Come gestire un amico difficile

Buonasera,
premetto che questa volta non chiedo consiglio per una situazione che mi riguarda in prima persona, ma per una persona (non propriamente un amico) che mi è stata vicina per un lungo periodo e che comincia a destare preoccupazione.
La persona in questione è un collega universitario col quale io e il mio fidanzato abbiamo stretto i rapporti da circa un anno. Tra lui e il mio fidanzato si è creato un legame molto intenso, quasi morboso dettato dalla propensione del mio lui di accollarsi "persone difficili" e da una forte e oserei dire, magnetica, personalità del soggetto in questione. Molto scorbutico e irascibile, permaloso e cocciuto il soggetto in questione è diventato parte della quotidianità mia e del mio partner: lo accompagnavamo a fare la spesa, in lavanderia, lo ospitavamo a cena, insomma eravamo a sua completa disposizione quasi incapaci di ribellarci a quelle che apparivano come imposizioni. "Sennò si offende" era il ragionamento fatto da me, ma soprattutto dal mio fidanzato. Mi sono resa conto col tempo che il mio lui cominciava a essere quasi succube di questa persona dalla quale io invece tentavo sempre di mantenere le distanze, per puro istinto. Un giorno una sempre crescente antipatia reciproca tra me e "l'amico" è esplosa: un piccolo battibecco in realtà che tuttavia si è concluso con lui che diceva al mio ragazzo cose puramente inventate su come io abbia provato a sedurlo e tutta una serie di cose che avevano come evidente scopo di allontanare il mio fidanzato da me, aggiungendo che non aspettava altro che io alzassi la testa. Non solo io ho scoperto che non è la prima volta che fa una cosa simile (testimonianze di altri amici), ma a questo assurdo comportamento si aggiungeva una sorta di autolesionismo testimoniato da frasi come "io tratterò male la tua ragazza, so che mi farà soffrire allontanare DI NUOVO una persona dalla mia vita ma lo farò comunque"o ancora " io posso avanzare delle pretese su di te: o me o lei". Insomma a quanto pare ogni suo stretto rapporto finirebbe con una sua interruzione brusca dello stesso. C'è da dire che questo ragazzo ha una difficile situazione familiare: non ne so molto, ma pare non parli più a sua madre, pare che l'abbia tagliata fuori dalla sua vita esattamente come con tutti gli altri. Ha sicuramente un rapporto complicato con le donne per cui qualunque attenzione femminile ( persino le MATERNE attenzioni di mia suocera) viene mistificata per un gesto di seduzione (nell'accezione più negativa della cosa) che lui rifiuterebbe sistematicamente. Chiedo questo consulto perchè il carattere di questa persona è esploso talmente tanto da trascinare con sè chi gli è vicino ed è diventato davvero preoccupante, soprattutto visto la sua fase attuale di totale isolamento. Sono preoccupata anche per il mio ragazzo che in fondo vuol bene a questa persona e vorrebbe aiutarlo.

Vi ringrazio
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
E' davvero difficile esprimere un parere su questa questione che lei pone. Come lei sapra' e' gia' difficile dare dei pareri on line alla persona che direttamnte chiede il consulto. Ma farlo attraverso 3 passaggi e' impossibile.
Quello che invece possiamo vedere e' perche' voi - lei e suo ragazzo siate succubi di questo amico. Cosa vi attiri di lui e quale vostra esigenza saturi e' la domanda che vi riguarda. E che dovreste farvi.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

a mio avviso non è tanto il comportamento di questa persona ad essere problematico, o non solo.
Di persone del genere è pieno il mondo, ma ciò che mi fa riflettere è come mai Lei e il Suo fidanzato vi siete lasciati coinvolgere da una persona del genere?

Lei scrive: " dettato dalla propensione del mio lui di accollarsi "persone difficili" e da una forte e oserei dire, magnetica, personalità del soggetto in questione..."
Sarebbe interessante capire che cos'è questa propensione e da dove viene e soprattutto è importante comprendere e spezzare il mandato che vi spinge a fare in modo che l'altro non s'offenda... qualora capitasse, sarebbe un problema suo e non vostro.

Talvolta può essere molto utile chiedere un parere psicologico per se stessi, perchè il fatto di essere in una relazione amicale del genere rivela qualcosa del vostro modo di essere e di comportarvi, sul quale vale la pena riflettere.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
In realtà è opportuno che mi corregga: non si tratta tanto di una propensione, in anni che lo conosco e da quel che so, non è mai stato uno affetto dalla cosiddetta sindrome "della crocerossina", ma nel caso specifico così è stato. Lui lo ha ammesso consapevolmente: la situazione di questa persona gli ricorda se stesso, visto che il mio fidanzato ha i genitori divorziati e pochi rapporti col padre. Insomma la necessità di attenzioni di questo amico il mio fidanzato la comprende meglio di altri perchè comprende cosa vuol dire "tagliare i rapporti" o almeno ridurli con un proprio genitore. Ho omesso questo aspetto perchè non è mai stato un mistero, il mio fidanzato sapeva bene quello che provava e per quel che riguarda me si è trattato sostanzialmente di uno spirito di emulazione del comportamento del mio lui. Comprendo la difficoltà del quesito sovraesposto, il mio intento era capire se questa persona potesse costituire un pericolo per se stesso: più volte ha minacciato ( scherzando ?!?!) di pensare al suicidio o ha manifestato atti di aperta avversione alla sua persona. E' sicuramente una curiosità, ma mi interessa anche perchè questa persona fa in un modo o nell'altro parte della quotidianità mia,del mio fidanzato e di tutti i miei amici più cari.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

ciò che aggiunge non cambia di una virgola quanto detto sopra, perchè indipendentemente da ciò che l'altro fa risuonare in noi e dalla nostra storia di vita e dal modo in cui leggiamo la realtà, ciò che conta è che il comportamento messo in atto da voi due ha rafforzato nell'altra persona la sua modalità disfunzionale.
In altre parole, pur non volendo fare deliberatamente o consapevolmente, ciò che Lei e il Suo fidanzato avete fatto, ha amplificato il comportamento di questa persona.
Se però egli è disturbato non spetta a voi curarlo, ma suggerire un aiuto specialistico e, possibilmente, sapere anche voi come ci si relaziona con una persona del genere.


Saluti,
[#5]
Utente
Utente
La ringrazio, mi fa piacere sentirglielo dire perchè avevo pensato la medesima cosa,
ma un parere autorevole è tutt'altra cosa.
A titolo informativo Le aggiungo che la persona è stata in terapia psicoanalitica,ma temo che la stessa sia stata interrotta bruscamente.
Le rinnovo i miei ringraziamenti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Se questo vostro amico aveva intrapreso una terapia psicoanalitica e' un vero peccato che l'abbia interrotta perche' forse quel tipo di intervento avrebbe potuto aprire delle riflessioni importanti e costruttive. Ecco, forse un suggerimento da parte vostra a riconsiderare la ossibilita' di una psicoterapia potrebbe essere fruttuoso se offerto in un contesto di amicizia e affetto.
I migliori saluti