Elaborare la fine di una relazione

Ho 27 anni e 5 mesi fa sono uscito da una relazione durata quasi 6 anni.
La storia è un po' particolare, cercherò di fornire i dettagli che mi sembrano più rilevanti...
Io ero molto innamorato di lei, al punto da pensare che, se dovevo immaginare di avere dei figli, avrei voluto che avessero le sue fattezze.
La nostra relazione è stata un crescendo di sentimenti fino ai suoi ultimi 6 mesi.
Fin dall'inizio ci eravamo sempre detti che il nostro amore non avrebbe mai dovuto tarpare le ali a nessuno dei due qualora ci fossero state delle possibilità di crescita individuale. Questo perché, come molti giovani, eravamo precari, confusi, in balia degli eventi e assolutamente non sicuri di che strada prendere.
Ebbene, un giorno lei decide di voler studiare in Francia e inizia tutti i preparativi del caso. Da quel momento in poi, ha cominciato ad allontanarsi. Mi cercava sempre meno, a volte mi dava l'impressione che anche il sesso stesse diventando meno coinvolgente per lei, non tanto dal lato fisico quanto mentale.
Io cercavo di farglielo notare ma lei negava, spesso accusandomi di essere io a inventare tutto perché in realtà ero io a non sentirmi bene con lei...
Passano un paio di mesi. Io suono con una band sotto contratto discografico e lo scorso ottobre siamo stati in tour europeo.
Durante il tour ho avuto modo di riflettere meglio sulla nostra situazione. Lei si faceva sentire poco, mostrava scarso interesse e zero gelosia. Una sera ho deciso di rischiare il tutto per tutto e metterla con le spalle al muro. L'ho chiamata e le ho detto che essere in tour, circondato da occasioni di sesso facile, e dover rinunciare a certe cose per essere fedele a una persona che non mostrava interesse per me mi faceva star male. E le ho chiesto di essere onesta con se stessa e di provare a immaginare lei in Francia, con me in Italia, e le ho chiesto: "Non mi considereresti solo un peso?". Quella sera è finita. Nei giorni successivi ci sono stati pianti, ci siamo incontrati per lasciarci di persona...
Ora lei è in Francia e praticamente non la sento più.
Il problema è che quando ci siamo visti l'ultima volta, io le ho chiesto di dirmi che non mi amava più. Ma lei non c'è riuscita. Mi ha detto che mi amava ancora, ma che ora non c'era tempo né spazio per noi nella sua vita. In sostanza è stato come se lasciarci non fosse stata una nostra scelta...
Sono passati mesi e io ancora non riesco a togliermi dalla testa pensieri assurdi, di cui il più assurdo è la speranza di reincontrarci un giorno e tornare insieme e avere dei bambini e vivere insieme felici e contenti. Sono conscio dell'asssurdità di questo pensiero, eppure è lì, nella testa, fisso.
Non so come uscirne. Sto cercando di stare con altre persone, ma non riesco a lasciarmi andare perché è come se le stessi prendendo in giro. Tuttavia stare da solo mi uccide...
Non so bene cosa mi aspetti da questo consulto, francamente avevo solo bisogno di "parlarne" con qualcuno...
[#1]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile ragazzo,
sembra che la vostra storia d'amore si sia spenta nel momento in cui la notizia della separazione si è palesata. Come se entrambi aveste cominciato a vedere la "fine" con la distanza prolungata. Entrambi siete stati a questo "gioco". Ammesso che sia stata la sua compagna a prendere le distanze per prima, lei, come ferito nell'orgoglio, gli ha risposto sulla stessa linea di "durezza".
Le invio un link, sul rapporto di coppia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Spero possa esserle utile.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Attivo dal 2014 al 2022
Ex utente
Gent. Francesco,

Ho letto il suo articolo e l'ho trovato interessante.
Credo che nella nostra relazione siano venute a mancare due cose: prospettive e compromesso.
Stavamo insieme da 6 anni e il nostro sentimento stava maturando, eravamo a quel punto in cui affinché abbia ancora senso stare insieme si dovrebbe iniziare a costruire qualcosa: andare a vivere insieme, comprare una casa, etc etc...
Ma essendo entrambi disoccupati nessun progetto era possibile. Inoltre lei finanziariamente ha sempre avuto maggiori possibilità di me (grazie all'aiuto dei suoi genitori) per cui aveva decisamente orizzonti decisionali più ampi, tra cui appunto concepire di trasferirsi in Francia per almeno due anni per studiare.
Ciò che mi aveva profondamente ferito era la mia assenza nel suo progetto. C'era lei, lei e lei. E paradossalmente lo ritengo anche giusto, proprio per il discorso iniziale del non rallentare l'altro se può correre più veloce.
Credo che averla lasciata andare e averle "permesso" di intraprendere questa nuova parte della sua vita senza il peso di un amante che soffre a distanza e di una relazione che eventualmente sarebbe probabilmente sfumata nel nulla se fosse continuata, sia stato un gesto d'amore incondizionato da parte mia.
Poi appunto, il compromesso. Questa visione, piuttosto individualista, dell'amore ci ha spinto ad abbandonare del tutto il compromesso. Tuttavia ricordo che quando le proponevo di venire anch'io in Francia con lei per tentare il tutto per tutto, cercare lavoro lì, etc etc, lei mi diceva che non aveva senso, che sarebbe stato sbagliato, perchè io non parlo una parola di francese, non mi piace la Francia in generale e per me avrebbe significato sacrificarmi per lei e non poteva accettarlo, per paura che un eventuale rammarico avrebbe minato il rapporto, guastandolo...
Io continuo a credere che se avessimo avuto entrambi una situazione economicamente più stabile, la nostra relazione sarebbe cresciuta. Per questo continuo a vivere nella fantasticheria che quando ci incontreremo di nuovo, entrambi con un lavoro, una situazione più stabile e la possibilità di fare progetti, l'amore sboccerà di nuovo in lei e staremo insieme. Terribile...