Depressione?
Salve, vorrei porre un quesito...non so se sono depressa e in generale non so che fare. Se devo trascorrere del tempo libero con persone che non conosco, dico cordialmente no grazie e me ne resto chiusa in casa. Allo stesso tempo però invidio fortemente queste persone, e anche se mi sento più a mioagio da sola che con loro, penso "anch'io vorrei uscire e divertirmi". Mi rendo conto che è un pensiero contorto e opposto ma non ci posso far niente. Invidio le altre persone che si divertono ma allo stesso tempo quando si presenta un occasione nuova, diversa dal solito, fuggo sempre...soprattutto se non c'è una mia stretta amica con me. Non ho un'ottima stima di me stessa, caratterialmente parlando, e nemmeno del mio corpo. Credo questo influisca ma fino ad un certo punto...non è questo che mi blocca. Ora vivo in un'altro stato, ospitata da una famiglia locale. Loro mi invitano spesso ad unirmi a loro ed io rifiuto. Avevo lo stesso problema anche a casa ma li almeno qualche amica l'avevo. Qui sono da sola e mi sento sempre più sprofondare in una spirale di solitudine.
[#1]
Gentile ragazza,
quando parla di "pensiero contorto" credo che si tratti di un conflitto tra il suo desiderio di socializzare e la paura di mettersi in situazioni sociali che lei vive come potenzialmente pericolose.
In ogni caso forse sarebbe opportuno valutare l'idea di un consulto di persona, tenendo a mente che più una situazione viene evitata maggiore sarà la tensione che gli viene attribuita.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
quando parla di "pensiero contorto" credo che si tratti di un conflitto tra il suo desiderio di socializzare e la paura di mettersi in situazioni sociali che lei vive come potenzialmente pericolose.
In ogni caso forse sarebbe opportuno valutare l'idea di un consulto di persona, tenendo a mente che più una situazione viene evitata maggiore sarà la tensione che gli viene attribuita.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
"quando si presenta un occasione nuova, diversa dal solito, fuggo "
Gentile Utente,
fermo restando che qui non possiamo porre alcun tipo di diagnosi in quanto vietato dalla Legge e dalle Linee Guida del sito, a me sembra da quello che scrive che il Suo sia un timore di affrontare le situazioni nuove e, non riuscendo ad affrontarle in maniera efficace, è probabile che possa anche sentirsi un po' giù, sentendosi inadeguata e forse "esclusa".
Come si modifica questa situazione? Iniziando a comportarsi diversamente. Tuttavia, dal momento in cui tutto ciò Le riesce difficile, potrebbe essere una buona idea affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
fermo restando che qui non possiamo porre alcun tipo di diagnosi in quanto vietato dalla Legge e dalle Linee Guida del sito, a me sembra da quello che scrive che il Suo sia un timore di affrontare le situazioni nuove e, non riuscendo ad affrontarle in maniera efficace, è probabile che possa anche sentirsi un po' giù, sentendosi inadeguata e forse "esclusa".
Come si modifica questa situazione? Iniziando a comportarsi diversamente. Tuttavia, dal momento in cui tutto ciò Le riesce difficile, potrebbe essere una buona idea affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Utente,
>>invidio le altre persone che si divertono ma allo stesso tempo quando si presenta un occasione nuova, diversa dal solito, fuggo sempre.<<
in realtà non è un pensiero contorto, è semplicemente un "conflitto". Lei vuole probabilmente vivere e divertirsi nelle medesime situazioni che invidia, ma non ci riesce e si isola. Evitare le situazioni chiaramente abbassa i livelli d'ansia, ma genera solitudine e quindi invidia.
Dovrebbe cercare di comprendere dove nasce la sua difficoltà relazionale.
>>invidio le altre persone che si divertono ma allo stesso tempo quando si presenta un occasione nuova, diversa dal solito, fuggo sempre.<<
in realtà non è un pensiero contorto, è semplicemente un "conflitto". Lei vuole probabilmente vivere e divertirsi nelle medesime situazioni che invidia, ma non ci riesce e si isola. Evitare le situazioni chiaramente abbassa i livelli d'ansia, ma genera solitudine e quindi invidia.
Dovrebbe cercare di comprendere dove nasce la sua difficoltà relazionale.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 13/04/2014.
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