Da 4 gg ho sempre forti attacchi di panico
Gentili Dottori,
sto vivendo un incubo.
Nel 2008, allora 20enne, non riuscivo a trovare un lavoro, ed ebbi il mio primo attacco di panico. Fui seguita da una psichiatra. Ho smesso con gli psicofarmaci nell'Agosto 2012.
Nel Settembre 2013 mi sono trasferita in UK. All'inizio stavo bene, anche perché a Ottobre iniziai a lavorare in una fabbrica. Però, iniziarono gli screzi con gli altri operai (era un'azienda piena di lituani e russi; si sentiva parlare russo invece che inglese), finché nel Gennaio 2014 finii di lavorare perché non ce la facevo più.
Nel Febbraio 2014 sono stata presa in una casa di riposo a Derby come Assistente di Base, ma mi hanno chiesto il passaporto per il Criminal Record... io sono venuta qui con la carta d'identità (Ryanair) e, così, ho dovuto rinunciare. Mi è dispiaciuto tantissimo, perché era un lavoro che mi piaceva.
Da allora è stato uno stress continuo, un spedire CV etc.... Ho anche venduto due collane d'oro per avere soldi. Sono anche in crisi con il mio fidanzato, un ragazzo inglese, perché lui lavora di notte, è sempre stanco e non ce la fa più a pagare anche per me.
Sono andata via di casa perché, dal 2011, mio fratello aveva smesso di parlarmi per via della mia obesità (se venisse qui in UK diventerebbe muto...).
Insomma... da 4 gg ho sempre forti attacchi di panico, soprattutto prima di dormire. Stamattina, mentre parlavo con il mio fidanzato, ne ho avuto uno talmente violento che pensavo di morire. Ho rivisto la mia vita scorrermi davanti.
Domani vedrò il mio medico di base.
Volevo essere libera dagli psicofarmaci per sempre, però sono troppo debole per combattere da sola.
Avete un consiglio?
Grazie.
sto vivendo un incubo.
Nel 2008, allora 20enne, non riuscivo a trovare un lavoro, ed ebbi il mio primo attacco di panico. Fui seguita da una psichiatra. Ho smesso con gli psicofarmaci nell'Agosto 2012.
Nel Settembre 2013 mi sono trasferita in UK. All'inizio stavo bene, anche perché a Ottobre iniziai a lavorare in una fabbrica. Però, iniziarono gli screzi con gli altri operai (era un'azienda piena di lituani e russi; si sentiva parlare russo invece che inglese), finché nel Gennaio 2014 finii di lavorare perché non ce la facevo più.
Nel Febbraio 2014 sono stata presa in una casa di riposo a Derby come Assistente di Base, ma mi hanno chiesto il passaporto per il Criminal Record... io sono venuta qui con la carta d'identità (Ryanair) e, così, ho dovuto rinunciare. Mi è dispiaciuto tantissimo, perché era un lavoro che mi piaceva.
Da allora è stato uno stress continuo, un spedire CV etc.... Ho anche venduto due collane d'oro per avere soldi. Sono anche in crisi con il mio fidanzato, un ragazzo inglese, perché lui lavora di notte, è sempre stanco e non ce la fa più a pagare anche per me.
Sono andata via di casa perché, dal 2011, mio fratello aveva smesso di parlarmi per via della mia obesità (se venisse qui in UK diventerebbe muto...).
Insomma... da 4 gg ho sempre forti attacchi di panico, soprattutto prima di dormire. Stamattina, mentre parlavo con il mio fidanzato, ne ho avuto uno talmente violento che pensavo di morire. Ho rivisto la mia vita scorrermi davanti.
Domani vedrò il mio medico di base.
Volevo essere libera dagli psicofarmaci per sempre, però sono troppo debole per combattere da sola.
Avete un consiglio?
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
saebbe opportuno consultasse un nostro collega direttamente, dato che poi non sono i primi episodi di panico che la colpiscono.
La situazione di forte stress che sta vivendo concorre a slatentizzare/amplificare quello che sembrerebbe un disagio che viene da lontano e che meriterebbe di ricevere attenzione specialistica.
Sarebbe dunque opportuno che riuscisse a consultare uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione in presenza della sua condizione per riflettere sull'eventualità di un percorso terapeutico che la possa accompagnare a far fronte efficacemente ai suoi disagi e ritrovare un migliore benessere.
Quali possibilità ha per fare ciò nel luogo in cui si trova?
<Sono andata via di casa perché, dal 2011, mio fratello aveva smesso di parlarmi per via della mia obesità (se venisse qui in UK diventerebbe muto...).>
Ci vuole dire di più sulla sua situazione familiare?
saebbe opportuno consultasse un nostro collega direttamente, dato che poi non sono i primi episodi di panico che la colpiscono.
La situazione di forte stress che sta vivendo concorre a slatentizzare/amplificare quello che sembrerebbe un disagio che viene da lontano e che meriterebbe di ricevere attenzione specialistica.
Sarebbe dunque opportuno che riuscisse a consultare uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione in presenza della sua condizione per riflettere sull'eventualità di un percorso terapeutico che la possa accompagnare a far fronte efficacemente ai suoi disagi e ritrovare un migliore benessere.
Quali possibilità ha per fare ciò nel luogo in cui si trova?
<Sono andata via di casa perché, dal 2011, mio fratello aveva smesso di parlarmi per via della mia obesità (se venisse qui in UK diventerebbe muto...).>
Ci vuole dire di più sulla sua situazione familiare?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile ragazza,
mi accodo alle indicazioni della mia collega.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse ad un collega di persona, anche perché con il "fai da te" spesso gli episodi di panico tendono a cronicizzare.
La mancanza di risorse economiche e psicologiche che sta attraversando, insieme all'assenza di sostegno relazionale, possono essere alla base del problema, ma soltanto una valutazione approfondita può chiarire realmente.
Mi sorprende la motivazione che l'ha condotta ad andarsene dall'Italia. L'opinione di suo fratello perché è così importante?
Restiamo in ascolto
mi accodo alle indicazioni della mia collega.
Sarebbe opportuno che si rivolgesse ad un collega di persona, anche perché con il "fai da te" spesso gli episodi di panico tendono a cronicizzare.
La mancanza di risorse economiche e psicologiche che sta attraversando, insieme all'assenza di sostegno relazionale, possono essere alla base del problema, ma soltanto una valutazione approfondita può chiarire realmente.
Mi sorprende la motivazione che l'ha condotta ad andarsene dall'Italia. L'opinione di suo fratello perché è così importante?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Psicologo
Gentile Signora,
perchè ha dovuto rinunciare a quel lavoro che Le piaceva. Non aveva modo di recuperare il Suo Passaporto prima di rinunciare al lavoro?
Concordo con i miei colleghi. Si rivolga ad un professionista. I farmaci nel Suo caso possono essere utili, ma come Lei sa non Le risolvono il problema.
In questo periodo eviti anche di assuemere sostanze eccitanti come il caffè e il thé.
Un saluto cordiale
perchè ha dovuto rinunciare a quel lavoro che Le piaceva. Non aveva modo di recuperare il Suo Passaporto prima di rinunciare al lavoro?
Concordo con i miei colleghi. Si rivolga ad un professionista. I farmaci nel Suo caso possono essere utili, ma come Lei sa non Le risolvono il problema.
In questo periodo eviti anche di assuemere sostanze eccitanti come il caffè e il thé.
Un saluto cordiale
[#4]
Ex utente
Gentili Dottori,
grazie per le Vs risposte, molto gentili e utili.
Gentile Dr. Rinella e Dr. Mori: non vorrei tornare a casa della mia famiglia nemmeno morta. Odio troppo mio fratello. Lui, classe 1994, nel Giugno 2011 ha smesso di parlarmi e a insultarmi per via della mia obesità (ho avuto problemi di tiroide e assumevo psicofarmaci). Ho cercato di parlarci, ma niente. Mia madre e mia sorella hanno cercato di parlarci, ma poi, vedendo che era irremovibile, si sono arrese. Mio fratello urlava spesso "Maledetti obesi di mer..", "Adesso facciamo la dieta" etc..., seguito da risate sataniche e idiote. Per questo avevo sempre le cuffie nelle orecchie, temevo di perdere l'udito. Dico io, era vita questa? Vivere nel terrore nella propria
casa, quando si dovrebbe essere al sicuro?
Nel 2013 mi sono diplomata come Assistente di Base (ADB) e ho iniziato a cercare lavoro nelle case di riposo e come badante, per andarmene via di casa.
Non avendo successo, mi sono cercata un fidanzato su Internet e ho incontrato l'inglese R., che in quel periodo viveva a Praga. Sono andata a Praga nonostante la fobia dell'aereo e mi sono fidanzata con R.. Nel Settembre 2013 mi sono trasferita qui in Inghilterra, dove vivo con R. e con la sua famiglia.
Sono molto più felice qui, perché non c'è nessuno che mi insulta (beh, la sorella di R. è anche più grassa di me, perché è depressa e passa le giornate sul divano a mangiare). Comunque, poi il resto lo sapete.
Ho fatto la pace con R., il mio fidanzato era solo un po' giù per via del suo lavoro notturno. Anch'io mi sto dando da fare, ma non è facile.
Comunque, verso gli inizi di Marzo volo in Italia (ma NON dalla mia famiglia) per recuperare alcuni soldi lasciati nel mio libretto postale (da qui è impossibile prelevarli, ma mi darebbero un po' di ossigeno). Non so come farò a prendere l'aereo, perché ho paura... ma ieri il dottore mi ha dato il Propanololo per calmare i miei battiti cardiaci e l'ansia.
Comunque, non tornerò mai e poi mai dalla mia famiglia. Con loro ho chiuso. La mia dignità è più importante.
Gentile dottor Pejrano, non ho mai avuto un passaporto. Sono volata con la Ryanair, che accetta le carte di identità italiane (e anche di altri Paesi europei) e sono entrata in UK anche se il Regno Unito non è nel Trattato di Schengen. All'aeroporto di Roma Ciampino mi hanno guardato un po' male, ma nell'aeroporto inglese di East Midlands mi hanno fatto passare senza problemi.
Con la carta di identità ho aperto un c/c bancario della Barclays (qui i c/c sono completamente gratuiti).
Adesso ho reclamato al governo britannico i soldi come sussidio di disoccupazione, visto che me l'hanno rifiutato: non avevo dato loro le prove che vivo in UK da più di tre mesi. Ho ottenuto il National Insurance il 25 Ottobre 2013, e sono passati quattro mesi. Ho ancora la lettera, e domani gliela sbatterò in faccia, a quei razzisti schifosi...
Scusate la rabbia, cari Dottori, ma mi fa rabbia vedere gli slavi e i musulmani molto integrati qui mentre io, italiana, sono discriminata.
Non amo la mia famiglia, ma mio padre aveva ragione: gli inglesi sono razzisti, ma solo verso gli italiani...
grazie per le Vs risposte, molto gentili e utili.
Gentile Dr. Rinella e Dr. Mori: non vorrei tornare a casa della mia famiglia nemmeno morta. Odio troppo mio fratello. Lui, classe 1994, nel Giugno 2011 ha smesso di parlarmi e a insultarmi per via della mia obesità (ho avuto problemi di tiroide e assumevo psicofarmaci). Ho cercato di parlarci, ma niente. Mia madre e mia sorella hanno cercato di parlarci, ma poi, vedendo che era irremovibile, si sono arrese. Mio fratello urlava spesso "Maledetti obesi di mer..", "Adesso facciamo la dieta" etc..., seguito da risate sataniche e idiote. Per questo avevo sempre le cuffie nelle orecchie, temevo di perdere l'udito. Dico io, era vita questa? Vivere nel terrore nella propria
casa, quando si dovrebbe essere al sicuro?
Nel 2013 mi sono diplomata come Assistente di Base (ADB) e ho iniziato a cercare lavoro nelle case di riposo e come badante, per andarmene via di casa.
Non avendo successo, mi sono cercata un fidanzato su Internet e ho incontrato l'inglese R., che in quel periodo viveva a Praga. Sono andata a Praga nonostante la fobia dell'aereo e mi sono fidanzata con R.. Nel Settembre 2013 mi sono trasferita qui in Inghilterra, dove vivo con R. e con la sua famiglia.
Sono molto più felice qui, perché non c'è nessuno che mi insulta (beh, la sorella di R. è anche più grassa di me, perché è depressa e passa le giornate sul divano a mangiare). Comunque, poi il resto lo sapete.
Ho fatto la pace con R., il mio fidanzato era solo un po' giù per via del suo lavoro notturno. Anch'io mi sto dando da fare, ma non è facile.
Comunque, verso gli inizi di Marzo volo in Italia (ma NON dalla mia famiglia) per recuperare alcuni soldi lasciati nel mio libretto postale (da qui è impossibile prelevarli, ma mi darebbero un po' di ossigeno). Non so come farò a prendere l'aereo, perché ho paura... ma ieri il dottore mi ha dato il Propanololo per calmare i miei battiti cardiaci e l'ansia.
Comunque, non tornerò mai e poi mai dalla mia famiglia. Con loro ho chiuso. La mia dignità è più importante.
Gentile dottor Pejrano, non ho mai avuto un passaporto. Sono volata con la Ryanair, che accetta le carte di identità italiane (e anche di altri Paesi europei) e sono entrata in UK anche se il Regno Unito non è nel Trattato di Schengen. All'aeroporto di Roma Ciampino mi hanno guardato un po' male, ma nell'aeroporto inglese di East Midlands mi hanno fatto passare senza problemi.
Con la carta di identità ho aperto un c/c bancario della Barclays (qui i c/c sono completamente gratuiti).
Adesso ho reclamato al governo britannico i soldi come sussidio di disoccupazione, visto che me l'hanno rifiutato: non avevo dato loro le prove che vivo in UK da più di tre mesi. Ho ottenuto il National Insurance il 25 Ottobre 2013, e sono passati quattro mesi. Ho ancora la lettera, e domani gliela sbatterò in faccia, a quei razzisti schifosi...
Scusate la rabbia, cari Dottori, ma mi fa rabbia vedere gli slavi e i musulmani molto integrati qui mentre io, italiana, sono discriminata.
Non amo la mia famiglia, ma mio padre aveva ragione: gli inglesi sono razzisti, ma solo verso gli italiani...
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 25/02/2014.
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