Consulto su terapia per fobia sociale
Soffro di fobia sociale, il medico (di base) mi ha prescritto paroxetina, Serestill gocce, 2 ml al giorno.
Ormai è passato oltre 1 mese da quando ho iniziato a prenderlo e non sento quasi alcuna differenza...
Faccio due esempi:
- Se mi ritrovo improvvisamente a dover parlare con qualcuno non c'è problema, penso ad esempio se arriva qualche parente a casa, forse prima di iniziare la cura ero un pò più agitato anche in questi momenti, ma di sicuro non è cambiato molto.
- Se mi ritrovo invece a dover prendere un appuntamento (penso un uscita con amici o un compleanno), allora sto male fin da diversi giorni prima, e nelle ultime ore il problema ovviamente aumenta e colpisce principalmente lo stomaco (nausea, dolori di pancia, diarrea). Una volta arrivato all'appuntamento però non ci penso più, e quindi riesco anche a divertirmi. Il problema è che sapendo di dover soffrire prima, la maggior parte delle volte evito proprio di prendere appuntamenti di qualunque tipo. Questa cosa non è minimamente cambiata dall'inizio della cura.
Questo è un problema che ho da molti anni e non fa che peggiorare, ricordo che è iniziato tutto con un mio calo di appetito quando c'era da mangiare con estranei, peggiorato così tanto che ormai non riesco a mangiare quando ci sono estranei.
So che quel farmaco dovrebbe fare effetto entro 3 settimane, che sono ormai passate, vorrei quindi chiedere un vostro parere. Forse il farmaco in questione non è il più adatto? O forse bisogna abbinarlo a qualche altro farmaco?
Grazie.
Ormai è passato oltre 1 mese da quando ho iniziato a prenderlo e non sento quasi alcuna differenza...
Faccio due esempi:
- Se mi ritrovo improvvisamente a dover parlare con qualcuno non c'è problema, penso ad esempio se arriva qualche parente a casa, forse prima di iniziare la cura ero un pò più agitato anche in questi momenti, ma di sicuro non è cambiato molto.
- Se mi ritrovo invece a dover prendere un appuntamento (penso un uscita con amici o un compleanno), allora sto male fin da diversi giorni prima, e nelle ultime ore il problema ovviamente aumenta e colpisce principalmente lo stomaco (nausea, dolori di pancia, diarrea). Una volta arrivato all'appuntamento però non ci penso più, e quindi riesco anche a divertirmi. Il problema è che sapendo di dover soffrire prima, la maggior parte delle volte evito proprio di prendere appuntamenti di qualunque tipo. Questa cosa non è minimamente cambiata dall'inizio della cura.
Questo è un problema che ho da molti anni e non fa che peggiorare, ricordo che è iniziato tutto con un mio calo di appetito quando c'era da mangiare con estranei, peggiorato così tanto che ormai non riesco a mangiare quando ci sono estranei.
So che quel farmaco dovrebbe fare effetto entro 3 settimane, che sono ormai passate, vorrei quindi chiedere un vostro parere. Forse il farmaco in questione non è il più adatto? O forse bisogna abbinarlo a qualche altro farmaco?
Grazie.
[#1]
gentile utente per i farmaci deve passare il suo consulto in area psichiatrica, tuttavia se al farmaco aggiunge un percorso psicoterapico, il processo di guarigione sarà senz'altro agevolato.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Utente,
le domande sui farmaci sono di competenza medico psichiatrica, dovrebbe porre la sua domanda in merito in area Psichiatria o fare riferimento al medico prescrivente.
Chi le ha fatto diagnosi di fobia sociale?
Si è mai rivolto a uno specialista?
Dato che il suo disagio si trascina da parecchi anni e non fa che peggiorare, come spesso avviene se non si interviene con i trattamenti adeguati, le suggerirei una valutazione specialistica.
In linea generale i trattamenti indicati sarebbero farmacoterapia e psicoterapia anche abbinati tra loro, ma naturalmente questo può essere stabilito solo attraverso visita specialistica poiché ogni caso è a sé.
Restiamo in ascolto
le domande sui farmaci sono di competenza medico psichiatrica, dovrebbe porre la sua domanda in merito in area Psichiatria o fare riferimento al medico prescrivente.
Chi le ha fatto diagnosi di fobia sociale?
Si è mai rivolto a uno specialista?
Dato che il suo disagio si trascina da parecchi anni e non fa che peggiorare, come spesso avviene se non si interviene con i trattamenti adeguati, le suggerirei una valutazione specialistica.
In linea generale i trattamenti indicati sarebbero farmacoterapia e psicoterapia anche abbinati tra loro, ma naturalmente questo può essere stabilito solo attraverso visita specialistica poiché ogni caso è a sé.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Gentile utente,
mi unisco nel chiedere chi le ha diagnosticato una fobia sociale...
E' infatti importante che vi sia una figura specialistica a porla (psicoterapeuta, psichiatra) al fine di intervenire poi nel giusto senso terapeutico
Allo stesso modo ritengo utile che si rivolga ad uno psicoterapeuta, poichè, se il farmaco (per il quale si rivolgerà eventualmente ad un medico e possibilmente uno specialista) può avere un riflesso sugli aspetti, diciamo, chimici del suo problema, limitando un poco la risposta fisiologica di disagio, ben poco può fare sul significato che ha per lei ciò che accade, su come e quanto percepisce montare una problematica, su come la sua mente la processa.
E quindi, si alza magari la soglia degli eventi che la mettono in tensione, ma poi di fatto il meccanismo può non cambiare e il modo problematico di vivere le sue esperienze si ripresenta.
E' quindi indicato affiancare al farmaco l'intervento psicoterapeutico; ciò le consente di riconoscere le condizioni che le attivano la problematica, il significato che prende nella sua vita, le ricadute che ha sul suo vissuto e la aiuta a migliorare la sia qualità di vita.
Un cordiale saluto
mi unisco nel chiedere chi le ha diagnosticato una fobia sociale...
E' infatti importante che vi sia una figura specialistica a porla (psicoterapeuta, psichiatra) al fine di intervenire poi nel giusto senso terapeutico
Allo stesso modo ritengo utile che si rivolga ad uno psicoterapeuta, poichè, se il farmaco (per il quale si rivolgerà eventualmente ad un medico e possibilmente uno specialista) può avere un riflesso sugli aspetti, diciamo, chimici del suo problema, limitando un poco la risposta fisiologica di disagio, ben poco può fare sul significato che ha per lei ciò che accade, su come e quanto percepisce montare una problematica, su come la sua mente la processa.
E quindi, si alza magari la soglia degli eventi che la mettono in tensione, ma poi di fatto il meccanismo può non cambiare e il modo problematico di vivere le sue esperienze si ripresenta.
E' quindi indicato affiancare al farmaco l'intervento psicoterapeutico; ciò le consente di riconoscere le condizioni che le attivano la problematica, il significato che prende nella sua vita, le ricadute che ha sul suo vissuto e la aiuta a migliorare la sia qualità di vita.
Un cordiale saluto
Dr. Sandro Lingua
psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
perfezionato in sessuologia clinica
[#4]
Ex utente
E' stata diagnosticata dal medico di base, quindi non da uno specialista, al quale non mi sono mai rivolto.
Non mi sono mai rivolto ad uno specialista perchè ho sempre sottovalutato il problema, ma dato che soprattutto negli ultimi tempi sta effettivamente interferendo con la mia qualità di vita, addirittura facendomi chiudere in casa, sto decisamente prendendo coscienza del fatto che è un problema da risolvere urgentemente.
Non vi nascondo però che la vedo dura che riuscirò a prendere il coraggio di andare fisicamente da uno specialista, e a dir la verità è proprio per questo che sono qui.
Comunque non ho capito una cosa, avrei dovuto scegliere la sezione Psichiatria invece che Psicologia? Se si, posso spostare il consulto o devo aprirne uno nuovo?
Grazie!
Non mi sono mai rivolto ad uno specialista perchè ho sempre sottovalutato il problema, ma dato che soprattutto negli ultimi tempi sta effettivamente interferendo con la mia qualità di vita, addirittura facendomi chiudere in casa, sto decisamente prendendo coscienza del fatto che è un problema da risolvere urgentemente.
Non vi nascondo però che la vedo dura che riuscirò a prendere il coraggio di andare fisicamente da uno specialista, e a dir la verità è proprio per questo che sono qui.
Comunque non ho capito una cosa, avrei dovuto scegliere la sezione Psichiatria invece che Psicologia? Se si, posso spostare il consulto o devo aprirne uno nuovo?
Grazie!
[#5]
<però che la vedo dura che riuscirò a prendere il coraggio di andare fisicamente da uno specialista, e a dir la verità è proprio per questo che sono qui.>
La comprendo, tuttavia da qui purtroppo non la possiamo aiutare a risolvere i suoi disagi, ma solo orientarla e darle spunti di riflessione.
Dato che è un problema che trascina da molti anni e interferisce in modo significativo sulla sua qualità di vita, sarebbe davvero opportuno che si attivasse per prendersi cura di sé in modo adeguato.
Trascurarsi serve solo a cronicizzare i disturbi o a peggiorarli, può trasformare il suo timore di rivolgersi a uno specialista in coraggio, la motivazione a recuperare migliore benessere e una qualità di vita più appagante può essere la sua migliore alleata.
Un trattamento combinato, farmacologico (psichiatra) e psicoterapico (psicoterapeuta), previa valutazione diretta, faciliterebbe la risoluzione dei disagi.
Se crede può postare nuovamente il suo consulto in area Psichiatria.
Per ulteriori informazioni le servissero restiamo in ascolto.
Cordialità
La comprendo, tuttavia da qui purtroppo non la possiamo aiutare a risolvere i suoi disagi, ma solo orientarla e darle spunti di riflessione.
Dato che è un problema che trascina da molti anni e interferisce in modo significativo sulla sua qualità di vita, sarebbe davvero opportuno che si attivasse per prendersi cura di sé in modo adeguato.
Trascurarsi serve solo a cronicizzare i disturbi o a peggiorarli, può trasformare il suo timore di rivolgersi a uno specialista in coraggio, la motivazione a recuperare migliore benessere e una qualità di vita più appagante può essere la sua migliore alleata.
Un trattamento combinato, farmacologico (psichiatra) e psicoterapico (psicoterapeuta), previa valutazione diretta, faciliterebbe la risoluzione dei disagi.
Se crede può postare nuovamente il suo consulto in area Psichiatria.
Per ulteriori informazioni le servissero restiamo in ascolto.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.7k visite dal 24/04/2014.
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