Concentrazione-rilassamento-ansia
Cari dott.,
mi rivolgo a voi perche' e' da parecchio tempo ormai che quando mi siedo a studiare la mia mente subito inizia a vagare: penso di morire di fame se non esco subito a fare la spesa, penso di non potermi lavare se non acquisto almeno un bagnoschiuma in piu'. . ecc. ecc. tutto questo mi porta a perdere molto tempo e ad essere improduttivo nello studio.
Sono uno studente fuori sede e mi sento spesso solo, penso che i miei genitori si possano dimenticare di me anche se so che mi vogliono bene come pure la mia ragazza. Ho pensato di essere ansioso. Non so se e' giusto.
Una tecnica di rilassamento puo' aiutarmi a riprendere la concentrazione?
Che mi potete dire ? Grazie.
mi rivolgo a voi perche' e' da parecchio tempo ormai che quando mi siedo a studiare la mia mente subito inizia a vagare: penso di morire di fame se non esco subito a fare la spesa, penso di non potermi lavare se non acquisto almeno un bagnoschiuma in piu'. . ecc. ecc. tutto questo mi porta a perdere molto tempo e ad essere improduttivo nello studio.
Sono uno studente fuori sede e mi sento spesso solo, penso che i miei genitori si possano dimenticare di me anche se so che mi vogliono bene come pure la mia ragazza. Ho pensato di essere ansioso. Non so se e' giusto.
Una tecnica di rilassamento puo' aiutarmi a riprendere la concentrazione?
Che mi potete dire ? Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
prima di pensare cosa fare, si deve capire (certamente non online) che cosa la disturba, cioè effettuare una diagnosi clinica del suo disagio.
Sembrano pensieri intrusivi ed invasivi, che nella loro impellenza la distolgono dal suo progetto di studio.
Un nostro collega investigherà poi la natura dei suoi pensieri, al fine di comprendere se sono primari(quindi nascono e la distolgono dallo studio) o secondari..( li produce lei, inconsapevolmente, perché non ha voglia di studiare)
Il disagio è comunque presente, oltre le angosce abbandoniate, quindi va ascoltato e curato
prima di pensare cosa fare, si deve capire (certamente non online) che cosa la disturba, cioè effettuare una diagnosi clinica del suo disagio.
Sembrano pensieri intrusivi ed invasivi, che nella loro impellenza la distolgono dal suo progetto di studio.
Un nostro collega investigherà poi la natura dei suoi pensieri, al fine di comprendere se sono primari(quindi nascono e la distolgono dallo studio) o secondari..( li produce lei, inconsapevolmente, perché non ha voglia di studiare)
Il disagio è comunque presente, oltre le angosce abbandoniate, quindi va ascoltato e curato
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
in effetti potrebbe trattarsi di un problema di natura ansiosa, perchè quelli che riferisce sembrano chiari sintomi cognitivi d'ansia (rimuginio).
A mio parere, più che sedute di rilassamento, è utile previa valutazione diretta di uno psicologo psicoterapeuta, una psicoterapia attiva e prescrittiva che possa aiutarLa a spezzare quelle sequenze disfunzionali che La spingono ad implementare comportamenti che rafforzano il problema.
Cordiali saluti,
in effetti potrebbe trattarsi di un problema di natura ansiosa, perchè quelli che riferisce sembrano chiari sintomi cognitivi d'ansia (rimuginio).
A mio parere, più che sedute di rilassamento, è utile previa valutazione diretta di uno psicologo psicoterapeuta, una psicoterapia attiva e prescrittiva che possa aiutarLa a spezzare quelle sequenze disfunzionali che La spingono ad implementare comportamenti che rafforzano il problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte. In realta' ho gia' usufruito del servizio di consulenza psicologica offerto dalla mia universita'. Sono ormai all'ottavo colloquio e sinceramente sono piu' confuso di prima. Con la dott.ssa siamo arrivati a definire delle strategie volte a farmi riflettere sul turbinio emozionale che vivo ogni qual volta devo affrontare un compito.
La dott.ssa sostiene che data la mia personalita' mi sarebbe utile scrivere le cose che mi passano per la mente e che vedo come impellenti in modo da creare una sorta di lista di cose da fare da rileggere attentamente.
Una volta passato alla rilettura devo decidere io l'urgenza o la gravita' di ogni singola voce ( fare la spesa, comprare un qualsiasi articolo ecc. ecc.) e creare un'altra lista di cose non urgenti che possono essere lasciate in attesa.
Devo dire che all'inizio ci ho provato e mi sembrava andasse bene, poi pero' questo metodo mi ha annoiato e vedo l'ansia dietro l'angolo. .il bisogno di uscire aumenta, vedo gia' spazi aperti come strade, oppure ho voglia di un caffe' al bar con qualche amico per scambiare anche due parole e appagare la mia ansia. Ho ancora due colloqui da fare e non so piu' che dire.
Ho avuto un po' di imbarazzo a chiedere alla psicologa che orientamento seguisse...ma sento che in due altri consulti la situazione non cambiera' ecco perche' chiedevo di tecniche di rilassamento o altro..dovrei chiedere qualcosa io nello specifico alla dott.ssa?
La dott.ssa sostiene che data la mia personalita' mi sarebbe utile scrivere le cose che mi passano per la mente e che vedo come impellenti in modo da creare una sorta di lista di cose da fare da rileggere attentamente.
Una volta passato alla rilettura devo decidere io l'urgenza o la gravita' di ogni singola voce ( fare la spesa, comprare un qualsiasi articolo ecc. ecc.) e creare un'altra lista di cose non urgenti che possono essere lasciate in attesa.
Devo dire che all'inizio ci ho provato e mi sembrava andasse bene, poi pero' questo metodo mi ha annoiato e vedo l'ansia dietro l'angolo. .il bisogno di uscire aumenta, vedo gia' spazi aperti come strade, oppure ho voglia di un caffe' al bar con qualche amico per scambiare anche due parole e appagare la mia ansia. Ho ancora due colloqui da fare e non so piu' che dire.
Ho avuto un po' di imbarazzo a chiedere alla psicologa che orientamento seguisse...ma sento che in due altri consulti la situazione non cambiera' ecco perche' chiedevo di tecniche di rilassamento o altro..dovrei chiedere qualcosa io nello specifico alla dott.ssa?
[#4]
A mio avviso dovrebbe sinceramente dire alla dottoressa come si sente e che non sente che il problema sia risolto. Probabilmente, poichè non si tratta di psicoterapia, Le verrà suggerita e ora state facendo il punto della situazione.
E' stata posta una diagnosi?
E' stata posta una diagnosi?
[#5]
Ex utente
Per il 90% dei colloqui ho parlato sempre io.
Nel primo colloquio ho eseguito un test che la dott.ssa ha semplicemente chiamato "di personalita'". Non mi sembra abbia nominato una diagnosi.
Ha scavato un po' in questo senso di abbandono e di solitudine che mi porto dentro anche se immotivato.
Nel primo colloquio ho eseguito un test che la dott.ssa ha semplicemente chiamato "di personalita'". Non mi sembra abbia nominato una diagnosi.
Ha scavato un po' in questo senso di abbandono e di solitudine che mi porto dentro anche se immotivato.
[#6]
A me pare un problema legato all'ansia: se inizio a rimuginare (sintomo d'ansia) è chiaro che perderò la concentrazione.
Fermo restando che si tratta di una consulenza psicologica, dovrebbe domandare, senza porsi alcun problema, di che problema stiamo parlando e quale trattamento può essere efficace nel Suo caso.
Cordiali saluti,
Fermo restando che si tratta di una consulenza psicologica, dovrebbe domandare, senza porsi alcun problema, di che problema stiamo parlando e quale trattamento può essere efficace nel Suo caso.
Cordiali saluti,
[#8]
Lo psicologo può fare diagnosi, sostegno psicologico, orientamento e molte altre attività previste dalla Legge 56/89.
Lo psicologo che è anche specializzato in psicoterapia (ed è qui che ci sono diversi orientamenti teorici, le cui differenze sono fondamentali) può erogare la psicoterapia qualora ce ne fosse il bisogno (es diagnosi di una psicopatologia).
E' per questa ragione che è importante sapere di quale problema stiamo parlando.
Per quale ragione si sente insicuro con la psicologa?
Lo psicologo che è anche specializzato in psicoterapia (ed è qui che ci sono diversi orientamenti teorici, le cui differenze sono fondamentali) può erogare la psicoterapia qualora ce ne fosse il bisogno (es diagnosi di una psicopatologia).
E' per questa ragione che è importante sapere di quale problema stiamo parlando.
Per quale ragione si sente insicuro con la psicologa?
[#9]
Ex utente
Mi sento insicuro perche' la dott.ssa mi ha gia' avvertito sulla esistenza di diverse scuole di pensiero e che su internet avrei trovato solo "cazzate"...quindi mi ha detto di affidarmi a lei per queste 10 sedute...mi e' parso di capire che alla fine mi rilascera' una sorta di scheda dove trovero' le informazioni sul mio perscorso.
Domani ho un colloquio e provero' a parlarle.
Grazie.
Domani ho un colloquio e provero' a parlarle.
Grazie.
[#10]
L'orientamento teorico, come Le dicevo, è fondamentale, così come la relazione che si instaura con il professionista.
Per i disturbi d'ansia e ossessivi sono maggiormente indicati gli approcci attivi e prescrittivi come ad es. quello cognitivo-comportamentale.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordiali saluti,
Per i disturbi d'ansia e ossessivi sono maggiormente indicati gli approcci attivi e prescrittivi come ad es. quello cognitivo-comportamentale.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.2k visite dal 20/02/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.