Come posso aiutare il mio ragazzo per la perdita del cugino?
salve a tutti,sono una ragazza che sull'argomento lutto sa ben poco.martedì una strage ha colpito la famiglia del mio ragazzo. suo cugino di soli 24 anni è morto in un incidente stradale.io non sono andata a trovare i suoi parenti,perchè non me la sento.ho paura che poi posso stare male.come posso dare coraggio al mio ragazzo?lui mi ha gridato che non devo ricordargli questo brutto evento.non ci riesco,ho paura che il nostro fidanzamento potrebbe finire da un momento all'altro.come posso risanare la perdita?non vorrei che aprissi di nuovo la piaga dolente. lui ha perso il sorriso,la voglia di vivere,anche se in certi momenti è lui che da coraggio a me.aiutatemi vi prego. grazie mille in anticipo
[#1]
Gentile ragazza,
Perchè ha paura per il suo fidanzamento?
Tenga presente che lei non può fare la terapeuta del suo fidanzato.
Il suo ragazzo ha subito una perdita importante, è normale che ci stia male. Le reazioni al lutto sono diverse e non c'è una ricetta per tutti. Se il suo fidanzato non ne vuole parlare, rispetti il suo desiderio e faccia trascorrere un pò di tempo. Gli stia vicino, sostenendolo e incoraggiandolo. Il tempo, vedrà, migliorerà le cose.
Perchè ha paura per il suo fidanzamento?
Tenga presente che lei non può fare la terapeuta del suo fidanzato.
Il suo ragazzo ha subito una perdita importante, è normale che ci stia male. Le reazioni al lutto sono diverse e non c'è una ricetta per tutti. Se il suo fidanzato non ne vuole parlare, rispetti il suo desiderio e faccia trascorrere un pò di tempo. Gli stia vicino, sostenendolo e incoraggiandolo. Il tempo, vedrà, migliorerà le cose.
Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it
[#3]
Gentile
Come le ha detto la collega, lei non può fare la terapeuta del suo ragazzo e quello che di più saggio può fare è "esserci" rispettando i desideri di lui. Si lasci guidare da ciò che lui sente di volere senza timore.
Purtroppo l'elaborazione di un lutto è sempre molto faticosa, complessa e difficile, come ci ha insegnato Freud, che considerava l'elaborazione di un lutto un lavoro lungo e doloroso che in certi casi può durare anni.
George Bonanno psicologo clinico della Columbia University, ha tratteggiato un percorso diverso da quello classico. A seguito di interviste effettuate su migliaia di persone che hanno subito un lutto, ha rilevato che, in generale, le nostre capacità di ripresa sono molto maggiori di quanto si è sempre creduto.
Il dolore in queste fasi si alterna a uno stato di relativo benessere e questa risposta è da considerare assolutamente normale. In questi duri momenti siamo sostenuti dai nostri meccanismi innati che ci sono di ausilio nel sostenere il dolore del lutto.
In certi particolari casi però si instaura un dolore prolungato definito: "complicated grief" o "prolonged grief disorder". In questi casi è utile un medico e/o uno psicoterapeuta, ma da quanto ci dice credo che il suo ragazzo stia attraversando una fase del tutto normale e che sia in grado di sostenere il percorso di elaborazione. Qualora così non fosse saprà cosa consigliargli, ma con calma ed al tempo dovuto.
Ciò che deve invece sapere è che la morte di una persona influisce sulla vita di almeno altre quattro persone che ruotano intorno a coloro che hanno vissuto l'esperienza più da vicino.
Se poi sente di non farcela qualche colloquio di sostegno con un/a collega le sarà certo di aiuto.
Cordiali auguri e buona fortuna
Come le ha detto la collega, lei non può fare la terapeuta del suo ragazzo e quello che di più saggio può fare è "esserci" rispettando i desideri di lui. Si lasci guidare da ciò che lui sente di volere senza timore.
Purtroppo l'elaborazione di un lutto è sempre molto faticosa, complessa e difficile, come ci ha insegnato Freud, che considerava l'elaborazione di un lutto un lavoro lungo e doloroso che in certi casi può durare anni.
George Bonanno psicologo clinico della Columbia University, ha tratteggiato un percorso diverso da quello classico. A seguito di interviste effettuate su migliaia di persone che hanno subito un lutto, ha rilevato che, in generale, le nostre capacità di ripresa sono molto maggiori di quanto si è sempre creduto.
Il dolore in queste fasi si alterna a uno stato di relativo benessere e questa risposta è da considerare assolutamente normale. In questi duri momenti siamo sostenuti dai nostri meccanismi innati che ci sono di ausilio nel sostenere il dolore del lutto.
In certi particolari casi però si instaura un dolore prolungato definito: "complicated grief" o "prolonged grief disorder". In questi casi è utile un medico e/o uno psicoterapeuta, ma da quanto ci dice credo che il suo ragazzo stia attraversando una fase del tutto normale e che sia in grado di sostenere il percorso di elaborazione. Qualora così non fosse saprà cosa consigliargli, ma con calma ed al tempo dovuto.
Ciò che deve invece sapere è che la morte di una persona influisce sulla vita di almeno altre quattro persone che ruotano intorno a coloro che hanno vissuto l'esperienza più da vicino.
Se poi sente di non farcela qualche colloquio di sostegno con un/a collega le sarà certo di aiuto.
Cordiali auguri e buona fortuna
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#5]
Gentile utente,
d'accordo con le colleghe Le consiglio di non ergersi a terapeuta del suo fidanzato. Il tempo in questi casi sembrerebbe essere il miglior dottore salvo il manifestarsi futuro di un lutto complicato. Al momento, data la recente perdita, è nella norma soffrire così come vede soffrire il Suo fidanzato. Ma soffrire insieme a Lui e, da quello che scrive, con la stessa intensità non è salutare per nessuno dei due.Forza!e buona fortuna
Cordiali saluti
d'accordo con le colleghe Le consiglio di non ergersi a terapeuta del suo fidanzato. Il tempo in questi casi sembrerebbe essere il miglior dottore salvo il manifestarsi futuro di un lutto complicato. Al momento, data la recente perdita, è nella norma soffrire così come vede soffrire il Suo fidanzato. Ma soffrire insieme a Lui e, da quello che scrive, con la stessa intensità non è salutare per nessuno dei due.Forza!e buona fortuna
Cordiali saluti
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#6]
Gentile
Come vede concordiamo tutte..deve assopire l'ansiosa sorveglianza quotidiana che le fa registrare ogni piccola mossa o gesto che potrebbe intaccare l'ordine del piccolo mondo del quale troppo spesso pensiamo di avere il potere....e deve abbandonarsi alla vita, facile a dirsi, difficile a farsi con un disturbo d'ansia, .....e allora è il momento giusto per un percorso che la sostenga in questo periodo ( ha da scegliere fra tante proposte ottime) insegnandole tecniche, metodi e fornendole strumenti per superare l'impasse.
Come le ha detto la collega Spiezio, forza...e poi fiducia in se stessa
Cari auguri
Come vede concordiamo tutte..deve assopire l'ansiosa sorveglianza quotidiana che le fa registrare ogni piccola mossa o gesto che potrebbe intaccare l'ordine del piccolo mondo del quale troppo spesso pensiamo di avere il potere....e deve abbandonarsi alla vita, facile a dirsi, difficile a farsi con un disturbo d'ansia, .....e allora è il momento giusto per un percorso che la sostenga in questo periodo ( ha da scegliere fra tante proposte ottime) insegnandole tecniche, metodi e fornendole strumenti per superare l'impasse.
Come le ha detto la collega Spiezio, forza...e poi fiducia in se stessa
Cari auguri
[#7]
Gentile utente,
concordo pienamente con la collega Paola Dei sull'opportunità di intraprendere un percorso che l'aiuti in questo momento, per Lei, difficile. Un percorso che faccia chiarire a se stessa anche affermazioni come questa che ha scritto: " ho paura del mio fidanzamento e non so neanche il perchè" e la faccia riflettere sulla Sua concezione della vita di relazione. Lei, se ho letto bene e se non ha fatto un'errore nell'immettere i suoi dati, ha 39 anni e, se non altro, dovrebbe essere giunta alla consapevolezza che si sta insieme per stare meglio e non peggio. Gioire insieme nei momenti belli e prestarsi mutuo soccorso in quelli tragici è la norma. Ma tutto dovrebbe avvenire senza ansia, sofferenza e "..lui mi ha gridato". Ancora forza e tanti cari auguri.
concordo pienamente con la collega Paola Dei sull'opportunità di intraprendere un percorso che l'aiuti in questo momento, per Lei, difficile. Un percorso che faccia chiarire a se stessa anche affermazioni come questa che ha scritto: " ho paura del mio fidanzamento e non so neanche il perchè" e la faccia riflettere sulla Sua concezione della vita di relazione. Lei, se ho letto bene e se non ha fatto un'errore nell'immettere i suoi dati, ha 39 anni e, se non altro, dovrebbe essere giunta alla consapevolezza che si sta insieme per stare meglio e non peggio. Gioire insieme nei momenti belli e prestarsi mutuo soccorso in quelli tragici è la norma. Ma tutto dovrebbe avvenire senza ansia, sofferenza e "..lui mi ha gridato". Ancora forza e tanti cari auguri.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.4k visite dal 17/04/2014.
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