Gestione della situazione familiare: ansia e paura
Gentili psicologi,
non ho nessun altro a cui rivolgermi (abito in Germania), per questo scrivo a voi. Sono in preda a una forte ansia a causa dei miei genitori. MI hanno trovato tempo fa un disturbo bipolare o borderline, sono in cura presso uno psichiatra che ultimamente mi ha prescritto Elontril, a base di bupropione, per attenuare gli estremi sbalzi di umore (lo prendo da 4 gg), e devo dire mi aiuta a mantenere un certo equilibrio. Ma il farmaco non risolve i miei problemi alla base. Sto considerando da tempo di tornare in Italia, sia perché i miei vorrebbero io mi facessi curare lì, sia perché vedo che qui fuori la mia vita è bloccata, non riesco ad andare avanti e mi sento molto solo. Non so come fare, perché da un lato i miei mi mancano, anzi mia madre soffre da anni di fibromialgia probabilmente a causa della mia distanza da lei, dall'altro lato ho paura di tornare perché loro sono gli artefici dei miei problemi!
So infatti che stando a casa non solo loro mi inonderebbero delle loro paure e insicurezze (come hanno sempre fatto), rendendomi ancora più insicuro di quel che già sono di mio, ma verrei anche costantemente ipercontrollato (cosa fai, dove vai, attento qua, attento là) e trattato come se fossi ancora un bambino (ormai mi sento anche così dentro, dato che mi pare mia mamma abbia paura - e quindi anch'io - al pensiero che io mi stacchi da lei). Non dico che i miei mi tratterebbero male, affatto, ma dovrei soddisfare tutta una serie di loro aspettative che corrispondono al loro "figlio ideale"..perché è così che mi sento! Come se per tutta la mia vita, con loro, avessi portato una "maschera"..come se fossi dovuto sempre scivolare in un'altra persona o personalità che non era quella mia autentica. Ma io ho sempre sentito che quella non era la mia autentica! Per questo oggi non so neanche più chi sono, cosa voglio, ho perso qualsiasi coordinata. Ma a parte questo, il problema è che io non so neanche più rendermi autonomo!! Non so difendermi nel momento che mi vengono dette le cose (mi arrabbio perché mi vengono in mente solo dopo magari), ho bisogno sempre di qualcuno che mi dia sostegno al mio fianco, non riesco a staccarmi dai miei e forse ciò mi fa anche paura, forse ho anche paura di andarmene da casa, sennò non ci penserei così intensamente quando son lontano. Ora, i miei si sono accorti che sto male, ma continuano a rinfacciarmi la colpa dicendomi: "Certo che non ce lo hai mai fatto vedere prima!" o "Hai saputo nasconderlo molto bene!". Tutto questo mi fa impazzire, io ho il timore che a casa mia impazzirei dalla rabbia..
Sono alla frutta, non so più cosa fare, ho paura un po' a tornare a casa perché certe situazioni non riesco a gestirle più..Come dovrei affrontare i miei? Cosa dovrei o potrei fare?I miei tanto non (mi) capiscono..E ormai la mia vita sta scivolando, non ho più nulla sotto controllo, mi sembra di essere alla deriva, in preda a forze esterne che io non controllo più..
Grazie a chi mi leggerà, grazie davvero..
non ho nessun altro a cui rivolgermi (abito in Germania), per questo scrivo a voi. Sono in preda a una forte ansia a causa dei miei genitori. MI hanno trovato tempo fa un disturbo bipolare o borderline, sono in cura presso uno psichiatra che ultimamente mi ha prescritto Elontril, a base di bupropione, per attenuare gli estremi sbalzi di umore (lo prendo da 4 gg), e devo dire mi aiuta a mantenere un certo equilibrio. Ma il farmaco non risolve i miei problemi alla base. Sto considerando da tempo di tornare in Italia, sia perché i miei vorrebbero io mi facessi curare lì, sia perché vedo che qui fuori la mia vita è bloccata, non riesco ad andare avanti e mi sento molto solo. Non so come fare, perché da un lato i miei mi mancano, anzi mia madre soffre da anni di fibromialgia probabilmente a causa della mia distanza da lei, dall'altro lato ho paura di tornare perché loro sono gli artefici dei miei problemi!
So infatti che stando a casa non solo loro mi inonderebbero delle loro paure e insicurezze (come hanno sempre fatto), rendendomi ancora più insicuro di quel che già sono di mio, ma verrei anche costantemente ipercontrollato (cosa fai, dove vai, attento qua, attento là) e trattato come se fossi ancora un bambino (ormai mi sento anche così dentro, dato che mi pare mia mamma abbia paura - e quindi anch'io - al pensiero che io mi stacchi da lei). Non dico che i miei mi tratterebbero male, affatto, ma dovrei soddisfare tutta una serie di loro aspettative che corrispondono al loro "figlio ideale"..perché è così che mi sento! Come se per tutta la mia vita, con loro, avessi portato una "maschera"..come se fossi dovuto sempre scivolare in un'altra persona o personalità che non era quella mia autentica. Ma io ho sempre sentito che quella non era la mia autentica! Per questo oggi non so neanche più chi sono, cosa voglio, ho perso qualsiasi coordinata. Ma a parte questo, il problema è che io non so neanche più rendermi autonomo!! Non so difendermi nel momento che mi vengono dette le cose (mi arrabbio perché mi vengono in mente solo dopo magari), ho bisogno sempre di qualcuno che mi dia sostegno al mio fianco, non riesco a staccarmi dai miei e forse ciò mi fa anche paura, forse ho anche paura di andarmene da casa, sennò non ci penserei così intensamente quando son lontano. Ora, i miei si sono accorti che sto male, ma continuano a rinfacciarmi la colpa dicendomi: "Certo che non ce lo hai mai fatto vedere prima!" o "Hai saputo nasconderlo molto bene!". Tutto questo mi fa impazzire, io ho il timore che a casa mia impazzirei dalla rabbia..
Sono alla frutta, non so più cosa fare, ho paura un po' a tornare a casa perché certe situazioni non riesco a gestirle più..Come dovrei affrontare i miei? Cosa dovrei o potrei fare?I miei tanto non (mi) capiscono..E ormai la mia vita sta scivolando, non ho più nulla sotto controllo, mi sembra di essere alla deriva, in preda a forze esterne che io non controllo più..
Grazie a chi mi leggerà, grazie davvero..
[#1]
Gentile utente,
il fatto che lei desideri tornare dai suoi e allo stesso tempo ne abbia paura, indica un forte conflitto.
Mi domando perché lei pensa che la causa della diagnosi che me hanno formulato siano i suoi genitori.
È vero che in passato loro non hanno saputo comprenderla, ma adesso lei non ha bisogno della loro comprensione, non a tutti i costi.
I farmaci da soli non bastano.
Sarebbe importante che di rivolgesse ad uno psicologo di persona.
Le invio un link sul rapporto tra disturbi dell'umore e relazioni familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
il fatto che lei desideri tornare dai suoi e allo stesso tempo ne abbia paura, indica un forte conflitto.
Mi domando perché lei pensa che la causa della diagnosi che me hanno formulato siano i suoi genitori.
È vero che in passato loro non hanno saputo comprenderla, ma adesso lei non ha bisogno della loro comprensione, non a tutti i costi.
I farmaci da soli non bastano.
Sarebbe importante che di rivolgesse ad uno psicologo di persona.
Le invio un link sul rapporto tra disturbi dell'umore e relazioni familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Utente
Gentile dott. Mori,
la ringrazio davvero di cuore per aver letto così al volo la mia richiesta. So che ho bisogno di una psicoterapia, me lo hanno detto in molti - e infatti sto per iniziare (in Germania, non so quanto mi sarà utile, perché a prescindere dalla mia capacità o meno della lingua, non so quanto riuscirò a fidarmi della psicoterapeuta che mi ha preso in carico, che pure è molto carina ed empatica), dunque so che i farmaci da solo non bastano.
Non penso che la "CAUSA" della mia diagnosi siano i miei genitori, per carità..ci sono stati (e in parte ci sono ancora) dei sintomi che avevo già elencato in altri post..Come il fatto che sono sempre arrabbiato, ho sbalzi d'umore molto frequenti, ho un'aggressività dentro che spaccherei mezzo mondo (quando la mia coinquilina non è in casa, batto con forza i pugni contro la sua porta e il suo armadio), interpreto tutto male, finisco per prendere per vero quello che mi dicon gli altri su di me e se qualcuno mi dice qualcosa finisco per credere veramente che lo sia..Ecc. ecc., c'erano stati diversi colloqui diagnostici in clinica (così li chiamarono loro).
Questa cosa dei miei genitori è qualcosa di "extra"..ma rischia comunque di farmi diventar matto, perché i miei non riescono a capirmi..Lei deve sapere che io non riesco (più) a prendermi cura di me! Ho bisogno (è da anni che in realtà è così!!) di qualcuno che si prenda cura di me e non c'è nessuno..o almeno ho questa costante sensazione..In Germania ho conosciuto sì persone che mi stanno vicine, ma io mi sento solo lo stesso!! E soprattutto in bisogno di aiuto!! COSTANTE
Conosce il romanzo "René" di Chateaubriand? Ecco, io mi sento ormai da anni come l'eroe di quel romanzo!! Alla continua ricerca di qualcosa che non conosco, come se un istinto segreto mi tormentasse continuamente..
E non riesco a essere sicuro, sublimo l'ansia e quest'angoscia nella pornomasturbazione - deve sapere che io mi masturbo compulsivamente ormai da un'eternità, perché è come se l'orgasmo mi donasse quel piacere che per me è irraggiungibile..e quella gioia dovuta al fatto che lo stesso piacere, in questo caso orgasmico, dura solo un attimo perché poi si torna al "grigiore"..
Io non so se in realtà odio i miei genitori sotto sotto, perché non son mai riusciti a capirmi..So solo che ho un disperato bisogno di loro, al punto da arrivare a pensare che disgraziatamente succedesse qualcosa a mia mamma..la mia vita perderebbe completamente quel poco senso che già ha di per sé..
Grazie in ogni caso dell'articolo che mi ha inviato, l'ho trovato molto interessante e ricco di spunti di riflessione, grazie ancora dott. Mori per avermi letto!!
la ringrazio davvero di cuore per aver letto così al volo la mia richiesta. So che ho bisogno di una psicoterapia, me lo hanno detto in molti - e infatti sto per iniziare (in Germania, non so quanto mi sarà utile, perché a prescindere dalla mia capacità o meno della lingua, non so quanto riuscirò a fidarmi della psicoterapeuta che mi ha preso in carico, che pure è molto carina ed empatica), dunque so che i farmaci da solo non bastano.
Non penso che la "CAUSA" della mia diagnosi siano i miei genitori, per carità..ci sono stati (e in parte ci sono ancora) dei sintomi che avevo già elencato in altri post..Come il fatto che sono sempre arrabbiato, ho sbalzi d'umore molto frequenti, ho un'aggressività dentro che spaccherei mezzo mondo (quando la mia coinquilina non è in casa, batto con forza i pugni contro la sua porta e il suo armadio), interpreto tutto male, finisco per prendere per vero quello che mi dicon gli altri su di me e se qualcuno mi dice qualcosa finisco per credere veramente che lo sia..Ecc. ecc., c'erano stati diversi colloqui diagnostici in clinica (così li chiamarono loro).
Questa cosa dei miei genitori è qualcosa di "extra"..ma rischia comunque di farmi diventar matto, perché i miei non riescono a capirmi..Lei deve sapere che io non riesco (più) a prendermi cura di me! Ho bisogno (è da anni che in realtà è così!!) di qualcuno che si prenda cura di me e non c'è nessuno..o almeno ho questa costante sensazione..In Germania ho conosciuto sì persone che mi stanno vicine, ma io mi sento solo lo stesso!! E soprattutto in bisogno di aiuto!! COSTANTE
Conosce il romanzo "René" di Chateaubriand? Ecco, io mi sento ormai da anni come l'eroe di quel romanzo!! Alla continua ricerca di qualcosa che non conosco, come se un istinto segreto mi tormentasse continuamente..
E non riesco a essere sicuro, sublimo l'ansia e quest'angoscia nella pornomasturbazione - deve sapere che io mi masturbo compulsivamente ormai da un'eternità, perché è come se l'orgasmo mi donasse quel piacere che per me è irraggiungibile..e quella gioia dovuta al fatto che lo stesso piacere, in questo caso orgasmico, dura solo un attimo perché poi si torna al "grigiore"..
Io non so se in realtà odio i miei genitori sotto sotto, perché non son mai riusciti a capirmi..So solo che ho un disperato bisogno di loro, al punto da arrivare a pensare che disgraziatamente succedesse qualcosa a mia mamma..la mia vita perderebbe completamente quel poco senso che già ha di per sé..
Grazie in ogni caso dell'articolo che mi ha inviato, l'ho trovato molto interessante e ricco di spunti di riflessione, grazie ancora dott. Mori per avermi letto!!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 23/02/2014.
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