La psicoterapia breve strategica ma l'ho lasciata dopo sole 6 sedute

Buonasera,
ho un dubbio che vorrei chiarire... ho 30 anni e ho deciso di iniziare un percorso psicoanalitico dopo l'ennesima crisi col mio fidanzato. Mi sono sentita sola e depressa, così ho voluto approcciarmi a un percorso.
Sono due mesi e mezzo che vado da questa psicoterapeuta, molto carina, però purtroppo noto che parlo quasi sempre io e lei dice poco e niente.
Io vivo una situazione angosciosa, piango sempre, fatico a lavorare e tutte le volte che inizio la seduta le racconto di me ma lei non mi da mai consigli.. io vorrei capire come cambiare, come comportarmi diversamente, come risolvere i problemi col mio ragazzo, invece lei parla pochissimo, mi dice quelle poche cose che so già e sinceramente mi sto un pò preoccupando.

Una volta le ho chiesto come stava andando e lei mi ha detto: "Siamo solo agli inizi".
Sento che sto perdendo tempo... cosa devo fare?

Prima di lei avevo iniziato la psicoterapia breve strategica ma l'ho lasciata dopo sole 6 sedute in quanto non faceva per me, non scavava a fondo e non mi dava nulla.
Non vorrei ritrovarmi a lasciare nuovamente anche questa....

Cosa devo fare? Io sto davvero male.. sto perdendo tempo anche con questa o devo aspettare?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Premesso che lo psicologo psicoterapeuta NON dà consigli, ma eventualmente -a seconda degli orientamenti teorici- può fornire delle prescrizioni comportamentali ai propri pz.

Detto ciò è significativo che Lei dica: "io vorrei capire come cambiare, come comportarmi diversamente, come risolvere i problemi col mio ragazzo, invece lei parla pochissimo, mi dice quelle poche cose che so già e sinceramente mi sto un pò preoccupando."

Per tutto ciò il percorso psicoanalitico è meno indicato in quanto lavora con una diversa metodologia e se vuole avere indicazioni chiare di come cambiare, allora deve scegliere approcci più attivi e direttivi come ad esempio quello cognitivo-comportamentale.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
la ringrazio per la cortese risposta.
Infatti sto notando che è un metodo basato piu' che altro sul fatto che parlo tanto... come se parlassi a me stessa.. però io quello lo faccio già da sola, anche abbastanza spesso. lo faccio col pensiero, ad alta voce, mi scrivo mail..

io vorrei capire come funziona questo percorso piscoanalitico..
in quanto io soffro pure di dipendenza affettiva.. e sento che tutto questo non mi sta portando a nulla...

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<io vorrei capire come funziona questo percorso piscoanalitico..>

Se si riferisce al percorso che sta seguendo lo dovrebbe chiedere alla sua curante.

Ci vuole dire di più in merito alle crisi col suo fidanzato e sull'accenno che ha fatto in merito alla dipendenza affettiva?

Intanto le segnalo questi link con informazioni sulla psicoterapia e sui alcuni suoi orientamenti

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Utente
Utente
Diciamo che avendo avuto una educazione molto soffocante da mia madre, non sono assolutamente in grado di gestire qualsiasi rapporto affettivo mi capiti, in quanto do l'unico amore che ho avuto: quello di mia madre, ossia tendo a soffocare l'altra persona, a non lasciare spazi. Arrivo a "dipendere", esattamente come facevo con mia madre.

Le crisi col mio fidanzato derivano da questo, e dal fatto che non vado d'accordo con sua figlia, che è un'adolescente. Purtroppo nessuno di noi tre è in grado di gestire il rapporto... Il mio fidanzato non è in grado di gestire me e sua figlia, io e lei entriamo in competizione come se avessimo la stessa età... e quindi non so gestire tutto, piango sempre, mi sento sola e per questo ho intrapreso questo percorso.

Avevo iniziato con la breve strategica, ma non la sentivo fatta per me, rimaneva a mio avviso troppo "in superficie".
Purtroppo non sento per me nemmeno questa. La psicoterapeuta mi ascolta e basta, io vorrei capire cosa devo fare, ma lei non mi dice nulla... mi fa solo parlare...

per questo mi ritrovo nel baratro, sto sempre male e non so cosa devo fare.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Sig.ra,
nella relazione con la figura di attaccamento (genitore o figura di riferimento) ciascuno di noi apprende dei modelli relazionali che se non sono integrati da esperienze significative successive tendono a riprodursi, infatti Lei ci dice che tende a "soffocare" il suo fidanzato così come sua madre faceva con Lei.
A tal proposito la psicoterapia dovrebbe offrire uno spazio sicuro, la relazione terapeutica, per sperimentare la possibilità di entrare in relazione con l'altro senza rinunciare alla propria individualità o a indurre l'altro a rinunciarvi.
Tuttavia è necessario affrontare questi aspetti esplicitamente all'interno del colloquio così da rendere visibili al terapeuta le sue difficoltà e valutare la possibilità di concludere il percorso se ritiene che non sia stato avviato alcun processo di cambiamento.
Infine le suggerisco la lettura di questo articolo per offrirle ulteriori aspetti sui quali riflettere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Egregia signora,
al di là dell'approccio (psicoanalitico, relazionale, cognitivo....) credo che l'elemento più importante sia la fiducia che dovrebbe riporre nel suo terapeuta. Se c'è fiducia è possibile affidarsi ed allora si che vengono fuori tanti elementi importanti durante il percorso terapeutico.
Visto che lei ha già ritenute non utili due tipologie di psicoterapia, la inviterei a farsi qualche domanda in più sulle aspettative sul percorso terapeutico. Cosa cerca? Domande? Risposte? Consigli? Si ricordi che la riuscita di un buon percorso terapeutico è data sempre dalla sinergia del terapeuta con il paziente.
Infine, se lei non si ritiene soddisfatta della sua attuale terapia, credo che possa parlarne tranquillamente con la sua terapeuta ed insieme provare, se possibile a trovare un punto di incontro.
In bocca al lupo.

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it