Il saper costruire la propria vita
sarebbe più un tema da forum che da consulto di psicologia...cmq...
ho 34 anni, una storia appena finita per scelte mie (non ero coinvolto nonostante le volessi bene e la stimassi all'inverosimile) un lavoro che con trasferte e impegno è invasivo della mia vita, poche amicizie al paesello, un carattere chiuso, introverso, spesso nervoso e poco socievole.
Il lavoro ha azzerato negli ultimi due anni tutte le mie attività, tutte le mie relazioni, minando anche la mia partner per cui cmq sarebbe finita per altri motivi.
lei d'altro canto è una persona energica, positiva, sempre a fare progetti, proattiva al massimo...il mio esatto opposto. ha comprato casa, pianifica vacanze bellissime, riesce a capire cosa vuole, ci mette impegno e lo fa.
lei vive la vita pienamente, per come posso vedere io (e si sa, dal di fuori sembra tutto più bello).
se provo una stima immensa per questa sua forza dall'altro lato mi abbatte sapere che la mia è così povera e che io proprio non arrivo a fare le scelte che fa lei, con lo stesso sentimento, la stessa individualità.
ed anche una certa invidia della sua forza di volontà e intraprendenza.
io il mio futuro manco lo vedo, vivo alla giornata, colpa del lavoro e del mio carattere. i miei amici sono anche peggio.
queste persone, come lei, sono dei modelli, degli spunti per riflettere sulla propria vita...invece mi schiaccia sapere che io non sono così.
potrei essere l'ennesimo uomo che deve ancora scoprire se stesso, cosa vuole, maturare...
ho 34 anni, una storia appena finita per scelte mie (non ero coinvolto nonostante le volessi bene e la stimassi all'inverosimile) un lavoro che con trasferte e impegno è invasivo della mia vita, poche amicizie al paesello, un carattere chiuso, introverso, spesso nervoso e poco socievole.
Il lavoro ha azzerato negli ultimi due anni tutte le mie attività, tutte le mie relazioni, minando anche la mia partner per cui cmq sarebbe finita per altri motivi.
lei d'altro canto è una persona energica, positiva, sempre a fare progetti, proattiva al massimo...il mio esatto opposto. ha comprato casa, pianifica vacanze bellissime, riesce a capire cosa vuole, ci mette impegno e lo fa.
lei vive la vita pienamente, per come posso vedere io (e si sa, dal di fuori sembra tutto più bello).
se provo una stima immensa per questa sua forza dall'altro lato mi abbatte sapere che la mia è così povera e che io proprio non arrivo a fare le scelte che fa lei, con lo stesso sentimento, la stessa individualità.
ed anche una certa invidia della sua forza di volontà e intraprendenza.
io il mio futuro manco lo vedo, vivo alla giornata, colpa del lavoro e del mio carattere. i miei amici sono anche peggio.
queste persone, come lei, sono dei modelli, degli spunti per riflettere sulla propria vita...invece mi schiaccia sapere che io non sono così.
potrei essere l'ennesimo uomo che deve ancora scoprire se stesso, cosa vuole, maturare...
[#1]
Gentile Utente,
Lei vorrebbe sapere come fare per mettere ordine nella Sua vita e non vivere alla giornata?
Oppure è un confronto con questa persona, e da questo confronto ne esce demoralizzato perchè non si sente all'altezza?
Potrebbe chiarire meglio la Sua richiesta?
Cordiali saluti,
Lei vorrebbe sapere come fare per mettere ordine nella Sua vita e non vivere alla giornata?
Oppure è un confronto con questa persona, e da questo confronto ne esce demoralizzato perchè non si sente all'altezza?
Potrebbe chiarire meglio la Sua richiesta?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
alla prima domanda rispondi si, ma non è oggetto di questa domanda essendo tutta una serie di scelte personali, me ne rendo conto.
è il confronto con lei...
il vedere una persona che riesce con motivazione e positività ad affrontare le difficoltà della vita ma riuscire comunque a costruire qualcosa per se, per migliorare la propria vita. invidia, si, ma anche un confronto da cui mi vedo palesemente inferiore.
un confronto che rimarca la perdita, l'allontanamento dalla mia vita di una persona così speciale.
ancora oggi mi chiedo cosa sia andato storto, come non mi possa essere innamorato di una persona così, che poteva darmi così tanto, per cui provo così tanta stima.
forse perché non ero al suo stesso livello di intraprendenza mi sentivo troppo diverso, troppo ancorato.
è il confronto con lei...
il vedere una persona che riesce con motivazione e positività ad affrontare le difficoltà della vita ma riuscire comunque a costruire qualcosa per se, per migliorare la propria vita. invidia, si, ma anche un confronto da cui mi vedo palesemente inferiore.
un confronto che rimarca la perdita, l'allontanamento dalla mia vita di una persona così speciale.
ancora oggi mi chiedo cosa sia andato storto, come non mi possa essere innamorato di una persona così, che poteva darmi così tanto, per cui provo così tanta stima.
forse perché non ero al suo stesso livello di intraprendenza mi sentivo troppo diverso, troppo ancorato.
[#3]
Gentile Utente,
Lei affronta temi che meriterebbero un altro spazio, ben diverso dal consulto telematico. Infatti tutto ciò che scrive ci dice molto di Lei e di come funziona, ma chiaramente dovrebbe affrontare la questione con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Probabilmente l'incontro con questa persona è stato solo un catalizzatore per far emergere le Sue insicurezze ed un profondo senso di inferiorità, che era forse già presente prima e che, mancando il confronto o in un periodo storico ancora acerbo, non era emerso.
Perciò, prima di continuare a farsi del male sentendosi inferiore (quando in realtà è "solo" per fortuna Sua DIVERSO da questa persona e da tutte le altre persone al mondo), si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare queste difficoltà a vedersi come un essere unico, irripetibile e speciale.
Se poi Le manca qualche competenza può sempre acquisirla.
Se Le manca un po' di determinazione, chiarezza, ecc... può sempre ottenerla. La vita non è uguale per tutti e lo stesso svulippo psicologico segue tappe solo in parte comuni: ci sono persone che arrivano prima ad un traguardo, altre dopo, altre mai e altre che non vogliono arrivarci semplicemente perchè non interessate.
Quindi, prima di porsi problemi che magari potrebbero anche risultare inutili, faccia chiarezza e metta un po' d'ordine in ciò che desidera davvero e nei Suoi progetti.
Cordiali saluti,
Lei affronta temi che meriterebbero un altro spazio, ben diverso dal consulto telematico. Infatti tutto ciò che scrive ci dice molto di Lei e di come funziona, ma chiaramente dovrebbe affrontare la questione con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Probabilmente l'incontro con questa persona è stato solo un catalizzatore per far emergere le Sue insicurezze ed un profondo senso di inferiorità, che era forse già presente prima e che, mancando il confronto o in un periodo storico ancora acerbo, non era emerso.
Perciò, prima di continuare a farsi del male sentendosi inferiore (quando in realtà è "solo" per fortuna Sua DIVERSO da questa persona e da tutte le altre persone al mondo), si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare queste difficoltà a vedersi come un essere unico, irripetibile e speciale.
Se poi Le manca qualche competenza può sempre acquisirla.
Se Le manca un po' di determinazione, chiarezza, ecc... può sempre ottenerla. La vita non è uguale per tutti e lo stesso svulippo psicologico segue tappe solo in parte comuni: ci sono persone che arrivano prima ad un traguardo, altre dopo, altre mai e altre che non vogliono arrivarci semplicemente perchè non interessate.
Quindi, prima di porsi problemi che magari potrebbero anche risultare inutili, faccia chiarezza e metta un po' d'ordine in ciò che desidera davvero e nei Suoi progetti.
Cordiali saluti,
[#4]
Gentile Utente,
quando si costruisce qualcosa, in senso stretto e anche in senso lato, è preferibile avere un progetto (almeno di massima) da seguire, altrimenti si rischia di fare lavoro inutile, o addirittura dannoso in funzione del risultato finale.
Non sempre e non tutto può essere deciso da noi, perché spesso accadimenti al di fuori del nostro controllo influenzano più o meno pesantemente il percorso iniziato, ma sono convinta che se abbiamo un obiettivo, una direzione da seguire, le redini sono in mano nostra comunque.
Il "progetto di massima" della sua vita qual è?
Quali sono i suoi sogni e i suoi desideri?
Cordialità.
quando si costruisce qualcosa, in senso stretto e anche in senso lato, è preferibile avere un progetto (almeno di massima) da seguire, altrimenti si rischia di fare lavoro inutile, o addirittura dannoso in funzione del risultato finale.
Non sempre e non tutto può essere deciso da noi, perché spesso accadimenti al di fuori del nostro controllo influenzano più o meno pesantemente il percorso iniziato, ma sono convinta che se abbiamo un obiettivo, una direzione da seguire, le redini sono in mano nostra comunque.
Il "progetto di massima" della sua vita qual è?
Quali sono i suoi sogni e i suoi desideri?
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#5]
Utente
dite bene...io progetti non ne ho.
negli ultimi anni ho sacrificato tutto per il mio lavoro e sono riuscito a ricoprire il ruolo che volevo (anche se insoddisfatto, visto che ho ancora poca esperienza e quindi mi sento di svolgerlo ad un livello "basso"....tipo un primario di ospedale che controlla la pressione dei pazienti...). raggiunto il traguardo, mi rendo conto che i sacrifici da fare in termini di tempo, trasferte, e stress stanno invadendo la mia vita.
l'unica vera cosa che ho mai desiderato è trovare l'amore completo. intimità, complicità, passione, attrazione, serenità...del tipo incontro la persona giusta e va tutto a gonfie vele. ma altro no.
vivo sull'onda, come se le cose dovessero sbattermi addosso.
non vado in cerca di ragazze, non pianifico vacanze, non penso ad una casa fissa (sono abituato male viaggiando molto), non ho progetti che riguardino ne cosa fare la sera ne cosa fare nella vita. quando esco con gli amici come va và...e spesso sono insoddisfatto.
è vero l'incontro con lei ha tirato fuori tutto il peggio della mia inerzia.
negli ultimi anni ho sacrificato tutto per il mio lavoro e sono riuscito a ricoprire il ruolo che volevo (anche se insoddisfatto, visto che ho ancora poca esperienza e quindi mi sento di svolgerlo ad un livello "basso"....tipo un primario di ospedale che controlla la pressione dei pazienti...). raggiunto il traguardo, mi rendo conto che i sacrifici da fare in termini di tempo, trasferte, e stress stanno invadendo la mia vita.
l'unica vera cosa che ho mai desiderato è trovare l'amore completo. intimità, complicità, passione, attrazione, serenità...del tipo incontro la persona giusta e va tutto a gonfie vele. ma altro no.
vivo sull'onda, come se le cose dovessero sbattermi addosso.
non vado in cerca di ragazze, non pianifico vacanze, non penso ad una casa fissa (sono abituato male viaggiando molto), non ho progetti che riguardino ne cosa fare la sera ne cosa fare nella vita. quando esco con gli amici come va và...e spesso sono insoddisfatto.
è vero l'incontro con lei ha tirato fuori tutto il peggio della mia inerzia.
[#6]
Noi siamo la somma delle nostre scelte.
Attribuire ad altre persone o agli eventi della nostra vita ciò che noi siamo è solo un alibi, perché ciò che fa la differenza siamo noi e ciò che decidiamo di fare o di non fare, come decidiamo di essere o di non essere in un determinato contesto o situazione.
Anche vivere "per inerzia" è comunque una scelta.
Se fino ad ora nel rapporto costi/benefici le andava bene così, può essere che per vari motivi ora abbia preso consapevolezza che non le sta più bene.
Ma la consapevolezza non è che un primo step a cui ne devono seguire altri, se davvero si vuol cambiare.
Lasciarsi vivere è effettivamente molto diverso dall'avere padronanza della propria vita, perché questo presuppone un'attiva responsabilità rispetto agli eventi.
Anche se Lei incontrasse la persona dei suoi sogni, probabilmente non andrebbe tutto a gonfie vele se il rapporto non venisse coltivato ed alimentato con quotidiana volontà, che significa anche fatica e impegno.
Chiudo con una citazione di G.B.Shaw:
"Le persone che si fanno strada in questo mondo sono le persone che si alzano in piedi e cercano le circostanze che preferiscono e che, quando non le trovano, le creano".
Saluti.
Attribuire ad altre persone o agli eventi della nostra vita ciò che noi siamo è solo un alibi, perché ciò che fa la differenza siamo noi e ciò che decidiamo di fare o di non fare, come decidiamo di essere o di non essere in un determinato contesto o situazione.
Anche vivere "per inerzia" è comunque una scelta.
Se fino ad ora nel rapporto costi/benefici le andava bene così, può essere che per vari motivi ora abbia preso consapevolezza che non le sta più bene.
Ma la consapevolezza non è che un primo step a cui ne devono seguire altri, se davvero si vuol cambiare.
Lasciarsi vivere è effettivamente molto diverso dall'avere padronanza della propria vita, perché questo presuppone un'attiva responsabilità rispetto agli eventi.
Anche se Lei incontrasse la persona dei suoi sogni, probabilmente non andrebbe tutto a gonfie vele se il rapporto non venisse coltivato ed alimentato con quotidiana volontà, che significa anche fatica e impegno.
Chiudo con una citazione di G.B.Shaw:
"Le persone che si fanno strada in questo mondo sono le persone che si alzano in piedi e cercano le circostanze che preferiscono e che, quando non le trovano, le creano".
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.7k visite dal 10/04/2014.
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