Paura di fare la cosa sbagliata
Salve,
sono una ragazza di 22 anni che sta vivendo un periodo particolare.
Circa 7 mesi fa, il mio ormai "ex" ragazzo mi ha lasciata dopo quasi 7 anni di fidanzamento, in quanto le cose non andavano più bene tra noi.
I problemi tra noi sono nati perchè ho un padre molto severo, che ancora mi da' una ritirata e pretende che chi mi sta accanto stia ai suoi ordini, ed il ragazzo non intende rinunciare più a nulla come ha fatto per tutto questo tempo.
Nonostante 7 mesi fa fosse convinto di non amarmi e di voler chiudere la nostra storia, non siamo riusciti a staccarci. Non ci siamo visti e sentiti per circa un mese , poi abbiamo ripreso a sentirci e vederci con l'intento di provare a tornare insieme.
Ad oggi ancora non siamo tornati insieme, perchè entrambi abbiamo paura di sbagliare; temiamo di avere di nuovo problemi e di non stare bene e "perdere"
solamente del tempo. Inoltre sia io che lui non riusciamo a pensare ad un'altra persona al nostro fianco, ne tanto meno siamo interessati a nuove relazioni. Abbiamo sentito la necessità di rifiutare chiunque si sia avvicinato.
Ad aggravare il mio stato confusionale sono i "consigli" di parenti ed amici che mi ripetono che lui non è la persona giusta per me, che non ha la testa sulle spalle xk a 24 anni non è normale lasciare una ragazza dopo cosi tanto tempo solo perchè ha delle regole (assurde aggiungerei) da seguire e che dovrebbe avere rispetto ed essere comprensivo.
Io non riesco a capire quest'ultimo passaggio. Perchè lui dovrebbe rispettare me, i my problemi e comprendermi e io non devo avere rispetto per le sue idee, per la sua vita e quant'altro?
Ogni volta che pongo questa domanda la loro risposta è "Tu dici così perchè sei ancora innamorata! Se lui ti amasse davvero per te farebbe di tutto!! "
Certo, perchè amare vuol dire annullare la propria vita per un'altra persona?!?!
Io sinceramente non voglio fare scelte sbagliate che potrebbero compromettere la sua vita e la mia. Io vorrei la sua felicità oltre che la mia e non voglio recargli problemi. Perciò mi chiedo se è giusto ciò che stiamo facendo perchè non vorrei che magari questa situazione si ripresentasse.
Purtroppo i problemi con mio padre sono irrisolvibili. più volte ho cercato di fargli capire i disagi che mi provoca sia con amici che con il ragazzo, ma non ne vuole sapere nullla di cambiare le sue "regole". Il suo motto praticamente è "fin quando sarai sotto il mio tetto farai ciò che dico io. Che ti piaccia o no!"
Come mi devo comportare? Cosa devo fare? Devo lasciare perdere un ipotetico ritorno con questo ragazzo e cercare di andare avanti o dovremmo tentare di nuovo cercando di essere più comprensivi (sopratutto io che pur di tenere contento mio padre non ho assunto dei comportamenti giusti nei confronti del ragazzo)?
Non so più che fare! :(
Ringrazio anticipatamente.
sono una ragazza di 22 anni che sta vivendo un periodo particolare.
Circa 7 mesi fa, il mio ormai "ex" ragazzo mi ha lasciata dopo quasi 7 anni di fidanzamento, in quanto le cose non andavano più bene tra noi.
I problemi tra noi sono nati perchè ho un padre molto severo, che ancora mi da' una ritirata e pretende che chi mi sta accanto stia ai suoi ordini, ed il ragazzo non intende rinunciare più a nulla come ha fatto per tutto questo tempo.
Nonostante 7 mesi fa fosse convinto di non amarmi e di voler chiudere la nostra storia, non siamo riusciti a staccarci. Non ci siamo visti e sentiti per circa un mese , poi abbiamo ripreso a sentirci e vederci con l'intento di provare a tornare insieme.
Ad oggi ancora non siamo tornati insieme, perchè entrambi abbiamo paura di sbagliare; temiamo di avere di nuovo problemi e di non stare bene e "perdere"
solamente del tempo. Inoltre sia io che lui non riusciamo a pensare ad un'altra persona al nostro fianco, ne tanto meno siamo interessati a nuove relazioni. Abbiamo sentito la necessità di rifiutare chiunque si sia avvicinato.
Ad aggravare il mio stato confusionale sono i "consigli" di parenti ed amici che mi ripetono che lui non è la persona giusta per me, che non ha la testa sulle spalle xk a 24 anni non è normale lasciare una ragazza dopo cosi tanto tempo solo perchè ha delle regole (assurde aggiungerei) da seguire e che dovrebbe avere rispetto ed essere comprensivo.
Io non riesco a capire quest'ultimo passaggio. Perchè lui dovrebbe rispettare me, i my problemi e comprendermi e io non devo avere rispetto per le sue idee, per la sua vita e quant'altro?
Ogni volta che pongo questa domanda la loro risposta è "Tu dici così perchè sei ancora innamorata! Se lui ti amasse davvero per te farebbe di tutto!! "
Certo, perchè amare vuol dire annullare la propria vita per un'altra persona?!?!
Io sinceramente non voglio fare scelte sbagliate che potrebbero compromettere la sua vita e la mia. Io vorrei la sua felicità oltre che la mia e non voglio recargli problemi. Perciò mi chiedo se è giusto ciò che stiamo facendo perchè non vorrei che magari questa situazione si ripresentasse.
Purtroppo i problemi con mio padre sono irrisolvibili. più volte ho cercato di fargli capire i disagi che mi provoca sia con amici che con il ragazzo, ma non ne vuole sapere nullla di cambiare le sue "regole". Il suo motto praticamente è "fin quando sarai sotto il mio tetto farai ciò che dico io. Che ti piaccia o no!"
Come mi devo comportare? Cosa devo fare? Devo lasciare perdere un ipotetico ritorno con questo ragazzo e cercare di andare avanti o dovremmo tentare di nuovo cercando di essere più comprensivi (sopratutto io che pur di tenere contento mio padre non ho assunto dei comportamenti giusti nei confronti del ragazzo)?
Non so più che fare! :(
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile ragazza,
se è vero che c'è questo sentimento tra voi e la voglia di stare insieme, ma di modificare le dinamiche relazionali col papà controllante, perchè insieme non vi fate aiutare da uno psicologo a capire ed imparare come arginare i comportamenti del papà?
Infatti è vero che il papà potrebbe essere rigido e controllante, ma è anche vero che voi due lo avete permesso e che la soluzione che il tuo ex ragazzo ha scelto è poco utile a risolvere il vero problema.
Cordiali saluti,
se è vero che c'è questo sentimento tra voi e la voglia di stare insieme, ma di modificare le dinamiche relazionali col papà controllante, perchè insieme non vi fate aiutare da uno psicologo a capire ed imparare come arginare i comportamenti del papà?
Infatti è vero che il papà potrebbe essere rigido e controllante, ma è anche vero che voi due lo avete permesso e che la soluzione che il tuo ex ragazzo ha scelto è poco utile a risolvere il vero problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,
ha ragione a dire che la soluzione scelta dal mio ex ragazzo è poco utile, effettivamente a questo non ci avevo pensato.
Comunque abbiamo sempre assecondato mio padre perchè quando ci siamo fidanzati eravamo molto piccoli e a quell'età era giusto avere delle regole, crescendo abbiamo provato a non assecondarlo con il risultato che ogni volta in casa mia si creava una situazione per niente piacevole e per questo temo di trasgredire le regole.
ha ragione a dire che la soluzione scelta dal mio ex ragazzo è poco utile, effettivamente a questo non ci avevo pensato.
Comunque abbiamo sempre assecondato mio padre perchè quando ci siamo fidanzati eravamo molto piccoli e a quell'età era giusto avere delle regole, crescendo abbiamo provato a non assecondarlo con il risultato che ogni volta in casa mia si creava una situazione per niente piacevole e per questo temo di trasgredire le regole.
[#3]
Gentile Utente,
non so se ha notato che nel descrivere la sua situazione sentimentale parla al "plurale", come se per entrambi sussistessero le stesse difficoltà, le stesse reazioni e gli stessi timori. In realtà non è così perché siete due persone diverse con bisogni differenti.
Lasci stare i "consigli" di amici e parenti, perché non possono aiutarla e non hanno una visione chiara della vostra situazione. Credo sia importante affrontare le sue insicurezze e iniziare a separarsi dalla sua famiglia di origine (dovrebbe cercare di essere più autonoma e indipendente). Alla sua età non possono valere le stesse regole che valgono per una ragazza adolescente (questo perché in famiglia continuano a rapportarsi con lei come se avessero di fronte una 15enne).
>>Io sinceramente non voglio fare scelte sbagliate che potrebbero compromettere la sua vita e la mia.<<
in realtà l'errore più grande potrebbe essere proprio quello di non "scegliere".
Le strade da prendere potrebbero essere due:
1- cercare di affrontare questa crisi di coppia per risolvere le vostre problematiche e trovare quindi un accordo, il che non significa tornare a come stavano prima le cose, questo perché significherebbe non aver affrontato il problema.
2- oppure prendere in considerazione una separazione, che sia però definitiva.
non so se ha notato che nel descrivere la sua situazione sentimentale parla al "plurale", come se per entrambi sussistessero le stesse difficoltà, le stesse reazioni e gli stessi timori. In realtà non è così perché siete due persone diverse con bisogni differenti.
Lasci stare i "consigli" di amici e parenti, perché non possono aiutarla e non hanno una visione chiara della vostra situazione. Credo sia importante affrontare le sue insicurezze e iniziare a separarsi dalla sua famiglia di origine (dovrebbe cercare di essere più autonoma e indipendente). Alla sua età non possono valere le stesse regole che valgono per una ragazza adolescente (questo perché in famiglia continuano a rapportarsi con lei come se avessero di fronte una 15enne).
>>Io sinceramente non voglio fare scelte sbagliate che potrebbero compromettere la sua vita e la mia.<<
in realtà l'errore più grande potrebbe essere proprio quello di non "scegliere".
Le strade da prendere potrebbero essere due:
1- cercare di affrontare questa crisi di coppia per risolvere le vostre problematiche e trovare quindi un accordo, il che non significa tornare a come stavano prima le cose, questo perché significherebbe non aver affrontato il problema.
2- oppure prendere in considerazione una separazione, che sia però definitiva.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Ex utente
Gentile Dottor Del Signore,
ho parlato al plurale per quel che concerne i timori perchè ho parlato con lui di questo e a quanto dice prova quello che provo io.
Inoltre io vorrei essere indipendente e staccarmi dalla mia famiglia di origine ma è una cosa che mi risulta alquanto diffcile perchè non posso fare un minimo spostamento che subito partono paranoie, mille domande, rimproveri con litigi annessi.
Non so come fare a far capire alla mia famiglia che non sono più una ragazzina di 15 anni, ho provato di tutto, ma nulla.
Ha qualche consiglio per questa questione?
La ringrazio.
ho parlato al plurale per quel che concerne i timori perchè ho parlato con lui di questo e a quanto dice prova quello che provo io.
Inoltre io vorrei essere indipendente e staccarmi dalla mia famiglia di origine ma è una cosa che mi risulta alquanto diffcile perchè non posso fare un minimo spostamento che subito partono paranoie, mille domande, rimproveri con litigi annessi.
Non so come fare a far capire alla mia famiglia che non sono più una ragazzina di 15 anni, ho provato di tutto, ma nulla.
Ha qualche consiglio per questa questione?
La ringrazio.
[#5]
Gentile Utente,
>>..ho parlato con lui di questo e a quanto dice prova quello che provo io.<<
forse non è così altrimenti il suo partner non avrebbe sentito il bisogno di rivedere il vostro rapporto.
>>Ha qualche consiglio per questa questione?<<
purtroppo non possiamo dare dei suggerimenti on-line, però posso dirle che una consulenza psicologica individuale potrebbe aiutarla molto.
>>..ho parlato con lui di questo e a quanto dice prova quello che provo io.<<
forse non è così altrimenti il suo partner non avrebbe sentito il bisogno di rivedere il vostro rapporto.
>>Ha qualche consiglio per questa questione?<<
purtroppo non possiamo dare dei suggerimenti on-line, però posso dirle che una consulenza psicologica individuale potrebbe aiutarla molto.
[#6]
Ex utente
Dottor Del Signore,
certamante io non posso sapere cosa sente davvero lui, ma non posso far altro che tenere presente di ciò che mi dice.
Mi ha lasciata e poi lui stesso è ritornato dicendomi di volerci riprovare ma che ha paura perchè non vuole stare di nuovo male ecc.
Comunque la ringrazio per il suo intervento ed i suoi consigli.
Cordiali saluti.
certamante io non posso sapere cosa sente davvero lui, ma non posso far altro che tenere presente di ciò che mi dice.
Mi ha lasciata e poi lui stesso è ritornato dicendomi di volerci riprovare ma che ha paura perchè non vuole stare di nuovo male ecc.
Comunque la ringrazio per il suo intervento ed i suoi consigli.
Cordiali saluti.
[#7]
Gentile ragazza,
secondo me il problema sta anche nel fatto che tu non hai le capacità (il coraggio...) di relazionarti con tuo papà, accettando che lui possa soffrire un po' per il fatto che ormai sei grande e inevitabilmente trasgredisci le sue regole.
I genitori in realtà crescono anche loro insieme ai figli e se tuo papà fa fatica in questo tu non puoi nè devi colludere con lui, non trovi?
secondo me il problema sta anche nel fatto che tu non hai le capacità (il coraggio...) di relazionarti con tuo papà, accettando che lui possa soffrire un po' per il fatto che ormai sei grande e inevitabilmente trasgredisci le sue regole.
I genitori in realtà crescono anche loro insieme ai figli e se tuo papà fa fatica in questo tu non puoi nè devi colludere con lui, non trovi?
[#8]
Ex utente
Gentile dottoressa Pileci,
chiedo scusa per averla risposta solo adesso, ma non ho avuto il tempo per via degli impegni universitari.
Probabilmente lei ha ragione. Non saprei.
Sicuramente mi manca il coraggio, perchè non voglio creare situazioni di disagio in casa, nè tanto meno causare sofferenze, infatti stavo pensando anche di allontanarmi dal ragazzo sapendo che la mia situazione lo farebbe stare solo male.
Forse devo essere più forte, non devo arrendermi alle prime difficoltà, dovrei avere la forza ed il coraggio di pensare anche al mio benessere e non solo a quello degli altri.
Adesso sono solo piena di timori, primo tra tutti è il timore di fare scelte sbagliate...
La ringrazio per il suo intervento.
Cordiali Saluti.
chiedo scusa per averla risposta solo adesso, ma non ho avuto il tempo per via degli impegni universitari.
Probabilmente lei ha ragione. Non saprei.
Sicuramente mi manca il coraggio, perchè non voglio creare situazioni di disagio in casa, nè tanto meno causare sofferenze, infatti stavo pensando anche di allontanarmi dal ragazzo sapendo che la mia situazione lo farebbe stare solo male.
Forse devo essere più forte, non devo arrendermi alle prime difficoltà, dovrei avere la forza ed il coraggio di pensare anche al mio benessere e non solo a quello degli altri.
Adesso sono solo piena di timori, primo tra tutti è il timore di fare scelte sbagliate...
La ringrazio per il suo intervento.
Cordiali Saluti.
[#9]
Gentile ragazza,
l'idea che hai tu in mente è quella di un mondo "magico" dove nessuno soffre. Ma è impossibile realizzare tutto ciò perchè una quota di sofferenza fa parte della vita.
Qui poi stiamo parlando di sofferenza sana e non di sofferenza patologica: se il papà ha problemi nell'accettare che sua figlia è una giovane donna è un suo problema. Tutto ciò genererà sofferenza? Può darsi, ma dov'è il problema? Fa parte della vita scontrarsi con tali difficoltà e tu non puoi tenere tutto sotto controllo, nè evitare a chicchessia di soffrire e/o di non condividere le tue scelte.
Quanto alla paura di fare scelte sbagliate... capita di fare scelte sbagliate, ma è anche possibile correggere il tiro, imparare da tali scelte sbagliate, ecc... anche qui, dov'è il problema?
Il problema secondo me è che hai una tendenza al controllo e all'ansia e questo ti crea problemi come quello che ci hai descritto qui.
Ora, comprendendo tutte le tue difficoltà, se proprio tu non riuscissi a modificare questa situazione e a sentirti più libera e a tuo agio nel compiere delle scelte, potrebbe essere indicata una consulenza psicologica per lavorare su questo aspetto, che ti impedisce di essere libera di essere davvero te stessa.
Cordiali saluti,
l'idea che hai tu in mente è quella di un mondo "magico" dove nessuno soffre. Ma è impossibile realizzare tutto ciò perchè una quota di sofferenza fa parte della vita.
Qui poi stiamo parlando di sofferenza sana e non di sofferenza patologica: se il papà ha problemi nell'accettare che sua figlia è una giovane donna è un suo problema. Tutto ciò genererà sofferenza? Può darsi, ma dov'è il problema? Fa parte della vita scontrarsi con tali difficoltà e tu non puoi tenere tutto sotto controllo, nè evitare a chicchessia di soffrire e/o di non condividere le tue scelte.
Quanto alla paura di fare scelte sbagliate... capita di fare scelte sbagliate, ma è anche possibile correggere il tiro, imparare da tali scelte sbagliate, ecc... anche qui, dov'è il problema?
Il problema secondo me è che hai una tendenza al controllo e all'ansia e questo ti crea problemi come quello che ci hai descritto qui.
Ora, comprendendo tutte le tue difficoltà, se proprio tu non riuscissi a modificare questa situazione e a sentirti più libera e a tuo agio nel compiere delle scelte, potrebbe essere indicata una consulenza psicologica per lavorare su questo aspetto, che ti impedisce di essere libera di essere davvero te stessa.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.7k visite dal 24/03/2014.
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