Vittima di bullismo
Devo fare una premessa fa il liceo e dal primo non va bene a scuola l'ho affiancato con professori perché non voleva studiare con me e siccome non c'erano grandi progressi gli ho fatto fare un test da uno psicologo per capire se aveva disturbi d apprendimento ed è emerso una leggera difficoltà nella sfera logico matematica gli ho proposto di cambiare scuola ma non ha voluto. Quest'anno è iniziato male e da un mese ho lasciato il lavoro per occuparmene personalmente.
Stavamo studiando insieme e lo stavo sgridando perché non stava ripetendo bene la lezione ad un certo punto con una rabbia che non avevo mai visto in lui, mi ha detto che sa benissimo che il padre pensa che sia un cretino e piangendo disperatamente mi ha detto che sa che il padre non gli vuole bene e che non ce la fa più.. Mi ha iniziato a raccontare tra lacrime e singhiozzi che da quando aveva 10 anni fino a 15 è stato vittima di bullismo da parte di 7 ragazzi più grandi che lo picchiavano regolarmente nei bagni per strada mi ha fatto vedere i segni e le cicatrici che lui mi aveva giustificato con incidenti casuali. la cosa è finita quando è cresciuto e mi ha detto di averli picchiati singolarmente.
Lui in effetti ha iniziato ad andare male a scuola a 11 anni e ha avuto una sindrome depressiva che lo ha portato a dormire per un mese svegliandosi solo per mangiare, i medici mi dissero che era solo perché era cresciuto in fretta. a 12 anni per quasi tutto l'anno scolastico è stato ricoverato nel reparto di gastrologia perché aveva febbri e forti dolori addominali le gastroscopie mostravano un quadro anomalo con disordini allo stomaco ma di fatto aveva solo un disturbo gastroesofageo ci hanno consigliato un consulto con lo psicologo e ce lo abbiamo portato ma niente. Ora non so mi sembra impossibile di non essermi accorta di niente, ma non posso credere che si sia inventato tutto. cosa mi consigliate di fare?
Grazie
Dr. Alessio Cammisa - Psicologo, Psicoterapeuta - Psicoanalisi, EMDR - www.alessiocammisa.it, tel. 379 107 6172; @psicologo.palermo.alcamo
Immagino sia una scoperta e un periodo molto doloroso.
Per i figli immaginiamo e auspichiamo sempre la felicità e il fatto che suo figlio abbia passato degli anni così terribili in delle fasi del ciclo vitale che dovrebbero essere caratterizzate da spensieratezza e divertimento, credo le causi molta sofferenza.
Ci chiede cosa lei può fare e immagino che il fatto che lei non si sia mai accorta di nulla, la faccia sentire in colpa nonostante lei provi a stare il più possibile vicino a suo figlio con i compiti ed ha anche lasciato il lavoro per potersi dedicare completamente a lui. Le posso dire intanto di non essere troppo severa con se stessa ma anzi da questo momento in poi di avere un atteggiamento proattivo e non retroattivo : ovvero procedere pensando a cosa si può fare per il futuro per cambiare la situazione in meglio ovviamente e non fossilizzarci sul passato, cercando colpe o ragionando per "se" e per "ma".
Se suo figlio si è sfogato con lei (il che è sicuramente un buon segno) significa che aveva la necessità di dire a qualcuno di cui si fida qualcosa di così terribile che ha tenuto nascosto per tanto tempo (nonostante le cicatrici glielo ricordino ogni giorno). Continui a parlare con suo figlio con dolcezza, a stargli vicino. Anche io come il collega che mi precede, consiglierei di avanzare a suo figlio l'ipotesi di iniziare una psicoterapia,
Un caro saluto e un grande in bocca al lupo a lei e soprattutto a suo figlio
Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com
da quanto riferisce sembrerebbe che suo figlio stia trascinando un certo malessere da parecchio tempo.
Gli episodi di bullismo,particolarmente gravi secondo i segni fisici - (e non solo) - che le ha mostrato suo figlio, in genere testimoniano problematiche non solo da parte degli aggressori, ma anche da parte delle vittime che vengono prese di mira in base ad alcune caratteristiche in particolare comportamentali.
Credo che suo figlio sia in difficoltà e che meriti attenzione specialistica, tanto più che all'interno della famiglia pare ci siano dinamiche improprie che sostengono e rinforzano lo status quo (come ad esempio farebbe pensare il sentire di suo figlio rispetto al rapporto con il padre)
Comprendo la sua preoccupazione per i risultati scolastici di suo figlio, tuttavia la mancanza di motivazione e applicazione nello studio più che fine a se stessa, sembrerebbe derivare da più elementi (gli episodi di bullismo trascorsi, i rinforzi ambientali in particolare in ambito familiare) che purtroppo inconsapevolmente alimentano il problema, anziché risolverlo.
Penso che non sia utile sgridare suo figlio se non riesce a studiare, né tantomeno accanirsi con critiche, anche se si pensa di aiutarlo, il problema sta altrove e a monte come ho detto sopra.
Il ragazzo sta mandando segnali chiari e forti, sta chiedendo aiuto, è bene imboccare strade che portino a far fronte alle difficoltà esposte.
Il suggerimento che mi sento di darle, dati i problemi in essere e l'età di suo figlio, è quello di rivolgersi a un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) per riuscire a comprendere e decodificare i segnali di disagio che il ragazzo esprime, utilissimo per voi genitori (oltre che per vostro figlio) per gestire ad affrontare in modo proprio, utile e efficace le difficoltà in atto.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
è importante che si concentri sul momento presente e sul come risolvere le difficoltà esposte, malgrado quanto accaduto in passato con lo specialista consultato (situazione che non siamo in grado di valutare per mancanza di elementi).
Come le ho detto serve un aiuto ora non solo al vostro ragazzo, ma anche a voi genitori per comprendere meglio come interagire nel modo più opportuno con lui e accompagnarlo nel superare le sue difficoltà.
Vale dunque il suggerimento della precedenrte replica.
Se crede ci potrà riaggiornare in futuro o se desidera maggiori informazioni la riascoltiamo volentieri.
I migliori auguri
Grazie
comprenderà come il consulto on line sia putroppo poco adatto a situazioni del genere, dolorose e complicate.
Accanto a ciò che hanno sugegrito i Colleghi, vorrei proporLe però di coinvolgere Suo marito, perchè è giusto che sia a conoscenza delle difficoltà che ci sono in casa e potrebbe essere una buona idea anche per Voi essere aiutati da uno psicologo di persona.
In questo modo potreste ricevere un aiuto diretto sulla situazione, su cosa fare e comprendere meglio la situazione.
La ricaduta positiva di tutto ciò, ovviamente, riguarderebbe anche Suo figlio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Grazie
Iniziare voi genitori a rivolgervi ad uno specialista, come lei pensa di fare, sarebbe davvero utile. Oltre a poter inquadrare in modo opportuno la situazione alla luce di ogni elemento utile, vi può dare indicazioni su come motivare il ragazzo a partecipare ad un consulto e ogni risposta che state cercando.
Cari saluti
Grazie
i ragazzini, anche più piccoli di Suo figlio, possono utilizzare l'aggressività in tanti modi diversi per poter crescere.
Spesso già i ragazzini delle medie inferiori utilizzano l'aggressività per poter mettere alla prova la propria competizione (ad esempio fare a cazzotti con i compagni di scuola o di squadra).
Tutto questo chiaramente non deve oltrepassare alcuni limiti.
Nel caso di Suo figlio possiamo fare tante ipotesi e tanti ragionamenti, ma sarebbe opportuno che Lei cercasse tali rassicurazioni di persona.
Forse reagire è stato un mezzo per fermare una volta per tutte le vessazioni che subiva da anni.
Se vediamo che altre strategie non funzionano (qui potrebbero essere quelle di non andare a scuola, evitare le frequentazioni, non provocare, ecc...), si verifica un escalation che può portare anche a questi comportamenti.
Se il Suo turbamento riguarda il fatto che il ragazzo sia arrivato a picchiare qualcuno, è comprensibile.
Però vorrei anche domandarLe che tipo è uo figlio e se in genere è una persona remissiva e passiva, perchè più spesso le vittime di bullismo hanno queste caratterstiche, tra le altre.
Cordiali saluti,
Grazie
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).