Rassegnazione
Buona sera
Ho 24 anni. A partire dai 18 pensavo che avrei fatto la vita che tanto desideravo, invece sono passati 6 anni e non ho fatto nulla di ciò che mi ero prefissato.
Ho perso 6 anni di vita, il presente lo sto vivendo malissimo e come se non bastasse non vedo un buon futuro di fronte a me.
Mi sono reso conto che non potrò mai avere un buon posto lavoro. Mi sono adattato a fare lavori umili e a tempo determinato, ma adesso sinceramente mi sono stancato. Ho capito che non riuscirò mai a sistemarmi in maniera definitiva e non riuscirò mai ad avere un buon posto di lavoro.
In questi 6 anni sono riuscito a risparmiare solo 200 euro per lo svago. Non mi sono goduto nulla, ho solo coperto le spese. Non credo di poter andare avanti così, questa non è vita.
Obbiettivamente non credo che la mia situazione possa migliorare in futuro, e non è solo una mia sensazione.
Cosa posso fare?
Sono io che vedo tutto nero? Sono pessimista? Oppure è effettivamente difficile oggi giorno vivere una vita decente?
Ho 24 anni. A partire dai 18 pensavo che avrei fatto la vita che tanto desideravo, invece sono passati 6 anni e non ho fatto nulla di ciò che mi ero prefissato.
Ho perso 6 anni di vita, il presente lo sto vivendo malissimo e come se non bastasse non vedo un buon futuro di fronte a me.
Mi sono reso conto che non potrò mai avere un buon posto lavoro. Mi sono adattato a fare lavori umili e a tempo determinato, ma adesso sinceramente mi sono stancato. Ho capito che non riuscirò mai a sistemarmi in maniera definitiva e non riuscirò mai ad avere un buon posto di lavoro.
In questi 6 anni sono riuscito a risparmiare solo 200 euro per lo svago. Non mi sono goduto nulla, ho solo coperto le spese. Non credo di poter andare avanti così, questa non è vita.
Obbiettivamente non credo che la mia situazione possa migliorare in futuro, e non è solo una mia sensazione.
Cosa posso fare?
Sono io che vedo tutto nero? Sono pessimista? Oppure è effettivamente difficile oggi giorno vivere una vita decente?
[#1]
Gentile Utente,
un po' di pessimismo in alcune delle Sue affermazioni io lo sento: dire che sa già che la situazione non cambierà mai in futuro La porta a credere a questa asserzione e a comportarsi di conseguenza.
Che cosa ha fatto concretamente per cercare di cambiare le cose? Tenga presente che talvolta non riusciamo a vedere le prospettive o le alternative ad un comportamento che ci spinge a fare sempre le stesse scelte e che, non consapevoli, possiamo irrigidirci su alcune posizioni.
Cordiali saluti,
un po' di pessimismo in alcune delle Sue affermazioni io lo sento: dire che sa già che la situazione non cambierà mai in futuro La porta a credere a questa asserzione e a comportarsi di conseguenza.
Che cosa ha fatto concretamente per cercare di cambiare le cose? Tenga presente che talvolta non riusciamo a vedere le prospettive o le alternative ad un comportamento che ci spinge a fare sempre le stesse scelte e che, non consapevoli, possiamo irrigidirci su alcune posizioni.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Grazie Dottoressa Pileci per la sua risposta.
Pensandoci bene mi sto rendendo conto che rispetto a quando avevo 18 anni mi sento fortemente demotivato. Non ho fatto molto per cercare di cambiare la mia situazione, vivo quello che mi si presenta in maniera passiva.
Ho provato a pensare a delle idee che mi potessero portare a raggiungere i miei obbiettivi, ma mi scoraggio facilmente e non agisco concretamente.
Cioè ci sono momenti che sembra che mi vengano lampi di genio, ma poi viene sfumato tutto il mio entusiasmo. Forse non riesco ad impegnarmi, forse non mi sento di affrontare le difficoltà che devono essere superate per poter raggiungere gli obbiettivi.
Faccio un esempio. Io seguo tutti i giorni i mercati finanziari, e ho pensato che se mi fossi laureato in economia e finanza forse avrei potuto lavorare in questo settore.
Poi però penso agli ostacoli e mi passa la voglia. Ad esempio che non ho soldi per l'università, oppure che se anche li avessi forse non avrei la forza di volontà per studiare e abbandonerei gli studi. Oppure penso anche che una volta presa la laurea non ci sarebbero opportunità lavorative.
"Tentare" di raggiungere i miei obbiettivi attraverso il sacrificio FORSE mi spaventa. Ipotizzo che possa essere così.
Sinceramente il fatto che forse sia un problema di "volontà" mi scoraggia ancora di più. Mi sento un fallito perchè non ho neanche il coraggio di raggiungerli questi obbiettivi. Quindi non solo la frustrazione ma anche l'amarezza di non essere capace di ottenere ciò che voglio dalla vita.
Non ero così. A 18 anni ero ambizioso e pieno di iniziativa. Non mi spaventava l'idea di intraprendere un percorso che mi avrebbe portato alla soddisfazione personale. Ero pronto anche ad andare via di casa, invece adesso penso che non riuscirei nemmeno a cavarmela da solo.
La mia famiglia pensa che io sia depresso e cerca di spronarmi a fare di più per trovare lavoro. Io invece interpreto il loro agire come se volessero mettermi sotto pressione o addirittura con le spalle al muro.
Forse se mi guardo dall'esterno penserei che non è normale che un ragazzo di 24 anni passa le giornate a casa davanti pc e tv, però bisogna anche tenere conto del vissuto di una persona. La condizione alla quale sono arrivato non è casuale, ho passato brutti periodi e non è stata una mia scelta quella di "rifugiarmi" in un mondo apparte.
Sembra in apparenza che sia depresso però io faccia fatica a crederlo. Ho dei momenti dove mi sento particolarmente giù di morale, però per la maggior parte del tempo sono attivo. Non passo la giornata steso a letto davanti la tv (anche se in effetti la passa seduto davanti al pc con il pigiama addosso).
Non so cosa pensare. Se la mia è depressione allora come è possibile che ci sono momenti che mi sento quasi alle stelle, ad esempio quando ascolto musica.
Non riesco a capire cosa cè che non va in me. E più cerco di capirlo e più mi viene da piangere perchè ho la sensazione che sia irrecuperabile.
Pensandoci bene mi sto rendendo conto che rispetto a quando avevo 18 anni mi sento fortemente demotivato. Non ho fatto molto per cercare di cambiare la mia situazione, vivo quello che mi si presenta in maniera passiva.
Ho provato a pensare a delle idee che mi potessero portare a raggiungere i miei obbiettivi, ma mi scoraggio facilmente e non agisco concretamente.
Cioè ci sono momenti che sembra che mi vengano lampi di genio, ma poi viene sfumato tutto il mio entusiasmo. Forse non riesco ad impegnarmi, forse non mi sento di affrontare le difficoltà che devono essere superate per poter raggiungere gli obbiettivi.
Faccio un esempio. Io seguo tutti i giorni i mercati finanziari, e ho pensato che se mi fossi laureato in economia e finanza forse avrei potuto lavorare in questo settore.
Poi però penso agli ostacoli e mi passa la voglia. Ad esempio che non ho soldi per l'università, oppure che se anche li avessi forse non avrei la forza di volontà per studiare e abbandonerei gli studi. Oppure penso anche che una volta presa la laurea non ci sarebbero opportunità lavorative.
"Tentare" di raggiungere i miei obbiettivi attraverso il sacrificio FORSE mi spaventa. Ipotizzo che possa essere così.
Sinceramente il fatto che forse sia un problema di "volontà" mi scoraggia ancora di più. Mi sento un fallito perchè non ho neanche il coraggio di raggiungerli questi obbiettivi. Quindi non solo la frustrazione ma anche l'amarezza di non essere capace di ottenere ciò che voglio dalla vita.
Non ero così. A 18 anni ero ambizioso e pieno di iniziativa. Non mi spaventava l'idea di intraprendere un percorso che mi avrebbe portato alla soddisfazione personale. Ero pronto anche ad andare via di casa, invece adesso penso che non riuscirei nemmeno a cavarmela da solo.
La mia famiglia pensa che io sia depresso e cerca di spronarmi a fare di più per trovare lavoro. Io invece interpreto il loro agire come se volessero mettermi sotto pressione o addirittura con le spalle al muro.
Forse se mi guardo dall'esterno penserei che non è normale che un ragazzo di 24 anni passa le giornate a casa davanti pc e tv, però bisogna anche tenere conto del vissuto di una persona. La condizione alla quale sono arrivato non è casuale, ho passato brutti periodi e non è stata una mia scelta quella di "rifugiarmi" in un mondo apparte.
Sembra in apparenza che sia depresso però io faccia fatica a crederlo. Ho dei momenti dove mi sento particolarmente giù di morale, però per la maggior parte del tempo sono attivo. Non passo la giornata steso a letto davanti la tv (anche se in effetti la passa seduto davanti al pc con il pigiama addosso).
Non so cosa pensare. Se la mia è depressione allora come è possibile che ci sono momenti che mi sento quasi alle stelle, ad esempio quando ascolto musica.
Non riesco a capire cosa cè che non va in me. E più cerco di capirlo e più mi viene da piangere perchè ho la sensazione che sia irrecuperabile.
[#3]
Intanto può leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html che spero possa chiarire un po' meglio alcuni aspetti.
L'ambizione, senza un progetto, non ci porta da nessuna parte, se non a sentirci frustrati e talvolta anche incapaci perchè non vediamo i risultati...
E' chiaro che per raggiungere un risultato è necessario capire come fare per ottenerlo: è meglio intercettare piccoli step che però sono necessari e talvolta indispensabili per raggiungere il nostro scopo.
Se Lei vuole fare un lavoro per il quale è necessaria la laurea, dovrà per forza laurearsi. Tutti gli esami saranno interessanti e piacevoli? Certamente no! Però è indispensabile superarli.
Da una parte io sento nella Sua richiesta un po' di confusione: se non ha le idee molto chiare, diventa particolarmente difficile riuscire a capire come muoversi per raggiungere gli obiettivi e prima ancora a fissare questi obiettivi.
Perchè non prova a fare chiarezza con uno psicologo di persona?
Potrebbe rivolgersi ai Consultori di zona o all'ASL per ricevere una consulenza.
Buona giornata,
L'ambizione, senza un progetto, non ci porta da nessuna parte, se non a sentirci frustrati e talvolta anche incapaci perchè non vediamo i risultati...
E' chiaro che per raggiungere un risultato è necessario capire come fare per ottenerlo: è meglio intercettare piccoli step che però sono necessari e talvolta indispensabili per raggiungere il nostro scopo.
Se Lei vuole fare un lavoro per il quale è necessaria la laurea, dovrà per forza laurearsi. Tutti gli esami saranno interessanti e piacevoli? Certamente no! Però è indispensabile superarli.
Da una parte io sento nella Sua richiesta un po' di confusione: se non ha le idee molto chiare, diventa particolarmente difficile riuscire a capire come muoversi per raggiungere gli obiettivi e prima ancora a fissare questi obiettivi.
Perchè non prova a fare chiarezza con uno psicologo di persona?
Potrebbe rivolgersi ai Consultori di zona o all'ASL per ricevere una consulenza.
Buona giornata,
[#4]
Ex utente
La ringrazio per l'articolo però sinceramente non mi ha chiarito le idee. La stanchezza fisica che dipende dallo stato mentale l'ho avuta anchio in certi periodi, ecco perchè penso di non essere più depresso perchè adesso non mi sento più stanco, anzi ho voglia di fare tante cose.
Cè un punto dell'articolo che non ho capito bene, dove cè scritto che il paziente depresso oscilla tra rabbia e un'altro termine. Io oscillo spesso tra rabbia e sconforto.
"Se Lei vuole fare un lavoro per il quale è necessaria la laurea, dovrà per forza laurearsi. Tutti gli esami saranno interessanti e piacevoli? Certamente no! Però è indispensabile superarli."
Leggendo questa frase percepisco lievemente una strana sensazione che ho spesso. Forse è irritazione, perchè mi da fastidio pensare che devo studiare materie che non mi interessano se voglio prendere un attestato nella materia che invece mi interessa.
Non mi sento motivato a fare cose che non mi va di fare.
Ad esempio ultimamente siccome si è rotta la lavastoviglie dovrei lavare i piatti a mano. Le prime volte li lavavo, poi però ho cominciato a seccarmi e ora preferisco non cucinare e mangiare solo pane asciutto pur di non lavarli.
E' strano perchè mi sento motivato a fare cose che mi interessano, ma sto male se devo fare anche cose che non mi va di fare.
"Perchè non prova a fare chiarezza con uno psicologo di persona?
Potrebbe rivolgersi ai Consultori di zona o all'ASL per ricevere una consulenza."
Io avevo già provato, ma mi è stato detto che devo pagare un ticket per 8-9 sedute.
Sinceramente io ho bisogno di instaurare un rapporto di fiducia con lo psicologo (cosa già molto difficile), e per farlo non mi basterebbero 8-9 ore di conoscenza.
Ho bisogno di parlare, ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di raccontare a qualcuno cosa ho dentro perchè lo nascondo a tutti. E vorrei tanto essere compreso, vorrei che chi si trova di fronte a me capisca quanto io stia male.
Se potevo usufruire di un blocco di 50 sedute a 100 euro (che sono i soldi che ho da parte) sarebbe stato un buon inizio.
Mi è stato detto che io in realtà non mi sento pronto per lo psicologo. Io non capisco cosa intendeva la persona che me l'ha detto, però io sono sicuro invece di aver tanto bisogno di parlare.
Comunque al di là dei disagi che sto esprimendo, sono preoccupato perchè credo che ormai non rimanga più tanto tempo. Nel senso che per tentare di riprendere in mano la mia vita forse è tardi.
Cè un punto dell'articolo che non ho capito bene, dove cè scritto che il paziente depresso oscilla tra rabbia e un'altro termine. Io oscillo spesso tra rabbia e sconforto.
"Se Lei vuole fare un lavoro per il quale è necessaria la laurea, dovrà per forza laurearsi. Tutti gli esami saranno interessanti e piacevoli? Certamente no! Però è indispensabile superarli."
Leggendo questa frase percepisco lievemente una strana sensazione che ho spesso. Forse è irritazione, perchè mi da fastidio pensare che devo studiare materie che non mi interessano se voglio prendere un attestato nella materia che invece mi interessa.
Non mi sento motivato a fare cose che non mi va di fare.
Ad esempio ultimamente siccome si è rotta la lavastoviglie dovrei lavare i piatti a mano. Le prime volte li lavavo, poi però ho cominciato a seccarmi e ora preferisco non cucinare e mangiare solo pane asciutto pur di non lavarli.
E' strano perchè mi sento motivato a fare cose che mi interessano, ma sto male se devo fare anche cose che non mi va di fare.
"Perchè non prova a fare chiarezza con uno psicologo di persona?
Potrebbe rivolgersi ai Consultori di zona o all'ASL per ricevere una consulenza."
Io avevo già provato, ma mi è stato detto che devo pagare un ticket per 8-9 sedute.
Sinceramente io ho bisogno di instaurare un rapporto di fiducia con lo psicologo (cosa già molto difficile), e per farlo non mi basterebbero 8-9 ore di conoscenza.
Ho bisogno di parlare, ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di raccontare a qualcuno cosa ho dentro perchè lo nascondo a tutti. E vorrei tanto essere compreso, vorrei che chi si trova di fronte a me capisca quanto io stia male.
Se potevo usufruire di un blocco di 50 sedute a 100 euro (che sono i soldi che ho da parte) sarebbe stato un buon inizio.
Mi è stato detto che io in realtà non mi sento pronto per lo psicologo. Io non capisco cosa intendeva la persona che me l'ha detto, però io sono sicuro invece di aver tanto bisogno di parlare.
Comunque al di là dei disagi che sto esprimendo, sono preoccupato perchè credo che ormai non rimanga più tanto tempo. Nel senso che per tentare di riprendere in mano la mia vita forse è tardi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 09/04/2014.
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