Anaffettività?

Buongiorno,

sono un ragazzo gay di 20 anni, da qualche mese frequento un ragazzo che mi piace molto ma che mi ha sempre lasciato perplesso per via di alcuni suoi atteggiamenti che mi hanno portato, ora, dopo 3 mesi di frequentazione, a maturare un forte dubbio: sto frequentando un ragazzo che ha un blocco affettivo?

Questo ragazzo ha 6 anni più di me e, mentre io studio all'università, lui sta per prendere un dottorato, è sempre stato un vero fuoriclasse al liceo e all'università e ora ha ben 2 lavori part-time e, contemporanemaente, studia per il dottorato. Durante la giornata è introvabile: qualche messagio, magari delle telefonate ma lo vedo quasi mai durante il giorno, sempre di sera! Ha una smodata dedizione al lavoro e, sul lavoro, anche un problema che, visto dall'esterno, può essere facilemente risolto, per lui diventa motivo di eccessiva ansia e preoccupazione: spesso mi dà l'impressione che si nutra dall'apprezzamento degli altri! Sembra proprio che l'approvazione degli altri sia il motore delle sue azioni: alcune volte mi pare che dia una eccessiva importanza ad aspetti narcisistici e materiali con modalità ai miei occhi quasi irrazionali...

Al di là di questi aspetti, che riguardano più che altro lui, è il rapporto con me che mi lascia specialmente confuso: mi dà l'impressione di voler tenere la nostra relazione sotto controllo... Sembra che abbia paura di innamorarsi! Fa molta fatica a confidarsi e raramente esprime esplicitamente le proprie emozioni. Alcune volte più o meno spiritosamente manifesta questa paura con frasi del tipo "se mi vengon le rughe poi mi lasci!" (a 26 anni?!)
Benchè io non nasconda per nulla l'attrazione che ho per lui facendogli anche numerosi e sentiti complimenti e lo conforti affettuosamente sulle sue paranoie di inadeguatezza estetica, lui molto raramente mi fa sentire apprezzato! So di piacergli perchè alcune volte "si tradisce" e si lascia un po' andare ad apprezzamenti... ma sembra che li dosi col contagocce!
Alcune volte ho pensato che non creda ai miei complimenti e alle mie manifestazioni di affetto: spesso risponde con un freddo "esagerato!" e chiude il discorso...

Sotto le coperte non abbiamo particolari problemi: lui si lascia trasportare un po' di più (non troppo) ma delle volte sembra quasi un "robotico"... Non nel senso che si muove in modo meccanico (è molto bravo e ha fin troppa esperienza) ma perchè in certi momenti sembra un pornoattore: fa quello che deve fare e lo fa bene ma non è troppo coinvolto affettivamente... Col passare del tempo però ho notato un miglioramento: all'inizio era proprio un pornodivo, ora mi cerca di più ed è un po' più coccolone.

Per concludere voglio aggiungere qualche riga sul suo passato: non ne parla mai, e, quando lo fà, è sempre in modo distaccato! Parla poco dei suoi genitori (figlio unico) e so che ha avuto un'importante perdita alla fine del liceo su cui non si è mai confidato con me!

Mi piacerebbe capire meglio la situazione per decidere il da farsi..
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

mi pare che lei abbia già la situazione molto chiara davanti a sè: sembra sia una persona molta ansiosa (e di conseguenza controllante) questo ragazzo.

A Lei sta bene così?
Soltanto Lei può decidere che fare, non crede?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazzo, anche a me questo suo partner sembra una persona che non vuol perdere il controllo del quadro , come autodifesa, forse, ma non sappiamo che poco di lui, del suo mondo interno , come sappiamo poco di lei.. lui sembra voler gestire "la distanza" per non farsi male in futuro.. cosa ne pensa ?
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
Utente
Utente
Gentili Dott.sse,

Vi ringrazio molto per la tempestività nella risposta!
Posso immaginare come non sia facile comprendere appieno la situazione complessiva dalle mie righe piuttosto sintetiche... Quindi se ritenete di approfondire qualche aspetto di particolare importanza Vi chiedo cortesemente di chiedermelo senza problemi.

Mi trovo in perfetto accordo con entrambe, sia sulla gestione autodifensiva della distanza che sulla questione dell'ansia...
Ciò che mi ha spinto a chiederVi un parere era però il timore che questi atteggiamenti potessero celare un disturbo più radicato e generale come per l'appunto l'anaffettività.

In generale sto bene con lui e non mi disturbano i caratteri riservati (potrei definire anche me stesso piuttosto introverso) e un po' di ansia in sè non mi preoccupererebbe... E' proprio il suo modo di fare in generale: alcune volte proprio appare completamente disinteressato alle persone che gli stanno vicino!

È parecchio egocentrico e, di conseguenza, non è per nulla empatico e le sue esigenze di norma vengono sempre prima di quelle degli altri! L'egocentricità penso di aver imparato a gestirla e, di per sè, non mi disturba particolarmente se non quando è accompagnata da totale mancanza di affettuosità... In un primo momento vien da pensare "è egocentrico quindi pensa solo a se stesso e non gli interessa cosa pensi tu, il tuo bisogno di attenzioni affettive non conta per lui" ma ora sono arrivato a pensare l'esatto opposto "poichè non riesce ad esternare le sue emozioni risulta egocentrico"... Le componenti in gioco sono sempre le stesse ma cambia il rapporto causa-effetto! Possono essere aspetti correlati? o no? Se si, qual'è la causa e quale l'effetto?
Ci sono comportamenti che posso attuare (o potrei evitare) per migliorare questo aspetto del nostro rapporto?

Ci tengo a sottolineare che anche alcuni miei cari amici che l'han recentemente conosciuto sono rimasti un po' straniti dal suo carattere: non è timido e chiacchera senza problemi, anche con perfetti sconosciuti, ma i suoi racconti personali sono sempre terribilmente "in bianco e nero" senza colorazioni emotive, come vissuti da una persona idealmente perfetta che non si scompone mai!

Online ho letto numerose pagine che illustrano i sintomi dell'anaffettività e mi è parso che descrivessero bene il suo comportamento... Mi piacerebbe capire meglio se potrebbe davvero trattarsi di un caso affine o se semplicemente mi preoccupo un po' troppo! E, in ogni caso, mi farebbe piacere avere qualche consiglio di massima sui modi più costruttivi per interagire serenamente con persone con caratteri simili senza farle sentire giudicate o messe con le spalle al muro...

Ringraziando per l'attenzione cordialmente saluto
[#4]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Il problema, secondo me , è appunto la gestione della distanza, affettosuità, sesso e coccole sì, ma è questione di grado, come diceva il nostro amico Freud,.. non al punto di farlo sentire invaso, questo lui,.. d'altra parte neanche aspettarsi tutte le rassicurazioni , conferme, di cui abbiamo bisogno, solo e soltanto dal nostro partner è sano e saggio.. anche il lavoro, le amicizie, possono darci conferme , allegria , si diventa così più .. leggeri.. e si aumenta il potere contrattuale..
Cosa ne pensa?
E poi, che mamma ha avuto questo suo lui ?
[#5]
Utente
Utente
Sulla "questione di grado" sono d'accordo con Lei e non mi sembra affato di essere particolarmente "appiccicoso" e desideroso di attenzioni... Ma tra l'eccesso e la calma piatta ci sono molte vie di mezzo!
Non ho nessuna intenzione di pretendere da lui tutte le rassicurazioni e conferme: ho la mia vita al di fuori della coppia e la mia serenità non dipende esclusivamente da lui. Ci mancherebbe...
Da lui semplicemente mi aspetterei solo un po' più di sana condivisione emotiva...

Su sua mamma posso dirLe poco purtroppo.
Non l'ho conosciuta e me ne sono fatto un'idea soltanto dai frammenti dei suoi scarsi racconti, quel che so è che: insegnava al liceo, ora è assessore comunale, non è mai stata troppo presente durante il giorno (almeno quando lui era al liceo e all'università, prima non so) perchè esce di casa al mattino e rientra la sera per cena... Lui è abituato a stare a casa da solo perchè anche il padre per lavoro ha sempre rincasato solo in serata. Oggigiorno saranno 3\4 anni che il mio Lui non vive più a casa con i genitori (i quali risiedono a 400 km di distanza) ed è autonomo economicamente.
So che ha fatto molto presto coming out con la madre(mi pare a 16 anni) ma non voleva lo sapesse il padre (invece lei lo disse anche al padre senza il suo consenso)... La reazione della mamma al coming out fu un "sei sicuro?" seguito da qualche incontro con uno psicoterapeuta perchè lei temeva potesse essere confusione adolescenziale... Ma la questione si risolse bene e in fretta: da allora vive serenamente la sua omosessualità!

Nonostante tutto una cosa mi ha lasciato stranito: con i suoi genitori parla pochissimo (quasi mai) della sua vita sentimentale! Mi ha espressamente detto che "a loro non interessa" e che non hanno mai fatto domande o chiesto come stessero i suoi ex (nonostante questi ex li conoscessero e frequentassero liberamente la casa dei genitori)... Anche di me i suoi genitori non sanno nulla per ora (ma ci frequentiamo da qualche mese, mi sembrerebbe anche prematuro)...