Drop out
salve sono pedro, scrivo da livorno, volevo avere dei consigli sulla terapia psicoanalitica che ho cominciato a ottobre del 2013 e ho interrotto la settimana scorsa. Buona alleanza con il terapeuta pero' a mio avviso era un po' ansiosa e vedendo la situazione ora sto molto peggio di prima. Ripensandoci era meglio che non andassi perchè mentre prima mi piaceva fare qualunque cosa, adesso sono pieno di ossessioni e paure. La psicoanalisi puo' far danni? Potrebbe nascermi un disturbo antisociale o istrionico ? Puo' arrecare danni alla psiche se fatta male? Vi prego rispondete a questa domanda che mi sta assillando. Inoltre i miei parenti mi dicono che ho fatto male a entrare in terapia e che la terapia non fa altro che venire fuori problemi. Io ora mi sento che non sento niente. Prima ero creativo e ogni giorno cercavo di fare qualcosa di divertente. Ora sono in tilt letteralmente. Io a questo punto ho deciso di non andare piu' in terapia per non arrecare ulteriori danni e conservare quel poco che non mi ha distrutto. Io infatti adesso vivo nel terrore che da un momento all'altro non provando piu' emozioni, mi venga un disturbo di personalità. Che mi puo' succedere?
[#1]
Gentile Utente,
ma ha interrotto di Sua spontanea volontà senza concordarlo con la terapeuta?
Se la risposta è si, allora forse è il caso di tornare e chiudere la terapia in modo concordato.
Cosa Le può essere successo? Che è cambiato.
Ma se non ha iniziato la terapia per cambiare, perchè la ha iniziata?
Ma ha mai riferito questi sintomi alla terapeuta?
ma ha interrotto di Sua spontanea volontà senza concordarlo con la terapeuta?
Se la risposta è si, allora forse è il caso di tornare e chiudere la terapia in modo concordato.
Cosa Le può essere successo? Che è cambiato.
Ma se non ha iniziato la terapia per cambiare, perchè la ha iniziata?
Ma ha mai riferito questi sintomi alla terapeuta?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#2]
Ex utente
io ho iniziato la terapia per trovare qualcosa per cui fossi portato tutto qui. A dire il vero non gliel'ho detto neanche. Ho iniziato e poi sono andato per inerzia. Diciamo che ero un po' ipocondriaco e paranoico ma ora non riesco a vivere piu' e non mi sento di andare in terapia perchè ho il terrore di danneggiare quel poco che è rimasto di bello in me. Dottore la terapia che danni puo' fare se fatta male?
[#3]
Gentile Utente,
ma per dire che la terapia è andata male deve esserci una richiesta, una diagnosi ed un obiettivo da raggiungere.
Ma soprattutto se Lei interrompe quando decide Lei, è difficile dire che la terapia è andata male, dato che Lei ha interrotto in autonomia.
Se mi alzo a metà intervento chirurgico, mica posso accusare il chirurgo di non aver finito, o si?
Se prendo 10 gocce invece di 20 posso dire che la terapia non sia efficace?
Ora, per quanto possa sembrare strano, non ci insegnano a leggere la mente nè tanto meno possiamo indovinare cosa vuole il paziente. Nè posso prevedere che in un percorso di 4 incontri il soggetto al 2 prende e se ne va.
Ora, se Lei scrive che era un pò ipocondriaco e paranoico, mi dispiace farle notare che scrivere un consulto riassumibile in "sto male perchè qualcuno ha sbagliato la terapia su di me", rientra perfettamente in questo quadro. Ma daltronde, se non ha fatto esplicita richiesta di lavorare su questo tema, difficilmente può essere stato affrontato adeguatamente.
La terapia che danni può fare? Potrebbe destabilizzare il paziente, spaventarlo, farlo arrabbiare, o farlo sentire incompreso. Poi come reagisce ognuno a quanto sopra, non lo si può prevedere.
Un danno frequente è la stasi, o ed il ritardo nella cura, che a seconda della patologia può essere più o meno grave.
Solo che appunto, avendo Lei interrotto senza dire nulla, è difficile attribuire la responsabilità al terapeuta.
Anche perchè la terapia deve essere destabilizzante, emotivamente significativa ed in grado di far mettere in discussione la persona, o meglio quel che era da cambiare.
Personalmente dico ai clienti che il mio compito è aiutarli a stare meglio e che se ci saranno momenti divertenti, devono anche aspettarsi tante lacrime e tanto dolore, dato che non gestisco un parco giochi.
ma per dire che la terapia è andata male deve esserci una richiesta, una diagnosi ed un obiettivo da raggiungere.
Ma soprattutto se Lei interrompe quando decide Lei, è difficile dire che la terapia è andata male, dato che Lei ha interrotto in autonomia.
Se mi alzo a metà intervento chirurgico, mica posso accusare il chirurgo di non aver finito, o si?
Se prendo 10 gocce invece di 20 posso dire che la terapia non sia efficace?
Ora, per quanto possa sembrare strano, non ci insegnano a leggere la mente nè tanto meno possiamo indovinare cosa vuole il paziente. Nè posso prevedere che in un percorso di 4 incontri il soggetto al 2 prende e se ne va.
Ora, se Lei scrive che era un pò ipocondriaco e paranoico, mi dispiace farle notare che scrivere un consulto riassumibile in "sto male perchè qualcuno ha sbagliato la terapia su di me", rientra perfettamente in questo quadro. Ma daltronde, se non ha fatto esplicita richiesta di lavorare su questo tema, difficilmente può essere stato affrontato adeguatamente.
La terapia che danni può fare? Potrebbe destabilizzare il paziente, spaventarlo, farlo arrabbiare, o farlo sentire incompreso. Poi come reagisce ognuno a quanto sopra, non lo si può prevedere.
Un danno frequente è la stasi, o ed il ritardo nella cura, che a seconda della patologia può essere più o meno grave.
Solo che appunto, avendo Lei interrotto senza dire nulla, è difficile attribuire la responsabilità al terapeuta.
Anche perchè la terapia deve essere destabilizzante, emotivamente significativa ed in grado di far mettere in discussione la persona, o meglio quel che era da cambiare.
Personalmente dico ai clienti che il mio compito è aiutarli a stare meglio e che se ci saranno momenti divertenti, devono anche aspettarsi tante lacrime e tanto dolore, dato che non gestisco un parco giochi.
[#4]
Caro ragazzo,
lei è molto confuso, dovrebbe iniziare a vedere la questione in maniera diversa. Se lei dice di essere andato perché "ipocondriaco e paranoico" possiamo comprendere i suoi dubbi sul trattamento e la difficoltà, non secondaria, di prendere coscienza del suo stato di malessere, probabilmente legato ad aspetti di suggestione.
lei è molto confuso, dovrebbe iniziare a vedere la questione in maniera diversa. Se lei dice di essere andato perché "ipocondriaco e paranoico" possiamo comprendere i suoi dubbi sul trattamento e la difficoltà, non secondaria, di prendere coscienza del suo stato di malessere, probabilmente legato ad aspetti di suggestione.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 21/03/2014.
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