Crisi esistenziale del mio ragazzo

Salve, vi scrivo perchè è una settimana che vivo un incubo. Io e il mio ragazzo stiamo insieme da 6 anni e 2 mesi, ci siamo sempre amati alla follia, siamo sempre stati complici e vivevamo l'uno dell'altra. Improvvisamente 2 settimane fa inizia ad essere freddo. Non mi manda più messaggi del buongiorno, durante la giornata non si faceva sentire e la sera quando mi veniva a prendere dal lavoro non parlavamo. Il motivo era perchè io ero arrabbiata del suo comportento e lui mi rispondeva che non aveva tempo di stare vicino al telefono perchè aveva da fare. La sera non parlavamo perchè io aspettavo che lui facesse il primo passo, ma niente. Quando se ne ritornava a casa sua mi chiamava per darmi la buonanotte e mi diceva "ti amo piccolì", come ha sempre fatto. Venerdì scorso ci vediamo perchè c'era l'inaugurazione dello studio dove lui lavorava, un'ambiente che non mi è mai piaciuto dato l'elemento che è il boss. Ad una sua azione inaspettata io reagisco male e me ne vado, lui mi rincorre per poco dicendomi ti accompagno io, ma io nn ne ho voluto sapere niente e lui se n'è andato dicendomi
" non mi intossicare questa serata". Da lì chiamo una mia amica in lacrime spiegandogli l'accaduto e lei ha la brillante idea di chiamarlo per capire cosa stava passando. Dopo un'oretta mi richiama lei dicendomi che aveva suggerito al mio ragazzo di prendersi una pausa perchè era più salutare per tutti e due (premetto lei è omosessuale quindi non ha alcun interesse nei suoi confronti).Lo chiamo e lui riamane convinto di questa idea.
Il mattino dopo, non avendo chiuso occhio, mi presento a casa sua cercando spiegazioni.
I genitori con cui ho un ottimo rapporto vedendomi in lacrime si preoccupano. Appena scendiamo perchè lui doveva andare a quel maledetto studio mi dice che è in crisi con se stesso, che non ha ben chiaro quello che prova per me e che vuole del tempo per ritrovare se stesso. Mi dice che non siamo in pausa ma che ci siamo lasciati. Io non me ne capacito e preoccupata per l'ambiente che frequentava mi sono sentita di contattare la sorella sperando che lei lo potesse capire. Lui inizia ad arrabbiarsi con me dicendo di aver iniziato una guerra in casa sua e che non dovevo coinvolgere troppe persone. La madre mi chiamava tutti i giorni anche lei preoccupata per quello che stesse facendo. È come se lui avesse percepito questa cosa come una cattiveria, che io lo volessi mettere in cattiva luce, ma non è così. Io sono semplicemente preoccupata per lui e tagliandomi fuori dalla sua vita non potevo fare altro che contattare la sorella. Arriviamo a mercoledì che mi sento impazzire. Non accettavo questa cosa e decido di andare fuori allo studio per parlargli. Lui mi dice che non ha capito ancora quello che vuole e che io non gli ho dato il tempo che mi aveva chiesto. Mi accompagna a lavoro e gli prometto di dargli il tempo che mi aveva chiesto. Arriva venerdì e verso le 14:20 mi contattano per dirmi che era successa una cosa molto grave allo studio dove lavora.