Ossessione estrema della morte
Salve dottori
Innanzitutto vi ringrazio per il tempo che mi dedicherete.
Non mi perdo in chiacchiere e inutili preamboli e vado al sodo: non faccio che pensare al fatto che un giorno dovrò morire, mi spegnerò come una tv, tutto diventerà nero.
So che non sono l'unico a pensarci sempre, so bene trattasi di fenomeno piuttosto comune, ma io semplicemente non ce la faccio più. È estenuante. È il mio primo pensiero al mattino, l'ultimo prima di (faticosamente) addormentarmi.
Per strada non faccio che fissare le persone, attribuirgli mentalmente un'età e calcolare approssimativamente quanto gli resti.
Da un paio di anni sono in lotta con l'idea della finitezza della vita umana, ma qualche giorno fa ho avuto un vero e proprio choc, (credo) quasi un attacco di panico.
Stavo leggendo un romanzo e, distraendomi tra una riga e l'altra, ho proprio realizzato cosa vuol dire davvero essere spento, interrato e non avere percezione del mondo. E questo mi accadrà. Accadrà e non posso farci niente.
Non riesco più a vivere. Non vivo più. Non capisco come le persone possano appassionarsi ai propri mestieri, coltivare passioni, fare cose, semplicemente.
Nulla ha senso.
Non ho mai messo piede nello studio di uno psicanalista/psicologo/psicoterapeuta etc.etc.
A tratti credo di essere profondamente depresso, ho picchi negativi estremamente duri, penso quotidianamente al suicidio (nessuna intenzione nè coraggio di provarci, ad ora).
Ho 24 anni e i (circa) 50-55 (spero) anni che mi restano mi sembrano 50-55 ore.
Innanzitutto vi ringrazio per il tempo che mi dedicherete.
Non mi perdo in chiacchiere e inutili preamboli e vado al sodo: non faccio che pensare al fatto che un giorno dovrò morire, mi spegnerò come una tv, tutto diventerà nero.
So che non sono l'unico a pensarci sempre, so bene trattasi di fenomeno piuttosto comune, ma io semplicemente non ce la faccio più. È estenuante. È il mio primo pensiero al mattino, l'ultimo prima di (faticosamente) addormentarmi.
Per strada non faccio che fissare le persone, attribuirgli mentalmente un'età e calcolare approssimativamente quanto gli resti.
Da un paio di anni sono in lotta con l'idea della finitezza della vita umana, ma qualche giorno fa ho avuto un vero e proprio choc, (credo) quasi un attacco di panico.
Stavo leggendo un romanzo e, distraendomi tra una riga e l'altra, ho proprio realizzato cosa vuol dire davvero essere spento, interrato e non avere percezione del mondo. E questo mi accadrà. Accadrà e non posso farci niente.
Non riesco più a vivere. Non vivo più. Non capisco come le persone possano appassionarsi ai propri mestieri, coltivare passioni, fare cose, semplicemente.
Nulla ha senso.
Non ho mai messo piede nello studio di uno psicanalista/psicologo/psicoterapeuta etc.etc.
A tratti credo di essere profondamente depresso, ho picchi negativi estremamente duri, penso quotidianamente al suicidio (nessuna intenzione nè coraggio di provarci, ad ora).
Ho 24 anni e i (circa) 50-55 (spero) anni che mi restano mi sembrano 50-55 ore.
[#1]
Gentile signore,
I pensieri di morte specie cosi' invasivi come lei li vive dovrebbero essere elaborati con uno specialista.
Sono subentrati a seguito di un evento particolare? Di un periodo di stress?
Che vita fa? Lavora?
I suoi genitori sono giovani?
Ha subito dei lutti importanti?
Sono spunti di riflessione ma come ripeto dovrebbe realizzarli con un aiuto specialistico.
I migliori saluti. E ci faccia sapere.
I pensieri di morte specie cosi' invasivi come lei li vive dovrebbero essere elaborati con uno specialista.
Sono subentrati a seguito di un evento particolare? Di un periodo di stress?
Che vita fa? Lavora?
I suoi genitori sono giovani?
Ha subito dei lutti importanti?
Sono spunti di riflessione ma come ripeto dovrebbe realizzarli con un aiuto specialistico.
I migliori saluti. E ci faccia sapere.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Salve dottoressa,
innanzitutto grazie per la risposta velocissima.
io sono uno studente (brillantissimo fino al liceo e ai primi anni di università, bloccato in un'impasse a causa di una sorta di destabilizzante apatia causata da questi pensieri).
I miei genitori sono giovani (rispettivamente 56 e 51 anni), molto in salute -hanno avuto problemi ma tutto assolutamente superato.
Non credo di aver subito lutti che abbiano avuto un impatto tale su di me, le persone più vicine che ho perso sono dei nonni (uno addirittura nel '97, quando aveva 8 anni); quindi non credo sia questa la causa scatenante.
A me pare di aver avuto l' "illuminazione" tramite alcune letture di filosofi e autori esistenzialisti, che mi si siano aperti gli occhi in seguito all'apprendimento di determinati concetti. Diciamo che, per quanto ne so io, ho semplicemente preso atto della nostra condizione.
innanzitutto grazie per la risposta velocissima.
io sono uno studente (brillantissimo fino al liceo e ai primi anni di università, bloccato in un'impasse a causa di una sorta di destabilizzante apatia causata da questi pensieri).
I miei genitori sono giovani (rispettivamente 56 e 51 anni), molto in salute -hanno avuto problemi ma tutto assolutamente superato.
Non credo di aver subito lutti che abbiano avuto un impatto tale su di me, le persone più vicine che ho perso sono dei nonni (uno addirittura nel '97, quando aveva 8 anni); quindi non credo sia questa la causa scatenante.
A me pare di aver avuto l' "illuminazione" tramite alcune letture di filosofi e autori esistenzialisti, che mi si siano aperti gli occhi in seguito all'apprendimento di determinati concetti. Diciamo che, per quanto ne so io, ho semplicemente preso atto della nostra condizione.
[#3]
Tutti abbiamo coscienza della limitatezza della nostra vita, ma I meccanismi di difesa legati agli istinti di sopravvivenza fanno si che tale coscienza passi su uno sfondo esistenziale la cui figura e' costituita dalla vitalita'.
Solo in particolari condizioni questa configurazione si altera. Condizioni che vanno indagate.
Solo in particolari condizioni questa configurazione si altera. Condizioni che vanno indagate.
[#6]
Caro ragazzo,
in un suo precedente consulto ci aveva esposto lo stesso disagio; sono passati un po' di mesi da allora e sembra che il tempo, in lei, sia rimasto fermo.
L'immobilità, la mancanza di stimoli vitali, la "destabilizzante apatia" di cui parla, sono senz'altro sintomi che meriterebbero una valutazione clinica.
Non possiamo sapere, da qui, se si tratti o meno di depressione, come lei ipotizza; possiamo, però, certamente intuire quanto possa essere pesante un tale fardello; lo si intuisce dalle sue parole, dai suoi toni pacati ma spenti:
<<ma io semplicemente non ce la faccio più. È estenuante. È il mio primo pensiero al mattino, l'ultimo prima di (faticosamente) addormentarmi.>>
Chiede se sia utile rivolgersi ad uno specialista; alla luce di quanto dice, io credo proprio di si.
Se a distanza di mesi la sua condizione è rimasta la stessa e il suo impasse scolastico è rimasto tale, il consulto con un collega della sua zona potrebbe aiutarla a fare un po' di chiarezza nel suo vissuto.
L'illusione di essere immortali è l'unico strumento che tutti noi esseri umani abbiamo per poter andare avanti.
Sappiamo benissimo che si tratta di una "finzione"; e visto che parla di filosofi, immagino comprenda che mi riferisco a una finzione vaihingeriana. Essendo finzione, non necessita di verifica ma è accolta e conservata solo perché utile.
Quello che lei, invece, sembra fare continuamente è un processo di verifica che, inevitabilmente, non la porta da nessuna parte.
Restiamo in ascolto
Un caro saluto
in un suo precedente consulto ci aveva esposto lo stesso disagio; sono passati un po' di mesi da allora e sembra che il tempo, in lei, sia rimasto fermo.
L'immobilità, la mancanza di stimoli vitali, la "destabilizzante apatia" di cui parla, sono senz'altro sintomi che meriterebbero una valutazione clinica.
Non possiamo sapere, da qui, se si tratti o meno di depressione, come lei ipotizza; possiamo, però, certamente intuire quanto possa essere pesante un tale fardello; lo si intuisce dalle sue parole, dai suoi toni pacati ma spenti:
<<ma io semplicemente non ce la faccio più. È estenuante. È il mio primo pensiero al mattino, l'ultimo prima di (faticosamente) addormentarmi.>>
Chiede se sia utile rivolgersi ad uno specialista; alla luce di quanto dice, io credo proprio di si.
Se a distanza di mesi la sua condizione è rimasta la stessa e il suo impasse scolastico è rimasto tale, il consulto con un collega della sua zona potrebbe aiutarla a fare un po' di chiarezza nel suo vissuto.
L'illusione di essere immortali è l'unico strumento che tutti noi esseri umani abbiamo per poter andare avanti.
Sappiamo benissimo che si tratta di una "finzione"; e visto che parla di filosofi, immagino comprenda che mi riferisco a una finzione vaihingeriana. Essendo finzione, non necessita di verifica ma è accolta e conservata solo perché utile.
Quello che lei, invece, sembra fare continuamente è un processo di verifica che, inevitabilmente, non la porta da nessuna parte.
Restiamo in ascolto
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#7]
Utente
Grazie per la risposta anche a lei.
Sa, dottore, ho ripensato a quel periodo.
Confrontato ad oggi, era assolutamente sereno. Sì, avevo le mie teorie circa una certa ingiustizia della condizione umana, ma questa non condizionava la mia vita.
Ora mi causa quasi sintomi fisici (respiro corto, "groppo" in gola, sensazione di pesantezza su e nel petto), mi tormenta tutto il giorno.
Se ora penso che un giorno tutto finirà, mi gira quasi la testa da quanto mi colpisce la cosa.
Sa, dottore, ho ripensato a quel periodo.
Confrontato ad oggi, era assolutamente sereno. Sì, avevo le mie teorie circa una certa ingiustizia della condizione umana, ma questa non condizionava la mia vita.
Ora mi causa quasi sintomi fisici (respiro corto, "groppo" in gola, sensazione di pesantezza su e nel petto), mi tormenta tutto il giorno.
Se ora penso che un giorno tutto finirà, mi gira quasi la testa da quanto mi colpisce la cosa.
[#8]
Caro ragazzo,
<<Ora mi causa quasi sintomi fisici (respiro corto, "groppo" in gola, sensazione di pesantezza su e nel petto), mi tormenta tutto il giorno.
se questa è la situazione credo sarebbe davvero utile un consulto de visu.
Lei è ancora giovane e, anche se la sua percezione è differente, ha una vita davanti... non se la lasci scorrere come sabbia tra le dita chiedendosene il senso.
Le auguro che possa presto ritrovare un po' di serenità.
Un caro saluto
<<Ora mi causa quasi sintomi fisici (respiro corto, "groppo" in gola, sensazione di pesantezza su e nel petto), mi tormenta tutto il giorno.
se questa è la situazione credo sarebbe davvero utile un consulto de visu.
Lei è ancora giovane e, anche se la sua percezione è differente, ha una vita davanti... non se la lasci scorrere come sabbia tra le dita chiedendosene il senso.
Le auguro che possa presto ritrovare un po' di serenità.
Un caro saluto
[#10]
Caro ragazzo,
la scelta del professionista è qualcosa di assolutamente individuale che deve tener conto della sintonia emotiva che si dovrebbe "sentire" tra i due soggetti coinvolti.
Ciò che realmente conta è che si riesca ad instaurare una buona alleanza terapeutica, imprescindibile per la buona riuscita di qualsiasi intervento.
Si accerti sempre che il professionista scelto sia iscritto all'Albo Nazionale degli Psicologi; può farlo al seguente link: https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
Nel caso in cui scelga invece tra gli iscritti a medicitalia, i requisiti di iscrizione all'Albo sono stati verificati in sede di registrazione.
Un caro saluto
la scelta del professionista è qualcosa di assolutamente individuale che deve tener conto della sintonia emotiva che si dovrebbe "sentire" tra i due soggetti coinvolti.
Ciò che realmente conta è che si riesca ad instaurare una buona alleanza terapeutica, imprescindibile per la buona riuscita di qualsiasi intervento.
Si accerti sempre che il professionista scelto sia iscritto all'Albo Nazionale degli Psicologi; può farlo al seguente link: https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
Nel caso in cui scelga invece tra gli iscritti a medicitalia, i requisiti di iscrizione all'Albo sono stati verificati in sede di registrazione.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.3k visite dal 27/03/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.