Nuova medicina germanica e le 5 leggi biologiche di hamer

Vi scrivo per un chiedervi un vostro parere a riguardo delle 5 leggi biologiche di hamer e la nuova medicina germanica. Secondo voi funziona contro l'ansia? Ho fatto una cura farmacologica per sei mesi xanax e deniban senza alcun risultato, ora sto facendo una psicoterapia con uno psichiatra che mi sta prendendo tantissimi soldi e l'unica cosa che fa e scrivere ciò che io dico senza però passarmi il problema. Seguire la nuova medicina germanica e le cose che dice il dottor hamer potrebbe guarirmi da questa ansia e depressione che nessuno fin'ora è riuscito a guarire? Vi prego in una risposta esaustiva grazie infinite
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
Gentile utente,
non c'è alcuna evidenza empirica su quanto sostenuto dalla cosiddetta "medicina germanica" promulgata da questo fantomatico dr. Hamer che risulta peraltro non abilitato alla professione medica.

Ne tantomeno si può contare su esperienze cliniche o su resoconti documentati di casi seguiti da medici o psicoterapeuti professionisti secondo questo presunto metodo.

Pertanto la invito caldamente a diffidare da pseudo metodi che non hanno nulla di scientifico.

Personalmente, ho letto alcuni testi di questo signor Hamer e devo dire che non ho trovato in essi nulla di nuovo ne nulla di non noto da anni in ambito scientifico. Mi è sembrato piuttosto un saccheggio a piene mani, presentato peraltro in maniera confusa quanto bizzarra, dalle scoperte (nemmeno troppo recenti) in campo neuropsicobiologico, psicosomatico e biopsicologico. Insomma, nulla di nuovo, ma presentato come fosse la scoperta dell'America e con promesse, quelle si davvero vagheggianti, di risoluzione di patologie e problematiche in maniera quantomeno dubbia.

Per quanto riguarda, più seriamente, la sua problematica, potrebbe spiegarci in che senso lei è seguita da uno psichiatra che annota quanto lei dice? Ha seguito una psicoterapia? Per quanto tempo? Da quanto tempo ha questi sintomi ansioso-depressivi?



Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
La mia situazione è più complicata di quanto sembra. Pare che ogni psichiatra abbia una sua versione di cosa mi abbia fatto scatenare l''ansia. Allora io ho avuto una storia di 4 anni con una ragazza, per me più che una storia è stato un inferno. Ho subito per 4 anni tradimenti, prese in giro e bugie a non finire. Insomma sono stato 4 anni malissimo, ero sempre stressato e sempre pronto al peggio, non mi fidavo più di nulla e di nessuno. Ho vissuto per 4 anni sempre sul chivalá. Ci sono stati periodi che di quanto ero giù non andavo nemmeno a lavorare, tutto per colpa di questa ragazza e di tutte le cose che mi faceva sopportare nonostante tutto io non riuscivo a lasciarla. Ero conspevole del fatto che non era la ragazza giusta per me, sapevo che era bugiarda, mi rendevo conto che mi stava facendo soffrire eppure ho stretto i denti e ci sono rimasto insieme 4 lunghi anni. Lei non aveva una famiglia alle spalle e io mi avevo accollato su di me tutti i suoi problemi.in 4 anni che ci sono stato insieme ho sofferto tantissimo, mi ha dato tantissime delusioni! un giorno, dopo che gli ho scoperto un ennesimo tradimento ho cominciato ad avvertire questi strani sintomi, mi era venuta l''ansia. Da quel giorno non mi è più scomparsa. A periodi ce l''ho più forte, altri periodi si attenua un po ma di fatto non sono mai più stato lo stesso. Non sono più stato io al 100%. Ora sono passati 2 anni da quando mi è venuta l''ansia, mi sono lasciato con quella ragazza e mi sono messo insieme a un altra e le cose vanno decisamente meglio. Il problema è che l''ansia sembra che ormai faccia parte di me. E un altro problema è che alcuni psichiatri che mi hanno visitato dicono che la colpa della mia ansia sia stata propio questa relazione pesante e di forte stress che poi ho sfociato in ansia altri psichiatri che hanno ascoltato la mia storia dicono che una relazione pur essendo pesante e stressante non è abbastanza per poter far scatenare l''ansia e dicono che l''ansia me l''ha fatta venire l''uso di marijuana. Si infatti c''è da dire che io in passato ho fatto uso di marijuana per sei anni consecutivi, e ne facevo uso anche all''epoca che stavo insieme a quella ragazza. Però perché alcuni dottori hanno pensieri così discordanti tra loro? È possibile che non riesco a capire cosa mi abbia scatenato l''ansia? Alcuni dottori dicono che l''ansia sia stata scatenata dallo stress per la difficile e pesante relazione durata 4 lunghi anni di sopportazione e poi scoppiata in ansia e che la marijuana di certo non mi ha aiutato e ha amplificato gli stati ansiosi.altri dottori dicono che la relazione complicata e pesante non centri assolutamente nulla e che l''ansia e da imputare solo ed esclusivamente al fatto che ho fatto uso di marijuana.dicono che fumando ho modificato il mio cervello che mi ho bruciato le cellule e che il mio equilibrio mentale si sia squilibrato tanto da farmi venire l''ansia. Io non so più a chi rivolgermi. Io personalmente penso che sia colpa della mia relazione con quella ragazza, perché solo io so quanto sia stata stressante e umiliante e pesante. E secondo me dopo che non ce lho fatta più mi è venuta l''ansia. Lei dottore che ne pensa? La prego mi aiuti, io per potermi curare ho bisogno di sapere cosa abbia causato la mia ansia. Non posso fare una terapia contro la marijuana, e se poi hanno ragione gli altri psichiatri? Se il fattore scatenante è stata la mia pesante e stressante relazione e che la marijuana abbia solo giocato un ruolo secondario? La differenza non è poca da dire la marijuana non è il fattore scatenante a dire la marijuana gi ha intaccato il cervello e ti è venuta l'ansia. La prego davvero in una risposta completa e che mi tolga i dubbi. La prego gentile dottore devo sapere cosa devo fare. Grazie
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
Gentile utente,

non è ancora chiaro se lei abbia fatto una psicoterapia o meno e per quanto tempo.

Da ciò che racconta, sembra piuttosto che lei sia passato da alcuni psichiatri in cerca di risposte unicamente al suo dubbio sulla eventuale causa dell'ansia di cui soffre.

sarebbe importante capire invece che tipo di lavoro ha fatto e per quanto tempo.

Vorrei in ogni caso provare a dare qualche risposta ad alcune sue affermazioni e domande:

<<La prego mi aiuti, io per potermi curare ho bisogno di sapere cosa abbia causato la mia ansia.>>

Sembra che per lei sia più importante sapere qual'è la causa precisa dell'ansia che curarla. Da ciò che racconta, lei è passato da alcuni psichiatri in cerca di una risposta a questo suo dubbio (già di per se' parte dello stato ansioso) più che di una strada verso la soluzione.

E' molto improbabile che qualcuno riesca a dirle con precisione millimetrica quale è "la causa", poiché si tratta quasi sempre di "tante cause" e non di una sola. Anche un evento molto traumatico non è sufficiente di per se a causare la comparsa di ansia o di qualunque altra patologia. Forse una di queste cause ha un peso maggiore delle altre, o forse no, ma è probabile che più cause assieme abbiano concorso alla sua sofferenza attuale.

Detto questo, lei può benissimo seguire una terapia senza necessariamente dover rincorrere la causa del sintomo, che come le ho spigato, spesso è difficile se non impossibile da trovare, non essendovi praticamente mai una corrispondenza univoca tra possibili cause e sintomi.

<<La prego davvero in una risposta completa e che mi tolga i dubbi.>>

Il dubbio è parte dell'ansia e le risposte che riceverà, a meno che lei non si convinca di questo, le sembreranno sempre insufficienti o genereranno in lei sempre nuovi dubbi. E' l'ansia, funziona così.

Cerchi di rispondere alla domanda: ha fatto una psicoterapia? Per quanto tempo?

Se non l'ha fatta, sarebbe opportuno che lei considerasse di farla.

Cordiali saluti.
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Dr.ssa Valentina Visani Psicoterapeuta, Psicologo 13
Gentile utente,
chiede pareri sulle possibili cause e terapie ma non ha precisato di cosa soffre.
Gli specialisti ai quali si è personalmente rivolto e che le hanno prescritto sia una cura farmacologica che psicoterapeutica, le hanno comunicato una diagnosi specifica relativa alla sua ansia?

Dr.ssa Valentina Visani
Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale - Palermo
visanivalentina@virgilio.it

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Un anno fa mi sono rivolto a un neurologo, gli ho elencato i sintomi e mi ha detto che soffrivo di un disturbo cognitivo comportamentale. Mi ha dato xanax e deniban e ho seguito la terapia farmacologica per sei mesi poi ho smesso seguito dal dottore e ho cominciato a fare una terapia con un psichiatra che dopo averli raccontato tutti i sintomi mi ha detto che secondo lui la cura del neurologo era sbagliata e che secondo lui tutto ciò che io avevo è dipeso dal fatto che ho fatto uso di marijuana. Adesso sono due anni che non fumo più ma secondo il mio psichiatra ormai mi ho danneggiato il cervello me l'ho squilibrato come dice lui. Adesso sono gia un mese che sono in terapia da lui e l'unica cosa che fa e scrivere tutto ciò che io gli dico. Non mi sta dando nessun tipo di giovamento anzi il mio umore e sempre sotto zero. Si è calmata l'ansia e ora sembro in depressione sono sempre preso male sempre triste non ho ambizioni. Sto soffrendo tantissimo e sembra che no uscirò mai da questo stato! Anzi ne sono sicuro, sono troppo giù per stare di nuovo bene. Ormai sembra che non abbia più senso alzarmi dal letto, vorrei rimanere sempre a dormire. E non è normale a 26 anni. Ma purtroppo è così
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
<<Adesso sono gia un mese che sono in terapia>>

gentile utente, qualunque terapia lei stia seguendo (mi perdoni sarò io ad avere dei limiti di comprensione, ma non ho ancora chiaro se adesso lei stia seguendo o meno una psicoterapia), psicoterapia o anche terapia farmacologica, un mese di tempo è troppo poco per poter apprezzare qualunque risultato.

Se però non si trova bene col suo terapeuta o non ha sufficiente fiducia in lui, fa sempre in tempo a cambiare.

Consideri però che per una psicoterapia (qualunque sia il tipo di disturbo e qualunque sia la sua personalità) un mese è veramente pochissimo.

Cordiali saluti
[#7]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Comunque per me è importante sapere cosa mi abbia scatenato l'ansia perché è stato il mio psichiatra a dirmi che per poter sconfiggere l'ansia dobbiamo prima scavare nella mia vita e scovare cosa mi ha fatto venire l'ansia. Scoprirlo è indispensabile per poter sconfiggere l'ansia. Lei dottore mi sta dicendo tutt'altro. A chi devo credere? Se lei a ragione allora posso dire che ci ho buttato tanti soldi perché fin'ora ho fatto un mese di psicoterapia e l'unica cosa che ha fatto il mio psichiatra e di cercare di scoprire che cosa sia stata la causa della mia ansia. Ora e arrivato alla conclusione che il mio cervello è stato danneggiato dalla marijuana. Cosa che secondo me è quasi impossibile. Secondo lei?
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Dr.ssa Valentina Visani Psicoterapeuta, Psicologo 13
Gentile utente,
tra le righe che lei scrive mi sembra di leggere, oltre ad un suo profondo disagio, anche una certa confusione dalla quale ritengo sia necessario partire.
Dalle sue parole emerge fortemente il bisogno di conoscere quale sia la reale causa della sua ansia: purtroppo credo che non esista una risposta "corretta" in tal senso. Come le ha spiegato il collega, risalire alle cause precise di una certa sintomatologia non è facile, a volte impossibile, perché le variabili che la determinano sono diverse; esistono infatti sia fattori biologici che predispongono la persona a sviluppare un certo disturbo, sia dei fattori legati alle sue esperienze di vita che fanno si che il disturbo effettivamente si manifesti. Infatti, sia una lunga relazione affettiva mal vissuta che l’uso di marijuana (e altre possibili cause) potrebbero determinare stati ansiosi e depressivi ma credo che sia impossibile definire quale dei due fattori abbia avuto un ruolo primario e quale secondario. Nessuno, inoltre, potrà per esempio garantirle che facendo un qualsiasi percorso di cura riguardante la sua ansia, lei sarà in grado di fare nuovamente uso di marijuana senza che questo comportamento abbia effetti negativi sul suo benessere emotivo e cognitivo. Seguendo questo ragionamento, che utilità c’è nel voler conoscere le precise cause della sua ansia e di quale delle due variabili sia stata più determinante?
Lei scrive che il neurologo le ha detto che lei soffre di un “disturbo cognitivo comportamentale”; in realtà questo non è il suo disturbo ma, probabilmente, il tipo di psicoterapia che lui le ha consigliato di seguire. Se la terapia che sta seguendo adesso è ad orientamento cognitivo comportamentale, il suo terapeuta – dopo una prima fase di valutazione in cui scrive ciò che lei gli racconta riguardo il suo passato e la sua vita attuale – passerà ad una fase in cui le spiegherà cosa oggi la fa soffrire, quali sono le tante variabili che hanno contribuito a determinare e a mantenere questa situazione e, infine, le spiegherà in che modo lui potrà aiutarla a stare meglio e, sulla base di questo, le proporrà degli obiettivi da raggiungere per poi guidarla affinchè lei potrà realizzarli.
Conoscere in maniera più approfondita la diagnosi del suo disturbo e quali sono i suoi sintomi, permette di comprendere meglio il disagio di cui lei ci parla; consente di spostare l’attenzione concentrandosi non più soltanto sulle possibili cause dell'ansia ma su cosa oggi concretamente la fa soffrire e, infine, aiuta a fare chiarezza in che cosa nello specifico lei vorrebbe stare meglio; queste domande potrebbero esserle di aiuto per capire qual è la sua reale richiesta di aiuto e se il percorso di terapia che sta seguendo procede nella direzione giusta. Può parlare di tutto questo con il suo terapeuta e provare insieme a lui a chiarire ogni suo dubbio.
Sinceri saluti
[#9]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
Gentile utente, il mio parere è quello che le ho scritto e che le ribadisco.

Ovviamente da qui non possiamo conoscere i dettagli del suo caso, come il suo terapeuta può fare, e non siamo pertanto in grado di formulare alcuna diagnosi, dovendoci basare unicamente su quanto ci viene riportato per iscritto.

Le ripeto però, che un mese di terapia non è sufficiente, indipendentemente dalle "cause", la ricerca delle quali sembra per lei diventata una sorta di ossessione, in conseguenza, probabilmente del tipo di disturbo di cui soffre.

Smetta di avvitarsi su queste domande inutili, si tratta presumibilmente, secondo un'ottica psicodinamica, di una sorta di sua resistenza inconscia alla terapia stessa e al possibile conseguente cambiamento.

Piuttosto continui la sua psicoterapia che non è nemmeno iniziata.

cordiali saluti.

[#10]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
a proposito della presunta medicina germanica di Hamer, la invito a leggere questa news del dr. Corcelli:

https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/957-le-bufale-mediche-sul-web-alcune-da-omicidio-colposo.html
[#11]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
E un suo parere me lo può dare per favore? È possibile (come dice il mio psichiatra) che mi ho squilibrato il cervello fumando marijuana?
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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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