Paura ossessione pensiero della morte
Carissimi dottori buongiorno...Tempo fa vi avevo scritto perché era sorta in me la paura, l''ossessione, che un giorno moriremo e questo mi creava un angoscia profonda con demotivazione, apatia, tristezza...Ad agosto 2012 andai dallo psichiatra il quale mi ordinò un antidepressivo Il Seropram..Per farla breve , partimmo da poche gocce per arrivare aluglio del 2013 alla dose ritenuta standard per il doc cioè 20 gocce.
Ad oggi devo dire di sentirmi rinata, a settimane quel pensiero non ritorna nemmeno più, però ci sono dei giorni in cui ritorna , magari dura 30 minuti in tutta l''arco della giornata...Quando arriva ho imparato a focalizzare l''attenzione su un anziano signore di 104 anni che corre la maratona:-)...
Di fondo esiste ancora in me la non accettazIone di quseto evento naturale, che purtroppo fa parte della vita.
Mi sono anche avvicinata molto alla fede, ma ciò non mi ha aiutato completamente...Ho provato a chieder anche ad amici etc, se loro pensano al fatto che un giorno moriremo cosa provano!!! Le persone rispondono " "NIENTE", anzi alcuni ci ridono proprio..Ecco io non sono ancora riuscita ad arrivare a quella meta...Ho una visione distorta della morte...Da un po di tempo sto leggendo dei libri del famoso Giorgio NARDONE, ho letto che ha risolto tantissimi casi, gli ho anche scritto che sono incuriosita da questa terapia, e cosi mi ha indicato dei terapeuti nella mia città..Ne ho trovata una , ci ho parlato per telefono e mi ha dato una bellissima impressione, dicendomi che qusete paure si risolvono..
Sicuramente non dirò nulla al mio psichiatra anche perché lui è contrario, mi ha detto che fanno poco anche se ha ammesso che la scuola di palo alto è molto buona e che comunque lui non è ferrato su tale argomento.
Vorrei sapere cosa ne pensate in base alla vostra grandissima esperienza..
Avete avuto dei casi di doc della morte cioè paura etc che si sono risolti con la terapia breve? Naturalmente continuerò anche ad andare dallo psichiatra e continuerò con il farmaco...Grazie a tutti e scusatemi del lungo messaggio...
Ad oggi devo dire di sentirmi rinata, a settimane quel pensiero non ritorna nemmeno più, però ci sono dei giorni in cui ritorna , magari dura 30 minuti in tutta l''arco della giornata...Quando arriva ho imparato a focalizzare l''attenzione su un anziano signore di 104 anni che corre la maratona:-)...
Di fondo esiste ancora in me la non accettazIone di quseto evento naturale, che purtroppo fa parte della vita.
Mi sono anche avvicinata molto alla fede, ma ciò non mi ha aiutato completamente...Ho provato a chieder anche ad amici etc, se loro pensano al fatto che un giorno moriremo cosa provano!!! Le persone rispondono " "NIENTE", anzi alcuni ci ridono proprio..Ecco io non sono ancora riuscita ad arrivare a quella meta...Ho una visione distorta della morte...Da un po di tempo sto leggendo dei libri del famoso Giorgio NARDONE, ho letto che ha risolto tantissimi casi, gli ho anche scritto che sono incuriosita da questa terapia, e cosi mi ha indicato dei terapeuti nella mia città..Ne ho trovata una , ci ho parlato per telefono e mi ha dato una bellissima impressione, dicendomi che qusete paure si risolvono..
Sicuramente non dirò nulla al mio psichiatra anche perché lui è contrario, mi ha detto che fanno poco anche se ha ammesso che la scuola di palo alto è molto buona e che comunque lui non è ferrato su tale argomento.
Vorrei sapere cosa ne pensate in base alla vostra grandissima esperienza..
Avete avuto dei casi di doc della morte cioè paura etc che si sono risolti con la terapia breve? Naturalmente continuerò anche ad andare dallo psichiatra e continuerò con il farmaco...Grazie a tutti e scusatemi del lungo messaggio...
[#1]
Gentile Utente,
personalmente le consiglierei una terapia cognitivo-comportamentale piuttosto che una terapia breve.
La durata della terapia a volte è dovuta alla necessità di prendersi il tempo per conoscersi ed approfondire argomenti non sempre di così semplice lettura.
In ogni caso, ritengo, al contrario del suo psichiatra, che un lavoro di psicoterapia, se fatto con motivazione, e nelle giuste condizioni possa essere un ottima risposta alle sue ossessioni.
Le suggerirei di affrontare un lavoro che le permetta di riappropriarsi della sua vita, non già pensare alla morte, riconoscendo gli elementi in lei che la portano ad essere ossessionata, senza soffocarli, cancellarli o ridurli a silenzio, ma comprendendone il significato, accettandoli ed integrandoli nel suo vissuto. Infatti la morte è un argomento profondamente coinvolgente, ricco di significati, a volte anche indiretti o metaforici, che possono essere compresi solo con un buon lavoro sul sè.
Cordialmente
Lingua Sandro
personalmente le consiglierei una terapia cognitivo-comportamentale piuttosto che una terapia breve.
La durata della terapia a volte è dovuta alla necessità di prendersi il tempo per conoscersi ed approfondire argomenti non sempre di così semplice lettura.
In ogni caso, ritengo, al contrario del suo psichiatra, che un lavoro di psicoterapia, se fatto con motivazione, e nelle giuste condizioni possa essere un ottima risposta alle sue ossessioni.
Le suggerirei di affrontare un lavoro che le permetta di riappropriarsi della sua vita, non già pensare alla morte, riconoscendo gli elementi in lei che la portano ad essere ossessionata, senza soffocarli, cancellarli o ridurli a silenzio, ma comprendendone il significato, accettandoli ed integrandoli nel suo vissuto. Infatti la morte è un argomento profondamente coinvolgente, ricco di significati, a volte anche indiretti o metaforici, che possono essere compresi solo con un buon lavoro sul sè.
Cordialmente
Lingua Sandro
Dr. Sandro Lingua
psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
perfezionato in sessuologia clinica
[#3]
Gentile Utente,
anche io Le suggerisco una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale per il problema delle ossessioni, affiancandola sempre alla farmacoterapia.
Ritengo però dovrebbe comunicarlo allo psichiatra e fare in modo che i due specialisti possano parlare della Sua situazione tra loro, nel Suo esclusivo interesse.
Cordiali saluti,
anche io Le suggerisco una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale per il problema delle ossessioni, affiancandola sempre alla farmacoterapia.
Ritengo però dovrebbe comunicarlo allo psichiatra e fare in modo che i due specialisti possano parlare della Sua situazione tra loro, nel Suo esclusivo interesse.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 28/02/2014.
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