Crisi e attacchi d'ansia

Cari Dottori,
sono un ragazzo di 27 anni e da circa un mesetto vivo un malessere dovuto a diversi motivi: in primis, probabilmente, non vivo bene il mio rapporto con l'università: sono laureato alla triennale di una facoltà scientifica, molto difficile, e adesso sono prossimo alla laurea magistrale (mi mancano pochi esami).
Non so per quale motivo però da un mesetto è come se mi sono chiuso in un guscio, in me stesso, ponendomi tante domande: sicuramente il ritardo negli studi e nel completare la laurea magistrale non lo vivo in maniera serena però credo che questo sia solamente un tassello di tutto il contesto, non credo sia il problema principale. Quello che piu' mi turba è non l'essermi fermato alla triennale, o addirittura non aver cercato un lavoro direttamente post liceo: mi sono reso conto che le cose che studio, dall'esterno sono bellissime, ma nell'atto pratico non mi piacciono, non sono convinto della scelta fatta; non credo che la laurea sia un obbligo, e non credo che tutti siano portati per facoltà davvero toste.
Non ero mai stato "depresso" fino ad ora, per fortuna ho una splendida ragazza al mio fianco da tantissimi anni che mi aiuta e mi appoggia in tutto, e per fortuna ho anche una famiglia disposta a tutto per me (sia in termini economici che in termini affettivi).
E' una settimana ormai che soffro di queste crisi d'ansia, è come se sedntissimi un nodo alla gola, e queste crisi spesso e volentieri si trasformano in attacchi di pianto almeno una volta al giorno.
Sono consapevole anche del fatto che la mia laurea, purtroppo in italia, non ha futuro, perchè il nostro è un paese oramai finito, arretrato, e per la ricerca (questo è quello che dovrei fare "da grande"), non c'è futuro, e in più si mette anche il fatto della mia non più giovanissima età.
Spesso per qeusti ultimi esami mi incontro in qualche biblitoeca della mia città con un collega e diciamo che reisco a studiare, anche se alterno momenti di blackout totale e momenti in cui effettivamente riesco a ripetere.
In più sto cercando di nascondere questo mio malessere alla mia ragazza, che non vive prorpio un ottimo mopmento della sua vita, e quindi non voglio caricarla ulteriormente perchè so che soffrirebbe tantissimo per me.
Quando sto solo invece, passo il 90% del mio tempo su siti di "ceco lavoro", per cercare qualcosa di NON inerente alla mia laurea.
Sto male, e oramai mi sento entrato in un tunnel dal quale non vedo uscita.
In tuto cio' non ho parlato di nulla alla mia famiglia e accennato solo qualcosina ai miei amici (sono abb. riservato, e far vedere di stare male a terzi mi da un senso di vergogna).
Non so cosa fare, io provo a studiare ma non ci riesco. Pure il pensiero di mettermi in macchina ogni mattina e ripercorrere sempre quella strada con la stessa borsa, lo stesso pc e gli stessi libri mi fa stare malissimo e mi fa scattare l'ansia.

Ringrazio tutti anticipatamente. (spero di essere stato chiaro, e non è semplice)
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazzo, alcuni blocchi non sono dovuti necessariamente a quello che si fa ma a come si interpreta e si valuta quello che si fa. NON necessariamente dovrebbe cambiare le cose per trovare una soluzione ma, forse, rivalutare il suo modo di percepirle. per questo, potrebbe essere necessario l'aiuto di uno specialista psicoterapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore, innanzitutto la ringrazio per la risposta rapida.
Ho pensato a quest'eventualità, ma ci sono tante cose che mi bloccano in questo: "perdere" ulteriore tempo, se dirlo o no ai miei genitori, alla mia ragazza; non posso ne voglio far soffrire nessuno. Ma in qualche modo dovro' pure uscire da questa crisi (spero); in aggiunta a tutto cio' scritto prima, ci sta anche il fatto che oramai da due giorno mangio poco e niente (ieri ad esempio ho mangiato solo uno yogurt in tutta la giornata, ma non per protesta ma perchè non ho proprio il desiderio).
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