Problema di coppia

Da un po' di tempo(più di un anno ormai) ho qualche difficoltà relazionale con la mia compagna. Lei mi sembra abbia preso l'abitudine di parlare molto velocemente, di avere atteggiamenti e mimiche un po' forzati quasi a voler ostentare spensieratezza, controllo, per poi in realtà essere molto suscettibile e far trasparire atteggiamenti depressivi. Come se di fondo avesse un'enorme tristezza che vuole nascondere. L'anno scorso ha perso il padre, già anziano, in un incidente; padre che non mi ha mai voluto far conoscere in 13 anni per via del suo rapporto molto difficile con la famiglia.
Io ho sempre cercato di starle vicino ma ho anch'io i miei problemi, e mentre un tempo ascoltarla parlare mi piaceva molto, ora non riesce a non mettermi addosso parecchia ansia, perché parla veloce, mangiando sempre le prime parole che dice e quasi "senza respirare".
Appena mi permetto di dire "scusa puoi parlare un po' più piano" si offende, le viene il mal di stomaco e mi accusa di lamentarmi sempre.
Io ho sempre accettato tutto da lei, anche eventuali mancanze, ma ora non so come prenderla. Vorrei riuscire ad accettarla così e non dirle niente ma un po' mi dispiace perché non la vedo felice e un po' mi sento trattato male.
Ho anche paura a passare del tempo insieme perché se non riesco a nascondere che mi infastidisco se la prende.
Però le voglio molto bene e siamo stati alla grande per tanti anni.
Che fare?
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Dr. Mauro Bruzzese Psicologo 126 6
Gentile utente,
e lei piuttosto come si sente?
Mettiamo un secondo da parte la sua compagna, parliamo solo di lei.
E' sereno in questo periodo?
Ha molti amici?
Ha qualche hobby che pratica spesso?
Ha dei progetti a breve/lungo termine?
Mi permetto di chiederle tutte queste cose perchè di primo impatto mi è sembrato che forse un lato un po' spento lo abbia lei in questo periodo e poi lo abbia proiettato nella sua compagna (è solo un'interpretazione e in quanto tale si senta libero di accoglierla o rifiutarla, come meglio crede).
Immagino, venendo invece al nocciolo della questione, che non sia facile stare in relazione con queste condizioni: ansia procurata, paura di ferire la propria compagna e non essere libero di esprimersi, passare per lamentoso ed evitare quindi il dialogo e la vicinanza. Il fatto che lei ci abbia scritto probabilmente è anche un modo per fare chiarezza con se stesso, forse merita di più di tutto questo o vuole continuare a subire e stare stretto in questa relazione per i tempi belli andati e per l'affetto che prova per lei?
Ne parli alla sua compagna, l'affronti: continuare a rimuginare tra sè e sè non porterà lontano lei nè la relazione.
Cordiali saluti

Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,
pur essendo Lei molto giovane, è già da 13 anni con la sua compagna. Non accenna ad una convivenza, ma ci dice che in 13 anni non ha mai conosciuto il padre di Lei e della sua morte improvvisa, in seguito alla quale lei è cambiata.
Mi chiedo: in tutti questi anni la relazione era soddisfacente per ambedue? La comunicazione sulle questioni importanti esisteva tra Voi? Se sì, la ragazza sulla morte del padre non ha mai manifestato a fondo i propri sentimenti? Lei ha provato a sollecitarla delicatamente? E poi: sarà veramente questo il nodo attorno al quale ruota il Suo malessere e l'ipotetico malessere profondo e nascosto della ragazza?
Il fastidio nella relazione che Lei dichiara, mi porta a consigliarLe una consulenza presso uno psicologo, che La aiuti a "leggere" i vari punti di vista della situazione e i suoi sentimenti. Le indicherà anche se sia opportuna una terapia individuale o di coppia.
Dopo tanti anni di amore è un passo da fare, se non altro affinchè la relazione non si svuoti "così", quasi senza capire il perchè.
Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2009 al 2017
Ex utente
Si, diciamo che a livello personale vengo da qualche anno difficile... Problemi di salute non grossi ma molto fastidiosi, conseguente ansia, depressione, psicoterapia, inattività lavorativa.
Ora ho deciso nonostante l'età di riprendere gli studi perché mi manca troppo una laurea. E mi sento positivo e felice in merito...
Lei mi ha sempre sostenuto in tutte queste situazioni, come d'altra parte io ho sostenuto lei in altre sue...
Abbiamo desideri e progetti comuni pur non convivendo ancora; da parte mia ce la sto mettendo tutta per uscire da un momento difficile e magari poter pensare seriamente ad una vita con lei.
So che può non essere il massimo ma d'altra parte la mia serietà nei suoi confronti gliel'ho sempre dimostrata e sono intenzionato a dimostrargliela.
Non ho particolari pretese nei suoi confronti se non che torni a mostrarsi un po' più affettuosa; cosa che al momento è frenata da quella mia "insofferenza" ma che non le impedisce comunque di cercarmi quando ha bisogno.
Insomma io ci sono tranquillamente ma ho anche qualche necessità.