Pausa di riflessione
Buongiorno, complimenti prima di tutto per il servizio e l'aiuto prezioso che ci regalate.
Il mio compagno dopo qualche mese di "dubbi" e crisi di coppia (ma credo anche personale) ha deciso di prendersi una pausa di riflessione lontano da me.
Stiamo insieme da 7 anni e questa è la prima volta che ci capita una cosa del genere.Siamo sempre stati una coppia molto affiatata e innamorata, per questo i suoi dubbi sono stati per me come un fulmine a ciel sereno.
Ad un certo punto (senza un motivo oggettivo scatenante)è entrato in crisi fino a mettere in dubbio i sentimenti che prova per me.
Non è riuscito a risolverli stando insieme (sosteneneva di provarci ma di essere troppo condizionato dai sensi di colpa nei miei confronti e dal vedermi soffrire a causa sua) e così ha deciso di stare lontano per vedere "cosa succede".
Io ho deciso di rispettare la sua scelta (sebbene mi chieda:questa è la scelta migliore?O certe cose vanno affrontate insieme?) ma ora che è passato quasi un mese (senza mai vederci) non so come mi devo comportare e come interpretare il suo comportamento.
Da quello che so (perchè anche se non ci siamo visti ovviamente ogni tanto ci sentiamo e ho ,comunque, un riscontro dalla sua famiglia) lui sta peggio di quando è andato via.
Si è isolato da tutto e tutti (non vede gli amici e poco la sua famiglia e sente l'esigenza di stare solo, facendo magari lunghe passeggiate) e alla mia domanda di qualche giorno fa "come stai?" mi ha proprio risposto "male" e mi dicono che spesso piange o che lo vedono,comunque, con gli occhi lucidi.
Secondo voi cosa può voler dire tutto questo?Dopo un mese di "solitudine" non dovrebbe essersi chiarito le idee?E' possibile che i sensi di colpa nei miei confronti gli impediscano di reagire e prendere una decisione?
Per completare il quadro devo dirvi che avevamo appena comparto casa insieme (di comune accordo anzi quasi più per sua iniziativa) e che si iniziava a parlare di "figli".Io credo che tutto questo l'abbia spaventato anzi ne sono certa. E' possibile che la paura per tutto questo l'abbia portato a stare così e a non saper "scegliere"? E io cosa dovrei fare?Continuare a rispettare il suo bisogno di solitudine o dargli una scrollata e chiedergli di vederci per sapere cosa gli passa per la testa?Un mese non è un tempo sufficiente per pretendere di avere delle risposte?Help me. Grazie
Il mio compagno dopo qualche mese di "dubbi" e crisi di coppia (ma credo anche personale) ha deciso di prendersi una pausa di riflessione lontano da me.
Stiamo insieme da 7 anni e questa è la prima volta che ci capita una cosa del genere.Siamo sempre stati una coppia molto affiatata e innamorata, per questo i suoi dubbi sono stati per me come un fulmine a ciel sereno.
Ad un certo punto (senza un motivo oggettivo scatenante)è entrato in crisi fino a mettere in dubbio i sentimenti che prova per me.
Non è riuscito a risolverli stando insieme (sosteneneva di provarci ma di essere troppo condizionato dai sensi di colpa nei miei confronti e dal vedermi soffrire a causa sua) e così ha deciso di stare lontano per vedere "cosa succede".
Io ho deciso di rispettare la sua scelta (sebbene mi chieda:questa è la scelta migliore?O certe cose vanno affrontate insieme?) ma ora che è passato quasi un mese (senza mai vederci) non so come mi devo comportare e come interpretare il suo comportamento.
Da quello che so (perchè anche se non ci siamo visti ovviamente ogni tanto ci sentiamo e ho ,comunque, un riscontro dalla sua famiglia) lui sta peggio di quando è andato via.
Si è isolato da tutto e tutti (non vede gli amici e poco la sua famiglia e sente l'esigenza di stare solo, facendo magari lunghe passeggiate) e alla mia domanda di qualche giorno fa "come stai?" mi ha proprio risposto "male" e mi dicono che spesso piange o che lo vedono,comunque, con gli occhi lucidi.
Secondo voi cosa può voler dire tutto questo?Dopo un mese di "solitudine" non dovrebbe essersi chiarito le idee?E' possibile che i sensi di colpa nei miei confronti gli impediscano di reagire e prendere una decisione?
Per completare il quadro devo dirvi che avevamo appena comparto casa insieme (di comune accordo anzi quasi più per sua iniziativa) e che si iniziava a parlare di "figli".Io credo che tutto questo l'abbia spaventato anzi ne sono certa. E' possibile che la paura per tutto questo l'abbia portato a stare così e a non saper "scegliere"? E io cosa dovrei fare?Continuare a rispettare il suo bisogno di solitudine o dargli una scrollata e chiedergli di vederci per sapere cosa gli passa per la testa?Un mese non è un tempo sufficiente per pretendere di avere delle risposte?Help me. Grazie
[#1]
Gentile ragazza una pausa di riflessione può celare molte motivazioni difficili da comprendere senza conoscere la persona.
Detto questo il comportamento che descrive può evidenziare (ma parliamo di ipotesi) sensi di colpa per aver perso interesse nei suoi confronti (questo può creare uno stato depressivo reattivo)
sensi di colpa per una sbandata esterna,
un reale stato depressivo "patologico" degno di attenzione specialistica in cui possono essere nascoste, come lei avverte, paure e ansie.
Cosa fare? in questi casi la cosa migliore, dopo aver accertato che non si tratti di depressione vera, perdere la pazienze e seguire la sua strada.
saluti
Detto questo il comportamento che descrive può evidenziare (ma parliamo di ipotesi) sensi di colpa per aver perso interesse nei suoi confronti (questo può creare uno stato depressivo reattivo)
sensi di colpa per una sbandata esterna,
un reale stato depressivo "patologico" degno di attenzione specialistica in cui possono essere nascoste, come lei avverte, paure e ansie.
Cosa fare? in questi casi la cosa migliore, dopo aver accertato che non si tratti di depressione vera, perdere la pazienze e seguire la sua strada.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gent.le Sig.ra,
non possiamo sapere cosa stia vivendo il suo partner e tanto meno quali siano i motivi di questa "crisi esistenziale" a parte quelli da Lei già ipotizzati come la scelta di comprare casa e creare una famiglia. Non credo che chiudersi in sé stesso lo stia aiutando, ma è possibile che un tentativo di rientrare nella sua vita sia vissuto come scelta unilaterale, anziché concordata e questo potrebbe complicare la situazione.
Immagino sia faticoso e doloroso per Lei aspettare una reazione del suo compagno, per questo forse sarebbe più importante poter condividere, magari all'interno dello spazio protetto di un colloquio con lo Psicologo, il suo vissuto e poi, valutare se è arrivato il momento di chiedere un confronto che, temo, potrebbe essere vissuto come una sollecitazione a fare una scelta in un momento in cui il suo partner forse è confuso e disorientato.
non possiamo sapere cosa stia vivendo il suo partner e tanto meno quali siano i motivi di questa "crisi esistenziale" a parte quelli da Lei già ipotizzati come la scelta di comprare casa e creare una famiglia. Non credo che chiudersi in sé stesso lo stia aiutando, ma è possibile che un tentativo di rientrare nella sua vita sia vissuto come scelta unilaterale, anziché concordata e questo potrebbe complicare la situazione.
Immagino sia faticoso e doloroso per Lei aspettare una reazione del suo compagno, per questo forse sarebbe più importante poter condividere, magari all'interno dello spazio protetto di un colloquio con lo Psicologo, il suo vissuto e poi, valutare se è arrivato il momento di chiedere un confronto che, temo, potrebbe essere vissuto come una sollecitazione a fare una scelta in un momento in cui il suo partner forse è confuso e disorientato.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Grazie mille ad entrambi.
Mi sento di poter escludere la sbandata esterna.Non vorrei sembrare ingenua ma credetemi se vi dico che lo conosco bene da sapere che non mi avrebbe mai guardato negli occhi e detto "no" quando gliel'ho chiesto (perchè ovviamente l'ho pensato anch'io).
E poi davvero, se così fosse, sarebbe tutto molto più semplice e forse non starebbe ancora così male.
Credo davvero che i sensi di colpa siano quelli che gli impediscono di reagire (continua a ripetere di "non meritare" delle cose (nel caso ad esempio di un regalo in famiglia) o incontrando per caso degli amici la prima cosa che ha detto è stato che sta male perchè sta facendo soffrie me.
Ma io lo amo e,anche se sarebbe la scelta più saggia, non riesco a "perdere la pazienza" e andare per la mia strada..almeno fino a quando non la perderò davvero.
Per ora vorrei solo trovare il modo di aiutarlo e capire se è andato in crisi perchè non mi ama più o crede di non amarmi più perchè è andato in crisi, (Un pò come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina)
Ma secondo voi è normale,dopo un mese lontani, essere ancora così confusi?
E lo stare ancora male che "informazioni" dovrebbe darmi?
Se sta male dopo un mese senza di me allora il problema non ero io (anzi sta peggio quindi dovrebbe tornare con me)
oppure
Sta ancora male perchè si rende conto che è finita e ha paura di ammetterlo?
Ma dopo un mese è possibile?I sensi di colpa (se fossero solo quelli, non dovrebbero attenuarsi e subentrare un pò di sano egoismo?
Mi sento di poter escludere la sbandata esterna.Non vorrei sembrare ingenua ma credetemi se vi dico che lo conosco bene da sapere che non mi avrebbe mai guardato negli occhi e detto "no" quando gliel'ho chiesto (perchè ovviamente l'ho pensato anch'io).
E poi davvero, se così fosse, sarebbe tutto molto più semplice e forse non starebbe ancora così male.
Credo davvero che i sensi di colpa siano quelli che gli impediscono di reagire (continua a ripetere di "non meritare" delle cose (nel caso ad esempio di un regalo in famiglia) o incontrando per caso degli amici la prima cosa che ha detto è stato che sta male perchè sta facendo soffrie me.
Ma io lo amo e,anche se sarebbe la scelta più saggia, non riesco a "perdere la pazienza" e andare per la mia strada..almeno fino a quando non la perderò davvero.
Per ora vorrei solo trovare il modo di aiutarlo e capire se è andato in crisi perchè non mi ama più o crede di non amarmi più perchè è andato in crisi, (Un pò come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina)
Ma secondo voi è normale,dopo un mese lontani, essere ancora così confusi?
E lo stare ancora male che "informazioni" dovrebbe darmi?
Se sta male dopo un mese senza di me allora il problema non ero io (anzi sta peggio quindi dovrebbe tornare con me)
oppure
Sta ancora male perchè si rende conto che è finita e ha paura di ammetterlo?
Ma dopo un mese è possibile?I sensi di colpa (se fossero solo quelli, non dovrebbero attenuarsi e subentrare un pò di sano egoismo?
[#4]
Non possiamo rispondere alle domande che ci pone perché si tratta di un vissuto soggettivo e non l'aiuta continuare a rimuginare sulle ipotesi. Solo Lei può decidere se è ancora disposta ad aspettare o preferisce chiedere un confronto con il suo compagno.
[#7]
Gentile Utente,
alle indicazioni ricevute dai Colleghi, le allego una lettura sulla "dolorosa" pausa di riflessioni
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2734-la-pausa-di-riflessione-esiste-davvero.html
alle indicazioni ricevute dai Colleghi, le allego una lettura sulla "dolorosa" pausa di riflessioni
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2734-la-pausa-di-riflessione-esiste-davvero.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Utente
Buongiorno e ancora grazie per il vostro aiuto.
Piccolo aggiornamento..chissà che con qualche elemento in più non riusciate a capire, almeno in minima parte, cosa gli passa per la testa:
- mercoledì sera mi chiama dicendo che vuole vedermi.
Mi dice che preferisce troncare definitivamente, che i suoi sentimenti sono cambiati e che anche se è difficile avere delle certezze pensa che sia meglio correre il rischio e pentirsene per tutta la vita, che rimanere in questa situazione di instabilità.
Io sto male e piago ma ovviamente lo accetto (non è che possa fare altro del resto).
- giovedì mattina mi chiama da lavoro per sapere come sto e mi dice che vorrebbe vedermi. Gli dico che se viene solo per accertarsi che stia bene, può anche evitare..sto male ma certo non mi taglierò le vene!Mi dice che di sicuro è molto in pensiero per me ma che no, non viene solo per quello (oltretutto lavora ad almeno 20 km da casa)ma perchè è difficile staccarsi da me e sente il bisogno di vedermi.Viene in pausa pranzo e passiamo un'oretta insieme.Cerchiamo di stare sereni e tra carezze e abbracci mi ripete che è difficile ma che nopn ha trovato alternative.
Mi chiama dopo circa 20 minuti!Ha avuto un incidente tornando a lavoro!Sebbene non si sia fatto nulla di grave, l'incidente è molto forte e lui è molto scosso.Mi chiede di raggiungerlo sul luogo dell'incidente.Lo trovo molto spaventato, piange e mi stringe forte.(Mi chiede scusa se ha chiamato me ma aveva paura di spaventare troppo i suoi..io in realtà mi sento di dire che avesse proprio bisogno di me! Mi ha chiamato per 12 volte prima che io sentissi il telefono e non riusciva a staccarsi da me quando sono arrivata)
Lo raggiungo al pronto soccorso dove lo portano con l'ambulanza e, quando gli chiedo, se vuole che lo porti dai suoi per non stare solo o se preferisce stare da me, mi dice che vuole stare con me.
Piccolo aggiornamento..chissà che con qualche elemento in più non riusciate a capire, almeno in minima parte, cosa gli passa per la testa:
- mercoledì sera mi chiama dicendo che vuole vedermi.
Mi dice che preferisce troncare definitivamente, che i suoi sentimenti sono cambiati e che anche se è difficile avere delle certezze pensa che sia meglio correre il rischio e pentirsene per tutta la vita, che rimanere in questa situazione di instabilità.
Io sto male e piago ma ovviamente lo accetto (non è che possa fare altro del resto).
- giovedì mattina mi chiama da lavoro per sapere come sto e mi dice che vorrebbe vedermi. Gli dico che se viene solo per accertarsi che stia bene, può anche evitare..sto male ma certo non mi taglierò le vene!Mi dice che di sicuro è molto in pensiero per me ma che no, non viene solo per quello (oltretutto lavora ad almeno 20 km da casa)ma perchè è difficile staccarsi da me e sente il bisogno di vedermi.Viene in pausa pranzo e passiamo un'oretta insieme.Cerchiamo di stare sereni e tra carezze e abbracci mi ripete che è difficile ma che nopn ha trovato alternative.
Mi chiama dopo circa 20 minuti!Ha avuto un incidente tornando a lavoro!Sebbene non si sia fatto nulla di grave, l'incidente è molto forte e lui è molto scosso.Mi chiede di raggiungerlo sul luogo dell'incidente.Lo trovo molto spaventato, piange e mi stringe forte.(Mi chiede scusa se ha chiamato me ma aveva paura di spaventare troppo i suoi..io in realtà mi sento di dire che avesse proprio bisogno di me! Mi ha chiamato per 12 volte prima che io sentissi il telefono e non riusciva a staccarsi da me quando sono arrivata)
Lo raggiungo al pronto soccorso dove lo portano con l'ambulanza e, quando gli chiedo, se vuole che lo porti dai suoi per non stare solo o se preferisce stare da me, mi dice che vuole stare con me.
[#9]
Utente
Il giorno dopo lo accompagno a fare alcuni giri sempre per via dell'incidente e poi lo accompagno a casa dei suoi. Prima di arrivare,però, mi fa fermare la macchina e mi chiede di passare i tre giorni di festa insieme.Senza farsi illusioni, senza sapere bene il perchè ma solo con la semplice esigenza di stare insieme.
Passiamo tre giorni, tutto sommato belli. Fatti di gesti teneri, continui abbracci stretti,stretti..bisogno di contatto continuo...ma anche intervvalati da crisi di pianto e da dubbi sul fatto se questo suo comportamento fosse corretto o no.
Io non so se ho fato bene ma gli ho detto che ero consapevole che questi giorni insieme non vogliono dire nulla, che rimango con i piedi per terra e non mi faccio illusioni..ma di non farli passare come se niente fosse..ti farne tesoro prezioso e di pensare che se davvero "nulla accade per caso" forse è la sua uiltima possibilità per fare un pò di luce.
Ora io mi chiedo..secondo voi questo suo bisogno di stare con me nonostante pensava di aver deciso..cosa significa?Che in realtà non ha deciso nulla o semplicemente sono sempre e solo i suoi sensi di colpa verso di me che lo portano a non riuscire a staccarsi?
Voi dall'esterno..come la vedete?Io vorrei non farmi illusioni..ma è normale che in cuor mio la speranza si sia riaccesa...
Passiamo tre giorni, tutto sommato belli. Fatti di gesti teneri, continui abbracci stretti,stretti..bisogno di contatto continuo...ma anche intervvalati da crisi di pianto e da dubbi sul fatto se questo suo comportamento fosse corretto o no.
Io non so se ho fato bene ma gli ho detto che ero consapevole che questi giorni insieme non vogliono dire nulla, che rimango con i piedi per terra e non mi faccio illusioni..ma di non farli passare come se niente fosse..ti farne tesoro prezioso e di pensare che se davvero "nulla accade per caso" forse è la sua uiltima possibilità per fare un pò di luce.
Ora io mi chiedo..secondo voi questo suo bisogno di stare con me nonostante pensava di aver deciso..cosa significa?Che in realtà non ha deciso nulla o semplicemente sono sempre e solo i suoi sensi di colpa verso di me che lo portano a non riuscire a staccarsi?
Voi dall'esterno..come la vedete?Io vorrei non farmi illusioni..ma è normale che in cuor mio la speranza si sia riaccesa...
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"Voi dall'esterno..come la vedete?Io vorrei non farmi illusioni..ma è normale che in cuor mio la speranza si sia riaccesa..."
Gent.le Sig.ra,
per i giudizi e le interpretazioni meglio rivolgersi a familiari e amici, è comprensibile che le situazioni e i comportamenti abbiano suscitato una speranza in lei ma sembrerebbe esserci molta confusione in questa relazione, lei è disposta ad accettarla?
Gent.le Sig.ra,
per i giudizi e le interpretazioni meglio rivolgersi a familiari e amici, è comprensibile che le situazioni e i comportamenti abbiano suscitato una speranza in lei ma sembrerebbe esserci molta confusione in questa relazione, lei è disposta ad accettarla?
[#11]
Utente
Lei ha ragione Dott.ssa Camplone..ma io forse cerco solo di capire se il solo senso di colpa nei miei confronti può portare ad un comportamento del genere.
Lui giustifica tutto con questo..ma io mi chiedo se lui cerchi solo degli alibi perchè in realtà in questo momento è più facile mollare tutto.
La confusione c'è di sicuro ma il mio amore è grande..e la mia risposta è si: sono disposta ad accettarla!Ma questo non dipende da me..
Lui giustifica tutto con questo..ma io mi chiedo se lui cerchi solo degli alibi perchè in realtà in questo momento è più facile mollare tutto.
La confusione c'è di sicuro ma il mio amore è grande..e la mia risposta è si: sono disposta ad accettarla!Ma questo non dipende da me..
[#12]
E' possibile che i fattori in gioco siano diversi ma che il suo ex partner sia non ne sia consapevole dato che è confuso e disorientato. Naturalmente la scelta e l'eventuale rischio sta a Lei, l'importante è che si creino le condizioni favorevoli che consentano a ciascuno di assumersi le proprie responsabilità nel rispetto dei sentimenti dell'altro.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 9k visite dal 23/04/2014.
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