Paure immotivate
Buongiorno dottori. Sono il padre di una ragazza di 18 anni che frequenta l'ultimo anno del liceo scientifico, quindi quest' anno deve sostenere gli esami. Da circa tre mesi la sera mia figlia non le prende subito il sonno poiche' ha delle paure immotivate. Putroppo osserva i fornelli se sono ben spenti e sta' li 4 o 5 minuti a osservarli e cosi' ha tante paure . Che possa essere la pressione dello studio che conduce (sta da mattina a sera sui libri), pero' durente il giorno è tranquilla e da' ottimi risultati nello studio. Chiediamo : è qualcosa di preoccupante? Grazie per una cortese risposta
[#1]
Caro Signore,
anzitutto grazie per essersi rivolto a noi di MedicItalia. E' bello ed importante che lei si preoccupi per sua figlia e che la sostenga in questo momento di grande cambiamento (la maturità scolastica). Questi sono momenti particolari nella vita di una giovane ragazza e può capitare che stress e pressione siano troppo elevati. Per stabilire se questo è il vostro caso, dovete rivolgervi ad un collega psicologo della vostra zona e valutare insieme (sua figlia, lei ed il collega) se è il caso d'intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Un abbraccio,
anzitutto grazie per essersi rivolto a noi di MedicItalia. E' bello ed importante che lei si preoccupi per sua figlia e che la sostenga in questo momento di grande cambiamento (la maturità scolastica). Questi sono momenti particolari nella vita di una giovane ragazza e può capitare che stress e pressione siano troppo elevati. Per stabilire se questo è il vostro caso, dovete rivolgervi ad un collega psicologo della vostra zona e valutare insieme (sua figlia, lei ed il collega) se è il caso d'intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Un abbraccio,
Dr.ssa Mirella Di Calisto
Psicologa Clinica e Psicoterapeuta
[#2]
Potrebbe trattarsi di un problema d'ansia, che deve essere inquadrato ed eventualmente trattato dallo psicologo psicoterapeuta.
E' possibile che sia accentuato a causa dello stress.
Cordiali saluti,
E' possibile che sia accentuato a causa dello stress.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
"Non vorrei che il fatto di dover andare da un psicologo peggiorasse la situazione."
Gent.le Utente,
al contrario è molto probabile che sua figlia abbia bisogno di uno spazio d'ascolto non per curare una patologia ma semplicemente per condividere il suo disagio con un interlocutore che non si limiti a rassicurarla, ma possa aiutarla ad attingere alle risorse personali e affrontare serenamente il periodo degli esami.
Gent.le Utente,
al contrario è molto probabile che sua figlia abbia bisogno di uno spazio d'ascolto non per curare una patologia ma semplicemente per condividere il suo disagio con un interlocutore che non si limiti a rassicurarla, ma possa aiutarla ad attingere alle risorse personali e affrontare serenamente il periodo degli esami.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#5]
Caro Signore,
assolutamente d'accordo con la collega: non vedo come un eventuale sostegno psicologico per lei e/o per sua figlia possa "peggiorare la situazione". Vede, un intervento farmacologico non può sostituire quello psicologico così come quello psicologico non può sostituire quello farmacologico.
Cerco di spiegarmi con un esempio: facciamo finta che io abbia la tosse. Il medico di famiglia mi prescrive una terapia a base di compresse e sciroppo. Contemporaneamente, mi rivolgo anche ad uno pneumologo (lo specialista che si occupa dei polmoni) e lui mi consiglia di aggiungere alla terapia del medico di famiglia, anche l'aerosol. Io cosa faccio? Prendo le compresse, lo sciroppo e l'aerosol perchè so che tutti e tre insieme costituiscono la terapia che mi farà tornare in salute.
Si rivolga con serenità ad un collega psicologo e valuti insieme a lui/lei se è il caso di intervenire anche attraverso il sostegno oppure no. Non c'è d'aver timore, stia tranquillo...
Ci faccia sapere,
assolutamente d'accordo con la collega: non vedo come un eventuale sostegno psicologico per lei e/o per sua figlia possa "peggiorare la situazione". Vede, un intervento farmacologico non può sostituire quello psicologico così come quello psicologico non può sostituire quello farmacologico.
Cerco di spiegarmi con un esempio: facciamo finta che io abbia la tosse. Il medico di famiglia mi prescrive una terapia a base di compresse e sciroppo. Contemporaneamente, mi rivolgo anche ad uno pneumologo (lo specialista che si occupa dei polmoni) e lui mi consiglia di aggiungere alla terapia del medico di famiglia, anche l'aerosol. Io cosa faccio? Prendo le compresse, lo sciroppo e l'aerosol perchè so che tutti e tre insieme costituiscono la terapia che mi farà tornare in salute.
Si rivolga con serenità ad un collega psicologo e valuti insieme a lui/lei se è il caso di intervenire anche attraverso il sostegno oppure no. Non c'è d'aver timore, stia tranquillo...
Ci faccia sapere,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 08/04/2014.
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