Paura di vivere
Salve a tutti,
scrivo per la prima volta qui per risolvere un problema che mi attanaglia ormai da tempo.Innanzittutto, sono uno studente di Ingegneria civile ormai da 5 anni, con risultati fino ad ora per me deludenti. La mia mancanza di serenità credo sia una conseguenza della mia situazione affettiva.Situazione che si riflette in ogni aspetto della mia vita dallo studio, appunto, ai rapporti sociali, ma procediamo con ordine. Circa 5 anni fa conosco subito una ragazza due anni più grandi di me, amore fulmineo caraterizzato da una immane passione.Passione che ci porta fin da subito ad isolarci dagli altri, eravamo sempre io e lei e nessun' altro, a tal punto che io mi lascio andare e arrivo a non seguire corsi all' università e non studiare, pur di stare sempre insieme a lei e aiutare lei nei sui studi, che ovviamente procedono spediti con ottimi risultati. Lei con la sua sicurezza di ragazza più grande e con più esperienze crea un rapporto di dipendenza , più da parte mia che sua . Comunque l' idillio, dopo due anni, si interrompe , lei reincontra su facebook una sua vecchia fiamma adolescenziale, a me spacciato come amico, e la stessa estate grazie alla lontananza delle ferie estive mi lascia e si fidanza con lui.Fu un estate a due corsie, da una parte io sto malissimo, la chiamo piangente e ricevo solo telefoni chiusi in faccia, non mi confessa l' altra relazione che scopro io casualmete grazie a facebook.Dall' altra conosco nuova gente, nuove ragazze, vado in vacanza, insomma riesco a divertirmi.Tuttavia continuiamo a sentirci, io la cerco e lei mi risponde che ama me ma non vuole lasciare l' altro e bla bla...Ma ero innamorato e al ritorno dalle vacanze ,per farla breve, inizia un anno segnato da un escalation di bugie e mezzi tradimenti, durante il quale provo a mollarla ma alla fine torno da lei. Dopo l' ennessimo comportamento "fedifrago", sono deciso a farla finita, ma minacce di suicidio e pianti isterici mi convingono (o costringono!!) a tornare con lei. Bene da allora non sono più me stesso, lei fa amicizia con tutti i miei amici anche magari solo con i conoscenti, io inizio ad essere sempre più insicuro, non faccio nulla se non ho la sua approvazione, non riesco a starle lontano e devo controllarla sui social network. Se tento di lasciarla lei minaccia vendetta, di sedurre i miei amici, e io impaurito ritorno sempre sui miei passi. Nel frattempo passano tre anni così tra insicurezze, minacce e depressione. Ad oggi, non riesco a dirle esco con i miei amici o non mi va di vederti, non vado neanche alle feste dove mi invitano per paura della sua reazione, mentre vedo lei che questi problemi non se li pone proprio.NOn so come fare, mi sento prigioniero di una gabbia dorata e lei è il carceriere, è iperaffettuosa, prottetiva, vuole stare sempre con me ma io non ho il coraggio di lasciarla per paura. Come posso trovare la forza di fare quello che sento giusto e ritornare a vivere, ad essere me stesso?
Grazie a tutti per l' attenzione.
scrivo per la prima volta qui per risolvere un problema che mi attanaglia ormai da tempo.Innanzittutto, sono uno studente di Ingegneria civile ormai da 5 anni, con risultati fino ad ora per me deludenti. La mia mancanza di serenità credo sia una conseguenza della mia situazione affettiva.Situazione che si riflette in ogni aspetto della mia vita dallo studio, appunto, ai rapporti sociali, ma procediamo con ordine. Circa 5 anni fa conosco subito una ragazza due anni più grandi di me, amore fulmineo caraterizzato da una immane passione.Passione che ci porta fin da subito ad isolarci dagli altri, eravamo sempre io e lei e nessun' altro, a tal punto che io mi lascio andare e arrivo a non seguire corsi all' università e non studiare, pur di stare sempre insieme a lei e aiutare lei nei sui studi, che ovviamente procedono spediti con ottimi risultati. Lei con la sua sicurezza di ragazza più grande e con più esperienze crea un rapporto di dipendenza , più da parte mia che sua . Comunque l' idillio, dopo due anni, si interrompe , lei reincontra su facebook una sua vecchia fiamma adolescenziale, a me spacciato come amico, e la stessa estate grazie alla lontananza delle ferie estive mi lascia e si fidanza con lui.Fu un estate a due corsie, da una parte io sto malissimo, la chiamo piangente e ricevo solo telefoni chiusi in faccia, non mi confessa l' altra relazione che scopro io casualmete grazie a facebook.Dall' altra conosco nuova gente, nuove ragazze, vado in vacanza, insomma riesco a divertirmi.Tuttavia continuiamo a sentirci, io la cerco e lei mi risponde che ama me ma non vuole lasciare l' altro e bla bla...Ma ero innamorato e al ritorno dalle vacanze ,per farla breve, inizia un anno segnato da un escalation di bugie e mezzi tradimenti, durante il quale provo a mollarla ma alla fine torno da lei. Dopo l' ennessimo comportamento "fedifrago", sono deciso a farla finita, ma minacce di suicidio e pianti isterici mi convingono (o costringono!!) a tornare con lei. Bene da allora non sono più me stesso, lei fa amicizia con tutti i miei amici anche magari solo con i conoscenti, io inizio ad essere sempre più insicuro, non faccio nulla se non ho la sua approvazione, non riesco a starle lontano e devo controllarla sui social network. Se tento di lasciarla lei minaccia vendetta, di sedurre i miei amici, e io impaurito ritorno sempre sui miei passi. Nel frattempo passano tre anni così tra insicurezze, minacce e depressione. Ad oggi, non riesco a dirle esco con i miei amici o non mi va di vederti, non vado neanche alle feste dove mi invitano per paura della sua reazione, mentre vedo lei che questi problemi non se li pone proprio.NOn so come fare, mi sento prigioniero di una gabbia dorata e lei è il carceriere, è iperaffettuosa, prottetiva, vuole stare sempre con me ma io non ho il coraggio di lasciarla per paura. Come posso trovare la forza di fare quello che sento giusto e ritornare a vivere, ad essere me stesso?
Grazie a tutti per l' attenzione.
[#1]
Gentile ragazzo,
credo che per prima cosa dovrebbe mettere a fuoco la Sua paura di lasciare questa donna: paura di che cosa? Delle minacce? Di restare solo? altro...?
Pare che Lei sia dipendente da questa donne, come Lei stesso afferma nel post: ha mai pensato di chiedere aiuto direttamente allo psicologo psicoterapeuta?
Questo articolo potrebbe esserLe utile: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4536-ti-sei-mai-innamorato-della-persona-sbagliata.html
Cordiali saluti,
credo che per prima cosa dovrebbe mettere a fuoco la Sua paura di lasciare questa donna: paura di che cosa? Delle minacce? Di restare solo? altro...?
Pare che Lei sia dipendente da questa donne, come Lei stesso afferma nel post: ha mai pensato di chiedere aiuto direttamente allo psicologo psicoterapeuta?
Questo articolo potrebbe esserLe utile: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4536-ti-sei-mai-innamorato-della-persona-sbagliata.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
<NOn so come fare, mi sento prigioniero di una gabbia dorata e lei è il carceriere, è iperaffettuosa, prottetiva, vuole stare sempre con me ma io non ho il coraggio di lasciarla per paura. >
Gentile Utente,
descrive una coppia chiusa agli altri, fin dall'inizio, caratterizzata da dinamiche distorte e di dipendenza.
Se in un rapporto c'è un carceriere significa che l'altro assume il ruolo opposto, ovvero quello che si fa "carcerare", ma le chiavi della gabbia dorata in cui è rinchiuso appartengono solo a lei.
Sembra evidente che lei si lasci tenere in pugno da questa ragazza e malgrado il malessere percepito, non riesca a staccarsi da una relazione che sembrerebbe tossica e che inficia la sua qualità di vita.
Bisognerebbe comprendere appieno cosa si cela dietro a questa scelta affettiva e al suo modo di porsi in questa relazione, alla luce della sua storia di vita personale e familiare; il problema potrebbe avere radici antiche, di cui questo rapporto e quanto vi accade potrebbe essere conseguenza.
Sono solo alcuni punti sui quali dal mio punto di vista sarebbe opportuno fare chiarezza con un nostro collega direttamente che, alla luce di ogni elemento utile, la possa accompagnare a ritrovare migliore benessere personale e nelle relazioni affettive.
Restiamo in ascolto
Gentile Utente,
descrive una coppia chiusa agli altri, fin dall'inizio, caratterizzata da dinamiche distorte e di dipendenza.
Se in un rapporto c'è un carceriere significa che l'altro assume il ruolo opposto, ovvero quello che si fa "carcerare", ma le chiavi della gabbia dorata in cui è rinchiuso appartengono solo a lei.
Sembra evidente che lei si lasci tenere in pugno da questa ragazza e malgrado il malessere percepito, non riesca a staccarsi da una relazione che sembrerebbe tossica e che inficia la sua qualità di vita.
Bisognerebbe comprendere appieno cosa si cela dietro a questa scelta affettiva e al suo modo di porsi in questa relazione, alla luce della sua storia di vita personale e familiare; il problema potrebbe avere radici antiche, di cui questo rapporto e quanto vi accade potrebbe essere conseguenza.
Sono solo alcuni punti sui quali dal mio punto di vista sarebbe opportuno fare chiarezza con un nostro collega direttamente che, alla luce di ogni elemento utile, la possa accompagnare a ritrovare migliore benessere personale e nelle relazioni affettive.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Ex utente
Innanzittutto grazie per le risposte,
in secundis le sue minacce sono l' unica cosa a cui do peso,
credo derivi dal fatto che durante l' anno di lascia e piglia,
ho visto una fidanzata che non conoscevo: mentitrice, subdola e capace di tenermi nascosto, senza alcuna remore, cose molto spiacevole(in pratica lei stava contemporaneamente con un altro),il castello di bugie è crollato solo dopo molto tempo e solo grazie a un fortuito caso. Ora il punto è questo:
sono tre anni che non faccio altro che pensare a come sarebbe cambiata in meglio la mia vita se l' avessi mandata a quel paese quando sarebbe stato il momento opportuno, invece di vivere ora costantemente tra paure e insicurezze, sempre immerso nel terrore di tradimenti o bugie.Lettralmente maledico il giorno in cui ho deciso di perdonarla, complice il mio carattere troppo "buonista".Fatto sta che ad oggi mi sento paralizzato tra il farmi una vita senza di lei(che sarebbe la mia speranza) e il dover continuare a stare con lei, e quel che peggio è che non vedo via d' uscita!!!Sottolineo inoltre che ad aggravare la situazione c'è anche il suo comportamento ipergeloso, possesivo che a volte sconfina nel controllo vero a proprio, al quale io non riesco minimamente ad oppormi.
grazie
in secundis le sue minacce sono l' unica cosa a cui do peso,
credo derivi dal fatto che durante l' anno di lascia e piglia,
ho visto una fidanzata che non conoscevo: mentitrice, subdola e capace di tenermi nascosto, senza alcuna remore, cose molto spiacevole(in pratica lei stava contemporaneamente con un altro),il castello di bugie è crollato solo dopo molto tempo e solo grazie a un fortuito caso. Ora il punto è questo:
sono tre anni che non faccio altro che pensare a come sarebbe cambiata in meglio la mia vita se l' avessi mandata a quel paese quando sarebbe stato il momento opportuno, invece di vivere ora costantemente tra paure e insicurezze, sempre immerso nel terrore di tradimenti o bugie.Lettralmente maledico il giorno in cui ho deciso di perdonarla, complice il mio carattere troppo "buonista".Fatto sta che ad oggi mi sento paralizzato tra il farmi una vita senza di lei(che sarebbe la mia speranza) e il dover continuare a stare con lei, e quel che peggio è che non vedo via d' uscita!!!Sottolineo inoltre che ad aggravare la situazione c'è anche il suo comportamento ipergeloso, possesivo che a volte sconfina nel controllo vero a proprio, al quale io non riesco minimamente ad oppormi.
grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 09/04/2014.
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