da sola all'estero e ansia

Gentile Utente,
quali sintomi attualmente?
Ha mai ricevuto una diagnosi?
Se lei stessa si definisce una persona ansiosa con pregressi "piccoli attacchi di panico" - chiedo diagnosticati da chi? - e difficoltà a dormire sola è comprensibile come la decisione che ha preso di recarsi all'estero possa alimentare la sua ansia.

E' mai stata seguita a livello specialistico? Poiché l'ansia quando patologica necessiterebbe di essere adeguatamente trattata. E questo lo può valutare con cognizione di causa solo uno specialista direttamente, cosa da qui non possibile.

<Credo che questa esperienza possa rivelarsi molto formativa sia sul piano professionale, dato che studio lingue> da quanto dice, professionalmente sembra essere davvero una buona occasione, la partenza sarà a breve?
Forse è preoccupata in particolare per quando il suo ragazzo non sarà più lì con lei, ha resistenze nel partire? O ha deciso comunque di andare?
Che tipo di rapporto ha con i suoi familiari?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

Non sono mai stata seguita e non mi sono mai stati diagnosticati , ma mi è capitato di provare magone, tachicardia, e la sensazione che mi mancava il respiro. Devo ammettere che, per fortuna, sono casi abbastanza isolati ma comunque provo spesso ansia, nel senso che ho come un magone allo stomaco che quasi mi blocca quando devo affrontare cose un po più difficili, soprattutto prima (esami, voli, colloqui). In genere poi riesco a superare tutte le mie paure, ma ho paura che questa volta la sfida sia troppo grande . La partenza è a breve. I miei familiari mi appoggiano, anche se evito di sfogarmi perchè mia madre è anche lei molto ansiosa e credo che aumenterebbe la sua preoccupazione.

<ma ho paura che questa volta la sfida sia troppo grande>

Si evinceva dalle sue parole. Comprendo come sia combattuta tra il desiderio di fare questa nuova esperienza formativa e la paura di non farcela.
Come mai ha atteso l'ultimo momento prima di prendere provvedimenti che avrebbero potuto agevolarla? Non ha mai pensato di rivolgersi a uno specialista prima?

Ce la farebbe a consultare direttamente un nostro collega prima della partenza?

Ci ho pensato a volte, ma poi mi sono sempre fatta forza. Purtroppo non credo sia possibile, al massimo potrò rivolgermi a qualcuno nel caso in cui non ci riuscissi. Grazie!

E' che a volte farsi forza può aiutare a superare il momento, ma se c'è un problema di fondo, resta lì, irrisolto e poi si si ripresenta in modo più evidente in momenti particolari, come ad esempio quello attuale, nel quale occorre prendere una decisione.

Può sempre decidere di rivolgersi a qualcuno nel luogo in cui andrà se conosce bene la lingua o può trovare specialisti che parlano la nostra lingua.

I miei migliori auguri