Ho perso la voglia di vivere ormai da troppo tempo
Sono così svogliata nei confronti della vita che a stento riesco a trascinare le dita sulla tastiera per scrivere questo messaggio. Ho 23 anni e sono stanca, semplicemente stanca, di tutto. Mi stanca il pensiero di svegliarmi, mi stanca il pensiero di dormire, respirare è una fatica, fingere di stare al mondo come gli altri è terribilmente spossante.
In passato ho sofferto, mi sono sentita a pezzi, sono stata male da voler morire, ora non più. Non provo niente, a parte una noia incolmabile, una vaga indifferenza, come se la vita non mi riguardasse. Non riesco a spingere lo sguardo più in là di domani mattina, perché pensare di essere viva per un tempo più lungo mi sembra un incubo.
Ho tentato il suicidio due volte, ma da allora sto solo sopravvivendo. I giorni si sommano ai mesi e io non faccio niente, niente a parte mostrarmi viva per il pubblico visibilio di chi è stato al mio capezzale pregando che mi svegliassi. Vivo perché mi sento in obbligo verso chi mi vuole bene, perché ricambio il loro affetto e non voglio causare il dolore di un lutto, ma non ce la faccio più... ogni ora è uno stillicidio...
Non ho motivi per soffrire, non più. È solo che ho perso interesse per la vita e non mi piace niente di ciò che potrebbe accadermi in futuro, neanche le cose belle.
Preciso che sono in psicoterapia da due anni, che avevo una diagnosi di disturbo bipolare II, poi corretta in disturbo di personalità borderline, e che in passato ho preso psicofarmaci. Eppure non è servito a niente,
Come si fa a salvarsi se il pericolo è nella tua testa?
In passato ho sofferto, mi sono sentita a pezzi, sono stata male da voler morire, ora non più. Non provo niente, a parte una noia incolmabile, una vaga indifferenza, come se la vita non mi riguardasse. Non riesco a spingere lo sguardo più in là di domani mattina, perché pensare di essere viva per un tempo più lungo mi sembra un incubo.
Ho tentato il suicidio due volte, ma da allora sto solo sopravvivendo. I giorni si sommano ai mesi e io non faccio niente, niente a parte mostrarmi viva per il pubblico visibilio di chi è stato al mio capezzale pregando che mi svegliassi. Vivo perché mi sento in obbligo verso chi mi vuole bene, perché ricambio il loro affetto e non voglio causare il dolore di un lutto, ma non ce la faccio più... ogni ora è uno stillicidio...
Non ho motivi per soffrire, non più. È solo che ho perso interesse per la vita e non mi piace niente di ciò che potrebbe accadermi in futuro, neanche le cose belle.
Preciso che sono in psicoterapia da due anni, che avevo una diagnosi di disturbo bipolare II, poi corretta in disturbo di personalità borderline, e che in passato ho preso psicofarmaci. Eppure non è servito a niente,
Come si fa a salvarsi se il pericolo è nella tua testa?
[#1]
Nel suo caso sarebbe indicato affiancare alla psicoterapia una cura psicofarmacologica, chiaramente consultando uno psichiatra.
Il disturbo borderline di personalità necessita di un trattamento integrato, così come l'eventuale "bipolarismo" associato.
Il disturbo borderline di personalità necessita di un trattamento integrato, così come l'eventuale "bipolarismo" associato.
[#2]
Ex utente
La ringrazio della risposta.
Purtroppo non ho riscontrato benefici con la terapia farmacologica, in passato, e la psichiatra da cui sono in cura ha smesso di somministrarmela (anche perché avere una grossa quantità di psicofarmaci a portata di mano non è l'ideale per la mia sicurezza).
Purtroppo non ho riscontrato benefici con la terapia farmacologica, in passato, e la psichiatra da cui sono in cura ha smesso di somministrarmela (anche perché avere una grossa quantità di psicofarmaci a portata di mano non è l'ideale per la mia sicurezza).
[#3]
Gentile
Nella città dove sono nata c'è una casa in una zona molto suggestiva davanti alla quale è stata appesa una targa con questa scritta: "Nulla vale di più nella vita di quella piccola cosa per la quale tu decidi che valga la pena di vivere". La frase è di Federigo Tozzi, grande scrittore senese e credo che lei dovrebbe pronunciarla e ripetersela per esplorare con la sua psicoterapeuta qual'è la sua "piccola cosa". Un batuffolo di pelo? Ovvero un micetto da accudire? Un viaggio sulle terre di Don Chisciotte (la pianura della Mancia)? Un paesaggio che assomiglia al deserto della vita, dove sono possibili infinite strade, ma dove, proprio per questo occorre abbandonarsi perché non si può mai sapere se dietro l'angolo c'è un amore, una sorpresa.....Le cose avvengono casualmente quando ci si abbandona e ci si lascia portare dalla vita! Siamo tutti così infatuati diceva Alda Merini che spesso non è facile trovare un senso alla quotidianità in quell'anelito infinito verso l'amore che ci rende umani. Non è facile in mezzo alle contraddizioni ed al nichilismo che ci avvolge! Ma ogni crisi, ogni momento brutto è la terra che si agita per dare vita ad una nuova pianta! La sua anima le chiede un cambiamento, la ascolti, si ascolti e segua cosa le suggerisce la sua natura. Una Crociera? Con qualcuno con cui sta bene o di cui si fida alla ricerca di quel senso perduto. Un viaggio in India? Dove potrà conoscere il sanscrito con qualcuno che eventualmente possa provvedere ad accudirla sotto l'aspetto farmacologico (qualora il/la sua psichiatra lo ritenesse necessario). O in Canada? Dove incredibili foglie rosse e colori ardenti, fanno dimenticare il freddo ed il grigio. Oppure una visita alla libreria dove scegliere il libro che la ispira? E poi in un Ristorante esotico con una persona cara?
Scelga ciò che più le piace anche con l'aiuto della psicologa che la segue, ma non rinunci a vivere.
Auguri per tutto
Nella città dove sono nata c'è una casa in una zona molto suggestiva davanti alla quale è stata appesa una targa con questa scritta: "Nulla vale di più nella vita di quella piccola cosa per la quale tu decidi che valga la pena di vivere". La frase è di Federigo Tozzi, grande scrittore senese e credo che lei dovrebbe pronunciarla e ripetersela per esplorare con la sua psicoterapeuta qual'è la sua "piccola cosa". Un batuffolo di pelo? Ovvero un micetto da accudire? Un viaggio sulle terre di Don Chisciotte (la pianura della Mancia)? Un paesaggio che assomiglia al deserto della vita, dove sono possibili infinite strade, ma dove, proprio per questo occorre abbandonarsi perché non si può mai sapere se dietro l'angolo c'è un amore, una sorpresa.....Le cose avvengono casualmente quando ci si abbandona e ci si lascia portare dalla vita! Siamo tutti così infatuati diceva Alda Merini che spesso non è facile trovare un senso alla quotidianità in quell'anelito infinito verso l'amore che ci rende umani. Non è facile in mezzo alle contraddizioni ed al nichilismo che ci avvolge! Ma ogni crisi, ogni momento brutto è la terra che si agita per dare vita ad una nuova pianta! La sua anima le chiede un cambiamento, la ascolti, si ascolti e segua cosa le suggerisce la sua natura. Una Crociera? Con qualcuno con cui sta bene o di cui si fida alla ricerca di quel senso perduto. Un viaggio in India? Dove potrà conoscere il sanscrito con qualcuno che eventualmente possa provvedere ad accudirla sotto l'aspetto farmacologico (qualora il/la sua psichiatra lo ritenesse necessario). O in Canada? Dove incredibili foglie rosse e colori ardenti, fanno dimenticare il freddo ed il grigio. Oppure una visita alla libreria dove scegliere il libro che la ispira? E poi in un Ristorante esotico con una persona cara?
Scelga ciò che più le piace anche con l'aiuto della psicologa che la segue, ma non rinunci a vivere.
Auguri per tutto
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 18.2k visite dal 19/04/2014.
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