Rapporti famigliari tesi
Gentile Dottore
le scrivo perchè mi piacerebbe avere un parere professionale e neutrale riguardo una persona che turba da anni la mia vita e quella dei miei famigliari; si tratta della mia nonna materna di 66 anni. Spero lei possa aiutarmi.
Mia nonna si definisce sensibile, iperricettiva. Noi la definiamo egoista, affetta da vittimismo cronico. Effettivamente ha un carattere particolare e "altalenante", tanto da portarmi a credere che sia affetta da disturbo bipolare. Vive periodi di euforia quasi ostentata, quasi teatrale, seguiti da fasi depressive, nella quale ama comportarsi da vittima, sentirsi compatita, piangere (lacrime di coccodrillo, la prima volta ci caschi ma alla decima non più) e portare il broncio in pubblico, per problemi a nostro modo di vedere FUTILI, ingigantiti. Di fronte ai problemi ALTRUI (ho perso recentemente mio suocero e la nonna paterna - della quale lei era gelosa - entrambi malati di cancro) si dimostra fredda e insensibile, ricordandoci anzi i SUOI di problemi - come già ribadito - futili, o almeno la maggioranza di questi. Ultimamente tenta di farci sentire in colpa in tutti i modi, chiama al telefono piangendo, ha questo meccanismo del pianto per farsi compatire, un infinito desiderio di attenzioni, non si reputa mai responsabile dei suoi problemi, sono sempre solo gli altri. Vive sola da sempre, ha avuto una figlia da giovane con un uomo che non sente più, che sua figlia ha osato conoscere solo dopo i 40 anni per paura della sua reazione. Mia nonna litiga con chiunque, è capace di mettere una persona su un piedistallo e poco dopo di augurarle i mali peggiori. È andata in pensione anticipata perchè non sopportava da anni i suoi colleghi - anche in questo caso era sempre lei la vittima (?) - e ora che è in pensione e potrebbe vivere tranquillamente (non è ricca ma può sicuramente condurre una vita dignitosa) continua a farsi paranoie, ha la mania di persecuzione, non ha interessi, parla male di tutti e litiga con chiunque per delle sciocchezze, ogni minima cosa che le capita secondo lei è una congiura o una pecca nei suoi confronti, tutto gira attorno a lei. Nello stesso tempo - secondo me per compensare i suoi sensi di colpa - cerca di "comprarci" con regali, va in chiesa, fa ogni tanto dei gesti di volontariato, ma anche qui a mio modo di vedere solo per la sua immagine. Come posso capire se questa persona ha serio bisogno di aiuto? Si possono curare i suoi disturbi o è una questione di carattere? Vorremmo vivere tutti in pace e non essere sempre in balia dei suoi umori imprevedibili.
le scrivo perchè mi piacerebbe avere un parere professionale e neutrale riguardo una persona che turba da anni la mia vita e quella dei miei famigliari; si tratta della mia nonna materna di 66 anni. Spero lei possa aiutarmi.
Mia nonna si definisce sensibile, iperricettiva. Noi la definiamo egoista, affetta da vittimismo cronico. Effettivamente ha un carattere particolare e "altalenante", tanto da portarmi a credere che sia affetta da disturbo bipolare. Vive periodi di euforia quasi ostentata, quasi teatrale, seguiti da fasi depressive, nella quale ama comportarsi da vittima, sentirsi compatita, piangere (lacrime di coccodrillo, la prima volta ci caschi ma alla decima non più) e portare il broncio in pubblico, per problemi a nostro modo di vedere FUTILI, ingigantiti. Di fronte ai problemi ALTRUI (ho perso recentemente mio suocero e la nonna paterna - della quale lei era gelosa - entrambi malati di cancro) si dimostra fredda e insensibile, ricordandoci anzi i SUOI di problemi - come già ribadito - futili, o almeno la maggioranza di questi. Ultimamente tenta di farci sentire in colpa in tutti i modi, chiama al telefono piangendo, ha questo meccanismo del pianto per farsi compatire, un infinito desiderio di attenzioni, non si reputa mai responsabile dei suoi problemi, sono sempre solo gli altri. Vive sola da sempre, ha avuto una figlia da giovane con un uomo che non sente più, che sua figlia ha osato conoscere solo dopo i 40 anni per paura della sua reazione. Mia nonna litiga con chiunque, è capace di mettere una persona su un piedistallo e poco dopo di augurarle i mali peggiori. È andata in pensione anticipata perchè non sopportava da anni i suoi colleghi - anche in questo caso era sempre lei la vittima (?) - e ora che è in pensione e potrebbe vivere tranquillamente (non è ricca ma può sicuramente condurre una vita dignitosa) continua a farsi paranoie, ha la mania di persecuzione, non ha interessi, parla male di tutti e litiga con chiunque per delle sciocchezze, ogni minima cosa che le capita secondo lei è una congiura o una pecca nei suoi confronti, tutto gira attorno a lei. Nello stesso tempo - secondo me per compensare i suoi sensi di colpa - cerca di "comprarci" con regali, va in chiesa, fa ogni tanto dei gesti di volontariato, ma anche qui a mio modo di vedere solo per la sua immagine. Come posso capire se questa persona ha serio bisogno di aiuto? Si possono curare i suoi disturbi o è una questione di carattere? Vorremmo vivere tutti in pace e non essere sempre in balia dei suoi umori imprevedibili.
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"Come posso capire se questa persona ha serio bisogno di aiuto? Si possono curare i suoi disturbi o è una questione di carattere?"
Gentile Utente,
a mio avviso non è questa la domanda più urgente, quanto come potete fare voi parenti a relazionarvi con Lei in modo più funzionale, evitando inutili conflitti ed episodi che sapete possono capitare con una persona che funziona in questo modo.
Dico questo perchè in base alla mia esperienza non è detto che la nonna riconoscerà di avere un problema e di voler cambiare e non è detto che il problema sia Lei e perchè è molto più utile e funzionale per voi tutti.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
a mio avviso non è questa la domanda più urgente, quanto come potete fare voi parenti a relazionarvi con Lei in modo più funzionale, evitando inutili conflitti ed episodi che sapete possono capitare con una persona che funziona in questo modo.
Dico questo perchè in base alla mia esperienza non è detto che la nonna riconoscerà di avere un problema e di voler cambiare e non è detto che il problema sia Lei e perchè è molto più utile e funzionale per voi tutti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile ragazza,
in accordo con quanto scrive la mia collega, è possibile che la nonna non cambi solo perché voi lo volete. Vede, da qui non possiamo rispondere "è carattere", "è una patologia", ecc. quello che possiamo affermare è che senza una reale motivazione al cambiamento il cambiamento non avviene.
Mi domando inoltre come mai il suo (e probabilmente quello dei suoi familiari) equilibrio sia così disturbato dal comportamento della nonna. Nel momento in cui riuscite (se volete) a mandarla sullo sfondo, la private delle sue "armi" ricattatorie.
Restiamo in ascolto
in accordo con quanto scrive la mia collega, è possibile che la nonna non cambi solo perché voi lo volete. Vede, da qui non possiamo rispondere "è carattere", "è una patologia", ecc. quello che possiamo affermare è che senza una reale motivazione al cambiamento il cambiamento non avviene.
Mi domando inoltre come mai il suo (e probabilmente quello dei suoi familiari) equilibrio sia così disturbato dal comportamento della nonna. Nel momento in cui riuscite (se volete) a mandarla sullo sfondo, la private delle sue "armi" ricattatorie.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Utente
Vi ringrazio per le risposte. Ovviamente sarebbe auspicabile che questa persona cambiasse il suo modo di essere non solo per noi e la nostra serenità, turbata regolarmente dai suoi sbalzi d'umore, ma soprattutto per se stessa, è una donna che vive male. Penso che la sua solitudine - una SUA scelta personale sempre difesa - la stia portando a diventare sempre più irrazionale.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 26/02/2014.
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