Relazioni di coppia tra stranieri \ attachi di panico
Salve,
Sono in una relazione di coppia con una ragazza americana di origini Coreane, io sono Italiano. Ci siamo conosciuti a Berlino dove viviamo entrambi, ma non in convivenza. Ci siamo conosciuti per lavoro e poi una brevissima amicizia, dopodiché è scattata la passione e non ci siamo più lasciati. Da parte mia c'è stata una forte resistenza iniziale (paura di affrontare l'ostacolo linguistico e culturale), molte incomprensioni a livello linguistico (il mio inglese ora è un po' migliorato, ma certe sfumature linguistiche non posso permettermele). Questa mia resistenza ha creato in lei forti reazioni, pianti, litigi, drammi da parte di entrambi, la storia sembrava poter finire da un momento all'altro e invece sono otto mesi che siamo assieme. Abbiamo raggiunto picchi di litigio impressionanti, con lei che urla e io che non riesco a lasciarla in pace. Tutto nasce da una piccola cosa, come magari un commento non necessario, detto per scherzo, ma che la differenza linguistica fa sembrare enorme, lei si arrabbia molto, io mi trovo spiazzato, e la lingua non mi permette di argomentare. Non mi aspetto mai una reazione così, cerco di calmare le cose ma finisco col fare peggio, col soffocarla. Lei avrebbe solo bisogno di essere lasciata in pace per qualche ora, ma io non ci riesco. Ho sofferto di attacchi di panico per più di sei anni, inizialmente curati con psicofarmaci, sono stato in psicoterapia per tre anni e so perché lo faccio, so perché soffoco, ma non riesco a farne a meno. Metto avanti la "malattia" come scusa per far calmare le cose. Questa relazione ha fatto riemergere questo lato di me che pensavo risolto. Non ne soffrivo più da anni. Ho avuto altre relazioni e altri litigi, ma mai così forti da ricrearmi la condizione del panico. Sto molto male quando accade, mi sento morire e soffocare. E vorrei solo che il litigio finisse, che lei mi capisse o accettase le mie scuse. Ho paura di continuare così visto che ho 32 anni e vorrei una famiglia con lei e non voglio un atmosfera del genere in casa. Ma anche questo mi spaventa che lei è praticamente ferma sul fatto che tornerà a vivere negli Stati Uniti e io non mi sento di avere scelta. Ho paura di soffrire di una dipendenza da lei e confondere l'amore con la sicurezza di conoscere le reazioni dell'attacco di panico. In pratica meglio il peggio (che però conosco bene) che l'ignoto. Le emozioni che mi provoca sono molto forti, troppo, a volte ho paura di perdere il controllo e compiere brutti gesti verso me stesso.
Sono in una relazione di coppia con una ragazza americana di origini Coreane, io sono Italiano. Ci siamo conosciuti a Berlino dove viviamo entrambi, ma non in convivenza. Ci siamo conosciuti per lavoro e poi una brevissima amicizia, dopodiché è scattata la passione e non ci siamo più lasciati. Da parte mia c'è stata una forte resistenza iniziale (paura di affrontare l'ostacolo linguistico e culturale), molte incomprensioni a livello linguistico (il mio inglese ora è un po' migliorato, ma certe sfumature linguistiche non posso permettermele). Questa mia resistenza ha creato in lei forti reazioni, pianti, litigi, drammi da parte di entrambi, la storia sembrava poter finire da un momento all'altro e invece sono otto mesi che siamo assieme. Abbiamo raggiunto picchi di litigio impressionanti, con lei che urla e io che non riesco a lasciarla in pace. Tutto nasce da una piccola cosa, come magari un commento non necessario, detto per scherzo, ma che la differenza linguistica fa sembrare enorme, lei si arrabbia molto, io mi trovo spiazzato, e la lingua non mi permette di argomentare. Non mi aspetto mai una reazione così, cerco di calmare le cose ma finisco col fare peggio, col soffocarla. Lei avrebbe solo bisogno di essere lasciata in pace per qualche ora, ma io non ci riesco. Ho sofferto di attacchi di panico per più di sei anni, inizialmente curati con psicofarmaci, sono stato in psicoterapia per tre anni e so perché lo faccio, so perché soffoco, ma non riesco a farne a meno. Metto avanti la "malattia" come scusa per far calmare le cose. Questa relazione ha fatto riemergere questo lato di me che pensavo risolto. Non ne soffrivo più da anni. Ho avuto altre relazioni e altri litigi, ma mai così forti da ricrearmi la condizione del panico. Sto molto male quando accade, mi sento morire e soffocare. E vorrei solo che il litigio finisse, che lei mi capisse o accettase le mie scuse. Ho paura di continuare così visto che ho 32 anni e vorrei una famiglia con lei e non voglio un atmosfera del genere in casa. Ma anche questo mi spaventa che lei è praticamente ferma sul fatto che tornerà a vivere negli Stati Uniti e io non mi sento di avere scelta. Ho paura di soffrire di una dipendenza da lei e confondere l'amore con la sicurezza di conoscere le reazioni dell'attacco di panico. In pratica meglio il peggio (che però conosco bene) che l'ignoto. Le emozioni che mi provoca sono molto forti, troppo, a volte ho paura di perdere il controllo e compiere brutti gesti verso me stesso.
[#1]
Gentile utente,
i motivi che creano il litigio non possono essere, come lei intuisce, i piccoli screzi quotidiani. Non possiamo che formulare ipotesi on line, dato che servirebbe una conoscenza approfondita per avere qualche certezza in più, tuttavia gli attacchi di panico sono spesso correlati con il controllo, ed il fatto che lei potrebbe scegliere di trasferirsi in un luogo sconosciuto per "amore" glielo fanno decisamente perdere.
Forse sarebbe opportuno, prima di effettuare una scelta così importante, rivolgersi ad uno psicologo, magari per un percorso di coppia.
Le invio un link in cui descrivo le caratteristiche delle coppie che durano nel tempo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
i motivi che creano il litigio non possono essere, come lei intuisce, i piccoli screzi quotidiani. Non possiamo che formulare ipotesi on line, dato che servirebbe una conoscenza approfondita per avere qualche certezza in più, tuttavia gli attacchi di panico sono spesso correlati con il controllo, ed il fatto che lei potrebbe scegliere di trasferirsi in un luogo sconosciuto per "amore" glielo fanno decisamente perdere.
Forse sarebbe opportuno, prima di effettuare una scelta così importante, rivolgersi ad uno psicologo, magari per un percorso di coppia.
Le invio un link in cui descrivo le caratteristiche delle coppie che durano nel tempo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile utente, concordo con il Collega oltre ai piccoli screzi quotidiani c'è dell'altro..c'è l'affidarsi a una scelta, ad un amore di cui non si conosce del tutto il linguaggio, un mondo simbolico e concreto, sconosciuto, senza repères, senza punti di riferimento certi , per cui lei è stretto fra la fascinazione e la paura dell'ignoto ed ecco gli attacchi di panico..
Si consulti con un collega per chiarirsi le idee, valutare la sua capacità di adattarsi senza soffrire, senza arrabbiarsi, non sempre ciò che affascina, intriga, è semplice e dolce gestire nel quotidiano.
Ci pensi e pensi se la novità.. l'"altrove"ora a tratti esaltante , sarà piacevole, bello, nel quotidiano..
Un pò di sogni ed un pò di "principio di realtà ", insomma ..
Restiamo in ascolto..
Si consulti con un collega per chiarirsi le idee, valutare la sua capacità di adattarsi senza soffrire, senza arrabbiarsi, non sempre ciò che affascina, intriga, è semplice e dolce gestire nel quotidiano.
Ci pensi e pensi se la novità.. l'"altrove"ora a tratti esaltante , sarà piacevole, bello, nel quotidiano..
Un pò di sogni ed un pò di "principio di realtà ", insomma ..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
Grazie mille per la risposta.
Il problema è che la paura dell'attacco di panico infuenza la realazione di coppia a tal punto che diventa un "ricatto". Devo ammettere che il fatto di stare come una persona molto pragmatica mi aiuta, ma nei momenti di rabbia (e quindi perdita del controllo) la paura la fa da padrone e non resisto a lasciarla in pace come lei mi chiede. Ha solo bisogno di tempo da sola per sbollire la rabbia, ma la mia paura di avere un attacco di panico diventa un arma a doppio taglio. Da un lato diviene un ricatto morale, dall'altro la paura di soffocare non mi lascia scelta, e devo starle addosso. Purtoppo vivo in Germania e non parlo la lingua del posto, non posso quindi tornare in analisi.
Il problema è che la paura dell'attacco di panico infuenza la realazione di coppia a tal punto che diventa un "ricatto". Devo ammettere che il fatto di stare come una persona molto pragmatica mi aiuta, ma nei momenti di rabbia (e quindi perdita del controllo) la paura la fa da padrone e non resisto a lasciarla in pace come lei mi chiede. Ha solo bisogno di tempo da sola per sbollire la rabbia, ma la mia paura di avere un attacco di panico diventa un arma a doppio taglio. Da un lato diviene un ricatto morale, dall'altro la paura di soffocare non mi lascia scelta, e devo starle addosso. Purtoppo vivo in Germania e non parlo la lingua del posto, non posso quindi tornare in analisi.
[#4]
Gentile Utente,
potrebbe cercare se c'è qualche psicologo bilingue, altrimenti online è l'unica soluzione possibile.
Mi scusi, ma Lei è in Germania senza parlare tedesco ed ha una relazione con una ragazza americana (di origine coreane) senza parlare bene l'inglese?
Sicuramente Lei è pronto per entrare nel grande *melting pot* a stelle e strisce! :)
La ragazza parla anche tedesco?
Le chiedo conferma di quanto sopra, dato che è comprensibile che in questo periodo si siano ripresentate le problematiche legate al panico.
Forse dovrebbe concentrare parte delle Sue energie nell'acquisire competenze linguistiche più solide, o in tedesco, se pensa di protrarre la sua permanenza in Germania, o in inglese, qualora decida di saltare l'oceano.
potrebbe cercare se c'è qualche psicologo bilingue, altrimenti online è l'unica soluzione possibile.
Mi scusi, ma Lei è in Germania senza parlare tedesco ed ha una relazione con una ragazza americana (di origine coreane) senza parlare bene l'inglese?
Sicuramente Lei è pronto per entrare nel grande *melting pot* a stelle e strisce! :)
La ragazza parla anche tedesco?
Le chiedo conferma di quanto sopra, dato che è comprensibile che in questo periodo si siano ripresentate le problematiche legate al panico.
Forse dovrebbe concentrare parte delle Sue energie nell'acquisire competenze linguistiche più solide, o in tedesco, se pensa di protrarre la sua permanenza in Germania, o in inglese, qualora decida di saltare l'oceano.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 22/02/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.