Grande confusione bisogno di aiuto

caro\a dottore\essa, sono una ragazza di 19 anni che non sa più dove sbattere la testa, mi sono iscritta a settembre all'università, frequento il corso di economia e commercio a Pisa, ma vivo ad Arezzo.
ho un enorme confusione in testa non capisco quello che devo o che voglio fare.. di due esami che dovevo dare ne ho dato uno solo però la cosa comunque non mi turba più di tanto perchè erano entrambe due esamoni, ho cominciato da poco le lezioni del secondo semestre, ma non so se è questo quello che voglio fare..... mi piace ciò che studio ma poi.. non voglio buttare via 5-6 anni della mia vità, mi piacerebbe poter essere indipendente, mi piacerebbe più di qualsiasi cosa avere una famiglia con il mio ragazzo che amo davvero tanto... e mi piacerebbe molto non sentirmi costantemente un fallimento.
mi sorella più grande studia fisica è al 3 anno sta per laurearsi e per me è costantemente oggetto di paragone... è un meccanismo che scatta incondizionato dentro di me: cucina, sa farlo meglio di me, pulisce, sa farlo ,meglio di me, parla, intrattiene una conversazione, sa farlo meglio di me, respira, sa farlo meglio di me... per non parlare dei suoi risultati scolastici, è sempre andata benissimo sin dalle elementari.... e reggere il confronto con lei non è mai stato semplice, adesso poi.
Poi c'è mio padre, che anche lui, come mia madre e mia sorella non mi fanno pesare niente... ma comunque io mi rendo conto che non sono in grado di darle le stesse soddisfazioni che sa dargli mia sorella, e questo mi distrugge ancora di più... non so se poi saprò sfruttare questa laurea (se mai ne avrò una) perchè in tempo di crisi è tutto molto incerto, e se devo stare a cercare lavoro a tempo perso andrei da mio padre dove potrei lavorare come contabile e poi magari un giorno gestire nsieme a lui la sua piccola azienda.... ma allora sarei sotto esame di nuovo e non arei risolto niente.... ma perchè è così difficile... io vorrei essere felice, scappare da questa prigionia dei paragoni che ormai mi tortura in qualsiasi cosa mia sorella faccia... e una cosa è certa, voglio avere una famiglia... e vorrei che questo non succedesse troppo in là con l'età....
spero di averle reso chiaro il problema, e conto in una sua risposta, in un suo aiuto.... purtroppo prima di rivolgermi a questo sito ho provato a consultare tutte le persone che per me più contano, ma non sentito nient'altro se non dei continui... fai come ti senti, è una tua scelta, ecc., ecc.... o forse la verità è che non voglio sentire risposte che non siano esattamente quelle che vorrei io... non le chiedo di darmi una risposta, le chiedo una mano, concreta, un aiuto, perchè certe volte qui all'università mi sembra di buttare via i miei anni.. altre volte mi sembra di poter arricchirmi, di avere la possibilità di diventare qualcuno... di poter dare soddisfazioni... che però sono sempre meno di quelle che potrebbe dare mia sorella.... help me!!
distinti saluti
Anna Maria
[#1]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile ragazza,
da un punto di vista "pratico", i suoi amici hanno ragione. Spetta a lei scegliere se continuare o meno l'università. La vita dello studente, oltre che dare soddisfazioni, è doppiamente frustrante rispetto a quella del lavoratore. Non si ha indipendenza economica e la vita è faticosa dietro gli esami e lo studio.
Il problema tuttavia è strettamente connesso all'inferiority complex che ha nei confronti di sua sorella. Che cosa le da pensare che sia una partita?
Perché utilizza la logica "devo essere meglio di lei"?
Forse sarebbe opportuno che sviscerasse quest'aspetto con un professionista di persona.
Purtroppo in psicologia non ci sono risposte semplici e risolutive ma percorsi faticosi, un cm alla volta.
Il cambiamento è difficile.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
Dr.ssa Chiara Lazzarini Psicologo, Psicoterapeuta 18
Gentile ragazza,

forse i suoi amici non le danno le risposte che vorrebbe sentire ma forse è giusto così, forse è giusto che provino a darle qualche consiglio senza dirle che cosa deve fare del suo futuro e del suo percorso universitario: tra i suoi amici ci sarà probabilmente qualcuno che ha deciso di investire tempo nella formazione universitaria e qualcuno che ha scelto un percorso diverso. Ciascuno ha obiettivi, ambizioni, necessità diverse e su queste fa delle scelte.

Oltre a questo però capire quale strada seguire sembra esser per lei faticoso a causa di un continuo confronto con sua sorella, col timore di non riuscire a dare a suo padre le stesse soddisfazioni che le da sua sorella, con la paura di non poter sfruttare un giorno la sua laurea.

Ha mai pensato di riflettere insieme a un professionista su questi temi che, come scrive, la torturano?


Dott. Chiara Lazzarini
Psicologa - Psicoterapeuta

[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
concordo con lei, è davvero opportuno che che riesca ad uscire dalla priginia dei continui paragoni con sua sorella poiché in questo modo, schiacciata com'è dai suoi pensieri, non fa altro che aumentare la sua confusione.

Colgo in lei la sensazione del tempo che scappa, di dover prendere presto una decisione, probabilmente l'ingresso all'università l'ha ulteriormente sbilanciata, i paragoni si fanno sempre più pressanti...calma!

Anch'io penso che il nocciolo della questione sembrerebbe essere il continuo confronto con sua sorella e la conseguente percezione cha ha di sé, quella di sentirsi "costantemente un fallimento" . Anche se non le viene fatto pesare niente, è probabile che sua sorella sia stata per così dire portata in palmo di mano da suo padre (o da altri), ma questo non significa affatto che lei sia un fallimento come pensa o come magari teme pensino gli altri.

Dovrebbe far pace con i suoi sentimenti di inadeguatezza e riuscire ad uscire dal turbinio di paragoni che le affollano la mente e minano la sua serenità poiché credo che il problema potrebbe comunque persistere al di là di scelte diverse da quella universitaria.

Sentire un nostro collega di persona sarebbe utile per fruire di quella mano concreta che lei chiede qui dove possiamo semplicemente solo fornirle alcuni spunti di riflessione e orientarla, ma non di più, per via dei limiti del mezzo virtuale.

Ad esempio potrebbe cominciare col rivolgersi allo sportello di ascolto della sua facoltà se presente o anche al Consultorio Familiare Spazio ASL Spazio Giovani del suo territorio.

Ci faccia sapere se crede.

Un caro saluto





Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it