Dopo tanti anni, la fidanzata mi trascura: mi sento solo
Gentili Dottori,
vorrei raccontarvi la mia storia.
Sono 5 anni che sono insieme alla mia attuale fidanzata: sono stati gli anni più belli della mia vita. Da giovane ho avuto problemi con l'alcol, frequentavo brutte compagnie, ma poi è arrivata lei e tutto è cambiato. La mia vita ha avuto una svolta, ho provato emozioni nuove, ho smesso di bere, ho messo la testa a posto e ho iniziato a credere per la prima volta nell'amore.
La nostra prima volta è stata insieme.
Abbiamo passato dei momenti davvero bellissimi, le nostre famiglie ci hanno sempre supportati ed è andato tutto per il meglio.
Abitavamo lontani, e facevamo tantissimi chilometri (nord-sud) per vederci solo una volta al mese, e siamo andati avanti così per anni, senza tradimenti e legati da un grande amore. Ogni momento possibile, lo passavamo insieme. Inseparabili.
Finché un giorno ho deciso di spostarmi nella sua città. Mi sono spostato per lavoro, ma in realtà ho lasciato famiglia, amici, tutto solo per andare a stare con lei (tanto per dire, ora guadagno meno).
Dopo anni lontani, finalmente potevamo vivere insieme, stare vicini!
Purtroppo nel periodo in cui mi sono spostato ci sono stati diversi problemi, ed il periodo tanto agognato non è stato assaporato come previsto. E' accaduto tutto in fretta, ed è avvenuto in un periodo di crisi (esami di lei, malattie in famiglia, periodo terribile).
Inoltre lei è più giovane di me di un anno e ancora studia, e vive con i suoi: sono andato a vivere da solo, sperando che lei sarebbe venuta spesso da me (ho preso apposta un appartamento più grande, con un letto doppio, l'abbiamo scelto insieme).
Io ho abbandonato TUTTO, gli amici, la famiglia, guadagno di meno a lavoro e mi sono trovato con colleghi terribili con cui sto male, tutto questo per lei. Ed è successo l'imprevisto: lei mi ha abbandonato a me stesso. Ci vediamo se va bene una volta ogni due settimane.Pensa solo ai suoi che hanno bisogno di aiuto, suo fratello, la sua migliore amica, lo studio, ma io vengo sempre dopo. I suoi inoltre sono abbastanza presenti, tendono ad organizzarci sempre le ferie con loro. Ogni volta che le chiedo di vederci, dice sempre che deve studiare. Anche l'amore non va più bene: ha iniziato a bloccarsi, alcune volte non ci siamo più riusciti e lo facciamo una volta al mese se va bene. Io con tutta la dolcezza di questo mondo ho provato a farle presente anche le mie esigenze, offrendole il mio aiuto, aiutandola, ma nulla.
Non so più cosa fare. Lei mi ama tantissimo, ma mi dà "per scontato". Io ho provato a darle qualche segnale, ma appena le viene qualche timore piange e si chiude, non riesco a dirle che le cose non vanno più.
Sono in una città nuova, ho perso amici, famiglia, tutto per lei, e lei mi sta trascurando. Ho ricominciato a bere. Non so più cosa fare, non ho il coraggio di lasciarla (voglio...ma non voglio) perché sarei ancora più solo, poi è troppo importante per me (è fidanzata e migliore amica) e so che mi mancherebbe da morire.
Cosa posso fare?
vorrei raccontarvi la mia storia.
Sono 5 anni che sono insieme alla mia attuale fidanzata: sono stati gli anni più belli della mia vita. Da giovane ho avuto problemi con l'alcol, frequentavo brutte compagnie, ma poi è arrivata lei e tutto è cambiato. La mia vita ha avuto una svolta, ho provato emozioni nuove, ho smesso di bere, ho messo la testa a posto e ho iniziato a credere per la prima volta nell'amore.
La nostra prima volta è stata insieme.
Abbiamo passato dei momenti davvero bellissimi, le nostre famiglie ci hanno sempre supportati ed è andato tutto per il meglio.
Abitavamo lontani, e facevamo tantissimi chilometri (nord-sud) per vederci solo una volta al mese, e siamo andati avanti così per anni, senza tradimenti e legati da un grande amore. Ogni momento possibile, lo passavamo insieme. Inseparabili.
Finché un giorno ho deciso di spostarmi nella sua città. Mi sono spostato per lavoro, ma in realtà ho lasciato famiglia, amici, tutto solo per andare a stare con lei (tanto per dire, ora guadagno meno).
Dopo anni lontani, finalmente potevamo vivere insieme, stare vicini!
Purtroppo nel periodo in cui mi sono spostato ci sono stati diversi problemi, ed il periodo tanto agognato non è stato assaporato come previsto. E' accaduto tutto in fretta, ed è avvenuto in un periodo di crisi (esami di lei, malattie in famiglia, periodo terribile).
Inoltre lei è più giovane di me di un anno e ancora studia, e vive con i suoi: sono andato a vivere da solo, sperando che lei sarebbe venuta spesso da me (ho preso apposta un appartamento più grande, con un letto doppio, l'abbiamo scelto insieme).
Io ho abbandonato TUTTO, gli amici, la famiglia, guadagno di meno a lavoro e mi sono trovato con colleghi terribili con cui sto male, tutto questo per lei. Ed è successo l'imprevisto: lei mi ha abbandonato a me stesso. Ci vediamo se va bene una volta ogni due settimane.Pensa solo ai suoi che hanno bisogno di aiuto, suo fratello, la sua migliore amica, lo studio, ma io vengo sempre dopo. I suoi inoltre sono abbastanza presenti, tendono ad organizzarci sempre le ferie con loro. Ogni volta che le chiedo di vederci, dice sempre che deve studiare. Anche l'amore non va più bene: ha iniziato a bloccarsi, alcune volte non ci siamo più riusciti e lo facciamo una volta al mese se va bene. Io con tutta la dolcezza di questo mondo ho provato a farle presente anche le mie esigenze, offrendole il mio aiuto, aiutandola, ma nulla.
Non so più cosa fare. Lei mi ama tantissimo, ma mi dà "per scontato". Io ho provato a darle qualche segnale, ma appena le viene qualche timore piange e si chiude, non riesco a dirle che le cose non vanno più.
Sono in una città nuova, ho perso amici, famiglia, tutto per lei, e lei mi sta trascurando. Ho ricominciato a bere. Non so più cosa fare, non ho il coraggio di lasciarla (voglio...ma non voglio) perché sarei ancora più solo, poi è troppo importante per me (è fidanzata e migliore amica) e so che mi mancherebbe da morire.
Cosa posso fare?
[#1]
Gentile Utente,
Mi rendo conto, da quello che scrive, del profondo coinvolgimento affettivo e del relativo investimento che lei ha messo in questa relazione, al punto da 'abbandonare tutto' per stare vicino alla sua ragazza. Credo che Il fatto che lei si sia sacrificato per portare avanti il rapporto sia stato mosso da aspettative di intimità e di condivisione di tempi e spazi che, nella realtà, non si sono verificate. Da qui, il senso di delusione, di amarezza e di frustrazione, nonché di impotenza, che lei sta provando ora. Forse, avrebbe bisogno di un supporto psicologico per chiarire a se stesso e alla sua ragazza che cosa vuole nel rapporto con lei e cosa e' disposto a fare per questo. L'alcol, ovviamente, non è' un rimedio funzionale e sta ad indicare la sua sofferenza. A maggior ragione, farsi seguire in questo momento critico, sarebbe davvero opportuno. Che ne pensa?
Un cordiale saluto
Mi rendo conto, da quello che scrive, del profondo coinvolgimento affettivo e del relativo investimento che lei ha messo in questa relazione, al punto da 'abbandonare tutto' per stare vicino alla sua ragazza. Credo che Il fatto che lei si sia sacrificato per portare avanti il rapporto sia stato mosso da aspettative di intimità e di condivisione di tempi e spazi che, nella realtà, non si sono verificate. Da qui, il senso di delusione, di amarezza e di frustrazione, nonché di impotenza, che lei sta provando ora. Forse, avrebbe bisogno di un supporto psicologico per chiarire a se stesso e alla sua ragazza che cosa vuole nel rapporto con lei e cosa e' disposto a fare per questo. L'alcol, ovviamente, non è' un rimedio funzionale e sta ad indicare la sua sofferenza. A maggior ragione, farsi seguire in questo momento critico, sarebbe davvero opportuno. Che ne pensa?
Un cordiale saluto
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#2]
Gentile Utente,
forse non si rende conto, ma la Vostra storia è cambiata.
Cioè, la storia che c'era era adeguata alle condizioni che in quel momento erano attuali.
In un certo senso è consapevole pure Lei (scrivente) quando parla di "attuale fidanzata".
Le persone stanno insieme sulla base delle condizioni che sono in essere in quel momento.
Al cambiare delle condizioni, cambiano gli equilibri.
La "fidanzata attuale" della "storia attuale" è diversa dalla "fidanzata di allora" e dalla "storia di allora".
In un certo senso, se Lei era un rifugio, una finestra nei di lei (fidanzata) impegni quotidiani nello scenario solito, portando le Sue richieste in quello scenario, è diventato un attore in più che aumenta le richieste che la vita fa a lei.
E se per caso la Sua ragazza avesse voluto fare il cambio di scena che ha fatto Lei? Parafrasando un film recente, da "Benvenuti al Nord" a "Benvenuti al Sud"?
Come pensa di rendere attuale una storia vecchia? ;)
forse non si rende conto, ma la Vostra storia è cambiata.
Cioè, la storia che c'era era adeguata alle condizioni che in quel momento erano attuali.
In un certo senso è consapevole pure Lei (scrivente) quando parla di "attuale fidanzata".
Le persone stanno insieme sulla base delle condizioni che sono in essere in quel momento.
Al cambiare delle condizioni, cambiano gli equilibri.
La "fidanzata attuale" della "storia attuale" è diversa dalla "fidanzata di allora" e dalla "storia di allora".
In un certo senso, se Lei era un rifugio, una finestra nei di lei (fidanzata) impegni quotidiani nello scenario solito, portando le Sue richieste in quello scenario, è diventato un attore in più che aumenta le richieste che la vita fa a lei.
E se per caso la Sua ragazza avesse voluto fare il cambio di scena che ha fatto Lei? Parafrasando un film recente, da "Benvenuti al Nord" a "Benvenuti al Sud"?
Come pensa di rendere attuale una storia vecchia? ;)
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#3]
Utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio del suo intervento. Ho pensato a quella strada, a dir la verità avevo provato anche a proporlo a lei in modo un po' velato, ma non mi pare disposta a una cosa del genere (non le sembra il caso di "spendere" per determinate cose).
Probabilmente a questo punto dovrei affrontare da solo la situazione, facendomi seguire individualmente; un percorso di questo tipo potrebbe essere utile, anche se da solo?
Inoltre c'è un altro aspetto che volevo aggiungere al problema iniziale, per inquadrare meglio la situazione (ma non potevo per il limite di caratteri). Volevo sottolineare che mentre mi dice sempre di no, sapendo che sono sempre da solo e per questo anche lei soffre, per lei è accettabile. L'unica volta che è uscita mettendomi davanti a qualche impegno è stato perché predominata dai sensi di colpa nei miei confronti.
Una volta insieme stiamo benissimo, nulla da dire, c'è complicità reciproca, si vede che siamo affiatati. Però quello che non riesco a capire è come abbia potuto, dopo tanti anni e desideri di vicinanza, lasciarmi così solo nonostante sappia benissimo che può stare da me quanto/quando vuole (le ho perfino dato le chiavi: "vieni quando vuoi" le ho detto), a maggior ragione alla luce dei sacrifici che ho fatto per ottenere questa vicinanza. Ora stavo iniziando a conoscere un'amica qui nel nuovo posto, volevo incontrarla e la mia fidanzata è molto gelosa, non vorrebbe nemmeno permetterlo.
Sono solo e inoltre, la cosa che mi fa ancora di più star male, è che sotto un certo aspetto le va bene così, al suo posto la lascerei libera di farsi degli amici.
La mia sensazione è quella di essere un giocattolino nella vetrinetta, pulito, ordinato, da sfoggiare e usare solo quando si ha voglia.
Anche solo riuscendo a esporre a Voi il problema ho messo un po' in ordine le idee; potrebbe essere una buona strada prendere coraggio e chiederle perlomeno una pausa di qualche tempo, in modo da capire entrambi (lei soprattutto) le priorità di ciascuno? Sarebbe forse un modo non troppo drastico per rivedere un po' il rapporto.
Ringrazio nuovamente per il prezioso aiuto.
la ringrazio del suo intervento. Ho pensato a quella strada, a dir la verità avevo provato anche a proporlo a lei in modo un po' velato, ma non mi pare disposta a una cosa del genere (non le sembra il caso di "spendere" per determinate cose).
Probabilmente a questo punto dovrei affrontare da solo la situazione, facendomi seguire individualmente; un percorso di questo tipo potrebbe essere utile, anche se da solo?
Inoltre c'è un altro aspetto che volevo aggiungere al problema iniziale, per inquadrare meglio la situazione (ma non potevo per il limite di caratteri). Volevo sottolineare che mentre mi dice sempre di no, sapendo che sono sempre da solo e per questo anche lei soffre, per lei è accettabile. L'unica volta che è uscita mettendomi davanti a qualche impegno è stato perché predominata dai sensi di colpa nei miei confronti.
Una volta insieme stiamo benissimo, nulla da dire, c'è complicità reciproca, si vede che siamo affiatati. Però quello che non riesco a capire è come abbia potuto, dopo tanti anni e desideri di vicinanza, lasciarmi così solo nonostante sappia benissimo che può stare da me quanto/quando vuole (le ho perfino dato le chiavi: "vieni quando vuoi" le ho detto), a maggior ragione alla luce dei sacrifici che ho fatto per ottenere questa vicinanza. Ora stavo iniziando a conoscere un'amica qui nel nuovo posto, volevo incontrarla e la mia fidanzata è molto gelosa, non vorrebbe nemmeno permetterlo.
Sono solo e inoltre, la cosa che mi fa ancora di più star male, è che sotto un certo aspetto le va bene così, al suo posto la lascerei libera di farsi degli amici.
La mia sensazione è quella di essere un giocattolino nella vetrinetta, pulito, ordinato, da sfoggiare e usare solo quando si ha voglia.
Anche solo riuscendo a esporre a Voi il problema ho messo un po' in ordine le idee; potrebbe essere una buona strada prendere coraggio e chiederle perlomeno una pausa di qualche tempo, in modo da capire entrambi (lei soprattutto) le priorità di ciascuno? Sarebbe forse un modo non troppo drastico per rivedere un po' il rapporto.
Ringrazio nuovamente per il prezioso aiuto.
[#4]
Utente
La ringrazio Dottore,
penso che abbia davvero colto nel segno.
Fosse stata lei nella mia città, mi sarei stabilito da lei senza nemmeno pensare alle conseguenze.
Forse, nonostante il coinvolgimento emotivo dovuto al lungo tempo che ci ha legati, e nonostante lei continui a negarlo, viviamo il rapporto in modo diverso.
Per me lei è tutto, per lei io sono "uno in più". Oltre ai genitori, ai parenti, agli impegni.
Ripeto: lei non lo ammette, e si arrabbia quando lo sottolineo, ma io sono sempre dopo (perfino di impegni lontani mesi, nemmeno un'ora mi viene dedicata).
Il problema è staccarsi da una situazione così. Ho paura di restare solo, conosciamo benissimo le rispettive famiglie, a parte una persona (post precedente) non avrei nessun altro da frequentare, a questo punto so che dovrei staccare la spina ma non ho la forza di farlo. Da qui la soluzione che ho posto al termine dell'ultimo post, come compromesso. Potrebbe essere una buona eventualità?
La ringrazio del grande aiuto
penso che abbia davvero colto nel segno.
Fosse stata lei nella mia città, mi sarei stabilito da lei senza nemmeno pensare alle conseguenze.
Forse, nonostante il coinvolgimento emotivo dovuto al lungo tempo che ci ha legati, e nonostante lei continui a negarlo, viviamo il rapporto in modo diverso.
Per me lei è tutto, per lei io sono "uno in più". Oltre ai genitori, ai parenti, agli impegni.
Ripeto: lei non lo ammette, e si arrabbia quando lo sottolineo, ma io sono sempre dopo (perfino di impegni lontani mesi, nemmeno un'ora mi viene dedicata).
Il problema è staccarsi da una situazione così. Ho paura di restare solo, conosciamo benissimo le rispettive famiglie, a parte una persona (post precedente) non avrei nessun altro da frequentare, a questo punto so che dovrei staccare la spina ma non ho la forza di farlo. Da qui la soluzione che ho posto al termine dell'ultimo post, come compromesso. Potrebbe essere una buona eventualità?
La ringrazio del grande aiuto
[#5]
Una pausa di riflessione e' quasi sempre un buon modo per creare lo spazio per ritrovare se stessi e riconsiderare le proprie priorità, talvolta anche per verificare se la lontananza accentua o attenua il desiderio di stare insieme. Insomma, e' una prova che, talvolta, va fatta. Nella pausa dal rapporto, tuttavia, sarebbe anche altrettanto conveniente elaborare l'esperienza di se stessi senza l'altro, magari anche con un aiuto competente. Mettere a fuoco quello che si desidera e ci si aspetta da un rapporto e che cosa e' davvero importante per se'. Penso, quindi, che potrebbe essere una possibilità da prendere in considerazione.
[#6]
Gentile Utente,
la pausa di riflessione è tale solo per Lei, non per la ragazza, dato che per la ragazza sarebbe uno in meno da accudire, ma sempre compiti avrebbe... che pausa è per la ragazza?
E, scusi, ma uscire con un'amica non è proprio il massimo della scelta strategica, dato che la ragazza non la ignora perchè vuole, ma perchè ha compiti e doveri a cui adempiere.
Parafrasando Crozza, non è che la ragazza quando non sta con Lei è a casa a pettinare bambole e smacchiare leopardi...
E Lei, scelgiendo di pettinare bambole (doppio senso) trasmette come messaggio "me ne trovo un'altra".
la pausa di riflessione è tale solo per Lei, non per la ragazza, dato che per la ragazza sarebbe uno in meno da accudire, ma sempre compiti avrebbe... che pausa è per la ragazza?
E, scusi, ma uscire con un'amica non è proprio il massimo della scelta strategica, dato che la ragazza non la ignora perchè vuole, ma perchè ha compiti e doveri a cui adempiere.
Parafrasando Crozza, non è che la ragazza quando non sta con Lei è a casa a pettinare bambole e smacchiare leopardi...
E Lei, scelgiendo di pettinare bambole (doppio senso) trasmette come messaggio "me ne trovo un'altra".
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 17.3k visite dal 20/03/2014.
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