Irritabilità

Salve, scrivo per avere un parere su uno stato che persiste e, a mio parere, peggiora. L'irritabilità.

In particolare causata da rumori di ogni genere. Non sopporto il vociare, sentir parlare gruppi di persone, urla, toni troppo alti, nemmeno in tv. Quando sono a casa, con i miei genitori, uso tappi per le orecchie, per l'intera giornata. Non sopporto il rumore di una scala esterna, ancorata alla parete della mia stanza, non sopporto il rumore quando sento qualcuno fare quelle scale. In realtà, in questo caso, dipende dal fatto che è mio padre, col quale non vado d'accordo, che fa' rumore recandosi al piano di sopra.

E la storia di questo piano superiore è piuttosto travagliata, sintetizzo dicendo che è stato, da parte sua, un atto egoistico e, nonostante fosse progettato per me, in realtà lo ha fatto costruire (non a sue spese) per utilizzarlo per i propri bisogni e dei suoi parenti. Ci sono stati lavori durati per oltre sei mesi, periodo nel quale non riuscivo a concentrarmi e a dare esami all'università.

Da questi lavori sono trascorsi alcuni anni, e credo sia proprio a seguito di questa situazione che ho iniziato ad utilizzare i tappi. Non potrei stare senza in casa, perché non sopporto la sua voce e i suoi rumori. Ma la situazione si sta estendendo anche al di fuori. Mi rendo conto che, anche se mi trovo in luoghi affollati, non sopporto il rumore, il chicchiericcio.

Stavo riflettendo su questa situazione proprio questa mattina, per l'ennesima volta mi sono svegliata perché sentivo il chiacchierare dei miei genitori. Mentre mi vestivo sentivo mia madre che apriva l'acqua in cucina per lavare la stoviglie ed io non riesco a mantenere la calma.

Immagino che non sia propriamente normale questa forte suscettibilità.

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza questa irritabilità deve essere inquadrata sotto l'aspetto diagnostico da momento in cui può celare diverse condizioni (pretesa di un ordine e controllo, quindi problematica ossessiva, difficoltà nel controllo dell'umore, quindi problematica distimica ecc)
deve parlarne con uno specialista.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
La ringrazio per la tempestiva risposta.

Problematica distimica? Quindi disturbi legati a fenomeni depressivi?
Io, sinceramente, inizio a preoccuparmi. Perché sono una persona molto ansiosa, e sò che spesso si può trattare di una depressione latente.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
se si preoccupa prenda provvedimenti, quindi prossima mossa è la visita specialistica
saluti
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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Non pretendo di certo una diagnosi su internet, chiedevo semplicemente delle informazioni. A volte, risposte come questa sua ultima, lasciano davvero molta amarezza. Certamente sono preoccupata, ma questa diretta relazione preoccupazione=prendere provvedimenti, forse è un po' semplicistica, non trova? In un mondo ideale sarebbe l'associazione perfetta, in quello in cui mi trovo io a vivere, è un tantino differente.Motivo per il quale, non solo, ho iniziato una terapia, dopo un lungo periodo di difficoltà, ma ho dovuto interromperla, riprenderla e interromperla di nuovo per questioni economiche. Quindi sì, da uno specialista ci sono stata, non ho mai parlato di questo problema e non so perché non l'abbia fatto, probabilmente ero concentrata su altro. Ma se lei mi parla di una problematica distimica eventuale o difficoltà nel controllo dell'umore eventuale, capisco che possano essere anche lontane ipotesi, ma mi permetta di preoccuparmi e di chiedere qualche approfondimento.

Arrivederci.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
sembra chiaro che dal momento in cui le ho scritto: "dal momento in cui può celare diverse condizioni" quelle tra parentesi sono ipotesi tutte da valutare. il messaggio non è: lei ha una possibile depressione ma; è necessaria una diagnosi!!
Ma forse la irritano anche le risposte. Quindi ribadisco il concetto!
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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Stiamo parlando di ovvietà. Pensavo di poter approfondire l'argomento, di ricevere informazioni chiaramente, non diagnosi. Chiedevo informazioni aggiuntive, chiarimenti su quanto da lei detto. Evidentemente non ne ha voglia. E, a dirle la verità, queste sue risposte non mi hanno irritato, mi hanno deluso, in quanto da un professionista, mi aspettavo un atteggiamento differente, magari più accogliente e non questo rigetto. Quindi, ribadisco, arrivederci.

Buona giornata

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
ma dispiace per la sua delusione, ma preferisco essere operativo piuttosto che accogliente.