Autolesionismo

Salve a tutti, ho un problema che mi porto dietro da tanti anni: l'autolesionismo. La mia storia è difficile, sono sempre stata molto espansiva fin da bambina, quando poi ho iniziato ad avere problemi in seguito al comportamento di un membro della mia famiglia (un soggetto con diversi problemi piscologici e autolesionisti). Sono diventata abbastanza chiusa, ed essendo il periodo delle medie non riuscivo a inserirmi bene con le altre persone della mia età. Non ho mai avuto tanti amici e stavo bene con quei pochi che avevo, ma spesso preferivo (e preferisco) la completa solitudine. A 12-13 anni, in seguito alla prima delusione amorosa, istintivamente ho iniziato a tagliarmi il braccio sinistro. I miei genitori l'hanno saputo e mi hanno detto di non farlo perchè sarei stata una "delusione" così come l'altro membro della famiglia. Sono sempre stata quella tranquilla, riflessiva e senza problemi. Invece dentro nascondo tanto. Dopo quel giorno non ho più smesso di tagliarmi, cominciando a farlo anche sulle gambe, sui fianchi e sulle spalle (preferendo sempre il braccio sinistro). Lo faccio ogni volta che qualcuno mi abbandona, dopo una relazione amorosa, quando sono triste (mi sento spesso vuota) e a volte senza motivo. Negli ultimi anni ho avuto diversi attacchi di panico, sono molto ansiosa e a volte sono finita in ospedale per svenimenti dovuti a quest'ultimi. Spesso mi sento triste senza motivo, altre volte sento di non provare nulla, di essere vuota. Non voglio relazioni per non essere delusa, ho paura di essere abbandonata o di non essere abbastanza. Per un anno ho avuto un problema abbastanza grave: vedevo mostri. Inizialmente sentivo delle voci, poi nel dormiveglia vedevo sempre lo stesso mostro che diceva di voler uccidermi. Li vedevo in giro per casa mia e avevo paura, poi presa dal panico accesi l'incenso e non vidi nè sentìi più nulla. Ultimamente invece mi capita di isolarmi dagli altri perchè non provo interesse per loro. Il mio problema del tagliarmi però persiste, e per cose sempre più futili: un giorno un professore disse di volermi mettere due e presa da una rabbia enorme (mi arrabbio spesso e a volte sono violenta) decisi che tornata a casa mi sarei sfogata tagliandomi il braccio. Quando poi disse di non averlo messo il pensiero di lesionarmi è sparito, assieme all'enorme rabbia e disagio che provavo. Chiedo aiuto qui fino a quando non troverò il coraggio di andare da uno psicologo in carne e ossa..
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, l'autolesionismo è una forma maldestra e poco funzionale di deviare la propria attenzione da una sofferenza esterna. Occorrono strategie funzionali per affrontare i problemi e per questo è assolutamente necessario un confronto con uno specialista psicoterapeuta o psichiatra.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta. Purtroppo non posso andarci, ma fra pochi mesi che sarò maggiorenne cercherò qualcuno. Non posso parlarne con i miei genitori per il momento.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

purtroppo se non avesse confessato di non essere ancora maggiorenne Le avrei potuto rispondere che può andare presso un consultorio di zona, e che se i familiari sono tutti presi dall'altro membro della famiglia, questo non li autorizza a dimenticarsi di Lei.

Daltronde sembra che nella Sua famiglia se non ci tagliuzza non si viene visti.

peccato che essendo Lei minorenne tutto questo non Le possa venir detto. Quindi, o si fa sentire dai suo familiari o va in un consultorio.
Magari stampando queste pagine e facendole trovare in giro per casa, qualcosa si muove!

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
i consultori sono gratuiti e la sua condizione è abbastanza complessa, online non è analizzabile.

L'autolesionismo è una strategia non adeguata per gestire l'ansia ed il dolore, solitamente il paziente effettua uno spostamento dal dolore fisico, sicuramente più sopportabile ad uno psichico, cupo e sordo.

Parli con i suoi genitori, non c'è nulla di male nella sofferenza...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie delle risposte. Vorrei evitare di parlarne con i miei e andare da uno specialista tra pochi mesi appena compiuta la maggiore età, perché voglio risolvere questi problemi. La mia unica paura è di avere qualche disturbo visto che a volte ho valutato (e provato) il suicidio.