Senso di inferiorità, ansia, paura del lavoro e del contatto con le persone
Buongiorno,
sono una ragazza di 27 anni, laureata due anni fa e ancora alla ricerca di un lavoro.
Piango spesso, lo so che è una situazione difficile quella attuale, ma vorrei tanto trovare un lavoro e sentirmi realizzata..provo veramente invidia per le persone che ogni mattina si alzano e vanno a lavorare.
A volte si presentano degli annunci interessanti però al momento di inviare il cv non mi sento mai adeguata.
Io ho una bassa fiducia in me, mi sento sempre inferiore a tutti, sono anche timida e arrossisco facilmente e questo mi blocca in continuazione (cosa potranno mai pensare mentre lavoro se arrossisco di continuo?).
Si leggono molti annunci dove si ricercano persone con ottime doti relazionali...ma in questo mondo sono tutti così? solo io ho una paura matta di relazionarmi con le persone?
La mia voglia di lavorare e mettermi in gioco viene spesso bloccata da queste mie paranoie, in passato ho sofferto d'ansia (un vero e proprio peso sul petto che non mi faceva respirare..) ora invece ho solo tachicardia, male allo stomaco, sudori.
Non so nemmeno cosa chiedervi, perchè penso di soffrire di un sacco di paure, ho paura delle malattie, mi basta un piccolo dolore per pensare già al peggio. (il pensiero della morte e di imminenti catastrofi e sempre lì anche solo quando esco in macchina).
Non voglio più vivere così però voglio cambiare, la vita è una sola..perchè devo avere paura ogni giorno?perchè ho paura di affrontare la vita?
Vorrei buttarmi nelle situazioni ma non riesco..penso sempre al peggio, gli altri mi prenderanno in giro, non sarò in grado di fare niente. (gli altri...sempre loro, perché ho così paura del giudizio degli altri?)
A volte penso che purtroppo ho un carattere chiuso e timido e probabilmente non esiste un lavoro adatto a me..altre volte mi sento forte e pronta a tutto ma poi nel momento di concretizzare mi ritiro e piango per le mie paure.
Cosa posso fare?
Vi ringrazio
sono una ragazza di 27 anni, laureata due anni fa e ancora alla ricerca di un lavoro.
Piango spesso, lo so che è una situazione difficile quella attuale, ma vorrei tanto trovare un lavoro e sentirmi realizzata..provo veramente invidia per le persone che ogni mattina si alzano e vanno a lavorare.
A volte si presentano degli annunci interessanti però al momento di inviare il cv non mi sento mai adeguata.
Io ho una bassa fiducia in me, mi sento sempre inferiore a tutti, sono anche timida e arrossisco facilmente e questo mi blocca in continuazione (cosa potranno mai pensare mentre lavoro se arrossisco di continuo?).
Si leggono molti annunci dove si ricercano persone con ottime doti relazionali...ma in questo mondo sono tutti così? solo io ho una paura matta di relazionarmi con le persone?
La mia voglia di lavorare e mettermi in gioco viene spesso bloccata da queste mie paranoie, in passato ho sofferto d'ansia (un vero e proprio peso sul petto che non mi faceva respirare..) ora invece ho solo tachicardia, male allo stomaco, sudori.
Non so nemmeno cosa chiedervi, perchè penso di soffrire di un sacco di paure, ho paura delle malattie, mi basta un piccolo dolore per pensare già al peggio. (il pensiero della morte e di imminenti catastrofi e sempre lì anche solo quando esco in macchina).
Non voglio più vivere così però voglio cambiare, la vita è una sola..perchè devo avere paura ogni giorno?perchè ho paura di affrontare la vita?
Vorrei buttarmi nelle situazioni ma non riesco..penso sempre al peggio, gli altri mi prenderanno in giro, non sarò in grado di fare niente. (gli altri...sempre loro, perché ho così paura del giudizio degli altri?)
A volte penso che purtroppo ho un carattere chiuso e timido e probabilmente non esiste un lavoro adatto a me..altre volte mi sento forte e pronta a tutto ma poi nel momento di concretizzare mi ritiro e piango per le mie paure.
Cosa posso fare?
Vi ringrazio
[#1]
Gentile Utente,
la scarsa stima di se e le insicurezze che lei descrive non aiutano. Per comprendere come superare le sue difficoltà dovrebbe contattare direttamente un Collega, meglio se specializzato in psicoterapia.
la scarsa stima di se e le insicurezze che lei descrive non aiutano. Per comprendere come superare le sue difficoltà dovrebbe contattare direttamente un Collega, meglio se specializzato in psicoterapia.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Cara ragazza,
lo scoraggiamento che vive si percepisce in ogni riga del suo consulto.
E' un peccato che non riesca a trovare una motivazione adeguata ed il coraggio necessario ad affrontare le difficoltà della vita cui, inevitabilmente, tutti dobbiamo sottostare.
In questo mondo non sono tutti così, non sono tutti dotati di ottime capacità relazionali, come lei teme; quindi lei non è una mosca bianca.
Si tratta solo di utilizzare quel "senso di inferiorità", di cui lei parla, come molla per mettere in atto condotte compensative che riescano ad accompagnarla, pian piano, verso le mete cui aspira.
In fondo tutti viviamo un sentimento di inferiorità; ed è grazie a quello che ci spingiamo verso l'alto, compensiamo i nostri sentimenti di inadeguatezza mettendoci in gioco, con coraggio, andando incontro alla vita e non rifuggendo da essa.
Non ci dice nulla delle sue relazioni affettive familiari.
Si è sempre sentita così? Anche da bambina?
Anche nelle relazioni amicali sente lo stesso senso di inadeguatezza?
Ha mai pensato di contattare un collega di persona per una valutazione ed una possibile presa in carico?
Un caro saluto
lo scoraggiamento che vive si percepisce in ogni riga del suo consulto.
E' un peccato che non riesca a trovare una motivazione adeguata ed il coraggio necessario ad affrontare le difficoltà della vita cui, inevitabilmente, tutti dobbiamo sottostare.
In questo mondo non sono tutti così, non sono tutti dotati di ottime capacità relazionali, come lei teme; quindi lei non è una mosca bianca.
Si tratta solo di utilizzare quel "senso di inferiorità", di cui lei parla, come molla per mettere in atto condotte compensative che riescano ad accompagnarla, pian piano, verso le mete cui aspira.
In fondo tutti viviamo un sentimento di inferiorità; ed è grazie a quello che ci spingiamo verso l'alto, compensiamo i nostri sentimenti di inadeguatezza mettendoci in gioco, con coraggio, andando incontro alla vita e non rifuggendo da essa.
Non ci dice nulla delle sue relazioni affettive familiari.
Si è sempre sentita così? Anche da bambina?
Anche nelle relazioni amicali sente lo stesso senso di inadeguatezza?
Ha mai pensato di contattare un collega di persona per una valutazione ed una possibile presa in carico?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#3]
Utente
Vi ringrazio per aver risposto così velocemente.
Ho pensato più volte di contattare uno psicologo, però la disoccupazione blocca qualsiasi cosa. Se non si lavora, non si hanno soldi..quindi non posso permettermi di fare niente.
In famiglia ho sempre vissuto una situazione difficile, dal sud siamo venuti al nord per problemi di lavoro. Siamo sempre stati più o meno poveri, sempre risparmiato su tutto, da bambina ho vissuto 9 anni a casa di mia nonna (in 9 in 60 mq), non ho mai avuto i giochi che volevo, i vestiti come le mie amichette, fare le gite scolastiche.
Negli ultimi anni la situazione sembrava migliorata (casa popolare, nessun problema di frigo vuoto).
Tre anni fa mio padre è stato licenziato, mia madre non lavora, e siamo di nuovo tornati in una situazione di totale povertà, non so perché ma avevo la convinzione che studiare mi avrebbe portato ad avere un futuro migliore di quello offerto dai miei genitori, e poi mi ora mi ritrovo nella loro stessa situazione.
Il punto è anche questo, non solo devo preoccuparmi di me, delle difficoltà di mettere da parte i soldi e costruirmi un futuro con il mio ragazzo (almeno l'amore c'è) ma ora devo preoccuparmi anche della mia famiglia, e di come dobbiamo fare per tirare avanti.
Ho pensato più volte di contattare uno psicologo, però la disoccupazione blocca qualsiasi cosa. Se non si lavora, non si hanno soldi..quindi non posso permettermi di fare niente.
In famiglia ho sempre vissuto una situazione difficile, dal sud siamo venuti al nord per problemi di lavoro. Siamo sempre stati più o meno poveri, sempre risparmiato su tutto, da bambina ho vissuto 9 anni a casa di mia nonna (in 9 in 60 mq), non ho mai avuto i giochi che volevo, i vestiti come le mie amichette, fare le gite scolastiche.
Negli ultimi anni la situazione sembrava migliorata (casa popolare, nessun problema di frigo vuoto).
Tre anni fa mio padre è stato licenziato, mia madre non lavora, e siamo di nuovo tornati in una situazione di totale povertà, non so perché ma avevo la convinzione che studiare mi avrebbe portato ad avere un futuro migliore di quello offerto dai miei genitori, e poi mi ora mi ritrovo nella loro stessa situazione.
Il punto è anche questo, non solo devo preoccuparmi di me, delle difficoltà di mettere da parte i soldi e costruirmi un futuro con il mio ragazzo (almeno l'amore c'è) ma ora devo preoccuparmi anche della mia famiglia, e di come dobbiamo fare per tirare avanti.
[#4]
Cara ragazza,
credo sia normale vivere un senso di inadeguatezza visto il vissuto che ci racconta.
Se già pensava di contattare un collega di persona, mi sembra giunto il momento di farlo.
Può trovare colleghi competenti e capaci anche in convenzione. Provi a contattare la sua ASL di riferimento e chieda come poter avere un consulto con uno psicologo.
In alternativa può cercare un consultorio convenzionato nella sua zona e prendere contatti per sapere come fissare un primo appuntamento.
Non si lasci andare; la priorità dovrebbe essere quella di prendersi cura di sè, per puntare ad un futuro migliore.
Credo ne valga la pena...
Restiamo in ascolto.
Un caro saluto
credo sia normale vivere un senso di inadeguatezza visto il vissuto che ci racconta.
Se già pensava di contattare un collega di persona, mi sembra giunto il momento di farlo.
Può trovare colleghi competenti e capaci anche in convenzione. Provi a contattare la sua ASL di riferimento e chieda come poter avere un consulto con uno psicologo.
In alternativa può cercare un consultorio convenzionato nella sua zona e prendere contatti per sapere come fissare un primo appuntamento.
Non si lasci andare; la priorità dovrebbe essere quella di prendersi cura di sè, per puntare ad un futuro migliore.
Credo ne valga la pena...
Restiamo in ascolto.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 32.7k visite dal 24/03/2014.
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