Tatuaggi

Salve, sono consapevole che in confronto ad altri problemi questo potrebbe sembrare banale e di poco conto, ma se non fosse diventato per me insopportabile non chiederei un consulto, ed è per questo che ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicatami.
Qualche anno fa ho realizzato dei tatuaggi, alcuni su entrambe le braccia, uno sulla coscia e uno dietro al collo. Li ho fatti realizzare, in quello che penso fosse un periodo di "autodistruzione" e di totale perdita di me stesso. Era un periodo di insicurezza, di mancanza di un vero punto di riferimento e di voglia di cambiamento..cambiamento che probabilmente ho intrapreso in un modo sbagliato. Fatto sta che ad oggi, dopo un periodo introspettivo, durante il quale penso di aver trovato una sorta di stabilità non sopporto l'idea di avere dei tatuaggi, perché non penso facciano per me, perché penso che in realtà quando li ho fatti stavo seguendo ( vuoi per la giovane età ) un modello sbagliato. Mi sento come se avessi delle cicatrici difficili da mostrare, che mi mettono a disagio. E mi ritrovo a pensare come sia meglio agire, se accettare semplicemente con calma il fatto di averli, o di spendere un sacco di soldi ( cosa che vorrei assolutamente evitare ) per farli rimuovere tutti. Sono un pò confuso in merito.
Grazie davvero per l'attenzione
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
I tatuaggi trovano la loro ragione di essere realizzati proprio nell'essere permanenti.
Si da per scontato nel farli che nel corso della vita essi non saranno piu' validi. E' questa la sfida che essi rappresentano. Restare sulla pelle come indelebile testimonianza del proprio essere nel momento in cui li si ha voluti.
Lei ora vorrebbe dimenticare questo periodo di autodistruttivita' ma i tatuaggi non glielo permettono.
Forse dovrebbe rivolgere un pensiero a questo orrore che le fanno, piu' che ad essi e alla loro esistenza.
Non riesce a tollerare di avere attraversato questi stati d'animo? Non erano suoi? Pensa che non le appatengano proprio piu?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Grazie dottoressa per la risposta tempestiva. In realtà ciò che mi fa più male é l'aver deciso di mia spontanea volontà di tatuarmi, di crearmi questo problema, di non poter dare la colpa a qualcuno se non alla mia incoscienza. Ma come ha detto lei, probabilmente dovrei accettare che quel periodo e le sue conseguenze siano stati e sono parte di me. Non é che non riesco ad accettare quel periodo, non riesco ad accettare di non poter ricominciare completamente con un nuovo me, perché avrò sempre una traccia di questo,sbaglio.
La ringrazio
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
anche io, come la Collega, le dico che il tatuaggio ha la sua fascinazione proprio perché permanente ed eterno…..
Non è togliendolo, che dimenticherà il sio periodo nero…

Un nostro collega de visu, potrebbe aiutarla ad elaborare l'accaduto, a ripartire da un nuovo sé, ma con le vecchie cicatrici, più o meno coperte, ma totalmente "sue", che come tutti i periodi neri……se superati ed elaborati, rappresentano un valore aggiunto all'esistenza..

Come un bel vaso d'epoca, con qualche crepa, forse incollato…ma con un valore "unico", lo vuole paragonare a quello di un negozio nuovo, senza valore ed integro….?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie dottoressa, la soluzione più giusta sarebbe sicuramente vedere questi tatuaggi come parte integrante della storia della mia vita e imparare ad accettarli magari pensando all'insegnamento che mi hanno " costretto " ad apprendere. Imparare a volergli bene in un certo senso. Sarebbero una cosa solo mia. E comunque oggi sono particolarmente ottimista.
Grazie ancora e buon lavoro