agli altri cose di cui mi sento capace di fare, come ad esempio far preparare una sigaretta alla marijuana ad un amico più inesperto, con il pericolo che essa diventi difficile da fumare. Sono parsimonioso nel senso che tendo a spendere il meno possibile, ma questo è ampiamente influenzato dal fatto che finora non avevo un posto di lavoro. Su certe questioni etiche e politiche sono abbastanza inflessibile, soprattutto in ambito religioso. Da ateo convinto quale sono, mi risulta difficile accettare la posizione di un credente fedele e praticante. Per fortuna che da qualche mese sto praticando il buddhismo che mi aiuta nelle relazioni interpersonali, grazie al fatto che riesco ad accettare con maggiore elasticità le decisioni degli altri in determinati ambiti, ma non mi riesce sempre di scendere a patti con le opinioni altrui sia in ambito teorico che sul da farsi.
Mi farebbe un grande piacere sapere se è il caso di preoccuparsi o se è semplicemente una manifestazione dell'ingresso nell'età adulta dopo il periodo dell'adolescenza.
Ringrazio sentitamente tutti coloro che potranno e vorranno darmi una mano.
[#1]
Gentile
Farle una diagnosi da qui sarebbe scorretto e fuorviante, oltreché impossibile, alcuni aspetti che fanno parte del carattere ed altri che sono di natura psicopatologica vanno valutati de visu. Quello che posso dirle da ciò che scrive è che ha una buona capacità di apprendimento ed una modalità molto precisa e puntuale di raccontare quanto le accade e che le ha permesso poi di cercare una spiegazione logica. Non ho letto i suoi precedenti post, ma per una diagnosi esatta che le toglierebbe ogni dubbio e le permetterebbe di fare per se stesso ciò che veramente le fa bene, si deve recare da un/a collega, anche presso un consultorio se vuole, ma non cerchi info su Internet, potrebbero confonderla perché alcune patologie o disturbi hanno sintomi simili e per districarsi in questo mare magnum occorre lo specialista.
Vedrà che ne vale la pena.
Cari auguri
Farle una diagnosi da qui sarebbe scorretto e fuorviante, oltreché impossibile, alcuni aspetti che fanno parte del carattere ed altri che sono di natura psicopatologica vanno valutati de visu. Quello che posso dirle da ciò che scrive è che ha una buona capacità di apprendimento ed una modalità molto precisa e puntuale di raccontare quanto le accade e che le ha permesso poi di cercare una spiegazione logica. Non ho letto i suoi precedenti post, ma per una diagnosi esatta che le toglierebbe ogni dubbio e le permetterebbe di fare per se stesso ciò che veramente le fa bene, si deve recare da un/a collega, anche presso un consultorio se vuole, ma non cerchi info su Internet, potrebbero confonderla perché alcune patologie o disturbi hanno sintomi simili e per districarsi in questo mare magnum occorre lo specialista.
Vedrà che ne vale la pena.
Cari auguri
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#2]
Gentile ragazzo,
i disturbi di personalità sono problematiche solitamente gravi. Le difficoltà che producono si riversano pesantemente sulla vita relazionale delle persone, rendendo molto difficile costruire rapporti.
Gli aspetti di cui ci parla non sembrano inficiare la sua capacità di stare nel mondo.
Tuttavia è decisamente poco serio effettuare diagnosi on line, e quindi sarebbe opportuna una valutazione di persona.
Aspetti ossessivi non sono estranei a nessuno di noi, in talune circostanze rappresentano una risorsa.
Restiamo in ascolto
i disturbi di personalità sono problematiche solitamente gravi. Le difficoltà che producono si riversano pesantemente sulla vita relazionale delle persone, rendendo molto difficile costruire rapporti.
Gli aspetti di cui ci parla non sembrano inficiare la sua capacità di stare nel mondo.
Tuttavia è decisamente poco serio effettuare diagnosi on line, e quindi sarebbe opportuna una valutazione di persona.
Aspetti ossessivi non sono estranei a nessuno di noi, in talune circostanze rappresentano una risorsa.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Ex utente
Ringrazio sentitamente entrambi per avermi dato il vostro parere.
In effetti avevo qualche dubbio circa la possibilità di svolgere una diagnosi online al riguardo. Una domanda, nel caso in cui mi venisse diagnosticato questo o un altro disturbo della personalità sarei obbligato ad effettuare la relativa terapia, ivi inclusi prodotti farmacologici?
Grazie e buona giornata.
In effetti avevo qualche dubbio circa la possibilità di svolgere una diagnosi online al riguardo. Una domanda, nel caso in cui mi venisse diagnosticato questo o un altro disturbo della personalità sarei obbligato ad effettuare la relativa terapia, ivi inclusi prodotti farmacologici?
Grazie e buona giornata.
[#4]
Obbligato non è la parola esatta dal momento che lei è in grado di intendere e di volere.
Diciamo che avrebbe una sorta di radiografia della sua psiche con la quale decidere quali strade intraprendere.
Riguardo alla terapia farmacologica non sempre è necessaria, dipende da caso a caso, dallo stato di vigilanza o meno del paziente, dalle capacità cognitive, da altri eventuali disturbi associati, dallo stadio in cui si trova il disturbo, dalla facilità di elaborazione dei vissuti, dalla capacità di convivere con i sintomi o meno, etc. e soltanto lo specialista, può valutarlo.
Il consiglio è di recarsi da un/a collega per avere una diagnosi esatta, dal momento che il suo post è stato inserito nella voce: psicologia, poi insieme a lui/lei decidere per ulteriori eventuali consulti presso altri specialisti, come lo psichiatra.
Ma prima occorre una diagnosi perché, come già le ho detto, molti disturbi presentano sintomatologie sovrapponibili ma sono ascrivibili sotto differenti voci diagnostiche e la differenza fra un disturbi e l'altro non è di poco conto.
Cordialità e molti auguri
Diciamo che avrebbe una sorta di radiografia della sua psiche con la quale decidere quali strade intraprendere.
Riguardo alla terapia farmacologica non sempre è necessaria, dipende da caso a caso, dallo stato di vigilanza o meno del paziente, dalle capacità cognitive, da altri eventuali disturbi associati, dallo stadio in cui si trova il disturbo, dalla facilità di elaborazione dei vissuti, dalla capacità di convivere con i sintomi o meno, etc. e soltanto lo specialista, può valutarlo.
Il consiglio è di recarsi da un/a collega per avere una diagnosi esatta, dal momento che il suo post è stato inserito nella voce: psicologia, poi insieme a lui/lei decidere per ulteriori eventuali consulti presso altri specialisti, come lo psichiatra.
Ma prima occorre una diagnosi perché, come già le ho detto, molti disturbi presentano sintomatologie sovrapponibili ma sono ascrivibili sotto differenti voci diagnostiche e la differenza fra un disturbi e l'altro non è di poco conto.
Cordialità e molti auguri
[#5]
Gent.le ragazzo,
focalizzare l'attenzione su aspetti come diagnosi e terapia farmacologica può essere fuorviante innanzi tutto perché si abitua a pensare a sé stesso come "malato", inoltre alimenta un atteggiamento giudicante che non facilita la possibilità di entrare in contatto con sé stesso con atteggiamento di ascolto del proprio disagio che diventa solo la somma di sintomi da mettere a tacere il prima possibile.
A tal proposito le consiglio di leggere l'articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
focalizzare l'attenzione su aspetti come diagnosi e terapia farmacologica può essere fuorviante innanzi tutto perché si abitua a pensare a sé stesso come "malato", inoltre alimenta un atteggiamento giudicante che non facilita la possibilità di entrare in contatto con sé stesso con atteggiamento di ascolto del proprio disagio che diventa solo la somma di sintomi da mettere a tacere il prima possibile.
A tal proposito le consiglio di leggere l'articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#6]
Ex utente
Ringrazio sentitamente anche le dottoresse Campione e Dei per il loro aiuto. In particolare mi è stato utile la lettura dell'articolo citato dalla dottoressa Campione. In effetti la mia richiesta non rappresenta la volontà di mettere a tacere i sintomi, quanto di analizzarli e capire se sono riferiti ad una mia personalità o ad un disturbo della personalità.
Chiederò al mio medico curante di farmi prescrivere una visita da uno psicologo, in modo da potermi togliere tutti i dubbi al riguardo.
Chiederò al mio medico curante di farmi prescrivere una visita da uno psicologo, in modo da potermi togliere tutti i dubbi al riguardo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.2k visite dal 28/04/2014.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.