Dipendenze affettive
Buongiorno,
qualche anno fa vi ho scritto per dei problemi personali, da allora ho iniziato un percorso di terapia che mi ha portato dei benefici enormi e ho letteralmente cambiato vita. Fino all'estate scorsa ero sicura di essere una persona matura, adulta e serena. Ma da dicembre scorso è successo il patatrac e ora mi percepisco come un individuo insicuro, confuso e depresso.
L'estate scorsa, nel pieno del mio "fulgore", ho conosciuto il mio attuale partner, una persona estremamente intelligente, sensibile, empatica e che condivide le mie stesse passioni.
Ero strafelice! Ero convinta di aver trovato la persona giusta, con cui costruire finalmente un Amore sano e maturo. Lui ha 8 anni più di me.
Ma, c'era un ma... menzionava spesso la sua ex, con la quale si era lasciato da poco, io alla cosa inizialmente non ho dato peso. Mi ha chiesto quasi subito se volevo andar a stare da lui, un pò perchè eravamo sempre insieme un pò per motivi logistici ed economici, non c'era alcun motivo per me per non sperimentare una convivenza. Altri suoi comportamenti mi sono sembrati strani, innanzitutto già dopo una settimana mi ha detto "ti amo" e io non me la sono sentita di rispondere allo stesso modo, poi dimostrava un attaccamento enorme, che a me sembrava anormale e lui per questo mi accusava di freddezza. Dopo poco ha cominciato a soffrire d'insonnia ed è caduto in depressione. Io mi sono fatta l'idea che ciò dipendesse dal fatto che non aveva effettivamente ancora smaltito la precedente relazione, sebbene lui negasse la cosa. Gli ho consigliato di andare da un terapueta ed ha accetatto. Dalla terapia è emerso che effettivamente c'erano dei problemi con la ex borderline, di cui lui era diventato codipendente, sebbene lui razionalemnte avesse compreso i meccanismi patologici dietro questa storia, di fatto, di pancia doveva ancora smaltirla (è stato lasciato lui). E' emerso anche che tende a sviluppare dipendenze affettive. Una sera dopo quella che lui aveva stabilito essere l'ultima seduta (ultima per motivi economici) mi dice che ha bisogno di stare solo. Me ne vado il giorno dopo, subito si pente della cosa e dice che l'ha fatto per me, perchè vedeva che non ero serena e lui voleva tornare in forma per poter costruire una relazione sana con me e dice di esser guarito. Mi domando: è possibile che il suo problema l'abbia risolto dall'oggi al domani da solo e senza continuare la terapia? Mi sento molto confusa, ho paura e qui c'è di mezzo il mio cuore. Nel frattempo da quando me ne sono andata continuamo a vederci ma io sono giù di corda e non mi fido, sebbene lo percepisca sincero. Ma ho tanto il timore che lui "se la racconti" che in primo luogo non sia sincero con se stesso e abbia effettivamente bisogno di proseguire il percorso terapeutico. Al contempo mi rendo conto che non ha i soldi per farlo, o li avrebbe solo se tornassi da lui e dividessimo le spese come prima. Intanto io non sto bene. Vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi...
qualche anno fa vi ho scritto per dei problemi personali, da allora ho iniziato un percorso di terapia che mi ha portato dei benefici enormi e ho letteralmente cambiato vita. Fino all'estate scorsa ero sicura di essere una persona matura, adulta e serena. Ma da dicembre scorso è successo il patatrac e ora mi percepisco come un individuo insicuro, confuso e depresso.
L'estate scorsa, nel pieno del mio "fulgore", ho conosciuto il mio attuale partner, una persona estremamente intelligente, sensibile, empatica e che condivide le mie stesse passioni.
Ero strafelice! Ero convinta di aver trovato la persona giusta, con cui costruire finalmente un Amore sano e maturo. Lui ha 8 anni più di me.
Ma, c'era un ma... menzionava spesso la sua ex, con la quale si era lasciato da poco, io alla cosa inizialmente non ho dato peso. Mi ha chiesto quasi subito se volevo andar a stare da lui, un pò perchè eravamo sempre insieme un pò per motivi logistici ed economici, non c'era alcun motivo per me per non sperimentare una convivenza. Altri suoi comportamenti mi sono sembrati strani, innanzitutto già dopo una settimana mi ha detto "ti amo" e io non me la sono sentita di rispondere allo stesso modo, poi dimostrava un attaccamento enorme, che a me sembrava anormale e lui per questo mi accusava di freddezza. Dopo poco ha cominciato a soffrire d'insonnia ed è caduto in depressione. Io mi sono fatta l'idea che ciò dipendesse dal fatto che non aveva effettivamente ancora smaltito la precedente relazione, sebbene lui negasse la cosa. Gli ho consigliato di andare da un terapueta ed ha accetatto. Dalla terapia è emerso che effettivamente c'erano dei problemi con la ex borderline, di cui lui era diventato codipendente, sebbene lui razionalemnte avesse compreso i meccanismi patologici dietro questa storia, di fatto, di pancia doveva ancora smaltirla (è stato lasciato lui). E' emerso anche che tende a sviluppare dipendenze affettive. Una sera dopo quella che lui aveva stabilito essere l'ultima seduta (ultima per motivi economici) mi dice che ha bisogno di stare solo. Me ne vado il giorno dopo, subito si pente della cosa e dice che l'ha fatto per me, perchè vedeva che non ero serena e lui voleva tornare in forma per poter costruire una relazione sana con me e dice di esser guarito. Mi domando: è possibile che il suo problema l'abbia risolto dall'oggi al domani da solo e senza continuare la terapia? Mi sento molto confusa, ho paura e qui c'è di mezzo il mio cuore. Nel frattempo da quando me ne sono andata continuamo a vederci ma io sono giù di corda e non mi fido, sebbene lo percepisca sincero. Ma ho tanto il timore che lui "se la racconti" che in primo luogo non sia sincero con se stesso e abbia effettivamente bisogno di proseguire il percorso terapeutico. Al contempo mi rendo conto che non ha i soldi per farlo, o li avrebbe solo se tornassi da lui e dividessimo le spese come prima. Intanto io non sto bene. Vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi...
[#1]
Gentile Utente,
mi pare che l'analisi che fa della situazione sia molto lucida, in quanto è stucchevole che un uomo -dopo pochi giorni da una rottura e dall'inizio di una nuova frequentazione- abbia già voglia di impegnarsi nuovamente in una storia più seria.
E concordo anche con il fatto che la Sua "mancanza di fiducia" adesso possa essere un buon segnale per comprendere alcune questioni importanti: probabilmente quest'uomo non agisce con cattiveria nei Suoi riguardi, ma davvero non riesce ad uscire dalla dinamica di dipendenza e quindi, purtroppo per Lei, si comporta come si comporta.
E' una buona idea tornare in terapia. Avete considerata il SSN?
Lei che cosa intende fare adesso?
mi pare che l'analisi che fa della situazione sia molto lucida, in quanto è stucchevole che un uomo -dopo pochi giorni da una rottura e dall'inizio di una nuova frequentazione- abbia già voglia di impegnarsi nuovamente in una storia più seria.
E concordo anche con il fatto che la Sua "mancanza di fiducia" adesso possa essere un buon segnale per comprendere alcune questioni importanti: probabilmente quest'uomo non agisce con cattiveria nei Suoi riguardi, ma davvero non riesce ad uscire dalla dinamica di dipendenza e quindi, purtroppo per Lei, si comporta come si comporta.
E' una buona idea tornare in terapia. Avete considerata il SSN?
Lei che cosa intende fare adesso?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta!
Per quanto riguarda il suo impegnarsi con me così presto, lui attualmente afferma che l'ha fatto perchè aveva paura di "perdere un'occasione", temeva che se mi avesse detto che non era pronto per una storia seria mi avrebbe perso. Ciò assolutamente non corrisponde con quello che era il mio pensiero all'epoca. Anzi, io non mi ponevo proprio il problema storia seria o non, a me faceva piacere frequentarlo, mi piaceva molto, con lui stavo bene ed è lui che ha voluto inquadrare tutto e subito in una relazione importante, per la quale io probabilmente ero comunque pronta mentre lui no.
Sono convinta della assoluta assenza di cattiveria da parte sua, è una persona anzi molto buona.
Ha "solo" questo problema che però pesa come un macigno nella nostra relazione.
Mi sento in enorme difficoltà, ne ho parlato col mio terapeuta, ma non sono convinta della soluzione che mi ha aiutato a trovare.
Dovrei lasciarlo, perchè questa storia mi fa attualmente male, ne và del mio lavoro (ho un lavoro creativo), di ciò che sono, di tutto.
Al contempo sento che se lui superasse questo problema e diventasse finalmente una persona libera, potrei tornare libera anch'io, potremmo stare bene insieme. Ma questo pensiero fa parte del "mondo delle ipotesi", non di ciò che è reale in questo momento. Lui dice che io (e tutte le donne che ha avuto finora) lo voglio diverso da ciò che è. La realtà è che io voglio che lui diventi ciò che è.
Se fosse una persona cattiva, che mi manca di rispetto, che intenzionalmente mi fa del male non avrei problemi a lasciarlo. Ma lui non è cattivo, è probabilmente molto immaturo.
In definitiva non so proprio che fare.
Per quanto riguarda il suo impegnarsi con me così presto, lui attualmente afferma che l'ha fatto perchè aveva paura di "perdere un'occasione", temeva che se mi avesse detto che non era pronto per una storia seria mi avrebbe perso. Ciò assolutamente non corrisponde con quello che era il mio pensiero all'epoca. Anzi, io non mi ponevo proprio il problema storia seria o non, a me faceva piacere frequentarlo, mi piaceva molto, con lui stavo bene ed è lui che ha voluto inquadrare tutto e subito in una relazione importante, per la quale io probabilmente ero comunque pronta mentre lui no.
Sono convinta della assoluta assenza di cattiveria da parte sua, è una persona anzi molto buona.
Ha "solo" questo problema che però pesa come un macigno nella nostra relazione.
Mi sento in enorme difficoltà, ne ho parlato col mio terapeuta, ma non sono convinta della soluzione che mi ha aiutato a trovare.
Dovrei lasciarlo, perchè questa storia mi fa attualmente male, ne và del mio lavoro (ho un lavoro creativo), di ciò che sono, di tutto.
Al contempo sento che se lui superasse questo problema e diventasse finalmente una persona libera, potrei tornare libera anch'io, potremmo stare bene insieme. Ma questo pensiero fa parte del "mondo delle ipotesi", non di ciò che è reale in questo momento. Lui dice che io (e tutte le donne che ha avuto finora) lo voglio diverso da ciò che è. La realtà è che io voglio che lui diventi ciò che è.
Se fosse una persona cattiva, che mi manca di rispetto, che intenzionalmente mi fa del male non avrei problemi a lasciarlo. Ma lui non è cattivo, è probabilmente molto immaturo.
In definitiva non so proprio che fare.
[#3]
Gentile Ragazza,
Alle indicazioni ricevute, la invito a leggere questa lettura.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Alle indicazioni ricevute, la invito a leggere questa lettura.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Gentile ragazza,
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
Può essere legato ad un bisogno più che ad un "vero" amore il voler subito legare con una persona subito dopo la conclusione di una storia.
Allo stesso tempo possiamo dire che lei accetta questa impulsività, non tergiversa.
Nelle fasi dell'innamoramento la persona finisce inevitabilmente con l'idolatrare l'altro, ponendolo su un piedistallo. Non c'è niente di più doloroso di non sentirsi contraccambiato in questa dinamica. Credo che il suo sensatissimo non dire "ti amo" dopo una settimana, così come qualche altro tentennamento, abbiamo ferito molto il suo lui.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
Può essere legato ad un bisogno più che ad un "vero" amore il voler subito legare con una persona subito dopo la conclusione di una storia.
Allo stesso tempo possiamo dire che lei accetta questa impulsività, non tergiversa.
Nelle fasi dell'innamoramento la persona finisce inevitabilmente con l'idolatrare l'altro, ponendolo su un piedistallo. Non c'è niente di più doloroso di non sentirsi contraccambiato in questa dinamica. Credo che il suo sensatissimo non dire "ti amo" dopo una settimana, così come qualche altro tentennamento, abbiamo ferito molto il suo lui.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#5]
Gentile Utente,
con i limiti della distanza e del mezzo telematico, credo che il Suo terapeuta abbia ragione.
In fondo Lei stessa ammette che vorrebbe che lui diventasse ciò che è (ma che ancora non è emerso)... in altre parole diverso.
Il Suo fidanzato avrà i Suoi problemi (e noi non possiamo occuparci di questo), ma Lei deve comprendere le motivazioni che La trattengono in questa storia con una persona che funziona in questa maniera.
Cordiali saluti,
con i limiti della distanza e del mezzo telematico, credo che il Suo terapeuta abbia ragione.
In fondo Lei stessa ammette che vorrebbe che lui diventasse ciò che è (ma che ancora non è emerso)... in altre parole diverso.
Il Suo fidanzato avrà i Suoi problemi (e noi non possiamo occuparci di questo), ma Lei deve comprendere le motivazioni che La trattengono in questa storia con una persona che funziona in questa maniera.
Cordiali saluti,
[#6]
Utente
Buongiorno Dr. Mori,
lei dice che concorda con quanto scritto col suo collega Dr. Del Signore, ma non vedo risposte da parte di questo dottore sotto alla mia richiesta...
Credo che il mio non dire "ti amo" l'abbia indubbiamente ferito, ho cercato di spiegargli che per me un "ti amo" deve arrivare dopo un'approfondita conoscenza reciproca, non me la sento di dire "ti amo" in preda alle farfalle dell'infatuazione... perchè per me "ti amo" vale come una promessa che si può fare conoscendo bene l'altro. Questo è il mio pensiero e gliel'ho spiegato.
lei dice che concorda con quanto scritto col suo collega Dr. Del Signore, ma non vedo risposte da parte di questo dottore sotto alla mia richiesta...
Credo che il mio non dire "ti amo" l'abbia indubbiamente ferito, ho cercato di spiegargli che per me un "ti amo" deve arrivare dopo un'approfondita conoscenza reciproca, non me la sento di dire "ti amo" in preda alle farfalle dell'infatuazione... perchè per me "ti amo" vale come una promessa che si può fare conoscendo bene l'altro. Questo è il mio pensiero e gliel'ho spiegato.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.1k visite dal 09/03/2014.
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Approfondimento su Insonnia
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