Dialogo

Scrivo per una questione che da un pezzo non trova soluzione. Sono fidanzata da tre anni con un ragazzo che ho sempre amato, da sei mesi conviviamo ma io non sono serena per alcune cose che sono emerse o che sono state sempre lì ma che non vedevo...
Ama trascorrere tutto il tempo libero sul divano, un film dietro l'altro, dalla mattina alla sera durante il we, con brevi soste per mangiare in silenzio, per poter tornare al più presto davanti alla tv. Così tutti i giorni. Ogni attività che lo distragga dalla tv è un'attività inutile, che compie sbuffando e controvoglia.Lo è un cinema (che senso ha uscire di casa per andare a vedere un film che si puà vedere in pantofolo davanti alla tv?), lo è un apertitivo, lo è una cena, perchè tutto quello che facciamo si può fare a casa e quindi è inutile.
Ma la cosa più grave è che non esiste dialogo. A lui non interessa nessun discorso, nessuna conversazionem, nessuna informazione. Che io parli del lavoro, che parli di quello che ho fatto, che parli di sciocchezza, dei miei, dlle mie amiche, di un problema serio, la risposta è sempre la stessa. Mi ascolta con una specie di ghigno e alla fine del discorso dice "ma a me che c... mi frega?". ne abbiamo parlato più volte, lui sostiene che parlare è inutile perchè a lui certi dicorsi non interessano (tutti!), che lui spreca il suo tempo solo per parlare solo di cose che gli interessano, ovvero l'economia (il suo mestiere) e la politica (quest'ultima resta comunque a livello di discorsi da bar, non avendo relai competenze). Il risultato è che non ci si parla proprio e a lui va bene, il rapporto va a gonfie vele secondo lui, non si pone proprio il problema. "Che c'è da dire? Sono sciocchezze? allora risparmiamo il fiato." Questo è il suo motto. A volte non paliamo per giorni interi, io sto zitta per non sentirmi dire "e che c..mi frega?"
Sto male in questa situazione, vorrei andarmene ma non so come fare, perchè lo amo nonostante tutto. Non è uno sciocco, non è un ignorante, com'è possibile che sia così? come si può alimentare un rapporto senza dialogo? è com'è possible che lui ritenga di poter far funzionare un rapporto in questo modo? Aiutatemi perchè sono nel pallone
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>come si può alimentare un rapporto senza dialogo?<<
se non c'è dialogo (ossia discorso alterno tra due persone) difficilmente si può riuscire ad alimentare qualcosa (benessere, consapevolezza, intimità ecc.). Quello che lei descrive non è solo un'assenza di dialogo, ma una mancanza completa di "condivisione", ossia uno dei parametri fondamentali per poter considerare una coppia come "funzionale".

Ha esplicitato i suoi dubbi?
Credo sia importante mettere le carte in tavola e decidere insieme come risolvere la situazione, evitando atteggiamenti passivi e troppo accondiscendenti.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Utente
Utente
Ne abbiamo parlato più e più volte.
le premetto che lui a volte mi viene incontro, uscendo ogni tanto per una pizza o per una passeggiata all'aria aperta (se dipendesse da lui esisterebbe solo la puntata ai centri commerciali per comprare quello di cui si ha bisogno e anche in fretta), e sostiene che questa cosa è un grosso sforzo per lui, ma uno sforzo che fa per me.
Quando parliamo di questo e del problema dialogo, lui dice che lui è così e che io non devo cercare di cambiarlo, che lu si sforza già abbastanza uscendo ogni tanto di casa, quando tutto quello che desidera è nelle quattro mura di casa. Che lui così è felice e appagato, e se io non mi lamentassi per lui sarebbe il paradiso.
Premetto che è stato per anni ed anni (12) con una ragazza, e il suo modo di essere non è mai stato un problema, il rapporto andava a gonfie vele anche se si limitavano a stare accanto senza parlarsi. Non è stato un problema per 12 anni quindi è sostanziamente caduto dal pero quando ha capito che invece un problema per me.
Non so veramente cosa devo fare, perchè Le dico la verità, sono incredula.. non posso credere che delle persone con un cervello e un'istruzione possano ritenere possibile stare insieme come...degli animali..non so se rendo l'idea..se si condivide solo la tana, il cibo e l'accoppiamento in cosa ci si differenzia dalle bestie?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>lui dice che lui è così e che io non devo cercare di cambiarlo..<<
questo è assolutamente vero, infatti ciò che lei dovrebbe cambiare è il suo modo di pensare. Voglio dire che se non intende vivere in questo modo, se il suo disagio è tale da precluderle qualsivoglia forma di benessere, dovrebbe iniziare a cercare soluzioni alternative.

Comunque mi sembra di comprendere che tra i due non è Lei ad avere il "polso della situazione" e questo in un certo senso complica le cose.

Si sente una donna eccessivamente dipendente?
Cosa le impedisce di iniziare a guardarsi intorno?







[#4]
Utente
Utente
Non sono mai stata una donna dipendente, e l'unica cose che mi lega a lui è che ne sono innamorata.
In realtà per brevità ho omesso alcune cose, ad esempio che nel tempo abbiamo avuto grandi problemi di compatibilità e che è sempre stato lui a venirmi incontro, a modificare il suo carattere e sempre io quella che sollevava i problemi. Adesso però mi sono resa conto che tutte le battaglie che conducevo prima (per avere una vita sociale, perchè fosse meno orso, ecc) sono sciocchezze rispetto a questa per il dialogo, che è l'unica battaglia che valesse la pena di essere combattuta ma per la quale ormai siamo sfiancati entrambi.
Non so veramente che fare, perchè lo amo, anche se mi sembra tutto così nero...
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

le relazioni affettivi non possono essere costruite o basate su "battaglie" personali, perché sono perse in partenza. L'unico conflitto che bisognerebbe, se non combattere almeno comprendere, è legato questo suo bisogno di cercare di "cambiare" l'altro.

Ciò che lei in realtà sta esprimendo sono una serie di "lamentele" che hanno origine dalla sua interiorità e non sono causa del suo compagno.

Le succedeva anche in passato con altri partner, di mettere in atti questi atteggiamenti d'insoddisfazione?






[#6]
Utente
Utente
la mia non era una battaglia, in realtà volevo semplicemente che ci venissimo incontro come si fa nelle coppie normali. Ogni tanto uscire come tutte le coppie, e ogni tanto stare a casa come voleva lui... Non mi ricordo grosse insoddisfazone nele altres torie, ma forse perchè questa è la mia prima storia seria nella vita adulta, diciamo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..in realtà volevo semplicemente che ci venissimo incontro come si fa nelle coppie normali.<<
questo è nell'ordine delle cose, ma visto che manca una "corrispondenza di reciprocità" si crea il conflitto, ossia due tendenze contrastanti.

Anche una consulenza di coppia potrebbe essere utile.






[#8]
Utente
Utente
La terapia di coppia la escludo, perchè lui pensa che le cose psicologiche siano cavolate, e che o si è malati, e allora si va dallo psichiatra per farsi prescrivere farmaci, o si è sani e allora non ci si va. Lo so che è un punto di vista ignorante e antiquato e me ne vergogno anche un po' per lui. in ogni caso non ci verrebbe mai.
Sul venirsi incontro lui dice che lui sta già dando il massimo, uscendo di casa (una volta ogni due settimane in media) per farmi contenta, cosa che per lui è una forzatura perchè non ne vede l'utilità. Le faccio un esempio: qualche tempo fa dopo il lavoro ho proposto di andare in un locale nuovo vicino a dove lavoriamo, a prendere un aperitivo. E' venuto, ma è stato col muso tutto il tempo perchè non c'era motivo per andare il quel posto, visto che a casa abbiamo l'aperol e le patatine, e perchè secondo lui io ero voluta andare in quel posto solo perchè alla moda e in centro, mentre saremmo potuti benissimo andare al locale sotto casa (un posto squallidissimo in profonda periferia) dove con la stessa cifra avremmo fatto quasi cena. Ecco, per lui essere venuto là è stata un accettare qualcosa che per lui è inconcepibile, quindi un grande sacrificio! (come se lo avessi portato al patibolo!)
A volte penso che quando le differenze sono eccessive non basta venirsi incontro.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
" com'è possible che lui ritenga di poter far funzionare un rapporto in questo modo? "

A questa domanda non possiamo rispondere ma Lei può chiedersi se può fare a meno di condividere le esperienze con il suo partner, non si tratta di "venirsi incontro" ma di affrontare gli aspetti disfunzionali di una relazione insoddisfacente.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#10]
Utente
Utente
Vi confesso che sono molto confusa.
Che significa?
Ho sempre pensato che condividere le cose fosse naturale per stare in coppia...che non potesse esistere al mondo una persona a cui bastasse condividere gli spazi per avere una relazione felice e soddisfacente.
Credevo, quindi, che non fosse abituato ad una presenza accanto a se (con la ex si vedevano pochissimo e cmq solo nel we, lui ha sempre passato il tempo con la madre vedova, ognuno a fare le proprie cose, sono molto chiusi e non vedevano mai nessuno, neanche parenti) e che stando insieme avrebbe scoperto questo aspetto della relazione.
La prospettiva che invece a lui vada bene in questo modo e che il volersi bene ignorandosi sia solo un modo come un altro per vivere una storia mi sta spiazzando, lo confesso.
quindi non c'è nulla che io possa fare?
Non credo di voler andare avanti così, comunque. Ormai vivo i miei finesettimana e il ritorno a casa la sera con angoscia. mi annoio e mi sento frustrata.
[#11]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Credevo, quindi, che non fosse abituato ad una presenza accanto a se.. e che stando insieme avrebbe scoperto questo aspetto della relazione.<<
purtroppo non è così perché il bisogno dell'altro non è un'abitudine, ma un sentimento più complesso e nel "modo di essere" che lei descrive emerge una profonda negazione di questo bisogno, radicata nella storia personale, nelle esperienze affettive con i propri genitori. Non si tratta più di fare o no fare una certa cosa, o condividere o meno un certo modo di stare insieme.

Sono aspetti di personalità che rimangono stabili e immutabili nel tempo a meno che non si decide di fare un percorso psicoterapico, ma anche qui bisognerebbe sentirne la necessità, provare insomma disagio per propria condizione e non è il caso del suo partner.






[#12]
Utente
Utente
Non credo che per lui sia un disagio, l'unico disagio è lo stress che gli provoca la mia insoddisfazione e il fare cose che per lui sono inconcepibili per venirmi incontro. Almeno è quello che mi ha detto, insieme al fatto che se avesse saputo che sarebbe stato così difficile, non si sarebbe mai fidanzato con me.
Non so che fare, come si fa a lasciare una persona che si ama ma che ci rende infelici? Preferirei davvero che mi mettesse le corna, giuro.
quando le cose stanno in questi termini è escluso riuscire a trovare un equilibrio? Non si può riuscire a stare bene?
[#13]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>quando le cose stanno in questi termini è escluso riuscire a trovare un equilibrio? Non si può riuscire a stare bene?<<
se non riuscite da soli e se escludiamo una terapia di coppia diventa tutto più difficile. Il vostro disagio non è condiviso. Voglio dire, è solo lei che vuole cercare di migliorare il rapporto, mentre il suo partner sembra muoversi per "forza d'inerzia".





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Utente
Utente
Salve.
ho pensato molto a quello che mi ha scritto.
Credo che il disagio sia condiviso, infatti lui non fa che rimproverarmi perchè appena posso cerco occasioni per uscire da casa, per organizzarmi qualche pmeriggio di shopping o qualche aperitivo con le amiche.. e lui dice che non mi impegno abbastanza a cercare di stare bene...cioè stare con lui chiusa dentro a vedere una serie interminabile di film..che tradotto sarebbe: non mi impegno abbastanza a farmi piacere quello che piace a lui.
Le confesso che forse da un lato ho le mie colpe, perchè i primi due anni di rapporto lui mi portava ogni finesettimana, ponte o festivo, nella sua casa fuori sperduta fuori città, ed io ero lo lasciavo fare ed ero quasi contenta. Lui ora mi rimprovera di averlo ingannato, perchè accettando di andare ogni finesettimana lì gli avevo fatto credere di essere come lui (poco mondana, pigra e solitaria) mentre in realtà dopo tre anni mi sono rivelata l'opposto.
In realtà ci andavo con piacere sia perchè erano i primi tempi (peraltro durante la settimana lui stava con la madre quindi non ci si vedeva mai oltre il finesettimana) e sia perchè tutti i miei amici disapprovavano questo rapporto, vedendolo completamente diverso da me e lui dall'altro lato non voleva uscire con loro, quindi andando lì "in ritiro" eliminavo un problema in radice.
Forse è vero che l'ho ingannato.
Come si fa a lasciare una persona dopo aver investito tanti progetti, energie, affetto? Mia madre dice che tutti hanno i loro difetti e che ora che ho trovato un bravo ragazzo dovrei farmelo andare bene perchè ha tante qualità..che le cose importanti sono altre e io sono molto infantile, perchè penso a uscire e fare vita sociale mentre la vita è altro. Che gran confusione...
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Forse è vero che l'ho ingannato.<<
non si tratta di "inganno", significa soltanto che nei primi tempi della relazione ha assecondato di più il modo di essere del suo partner mettendo da parte il suo. Questo con una certa flessibilità può anche essere "funzionale" nelle coppie.

>>che le cose importanti sono altre e io sono molto infantile, perchè penso a uscire e fare vita sociale mentre la vita è altro..<<
le cose importanti sono quelle che reputiamo importanti. Il punto di vista di sua madre è diverso dal suo, non sarà certo sua madre a dover condividere la vita con il suo partner.