Dipendenza affettiva, ansia, balbuzia..
Buonasera, professori.
Ringrazio anticipatamente i professionisti che terrano conto della mia consulenza.. Sfortunatamente, a differenza di una visita specialistica, il tempo e la capacità di comprendere, è minore, ma cercherò seppur in breve, di esporrei il mio problema. Premetto di essere un fattore ansioso geneticamente presisposto.
Sono una diciannovenne qualunque, o forse.
A 8 anni sapevo già che mo padre tradiva mia madre. Ferita che mi porto dietro e che mi permette di fidarmi sempre meno della gente. Sono ancora insieme. Ma li amo. Sono presenti nella mia vita. La balbuzia mi colpiva fin da piccola nei momenti bui, poi però, spariva, per poi ritornare. È una parte di me che cercavo di nascondere, motivo per cui lasciai il liceo. Iniziai a lavorare subito dopo. I ragazzi per me, erano solo persono che mi deludevano, forse perche a 15 anni pretendevo il grande amore, o forse perchè, l'uomo della mia vita, il mio papà, aveva deluso mia mamma. Era un continuo prenderli in giro. Non nego di essere piacevole alla vista dei ragazzi, ma nessuno mi ha mai toccato il cervello. Fui vittima di stolking nello stesso periodo da un uomo 40enne che mi minacciava. Ho una corazza forte che mi ha permesso di parlarne e denunciare. Iniziai a lavorare in una piccola azienda.. Dove in pratica gestivo tutto io. Mi sentivo il perno principale. Ma troppo per una ragazza di 17anni. Conobbi il mio attuale fidanzato, una persona diversa da me. Casa, scuola, figlio di mamma. Ma al cuor non si comanda. Lo scelsi. Abbandonai la mia vita da ''teenager'' per dedicarmi in pieno a lui, e al lavoro.. Lavoro e lui.. Dopo un anno Il lavoro lo lasciai. Misero stipendio, troppo lavoro.. E in più la balbuzia tornò. Non era balbuzia vera e propria. Mi capitava parlando al telefono, spiegando una situzione, presentandomi, raccontare un avvenimento. Per il resto tutto okey. Per me è un grande blocco che, nella mia'ignoranza non è una questione da affrontare con un logopedista, ma è un fattore d'ansia che non riesco a superare. Il rio ragazzo è rimasto, e, non avendo piu nulla ormai, mi concentrai su di lui. Lui, al contrario mio, ero la sua prima esperienza. Nonostante il mio cuore a pezzi, con lui riuscii ad aprirmi.. Lo amavo. Lui di piu. Io ormai ero dipendente. Era il mio mondo. Non avevo bisogno piu di nulla. Solo di trovare un lavoro agevolato per crearmi un futuro con lui, che ad oggi non ho trovato.. Lui, forse per la sua prima esperienza, bè, sbagliava spesso. Aveva bisogno di sbagliare con me per capire come ci si debba comportare. Io iniziai a cambiare, e nessuno se ne accorse.. Avevo paura di parlare, di rapporti sociali, di star in mezzo alla gente, di tutto. Forse perchè nessuno mi era abbastanza vicino. Sono passati due anni così. Settimane fa ho preso coraggio, dopo aver tollerato per cosi molto tempo i suoi errori, è finita. Solo il pensiero mi sta lacerando. Ho perso tutto. Mi sento incapace. Inpotente. Cosa sono diventata professori! Perchè questo?
Ringrazio anticipatamente i professionisti che terrano conto della mia consulenza.. Sfortunatamente, a differenza di una visita specialistica, il tempo e la capacità di comprendere, è minore, ma cercherò seppur in breve, di esporrei il mio problema. Premetto di essere un fattore ansioso geneticamente presisposto.
Sono una diciannovenne qualunque, o forse.
A 8 anni sapevo già che mo padre tradiva mia madre. Ferita che mi porto dietro e che mi permette di fidarmi sempre meno della gente. Sono ancora insieme. Ma li amo. Sono presenti nella mia vita. La balbuzia mi colpiva fin da piccola nei momenti bui, poi però, spariva, per poi ritornare. È una parte di me che cercavo di nascondere, motivo per cui lasciai il liceo. Iniziai a lavorare subito dopo. I ragazzi per me, erano solo persono che mi deludevano, forse perche a 15 anni pretendevo il grande amore, o forse perchè, l'uomo della mia vita, il mio papà, aveva deluso mia mamma. Era un continuo prenderli in giro. Non nego di essere piacevole alla vista dei ragazzi, ma nessuno mi ha mai toccato il cervello. Fui vittima di stolking nello stesso periodo da un uomo 40enne che mi minacciava. Ho una corazza forte che mi ha permesso di parlarne e denunciare. Iniziai a lavorare in una piccola azienda.. Dove in pratica gestivo tutto io. Mi sentivo il perno principale. Ma troppo per una ragazza di 17anni. Conobbi il mio attuale fidanzato, una persona diversa da me. Casa, scuola, figlio di mamma. Ma al cuor non si comanda. Lo scelsi. Abbandonai la mia vita da ''teenager'' per dedicarmi in pieno a lui, e al lavoro.. Lavoro e lui.. Dopo un anno Il lavoro lo lasciai. Misero stipendio, troppo lavoro.. E in più la balbuzia tornò. Non era balbuzia vera e propria. Mi capitava parlando al telefono, spiegando una situzione, presentandomi, raccontare un avvenimento. Per il resto tutto okey. Per me è un grande blocco che, nella mia'ignoranza non è una questione da affrontare con un logopedista, ma è un fattore d'ansia che non riesco a superare. Il rio ragazzo è rimasto, e, non avendo piu nulla ormai, mi concentrai su di lui. Lui, al contrario mio, ero la sua prima esperienza. Nonostante il mio cuore a pezzi, con lui riuscii ad aprirmi.. Lo amavo. Lui di piu. Io ormai ero dipendente. Era il mio mondo. Non avevo bisogno piu di nulla. Solo di trovare un lavoro agevolato per crearmi un futuro con lui, che ad oggi non ho trovato.. Lui, forse per la sua prima esperienza, bè, sbagliava spesso. Aveva bisogno di sbagliare con me per capire come ci si debba comportare. Io iniziai a cambiare, e nessuno se ne accorse.. Avevo paura di parlare, di rapporti sociali, di star in mezzo alla gente, di tutto. Forse perchè nessuno mi era abbastanza vicino. Sono passati due anni così. Settimane fa ho preso coraggio, dopo aver tollerato per cosi molto tempo i suoi errori, è finita. Solo il pensiero mi sta lacerando. Ho perso tutto. Mi sento incapace. Inpotente. Cosa sono diventata professori! Perchè questo?
[#1]
<Settimane fa ho preso coraggio, dopo aver tollerato per cosi molto tempo i suoi errori, è finita. Solo il pensiero mi sta lacerando. Ho perso tutto.>
Gentile Ragazza,
la rottura di un rapporto sentimentale provoca dolore, è una perdita, un lutto da elaborare con il tempo. Per lei che poi in questo rapporto si è rifugiata, ha per così dire chiuso tutta la sua vita, concentrato tutto su di lui lasciando perdere tutto il resto, diventandone come dice dipendente può essere ancora più doloroso.Può essere che le responsabilità lavorative e il ruolo importante che lei ricopriva pur così giovane, le dessero quella sicurezza che forse andava cercando, poi riaffiorata al termine di quell'esperienza, forse troppo pesante per lei.
. La sua storia familiare e il conseguente peso che si è portata dentro hanno parte probabile nelle sue difficoltà, nel suo modo di porsi rapporti affettivi, nel sopportare che il suo ragazzo sbagliasse per comprendere, cosa che di certo non ha favorito stima e fiducia in sé.
<E in più la balbuzia tornò. ma è un fattore d'ansia che non riesco a superare> la sua ipotesi è verosimile, dato ciò che ci ha espoto. Ci racconta comunque di un malessere che si protrae da parecchio tempo e che necessiterebbe di essere adeguatamente diagnosticato e curato.
Per tutto quanto esposto le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta sia per superare questo difficile momento sia per essere accompagnata a ritrovare migliore benessere e qualità di vita anche nelle sue relazioni.
Restiamo in ascolto
Gentile Ragazza,
la rottura di un rapporto sentimentale provoca dolore, è una perdita, un lutto da elaborare con il tempo. Per lei che poi in questo rapporto si è rifugiata, ha per così dire chiuso tutta la sua vita, concentrato tutto su di lui lasciando perdere tutto il resto, diventandone come dice dipendente può essere ancora più doloroso.Può essere che le responsabilità lavorative e il ruolo importante che lei ricopriva pur così giovane, le dessero quella sicurezza che forse andava cercando, poi riaffiorata al termine di quell'esperienza, forse troppo pesante per lei.
. La sua storia familiare e il conseguente peso che si è portata dentro hanno parte probabile nelle sue difficoltà, nel suo modo di porsi rapporti affettivi, nel sopportare che il suo ragazzo sbagliasse per comprendere, cosa che di certo non ha favorito stima e fiducia in sé.
<E in più la balbuzia tornò. ma è un fattore d'ansia che non riesco a superare> la sua ipotesi è verosimile, dato ciò che ci ha espoto. Ci racconta comunque di un malessere che si protrae da parecchio tempo e che necessiterebbe di essere adeguatamente diagnosticato e curato.
Per tutto quanto esposto le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta sia per superare questo difficile momento sia per essere accompagnata a ritrovare migliore benessere e qualità di vita anche nelle sue relazioni.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
La sua cordialità è per me sinonimo di comprensione.
Ha definito tutto ciò che è stato il mio breve percorso di vita.
Mi è sempre sembrato ''eccessivo'' e fuoriluogo una visita specialistica per una ragazza così giovane (come spesso mi è stato detto).
Ho prenotato un colloquio psicoterapeutico che dovrò affrontare nelle prossime settimane.
La ringrazio immensamente Dottoressa Rinella.
Ha definito tutto ciò che è stato il mio breve percorso di vita.
Mi è sempre sembrato ''eccessivo'' e fuoriluogo una visita specialistica per una ragazza così giovane (come spesso mi è stato detto).
Ho prenotato un colloquio psicoterapeutico che dovrò affrontare nelle prossime settimane.
La ringrazio immensamente Dottoressa Rinella.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 15/04/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Dipendenza affettiva
Come superare la dipendenza affettiva? Perché e come si instaura e cosa fare per superare una relazione non equilibrata che provoca sofferenza.