Da un mese so di essere incinta
Buongiorno, ho 34 anni e da un mese so di essere incinta, una gravidanza indesiderata... Con il mio compagno sto insieme da 10 anni e non conviviamo!! Stiamo cercando casa e il nostro pensiero era quello di convivere e dedicarci tutto il tempo a noi... Invece e' arrivata questa notizia che mi ha sconvolto parecchio... Mi ha portato subito a fissare un ivg perche' stavo impazzendo all'idea di cambiare radicalmente la mia vita di tutto un botto... Mi hanno dato appuntamento per l'intervento le 2 settimane dopo, cioe' ormai a domani mattina!!! Ho pensato in questi giorni a cosa volevo veramente(il mio compagno sempre vicino qualsiasi scelta facessi) un giorno lo volevo tenere il giorno dopo no il giorno dopo ancora si ecc ecc... Fino a ieri che abbiamo deciso per tenerlo!!! Stamani mi sono alzata taaaanto confusa e non so che fare mi vengono in testa mille paure: saro' in grado? La mia vita cambiera' del tutto? Ho tanta paura ad affrontare questo passo e mi viene l'angoscia al solo pensarci!!!
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>saro' in grado? La mia vita cambiera' del tutto? Ho tanta paura ad affrontare questo passo e mi viene l'angoscia al solo pensarci!!!
Forse questo le dice qualcosa. Non tanto sulla sua gravidanza: ma forse le dice qualcosa su di lei.
Ogni genitore che ha vissuto con consapevolezza la propria scelta sa che non è una scelta semplice, che fa paura, che implica cambiare prospettiva su tante cose.
Sa che vuol dire smettere di pensare "IO", oppure "IO e TU", e cominciare a pensare "NOI".
Implica avere tanti dubbi (TAAANTI dubbi), e continuare ad averli. Ed accettare che è così: per quanti libri si possano leggere, per quante trasmissioni sull'educazione dei figli si possano guardare, per quanti esperti si possano consultare, l'ultima parola (e la responsabilità di scegliere) è sempre e solo dei genitori.
E questo implica anche la responsabilità di SCEGLIERE se si vuol essere genitori o meno. La rassicuro: non c'è un momento in cui si è "pronti", perchè nessuno, prima di essere genitore, sa cosa voglia dire esserlo. Siamo stati tutti figli, ma questo non vale...
Cosa fare? In tutta onestà, non saprei proprio cosa dirle. Questa scelta spetta solo a lei ed al suo compagno, non ad altri. E non ci sarà una scelta "giusta": ci sarà la vostra scelta (e qui forse un pò di sbilanciamento da parte del suo compagno potrebbe aiutare!). Ed in entrambi i casi, ne pagherete il prezzo.
Una sola indicazione: quando scegliamo qualcosa (che non sia un paio di scarpe o cosa guardare in TV, parlo di scelte IMPORTANTI per noi), possiamo farlo in due modi: "scappando da qualcosa" o "andando verso qualcosa". Possiamo scappare dalle emozioni che proveremmo nel fare una data scelta (paura, senso di colpa, ansia, etc.); oppure andare verso il tipo di persona che vorremmo essere (in tutti e due i casi, qualsiasi scelta facciate).
Come affrontare tutto questo, sia che scegliate di portare avanti la gravidanza, sia che scegliate di interromperla? Questo è un altro discorso. Potreste chiedere aiuto ad un consultorio familiare, ad esempio. Non pubblico il link a quelli della vostra città per tutela della vostra privacy, ma vi basta cercare su google "consultorio familiare" seguito dal nome della vostra città per avere un elenco dei centri a cui rivolgervi.
Se si sente confusa e spaventata sappia che è in buona compagnia: ansie, paure e confusione sono fedeli compagne di vita dell'essere umano, specie quando affronta momenti difficili. L'importante è non lasciare che condizionino le nostre scelte...
Ci aggiorni, se vuole
Cordialità
Forse questo le dice qualcosa. Non tanto sulla sua gravidanza: ma forse le dice qualcosa su di lei.
Ogni genitore che ha vissuto con consapevolezza la propria scelta sa che non è una scelta semplice, che fa paura, che implica cambiare prospettiva su tante cose.
Sa che vuol dire smettere di pensare "IO", oppure "IO e TU", e cominciare a pensare "NOI".
Implica avere tanti dubbi (TAAANTI dubbi), e continuare ad averli. Ed accettare che è così: per quanti libri si possano leggere, per quante trasmissioni sull'educazione dei figli si possano guardare, per quanti esperti si possano consultare, l'ultima parola (e la responsabilità di scegliere) è sempre e solo dei genitori.
E questo implica anche la responsabilità di SCEGLIERE se si vuol essere genitori o meno. La rassicuro: non c'è un momento in cui si è "pronti", perchè nessuno, prima di essere genitore, sa cosa voglia dire esserlo. Siamo stati tutti figli, ma questo non vale...
Cosa fare? In tutta onestà, non saprei proprio cosa dirle. Questa scelta spetta solo a lei ed al suo compagno, non ad altri. E non ci sarà una scelta "giusta": ci sarà la vostra scelta (e qui forse un pò di sbilanciamento da parte del suo compagno potrebbe aiutare!). Ed in entrambi i casi, ne pagherete il prezzo.
Una sola indicazione: quando scegliamo qualcosa (che non sia un paio di scarpe o cosa guardare in TV, parlo di scelte IMPORTANTI per noi), possiamo farlo in due modi: "scappando da qualcosa" o "andando verso qualcosa". Possiamo scappare dalle emozioni che proveremmo nel fare una data scelta (paura, senso di colpa, ansia, etc.); oppure andare verso il tipo di persona che vorremmo essere (in tutti e due i casi, qualsiasi scelta facciate).
Come affrontare tutto questo, sia che scegliate di portare avanti la gravidanza, sia che scegliate di interromperla? Questo è un altro discorso. Potreste chiedere aiuto ad un consultorio familiare, ad esempio. Non pubblico il link a quelli della vostra città per tutela della vostra privacy, ma vi basta cercare su google "consultorio familiare" seguito dal nome della vostra città per avere un elenco dei centri a cui rivolgervi.
Se si sente confusa e spaventata sappia che è in buona compagnia: ansie, paure e confusione sono fedeli compagne di vita dell'essere umano, specie quando affronta momenti difficili. L'importante è non lasciare che condizionino le nostre scelte...
Ci aggiorni, se vuole
Cordialità
[#2]
Gentile utente,
credo che il nodo della questione sia proprio quello menzionato dal collega, ossia quello della responsabilità. Prendere decisioni come questa per quanto possa essere difficile e complicato, rappresenta un passaggio evolutivo molto importante. Fare chiarezza su cosa vuole e su cosa può rappresentare questo bambino per Lei e per il suo compagno può arricchire e migliorare anche il vostro rapporto di coppia. Nessuno può indicarle la via più corretta, cioè se tenere o no il bambino, tuttavia non è utile per Lei prendere una decisione di questo tipo basandosi su quanto è spaventata e su quanto tema di non sentirsi all'altezza. Di fronte ad una scelta è sano porsi in maniera ambivalente soppesando i pro e i contro nella fase iniziale; tuttavia nel momento in cui ha fatto questo tipo di ragionamento deve decidere in base a ciò che sente, e a quanto desidera diventare mamma.
Penso possano esserle utili dei colloqui al consultorio, come suggerito dal collega, per esplorare meglio i suoi vissuti e i suoi pensieri sull'argomento. La paure sono delle barriere che spesso innalziamo per difenderci da noi stessi, ma che in molte circostanze ci recano più danni che benefici; e come diceva Cesare Pavese:" Non ci si libera di una cosa evitandola, ma attraversandola."
Ci ricontatti se lo desidera.
Cordiali Saluti.
credo che il nodo della questione sia proprio quello menzionato dal collega, ossia quello della responsabilità. Prendere decisioni come questa per quanto possa essere difficile e complicato, rappresenta un passaggio evolutivo molto importante. Fare chiarezza su cosa vuole e su cosa può rappresentare questo bambino per Lei e per il suo compagno può arricchire e migliorare anche il vostro rapporto di coppia. Nessuno può indicarle la via più corretta, cioè se tenere o no il bambino, tuttavia non è utile per Lei prendere una decisione di questo tipo basandosi su quanto è spaventata e su quanto tema di non sentirsi all'altezza. Di fronte ad una scelta è sano porsi in maniera ambivalente soppesando i pro e i contro nella fase iniziale; tuttavia nel momento in cui ha fatto questo tipo di ragionamento deve decidere in base a ciò che sente, e a quanto desidera diventare mamma.
Penso possano esserle utili dei colloqui al consultorio, come suggerito dal collega, per esplorare meglio i suoi vissuti e i suoi pensieri sull'argomento. La paure sono delle barriere che spesso innalziamo per difenderci da noi stessi, ma che in molte circostanze ci recano più danni che benefici; e come diceva Cesare Pavese:" Non ci si libera di una cosa evitandola, ma attraversandola."
Ci ricontatti se lo desidera.
Cordiali Saluti.
Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it
[#3]
Gentile Utente,
non mi è chiaro se questa gravidanza è indesiderata perché capita in questo particolare momento della vostra storia personale e di coppia o se nei vostri progetti di vita avevate proprio escluso l'idea di avere dei figli.
Credo che si tratti, infatti, di due prospettive molto differenti da cui partire per prendere una decisione in merito.
Se quest'idea era comunque così lontana da voi, quale "disguido" c'è stato rispetto alla contraccezione?
L'interruzione di gravidanza -subita o decisa che sia- è un evento psicologicamente ed emotivamente importante nella vita di una donna (e altrettanto della coppia), per cui la mia opinione è che in ogni caso le cose cambieranno, sia decidendo di far nascere questo bambino sia optando per la soluzione contraria.
Questo figlio non sarebbe solamente suo e quindi, a mio avviso, la decisione non spetta unicamente a Lei: ne discuta ancora con il suo compagno per confrontarvi e cercare di comprendere cosa veramente entrambi desiderate.
Cordialmente,
non mi è chiaro se questa gravidanza è indesiderata perché capita in questo particolare momento della vostra storia personale e di coppia o se nei vostri progetti di vita avevate proprio escluso l'idea di avere dei figli.
Credo che si tratti, infatti, di due prospettive molto differenti da cui partire per prendere una decisione in merito.
Se quest'idea era comunque così lontana da voi, quale "disguido" c'è stato rispetto alla contraccezione?
L'interruzione di gravidanza -subita o decisa che sia- è un evento psicologicamente ed emotivamente importante nella vita di una donna (e altrettanto della coppia), per cui la mia opinione è che in ogni caso le cose cambieranno, sia decidendo di far nascere questo bambino sia optando per la soluzione contraria.
Questo figlio non sarebbe solamente suo e quindi, a mio avviso, la decisione non spetta unicamente a Lei: ne discuta ancora con il suo compagno per confrontarvi e cercare di comprendere cosa veramente entrambi desiderate.
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 25/02/2014.
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