La paura di essere lesbica

Gentili dottori,
Ho 22 anni e sto vivendo una crisi personale da circa 2 mesi. Tutto è iniziato quando mi sono laureata; dopo quest'evento il mondo mi è crollato addosso: ho iniziato ad avere dubbi sulla relazione col mio ragazzo per la prima volta da quando stiamo insieme (2 anni e mezzo), dubbi sul mio sentimento per lui. Sono stata inoltre colpita da domande angoscianti sul mio futuro e da un senso di smarrimento quasi totale: quello per cui provavo entusiasmo prima mi appariva e mi appare più grigio, meno centrale per me. Tutto ciò mi ha fatto molto soffrire, ho pianto ogni giorno per molti giorni focalizzando le mie principali attenzioni sui problemi che avevo con il mio ragazzo: l'idea di non amarlo più abbastanza o di lasciarsi era ed è qualcosa che mi distruggeva dentro. Tuttavia ho iniziato a stare meglio, forse anche grazie ad una terapia che ho intrapreso e per circa due settimane non ho pianto e mi sentivo relativamente sollevata. Purtroppo però circa 3 giorni fa il mio malessere mi si è ripresentato persino in modo più violento: sempre stessa modalità e stessi sintomi fisici (gola stretta, ansia incontrollabile, voglia di rigettare a tratti, stanchezza, pianto, voglia di non fare un granché), ma ho provato un'intensità maggiore nello star male. Quello che mi tormenta è infatti una paura tremenda di essere omosessuale e non capisco come possa essere insorta così all'improvviso. Tutto è iniziato quando il mio ragazzo mi haddetto di aver fatto un sogno in cui io in lacrime gli dicevo di essere lesbica. Da allora il dubbio si è insinuato in me e sta diventando un'ossessione. Devo ammettere che avere un rapporto con un corpo femminile fa parte da tempo delle mie fantasie ma era una cosa non intrusiva, che non mi preoccupava. Ho poi anche notato nella mia vita di essere piuttosto sensibile alla bellezza del corpo femminile ma non mi ha mai turbato più di tanto. L'idea di innamorarmi di una donna invece non mi ha mai sfiorato e anche adesso mi sembra una cosa proprio impossibile. Ora è come se questa mia fantasia si fosse invece messa in contatto con la realtà e io cerco spasmodicamente prove della fondatezza o infondatezza di tale impressione. Parallelamente sento delle sensazioni orribili: quella di non essere in grado di amare né un uomo né una donna e quella di non vedere una via d'uscita. Infatti mentre prima l'idea di lasciare il mio ragazzo era drammatica per me ma lasciava intravedere un possibile miglioramento, ora non vedo alcuno possibilità. Nulla mi sembra più grave di quello che sto provando, ho persino timore di uscire di casa o guardare la tv se per caso mi capitassero donne che in qualche modo potrebbero attirarmi. Sottolineo che tutte le mie infatuazioni sono state sempre per ragazzi e che il sesso con il mio ragazzo è stato sempre perfetto e pienamente soddisfacente. Ora però vedo compromesso anche questo: riuscirò a fare l'amore con lui pur provando queste sensazioni tremende?
vi ringrazio.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

che tipo di psicoterapia sta facendo?
E' stata posta una diagnosi? Quale?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Sto andando da uno psichiatra infantile e psicanalista allo stesso tempo. Su di me sta applicando una terapia mirata ai miei sintomi, anche se alcune volte abbiamo parlato di quando ero bambina. Sulla mia prima fase di crisi è stato detto che al momento del conseguimento di un traguardo io non mi sento soddisfatta come dovrei e tendo a minimizzarlo. Questo potrebbe essere perché sono stata abituata dai miei genitori a fare molte cose/attività e io le facevo spesso per soddisfare loro. Quindi è come se non sia stata educata a fare cose esclusivamente per la mia soddisfazione e quando dovrei essere soddisfatta solo per i miei meriti e per qualcosa che inoltre mi piace non riesco a trovare il senso di tutto ciò. Per quanto riguarda il problema della paura dell'omosessualità devo parlare al mio terapeuta proprio oggi e sinceramente non vedo l'ora di farlo. Cercavo però anche altri pareri, non perché non mi fidi del mio terapeuta, anzi mi fido molto, ma per la voglia che ho di risposte.
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Tale voglia di risposte è una ricerca di rassicurazioni che non fanno altro che amplificare l'ansia.
In terapia in genere bisogna spezzare questo meccanismo; la paura di essere omosessuale è dettata dall'ansia e quindi è opportuna una terapia specifica per i disturbi d'ansia.
La figura professionale più adatta per situazioni del genere è però lo psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti,
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Quello che mi tormenta è infatti una paura tremenda di essere omosessuale e non capisco come possa essere insorta così all'improvviso (..)
faccia questa lettura e quelle in essa citate
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Mirella Di Calisto Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Cara Ragazza,
nelle sue parole emergono alcuni temi fondamentali:

- la difficoltà di riprogettare un futuro in seguito alla laurea (trovare un lavoro? Continuare a formarmi? ecc...);
- la sessualità e l'orientamento verso l'oggetto d'amore (sono attratta da uomini o da donne);
- incertezze sul voler proseguire una relazione di coppia (che potrebbe essere collegata al tema della sessualità non in modo così stretto come lei lo percepisce ora)
- i forti sintomi d'ansia.

Vede tutti questi temi ci riportano ad un unico tema fondamentale: la costruzione dell'Identità, della sua Identità. In poche parole lei si sta chiedendo, ora che si affaccia al mondo adulto, chi è attualmente e chi vuole diventare. Sono domande grandi, porsele crea una forte angoscia ( è anche per questo che ci si rivolge ad uno specialista per affrontarle) ma è anche, mi creda, una grande fortuna.

Continui il suo percorso, a piccoli passi, senza forzare troppo, ascolti se stessa e non abbia paura di sperimentarsi e di scoprirsi diversa da come è stata fin'ora.
In ultimo, penso le potrebbe essere utile, se non lo ha già fatto, vedere il film "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di roberto Faenza, tratto dall'omonimo romanzo di Peter Cameron.

Un abbraccio a lei ed ai colleghi e per qualsiasi esigenza trova i miei contatti in calce,

Dr.ssa Mirella Di Calisto
Psicologa Clinica e Psicoterapeuta

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Utente
Utente
Gentile Dottor De Vincentis,
grazie per le letture, davvero utili!

Gentile Dott.ssa Di Callisto,
(...)non abbia paura di sperimentarsi e di scoprirsi diversa da come è stata fin ora. Questa frase mi mette un'ansia ancora maggiore perché lascia intuire che forse potrei realmente essere omosessuale.. :(
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Dr.ssa Mirella Di Calisto Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Cara Ragazza,

la mia frase voleva essere un semplice incoraggiamento a continuare il suo percorso psicoterapeutico e non voleva esprimere connotazioni o attribuirle nessuna caratteristica in nessun caso. Mi dispiace non essermi spiegata opportunamente. Continui il suo percorso con serenità: io faccio il tifo per lei :)

Un abbraccio a lei e ai colleghi e non esiti a contattarmi in futuro,