Problemi di concentrazione durante conversazioni
Gentili Medicitalia,
a mio malgrado non sono riuscito a trovare consultazioni pre-esistenti analoghe alla mia, e per tanto mi trovo quì ad esporre il mio problema, che spero possiate prendere in considerazione.
Ho 23 anni, sono alto 1,80, peso 70kg e pratico sport con frequenza; sono un ragazzo molto ansioso e soffro di stress, a tal punto che solo una volta ha portato ad un attacco di panico. Dico questo non perchè credo sia la causa del mio problema ma solo per farvi capire la mia persona.
Spesso durante le conversazioni faccia a faccia, ho l'abitudine di concentrarmi sul mio linguaggio del corpo invece che sul discorso dell'interlocutore, rischiando spesso di esordire con commenti scollegati che possono portare a dare l'idea di essere una persona con alcune difficoltà nel assimilare i concetti che gli vengono espressi. Di conseguenza, per qualsiasi raccomandazione e/o presa in considerazione da parte di amici/familiari/docenti (essendo studente universitario) difficilmente vengo preso in considerazione.
Questo crea un grande disagio in me, a tal punto che durante le conversazioni mi impegno a concentrarmi nella discussione, ma progressivamente cresce la mia difficoltà.
Alcune volte, mentre parlo con una persona mi accorgo di non avere per niente naturalezza nel linguaggio del corpo, infatti tendo a posizionare il mio sguardo dritto negli occhi dell'interlocutore convincendomi di doverlo tenere così durante tutta la conversazione per dargli l'idea di essere concentrato in quello che dice. Ma nel portare a termine questa mia convinzione perdo il filo del discorso.
Questo è il mio problema, tendo a concentrarmi sul mio linguaggio del corpo invece che sul discorso dell'interlocutore, quindi perdendo spesso il filo del discorso che mi porta a fare la figura del "tonto".
E' chiaro che questo porta alcune persone a non prendermi in considerazione quando hanno bisogno di chiarire eventuali dubbi o risolvere determinate mansioni, rimanendo escluso dalle pratiche comuni, quali per esempio: andare a riferire quanto detto da mio padre, al suo commercialista; intervenire a convegni universitari, eccete.
Tengo a precisare che, anche quando sono impegnato nelle pratiche più comuni come: camminare, parlare, stare fermo in metro; cerco sempre di dare un impressione di naturalezza, quando invece dentro di me non lo sono per niente.
Per quanto possa aiutare confido di essere una persona molto insicura e facilmente condizionabile dalle opinioni delle persone che mi circondano. Spesso quando esco di casa, mentre scendo le scale, le risalgo perchè non mi sento a mio agio con i vestiti che indosso e decido quindi di cambiarmi per riuscire definitivamente.
Vi ringrazio infinitamente per un eventuale risposta, è la prima volta che affido i miei problemi ad uno psicologo e spero possa convincermi dell'eficacia del metodo.
Grazie e buon lavoro.
Luca
a mio malgrado non sono riuscito a trovare consultazioni pre-esistenti analoghe alla mia, e per tanto mi trovo quì ad esporre il mio problema, che spero possiate prendere in considerazione.
Ho 23 anni, sono alto 1,80, peso 70kg e pratico sport con frequenza; sono un ragazzo molto ansioso e soffro di stress, a tal punto che solo una volta ha portato ad un attacco di panico. Dico questo non perchè credo sia la causa del mio problema ma solo per farvi capire la mia persona.
Spesso durante le conversazioni faccia a faccia, ho l'abitudine di concentrarmi sul mio linguaggio del corpo invece che sul discorso dell'interlocutore, rischiando spesso di esordire con commenti scollegati che possono portare a dare l'idea di essere una persona con alcune difficoltà nel assimilare i concetti che gli vengono espressi. Di conseguenza, per qualsiasi raccomandazione e/o presa in considerazione da parte di amici/familiari/docenti (essendo studente universitario) difficilmente vengo preso in considerazione.
Questo crea un grande disagio in me, a tal punto che durante le conversazioni mi impegno a concentrarmi nella discussione, ma progressivamente cresce la mia difficoltà.
Alcune volte, mentre parlo con una persona mi accorgo di non avere per niente naturalezza nel linguaggio del corpo, infatti tendo a posizionare il mio sguardo dritto negli occhi dell'interlocutore convincendomi di doverlo tenere così durante tutta la conversazione per dargli l'idea di essere concentrato in quello che dice. Ma nel portare a termine questa mia convinzione perdo il filo del discorso.
Questo è il mio problema, tendo a concentrarmi sul mio linguaggio del corpo invece che sul discorso dell'interlocutore, quindi perdendo spesso il filo del discorso che mi porta a fare la figura del "tonto".
E' chiaro che questo porta alcune persone a non prendermi in considerazione quando hanno bisogno di chiarire eventuali dubbi o risolvere determinate mansioni, rimanendo escluso dalle pratiche comuni, quali per esempio: andare a riferire quanto detto da mio padre, al suo commercialista; intervenire a convegni universitari, eccete.
Tengo a precisare che, anche quando sono impegnato nelle pratiche più comuni come: camminare, parlare, stare fermo in metro; cerco sempre di dare un impressione di naturalezza, quando invece dentro di me non lo sono per niente.
Per quanto possa aiutare confido di essere una persona molto insicura e facilmente condizionabile dalle opinioni delle persone che mi circondano. Spesso quando esco di casa, mentre scendo le scale, le risalgo perchè non mi sento a mio agio con i vestiti che indosso e decido quindi di cambiarmi per riuscire definitivamente.
Vi ringrazio infinitamente per un eventuale risposta, è la prima volta che affido i miei problemi ad uno psicologo e spero possa convincermi dell'eficacia del metodo.
Grazie e buon lavoro.
Luca
[#1]
"sono un ragazzo molto ansioso e soffro di stress, a tal punto che solo una volta ha portato ad un attacco di panico..."
Gentile ragazzo,
l'ansia si esprime anche con sintomi cognitivi come quelli che Lei ha descritto: rimuginio, ripetizioni, controlli, ecc...
Da qui chiaramente non possiamo fare una diagnosi, ma sarebbe opportuno che Lei sentisse di persona il parere di uno psicologo psicoterapeuta per inquadrare il problema e valutare il da farsi (es eventuale psicoterapia?).
Cordiali saluti,
Gentile ragazzo,
l'ansia si esprime anche con sintomi cognitivi come quelli che Lei ha descritto: rimuginio, ripetizioni, controlli, ecc...
Da qui chiaramente non possiamo fare una diagnosi, ma sarebbe opportuno che Lei sentisse di persona il parere di uno psicologo psicoterapeuta per inquadrare il problema e valutare il da farsi (es eventuale psicoterapia?).
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dr. Angela Pileci,
la ringrazio molto per l'intervento, e se posso, vorrei chiederle in cosa consiste la psicoterapia? Non le chiedo di rispondermi in maniera esaustiva ma semplicemente vorrei capire almeno largamente quali sono i metodi di applicazione.
Grazie e buon lavoro
Luca
la ringrazio molto per l'intervento, e se posso, vorrei chiederle in cosa consiste la psicoterapia? Non le chiedo di rispondermi in maniera esaustiva ma semplicemente vorrei capire almeno largamente quali sono i metodi di applicazione.
Grazie e buon lavoro
Luca
[#3]
La psicoterapia è la cura della psicopatologia, tra cui rientrano i disturbi d'ansia. Ovviamente è indispensabile prima una diagnosi per capire di quale psicopatologia stiamo parlando, perchè on line non è possibile fare diagnosi.
Detto questo, può leggere qui per approfondimenti e, se vuole, porre domande più specifiche, in modo da poter rispondere nel merito:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Per quanto riguarda invece la psicoterapia cognitivo-comportamentale, sulla quale posso risponderLe in maniera più precisa, può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Cordiali saluti,
Detto questo, può leggere qui per approfondimenti e, se vuole, porre domande più specifiche, in modo da poter rispondere nel merito:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Per quanto riguarda invece la psicoterapia cognitivo-comportamentale, sulla quale posso risponderLe in maniera più precisa, può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Gentile Dr. Angela Pileci,
grazie ancora per la risposta che nel suo semplice risulta molto esaustiva!
Quindi mi pare di aver capito che devo concentrarmi sui disturbi d'ansia e cognitivo-comportamentali, che possono essere curati con una adeguata psicoterapia.
La ringrazio ancora per il suo intervento, consulterò presto uno psicologo per farmi fare una diagnosi.
A presto
Luca
grazie ancora per la risposta che nel suo semplice risulta molto esaustiva!
Quindi mi pare di aver capito che devo concentrarmi sui disturbi d'ansia e cognitivo-comportamentali, che possono essere curati con una adeguata psicoterapia.
La ringrazio ancora per il suo intervento, consulterò presto uno psicologo per farmi fare una diagnosi.
A presto
Luca
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.6k visite dal 26/02/2014.
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