La tachicardia, il mal

Buongiorno a tutti,
sono un ragazzo di 20 anni con un problema abbastanza serio.
Mi spiego, da Aprile dell' anno scorso sono dovuto andare via di casa e trasferirmi in Scozia per lavoro. Lavoro come assistente di volo.
Gia dai primi giorni che mi sono trovato a vivere qui, non stavo bene in quanto il posto, la città non mi piace per niente e non mi sento a mio agio. Alla luce di cio, e del fatto che il mio lavoro prevede 2 mesi di ferie l' anno, ho deciso di prendere Gennaio e Febbraio e ritornare in Italia, a casa. Stavo benissimo all' idea, sono anche andato a Sharm in vacanza ed è stato bellissimo. Da 15 gg prima della mia partenza per tornare in Scozia ho iniziato a stare male, ad avere ogni tipo di dolore fisico, ansia, stress, nervosismo, mal di stomaco ecc.. L' idea di dover tornare in un posto che non mi piace, senza nessuno, ne amici ne niente, in una casa grande tutto solo mi ha distrutto. Ancora adesso se ci penso ci sto male, cerco di uscire e distrarmi, ma niente non riesco a trovare il giusto svago e finisco sempre a chiudermi un casa davanti il computer. La mattina mi sveglio strano, con 0 voglia di vivere e l' idea che devo far passare un altro giorno.. Ho 3 gg off alla settimana quindi spesso mi trovo ad affrontare tutto cio. La mia paura è quella del futuro, del fatto che devo contare solo su di me qualunque cosa succede e che nel momento del bisogno non ci sara nessuno qui con me a incoraggiarmi. Il lavoro che faccio è la realizzazione del mio sogno ma mi fa paura pensare che un giorno potrei licenziarmi pur di tornare a casa.. Ho bisogno di parlare, sfogarmi ma non so mai come farlo, in quanto ai miei familiari non voglio parlare di questo perchè voglio che loro pensino che io sono qui e sto benissimo. Dicendogli che non è cosi ho paura di dargli preoccupazioni. Non so quanto convenga andare da uno psicologo qui, non è la stessa cosa, per quanto sappia l' inglese sarebbe difficile spiegarmi. Spesso capita che io mi sento tranquillo invece all improvviso mi sale la tachicardia, il mal di stomaco e inizia l' ansia anche se io non mi sento cosi stressato. Tutti questi sintomi mi hanni portato all ipocondria, in quanto uesti sintomi erano cosi persistenti che mi ero convinto di avere chissa cosa. Pure in sti giorni, è tipo un mese che ho un dolore lombare forte che si accentua dopo sforzi. I giorni passati stavo bene, ieri dopop aver lavorato parecchie ore, su e giu con trolley, mi si è bloccata la schiena. Non capisco se questo sintomo sia psicosomatico o ce l' ho veramente. Ora so che per voi dottori è difficile perchè per risolvere questi problemi ci vuole tempo in quanto bisogna scavare dentro me ma se potete darmi dei piccoli consigli su come uscirne, qualche rassicurazione sarebbe già importante. Ringrazio tutti per il tempo che usate a rispondere in questo sito. E utile soprattutto per chi come me trovandosi all estero, conta sui medici italiani. Grazie
Davide!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Davide,
Anche se all' estero troverà un collega che parla la sua lingua o l' inglese, online non è possibile fare diagnosi, nè tantomeno terapia.
Il corteo sintomatologico, va decodificato, interpretato e soprattutto ascoltato, non solo tacitato con un' eventuale farmacoterapia .
A diagnosi effettuata, un valido approccio potrebbe essere quello combinato :
Farmacoterapia e psicoterapia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Caro Davide,
innanzitutto senta un parere medico per quanto riguarda i dolori lombari che riferisce.

Lontano da casa, un lavoro nuovo, la mancanza di punti di riferimento, un posto che non le piace...un cambiamento radicale al quale sembra non riuscire ad adattarsi e che le procura malessere.
Sembra che ci siano difficoltà a ricostruire la sua vita nel luogo in cui si trova, a socializzare, a riempire il suo tempo...ci può dire di più? Quali precise difficoltà?
Come mai non è riuscito a fare nuove amicizie e come si trova nel contesto lavorativo?
E in Italia, in precedenza, come stava e come andavano le cose?
I suoi genitori cosa pensano del suo allontamento?
Che tipo di rapporto ha con loro?





Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio per le vostre risposte,
per quanto riguarda le Sue domande dr.ssa Rinella, rispondo subito.
Da quando sono qui non ho alcuno stimolo a far niente, uscire per esempio. Penso spesso tra me e me: cosa vado a fare e dove che sono da solo? Per me uscire da solo è la cosa peggiore.. Non ho per ora molti amici, ne ho 2 ma a causa del mio lavoro ho poco tempo per vederli in quanto quando io lavoro loro no e quando lavorano loro io no. La mia difficoltà piu grande è uscire di casa perchè non so dove andare, cosa fare allora passo tutto il giorno alla tv o tablet. Il lavoro è l' unica cosa che mi salva perchè mi piace, ma non riesco a fare amicizie perchè per me non è come lavorare tipo in una fabbrica e stare quindi attorno ai soliti 10, 15 colleghi. Nel mio lavoro conosco nuovi colleghi ogni giorno e poi non li rivedo piu.. In italia stavo molto bene, nessun problema tutto è cominciato all idea di partire. I miei genitori mi hanno sempre appoggiato in tutto, chiaro hanno sofferto i primi mesi del mio allontanamento ma ora sono abituati e mi vedono solo al computer e il nostro rapporto era splendido! Non voglio parlar loro dei miei problemi perchè non voglio dargli preoccupazioni
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Penso spesso tra me e me: cosa vado a fare e dove che sono da solo?>
Si, è comprensibile, solo che in questo modo alimenta la sua condizione e il luogo in cui vive sembra sempre più una prigione in cui è costretto a vivere che si tinge di colori cupi.
Il suo lavoro, con l'avvicendarsi dei turni dei colleghi non sembra facilitare frequentazioni e non le piace uscire da solo...

Tuttavia le chiedo: ha mai preso qualche iniziativa? Ha provato a infittire le occasioni di incontro con i pochi amici che ha? Cosa fate quando vi incontrate? A informarsi su cosa può offrire il territorio?
A cercare qualcuno con cui condividere la sua abitazione?

Certamente incontrare un collega le sarebbe utile, si è informato se c'è qualche specialista che conosce l'italiano?
[#5]
Utente
Utente
Condividevo la casa con dei ragazzi che si sono trasferiti, comunque si ogni tanto esco con i miei amici ma non mi diverto più di tanto in quanto loro non sono come gli amici che ho in italia e trovo tutto cio completamente diverso da come vivevo le cose a casa. mi informerò se c'è qualche medico che parli italiano, sperando di trovarlo.. Ci provo a prendere iniziative ma risolta difficile a causa della mancanza di stimoli..
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