Depressione personale e di coppia
Ciao a tutti, mi chiamo Rocco.ho 29 anni. Mi piaceva raccontare un po' la mia storia per capire ancora di più il mio percorso di Vita e dare magari una mano alle persone che leggono le discussioni.
Nel settembre 2011 sentivo che qualcosa nella mia Vita non andava più come prima. Ero sempre stanco, annoiato,pauroso,avevo un continuo tremolio ai denti. Decisi da solo di rivolgermi ad una psicologa che tuttora mi segue. All'inizio mi trovavo spaesato, non riuscivo a capire, non davo il giusto tempo alla cosa. Volevo tutto e subito. Premetto che sono fidanzato da 12 anni con la persona che in questo momento mi sta vicino come può. In questi 2 anni dalla psicologa ho capito che la mia Vita era basata molto sui giudizi degli altri, sul far vedere a tutti che io ero capace di conquistare il mondo. Basta pensare che a 27 anni (proprio nel momento della prima crisi) ho comprato casa. Avevo tutto nelle mie mani ma non era quello che volevo. Ero legato alle mie certezze, sicurezze, di una una vita programmata e schematica. Con il passare delle terapie ho iniziato a farmi troppe domande sopratutto con la persona che mi sta accanto. Ancora adesso vado alla ricerca della "causa" quando invece detto anche dalla psicologa è solo un mio confitto interiore visto che per anni ho costruito un personaggio che non era mio. Premetto che anche con i miei genitori ho sempre cercato di essere un figlio modello e se devo dire delle cose contro i miei faccio ancora fatica. Intanto ho lasciato il lavoro che sentito insoddisfacente e molto pressante. E forse li è la prima cosa fatta nella mia vita senza pensare alla "sicurezza" (x me era impossibile non poter lavorare).
Non nego che ancora adesso mi faccio tantissime domande sul rapporto di coppia e sulla mia vita in generale. Ho ancora nei momenti bassi tremolio ai denti che scompare quasi del tutto quando sto meglio.
Parlando con la dottoressa di un mio possibile nuovo lavoro a Milano (dove potrei riabbracciare mio fratello che per motivi di lavoro è andato via a 18 anni e sono stato senza di lui in casa piu di 10 anni. Dico ciò xke da piccolo ero molto legato e lo sono anche adesso), mi diceva che poteva essere davvero la vera svolta alla mia vita. Dove posso responsabilizzarmi (ero con i fatti responsabile ma dentro di me sono stato sempre piccolo) e vivere lontano da tante "certezze" che mi sono costruito nel mio paese.
È possibile però che sono un po spavento su questa cosa. Mi faccio ancora tante domande sulla persona che amo e sul dispiacere che magari posso dare ai miei? La mia ragazza è disposta a salire con me. Nei momenti "alti" vedo una vita serena con lei, nei momenti "bassi" vedo ancora tanto nero.
So che è difficile fare un analisi. Ma vorrei capire se il percorso è giusto oppure no.
Grazie mille
Buon lavoro
Nel settembre 2011 sentivo che qualcosa nella mia Vita non andava più come prima. Ero sempre stanco, annoiato,pauroso,avevo un continuo tremolio ai denti. Decisi da solo di rivolgermi ad una psicologa che tuttora mi segue. All'inizio mi trovavo spaesato, non riuscivo a capire, non davo il giusto tempo alla cosa. Volevo tutto e subito. Premetto che sono fidanzato da 12 anni con la persona che in questo momento mi sta vicino come può. In questi 2 anni dalla psicologa ho capito che la mia Vita era basata molto sui giudizi degli altri, sul far vedere a tutti che io ero capace di conquistare il mondo. Basta pensare che a 27 anni (proprio nel momento della prima crisi) ho comprato casa. Avevo tutto nelle mie mani ma non era quello che volevo. Ero legato alle mie certezze, sicurezze, di una una vita programmata e schematica. Con il passare delle terapie ho iniziato a farmi troppe domande sopratutto con la persona che mi sta accanto. Ancora adesso vado alla ricerca della "causa" quando invece detto anche dalla psicologa è solo un mio confitto interiore visto che per anni ho costruito un personaggio che non era mio. Premetto che anche con i miei genitori ho sempre cercato di essere un figlio modello e se devo dire delle cose contro i miei faccio ancora fatica. Intanto ho lasciato il lavoro che sentito insoddisfacente e molto pressante. E forse li è la prima cosa fatta nella mia vita senza pensare alla "sicurezza" (x me era impossibile non poter lavorare).
Non nego che ancora adesso mi faccio tantissime domande sul rapporto di coppia e sulla mia vita in generale. Ho ancora nei momenti bassi tremolio ai denti che scompare quasi del tutto quando sto meglio.
Parlando con la dottoressa di un mio possibile nuovo lavoro a Milano (dove potrei riabbracciare mio fratello che per motivi di lavoro è andato via a 18 anni e sono stato senza di lui in casa piu di 10 anni. Dico ciò xke da piccolo ero molto legato e lo sono anche adesso), mi diceva che poteva essere davvero la vera svolta alla mia vita. Dove posso responsabilizzarmi (ero con i fatti responsabile ma dentro di me sono stato sempre piccolo) e vivere lontano da tante "certezze" che mi sono costruito nel mio paese.
È possibile però che sono un po spavento su questa cosa. Mi faccio ancora tante domande sulla persona che amo e sul dispiacere che magari posso dare ai miei? La mia ragazza è disposta a salire con me. Nei momenti "alti" vedo una vita serena con lei, nei momenti "bassi" vedo ancora tanto nero.
So che è difficile fare un analisi. Ma vorrei capire se il percorso è giusto oppure no.
Grazie mille
Buon lavoro
[#1]
Caro Rocco buongiorno,
ritengo non sia facile comprendere in questa sede se il percorso cui hai accennato sia giusto oppure no, poiché il percorso verso un maggiore stato di benessere è diverso per ognuno di noi. Comunque credo ti possa aiutare a trovare una risposta ai tuoi interrogativi domandarti quale percorso ti avvicina verso una condizione di maggiore benessere, sia personale che relazionale, quindi verso la riduzione dei sintomi da te descritti o di altre sensazioni di disagio.
ritengo non sia facile comprendere in questa sede se il percorso cui hai accennato sia giusto oppure no, poiché il percorso verso un maggiore stato di benessere è diverso per ognuno di noi. Comunque credo ti possa aiutare a trovare una risposta ai tuoi interrogativi domandarti quale percorso ti avvicina verso una condizione di maggiore benessere, sia personale che relazionale, quindi verso la riduzione dei sintomi da te descritti o di altre sensazioni di disagio.
Dr. Alessio Cammisa - Psicologo, Psicoterapeuta - Psicoanalisi, EMDR - www.alessiocammisa.it, tel. 379 107 6172; @psicologo.palermo.alcamo
[#3]
Per noi tutti è difficile abbandonare le "certezze", anche quando queste ci fanno stare male, per andare verso qualcosa di incerto: sentiamo le gambe che ci tremano. Allo stesso tempo spesso sentiamo come il cambiamento sia indispensabile per il nostro benessere.
Capisco bene il suo essere "ancora molto legato al Rocco di prima..."
Le faccio un sincero "in bocca al lupo" per il suo futuro.
Capisco bene il suo essere "ancora molto legato al Rocco di prima..."
Le faccio un sincero "in bocca al lupo" per il suo futuro.
[#4]
Gentile Rocco,
il cambiamento è davvero difficile, fa "paura".
È possibile che lei dovendo affrontare una situazione incerta, si trovi in difficoltà.
Se non riesce a gestirla al meglio è possibile che l'immagine positiva che vuol dare (e avere) di se stesso ne esca danneggiata.
Vorrei inviarle un link sul rapporto tra umore depresso e dinamiche familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
il cambiamento è davvero difficile, fa "paura".
È possibile che lei dovendo affrontare una situazione incerta, si trovi in difficoltà.
Se non riesce a gestirla al meglio è possibile che l'immagine positiva che vuol dare (e avere) di se stesso ne esca danneggiata.
Vorrei inviarle un link sul rapporto tra umore depresso e dinamiche familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#5]
Utente
Dott. Mori ho letto la sua pagina. Ho trovato delle parti molto interessanti riguardanti ai miei genitori. Purtroppo mamma prende farmaci per l'umore ormai da tantissimi anni. Da piccolo ho sofferto x lei e subito tante sue crisi. E forse anzi sicuramente ho sempre cercato di essere perfetto ai suoi occhi x renderla serena e felice. Riguardo alla mia compagna, ė una persona molto lontana da me in certi casi e molto vicina in altri. Infatti quando abbiamo iniziato anche il nostro percorso di coppia in terapia di sicuro dovrei affidarmi molto a lei che essendo l'inverso mio in certi casi potrebbe solo aiutarmi a trovare nuove dimensioni ma sopratutto non affidarmi alla mia "potenza" e "certezza".
[#6]
Utente
Comunque volevo prima di tutto ringraziare i dottori che sono intervenuti in questa discussione. Ma volevo fare un appello a tutte le persone che come me in un attimo si ritrovano in un burrone, in una galleria infinita. Alzate la mano, abbiate il coraggio di dire che avete bisogno di una mano. Ci sono specialisti pronti a farvi capire che esiste una luce x tutto. Basta volerlo ragazzi. Non arrendetevi mai.
Un abbraccio a tutti
Un abbraccio a tutti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.6k visite dal 18/02/2014.
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