Angoscia per le differenze sessuali

mi angosciano questi pensieri:


- che l'uomo possa fare sesso pensando solo a se stesso
- che l'uomo possa fare sesso con violenza, sadismo, stuprare e intanto godere, mentre dall'altra parte c'è una condizione diametralmente opposta
- che l'uomo grazie a una sessualità meccanica e fallocentrica possa godere di più in termini "genitali" perchè si prende direttamente il piacere nel movimento del coito
- che la sessualità maschile funzioni al top quanto più può essere egoista e istintiva, quindi scissa dalla parte affettiva ed emotiva e dalla cura per la donna
- che il desiderio maschile sia stimolato anzitutto dalla vista
- che l'uomo goda a essere sessualmente aggressivo e dominante ("ma chi ti crederai d'essere?" mi viene da pensare)
- che la sessualità maschile abbia originato tanti fenomeni orribili e tutt'altro che di nicchia come la prostituzione, gli stupri, la pedofilia, le mutilazioni genitali femminili...
- che il corpo femminile possa essere strumentalizzato, fare sesso contro voglia o contro il proprio desiderio sessuale o senza piacere sessuale
- che la sessualità femminile sia molto migliore e più "bella" in termini umani, questo mi dà sconforto perché la mia controparte è quella maschile cioè la peggiore


hanno ragione d'esistere?
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 130
se tali pensieri le creano disagio e perdono il significato di pura riflessione esistenziale al puto tale da crearle angoscia allora hanno assunto una dimensione ossessiva che dovrebbe essere corretta con un intervento psicoterapico.
per il resto sono solo credenze
legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/40-quando-le-nostre-convinzioni-ci-fanno-ammalare.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile utente,
in primis devo dire che rispondere considerando tutti questi pensieri è molto difficile, e lo diventa ancor di più in assenza di un contatto diretto, vis-a-vis. Le consiglio quindi di rivolgersi ad uno psicologo, che dal vivo le potrà dare risposta a tutti questi suoi dubbi.
La sua domanda è "Hanno ragione di esistere"? Ma non credo sia importante il mio "si" o "no", perchè comunque tutti questi pensieri risiedono nella sua mente e condizionano negativamente tutti i suoi rapporti.
Un collega, dal vivo potrà aiutarla a fare un viaggio interiore, alla ricerca del momento in cui sono nati tutti questi pensieri e di ciò che nel corso delle sue storie li ha rafforzati.
Intanto tenga presente che gli uomini non sono mostri che sfruttano le povere donne. Uomini e donne devono poter interagire tenendo ben presente le loro differenze e se esistono differenze anche nel modo di approcciare alla sessualità e di sperimentarla, ciò non significa che loro sono malati e le donne vittime.
In bocca al lupo e provi a riflettere su quanto scritto, potrebbe rendersi conto che molti sono solo tabù infondati, figli di una particolare visione del mondo e dei sistemi educativi ricevuti.

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Ho riletto lo storico dei suoi tanti consulti, credo che l' ansia di adesso sia chiaramente correlata ad un disagio del passato, forse non ancora risolto, inclusa la fobia del contatto

Non esistono regole univoche ed attuabili per tutti e per i generi...ma esperienze soggettive e non sempre scisse.
La sessualità viene amplificata dal desiderio e scaldata dal coinvolgimento.

Le sue domande e perolessità fanno trasparire quote d' ansia correlate alla sfera intima, un approfondimento specislitico andrebbe valutato


Le allego delle letture
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1887-quando-non-piace-fare-l-amore-il-disturbo-da-avversione-sessuale-das.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1577-il-maschile-ed-il-femminile-a-confronto-nella-sessualita.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Attivo dal 2012 al 2022
Ex utente
grazie per le risposte!

sono già in psicoterapia e ogni tanto ho parlato di queste cose ottenendo risposte un pò tranquillizzanti ma non so quanto vere... ho pensato che forse queste riflessioni vogliono guidarmi su una strada di vita come quella del miglioramento della condizione femminile nel mondo...anche se oltre a non sentirmi all'altezza penso che mi angoscerebbe avere a che fare con le ingiustizie quotidianamente.

nel frattempo (dai vecchi consulti a ora) ho preso psicofarmaci, ho vissuto le prime esperienze intime con un ragazzo (che aspettavo da una vita!) e due cose belle che ho constatato sono: che non ho avuto problemi di vaginismo o di ansia ingestibile (grazie al ragazzo che mi fa "sciogliere"), che questi brutti pensieri non mi sono sorti assolutamente mentre stavo con lui, anzi è tutto uno scambio di attenzioni reciproche e voglia di fare star bene l'altro.

la pecca è stata che prendendo uno ssri questo mi ha azzerato l'eccitazione sessuale da un giorno all'altro, nell'autoerotismo e anche con lui.

ho sospeso per questa ragione l'antidepressivo dietro controllo medico, e ora questi pensieri mi tornano (con meno angoscia di prima) quando pratico autoerotismo davanti a video porno e io mi immedesimo nell'uomo: perché alla fine è lui che nel fare sesso è come se si masturbasse usando il corpo femminile, mentre la condizione femminile è tuttaltro, quando sta ferma o inerme donata all'altro e "riceve quel che riceve"...
l'angoscia è dettata dal fatto che quegli uomini sono abominevoli e godono del loro essere miserabili.
avrò l'invidia penis nel senso che da una parte invidio la meccanica maschile ma dall'altra riconosco quanto è povera (Lacan lo definiva "godimento dell'idiota" come la masturbazione)
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Attivo dal 2012 al 2022
Ex utente
dovrei cercare di sublimare questa "invidia" in cose creative e costruttive (come cosa?) piuttosto che in rancore e angoscia, giusto?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il discorso è più ampio della semplice invidia
In terapia, dovrebbe approfondire a la conoscenza di sè, estendibile alla sfera della sua sessulità .