Abusi infantili, stati depressivi, vita distrutta
Gentili utenti,
Vengo da un vissuto alquanto complicato, ho sofferto e tuttora soffro di depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno e somatizzazioni varie (tachicardia, extrasistoli, vertigini, disturbi gastrointesinali ecc.) e sono attualmente in cura da una psicoterapeuta per arginare gli effetti di tutta questa sintomatologia, che si presume essere legata all''esperienza di abusi sessuali subiti nell''infanzia, ma rimossi fino ai 23 anni. Il mio personale calvario è iniziato nello stacco tra la scuola superiore e l''università, non ho mai avuto problemi di nessun genere, sono sempre stato una persona brillante, diplomato col massimo dei voti e superato ogni esame universitario senza particolari problemi e con ottimi risultati. Senonchè fin dal primo anno dell''università ho iniziato ad avvertire un senso di inquietudine, un vuoto inspiegabile che mi ha portato pian piano a mettere in gioco tutte le mie certezze in nome di non si sa cosa: ho compromesso i rapporti con la mia ex, ho cambiato varie città e sedi di laurea, convinto che la causa fosse da ricercarsi all''esterno, invano. Poi, gradualmente è comparsa la sintomatologia: dapprima attacchi di panico, poi stati depressivi, disturbi del sonno, di concentrazione, apatia ecc. Non riuscivo a fare piu nulla: studiare, fare sport, uscire, persino badare a me stesso. La mia vita è diventata un inferno; non riuscivo piu a provare piacere neanche nei rapporti sessuali, ed è stato proprio quando, casualmente, mi stavo documentando sull''anorgasmia che è arrivato nitidamente il primo flashback delle violenze subite. Ho iniziato un delicato percorso psicoterapico che è tuttora in atto e che si porta avanti tra immani sofferenze.
Veniamo al punto: l''unica cosa bella che mi era capitata in tutto questo inferno è stata incontrare la mia (ex)ragazza, che mi ha letteralmente preso per mano e dimostrato un amore sconfinato e del tutto disinteressato fin dal primo momento e dettato, tra le altre cose, dal fatto che anche lei è stata vittima di abusi ma che a differenza mia ha sempre ricordato e con cui ha sempre convissuto. Mi ha trovato in condizioni a dir poco pietose: il mio stato di sofferenza era talmente grande che per BEN 1 ANNO ho esitato nel decidere di stare con lei, perchè, non stando bene io, volevo preservare me stesso e lei dalle sofferenze che sarebbero potute scaturire; non c'è stato verso: mi ha dimostrato un amore e un affetto cosi assurdamente incondizionati nei miei confronti che non ho potuto fare altro che cedere.
morale della favola: dopo quasi due anni e immani sforzi, da un giorno all''altro e senza un motivo apparente, lei decide che non puo'' stare più con me e mi abbandona in tronco. Senza colpo ferire.
Sono letteralmente disperato e furioso allo stesso tempo, mi sento tradito e vorrei morire
Cosa ho fatto di male per meritare tutto ciò?
Non riesco davvero più a gestire tutta questa sofferenza e mi sembra di impazzire
Vi ringrazio se vorrete rispondere
Vengo da un vissuto alquanto complicato, ho sofferto e tuttora soffro di depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno e somatizzazioni varie (tachicardia, extrasistoli, vertigini, disturbi gastrointesinali ecc.) e sono attualmente in cura da una psicoterapeuta per arginare gli effetti di tutta questa sintomatologia, che si presume essere legata all''esperienza di abusi sessuali subiti nell''infanzia, ma rimossi fino ai 23 anni. Il mio personale calvario è iniziato nello stacco tra la scuola superiore e l''università, non ho mai avuto problemi di nessun genere, sono sempre stato una persona brillante, diplomato col massimo dei voti e superato ogni esame universitario senza particolari problemi e con ottimi risultati. Senonchè fin dal primo anno dell''università ho iniziato ad avvertire un senso di inquietudine, un vuoto inspiegabile che mi ha portato pian piano a mettere in gioco tutte le mie certezze in nome di non si sa cosa: ho compromesso i rapporti con la mia ex, ho cambiato varie città e sedi di laurea, convinto che la causa fosse da ricercarsi all''esterno, invano. Poi, gradualmente è comparsa la sintomatologia: dapprima attacchi di panico, poi stati depressivi, disturbi del sonno, di concentrazione, apatia ecc. Non riuscivo a fare piu nulla: studiare, fare sport, uscire, persino badare a me stesso. La mia vita è diventata un inferno; non riuscivo piu a provare piacere neanche nei rapporti sessuali, ed è stato proprio quando, casualmente, mi stavo documentando sull''anorgasmia che è arrivato nitidamente il primo flashback delle violenze subite. Ho iniziato un delicato percorso psicoterapico che è tuttora in atto e che si porta avanti tra immani sofferenze.
Veniamo al punto: l''unica cosa bella che mi era capitata in tutto questo inferno è stata incontrare la mia (ex)ragazza, che mi ha letteralmente preso per mano e dimostrato un amore sconfinato e del tutto disinteressato fin dal primo momento e dettato, tra le altre cose, dal fatto che anche lei è stata vittima di abusi ma che a differenza mia ha sempre ricordato e con cui ha sempre convissuto. Mi ha trovato in condizioni a dir poco pietose: il mio stato di sofferenza era talmente grande che per BEN 1 ANNO ho esitato nel decidere di stare con lei, perchè, non stando bene io, volevo preservare me stesso e lei dalle sofferenze che sarebbero potute scaturire; non c'è stato verso: mi ha dimostrato un amore e un affetto cosi assurdamente incondizionati nei miei confronti che non ho potuto fare altro che cedere.
morale della favola: dopo quasi due anni e immani sforzi, da un giorno all''altro e senza un motivo apparente, lei decide che non puo'' stare più con me e mi abbandona in tronco. Senza colpo ferire.
Sono letteralmente disperato e furioso allo stesso tempo, mi sento tradito e vorrei morire
Cosa ho fatto di male per meritare tutto ciò?
Non riesco davvero più a gestire tutta questa sofferenza e mi sembra di impazzire
Vi ringrazio se vorrete rispondere
[#1]
Gentile utente,
non possiamo sapere fino in fondo il motivo che ha portato la sua ragazza a lasciarla. Forse adesso non è il momento, ma più avanti potrà chiederglielo. È possibile che la relazione, fondata su una motivazione del tipo "io ti salverò", abbia finito con il logorarsi. Alla lunga rapporti di questo tipo tendono a rompersi.
Porti avanti la sua terapia, magari affrontando direttamente il problema con il suo terapeuta.
Restiamo in ascolto
non possiamo sapere fino in fondo il motivo che ha portato la sua ragazza a lasciarla. Forse adesso non è il momento, ma più avanti potrà chiederglielo. È possibile che la relazione, fondata su una motivazione del tipo "io ti salverò", abbia finito con il logorarsi. Alla lunga rapporti di questo tipo tendono a rompersi.
Porti avanti la sua terapia, magari affrontando direttamente il problema con il suo terapeuta.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile Utente,
>>..si presume essere legata all''esperienza di abusi sessuali subiti nell''infanzia, ma rimossi fino ai 23 anni.<<
come ha fatto a ricordare di aver subito abusi?
>>ed è stato proprio quando, casualmente, mi stavo documentando sull''anorgasmia che è arrivato nitidamente il primo flashback delle violenze subite.<<
ci può spiegare questo passaggio?
>>..si presume essere legata all''esperienza di abusi sessuali subiti nell''infanzia, ma rimossi fino ai 23 anni.<<
come ha fatto a ricordare di aver subito abusi?
>>ed è stato proprio quando, casualmente, mi stavo documentando sull''anorgasmia che è arrivato nitidamente il primo flashback delle violenze subite.<<
ci può spiegare questo passaggio?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
(...)che si presume essere legata all''esperienza di abusi sessuali subiti nell''infanzia, ma rimossi fino ai 23 anni (..)
gentile ragazzo occhio alla costruzione di traumi che potrebbero NON essere mai accaduti
legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
gentile ragazzo occhio alla costruzione di traumi che potrebbero NON essere mai accaduti
legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Ex utente
Gentili utenti,
la veridicità dei ricordi è emersa ed è stata confermata dalle sedute con il mio terapeuta. L'iter dell'elaborazione è stato: rimozione, comparsa della sintomatologia in età adulta, ricordo. La "miccia" che ha catalizzato il venir fuori del ricordo è stata una ricerca sulle cause dell'anorgasmia (in quel periodo non riuscivo a provare piacere nei rapporti sessuali nella loro totalità, sia che fossero occasionali sia che prevedessero un forte coinvolgimento emotivo), ma tale sintomo si accompagnava a una lunghissima lista di altri (disturbi del sonno, dell'umore, di concentrazione, attacchi di panico, vertigini, sbandamenti) insorti tutti nello stessa fase di cambiamento (scuola-università) e senza un apparente motivo (profitto negli studi, relazioni sentimentali appaganti, amici, famiglia) che non può essere ignorata.
Inoltre, (anche se ciò può avere una rilevanza secondaria), col senno del poi mi sono reso conto che nell'età dell'adolescenza, mentre i miei coetanei sbavavano dietro alle ragazze fisiologicamente spinti alla scoperta sessuale, io non avevo alcuna pulsione in tal senso, riuscivo ad essere attratto dalle ragazze ma in maniera forse eccessivamente "platonica", tant'è che le mie prime esperienze sessuali sono state completamente indotte, quasi come se avessi dovuto soddisfare un desiderio altrui a me del tutto estraneo.
Detto questo, volevo concentrare la vostra attenzione sull' attuale e totale annichilimento, per quanto mi riguarda, della possibilità di investire emotivamente in alcunchè (sia in un relazione sentimentale, sia, soprattutto, in un progetto di vita). La cosa che mi preme di più è che non riesco più a studiare, a portare avanti un percorso di vita, e questa situazione si protrae da troppo tempo oramai. La mia vita è ferma, soffro quotidianamente le pene dell'inferno ma sono completamente paralizzato da una disillusione e una disaffezione totalizzanti; il vuoto è diventato il tema dominante delle mie giornate. Ho cercato di sforzarmi con la psicoterapia, ma giusto quando stavano arrivando i primi risultati è arrivata la mazzata della rottura con la mia ex. Mi sembra quasi che il mio "libero" arbitrio non conti piu nulla, e che qualunque cosa faccia sia destinato a soffrire. Ho cambiato città, conosciuto mille persone, cercato nuovi stimoli, provato diverse attività, intrapreso la psicoterapia, nella mia vita sono sempre stato un amante dei rapporti umani e delle esperienze condivise, ma niente, non c'è stato verso. Che diavolo devo fare di più? Dovrei forse iniziare ad assumere dei farmaci? Ho ricorrenti pensieri di suicido e la mia vita è diventata un inferno da troppo tempo oramai.
Sono davvero disperato
la veridicità dei ricordi è emersa ed è stata confermata dalle sedute con il mio terapeuta. L'iter dell'elaborazione è stato: rimozione, comparsa della sintomatologia in età adulta, ricordo. La "miccia" che ha catalizzato il venir fuori del ricordo è stata una ricerca sulle cause dell'anorgasmia (in quel periodo non riuscivo a provare piacere nei rapporti sessuali nella loro totalità, sia che fossero occasionali sia che prevedessero un forte coinvolgimento emotivo), ma tale sintomo si accompagnava a una lunghissima lista di altri (disturbi del sonno, dell'umore, di concentrazione, attacchi di panico, vertigini, sbandamenti) insorti tutti nello stessa fase di cambiamento (scuola-università) e senza un apparente motivo (profitto negli studi, relazioni sentimentali appaganti, amici, famiglia) che non può essere ignorata.
Inoltre, (anche se ciò può avere una rilevanza secondaria), col senno del poi mi sono reso conto che nell'età dell'adolescenza, mentre i miei coetanei sbavavano dietro alle ragazze fisiologicamente spinti alla scoperta sessuale, io non avevo alcuna pulsione in tal senso, riuscivo ad essere attratto dalle ragazze ma in maniera forse eccessivamente "platonica", tant'è che le mie prime esperienze sessuali sono state completamente indotte, quasi come se avessi dovuto soddisfare un desiderio altrui a me del tutto estraneo.
Detto questo, volevo concentrare la vostra attenzione sull' attuale e totale annichilimento, per quanto mi riguarda, della possibilità di investire emotivamente in alcunchè (sia in un relazione sentimentale, sia, soprattutto, in un progetto di vita). La cosa che mi preme di più è che non riesco più a studiare, a portare avanti un percorso di vita, e questa situazione si protrae da troppo tempo oramai. La mia vita è ferma, soffro quotidianamente le pene dell'inferno ma sono completamente paralizzato da una disillusione e una disaffezione totalizzanti; il vuoto è diventato il tema dominante delle mie giornate. Ho cercato di sforzarmi con la psicoterapia, ma giusto quando stavano arrivando i primi risultati è arrivata la mazzata della rottura con la mia ex. Mi sembra quasi che il mio "libero" arbitrio non conti piu nulla, e che qualunque cosa faccia sia destinato a soffrire. Ho cambiato città, conosciuto mille persone, cercato nuovi stimoli, provato diverse attività, intrapreso la psicoterapia, nella mia vita sono sempre stato un amante dei rapporti umani e delle esperienze condivise, ma niente, non c'è stato verso. Che diavolo devo fare di più? Dovrei forse iniziare ad assumere dei farmaci? Ho ricorrenti pensieri di suicido e la mia vita è diventata un inferno da troppo tempo oramai.
Sono davvero disperato
[#5]
Gentile Utente,
>>la veridicità dei ricordi è emersa ed è stata confermata dalle sedute con il mio terapeuta. L'iter dell'elaborazione è stato: rimozione, comparsa della sintomatologia in età adulta, ricordo.<<
in che modo, con quale tecnica o metodo sono emersi? Lei ha dei ricordi nitidi degli abusi subiti? Le faccio queste domande perché è abbastanza insolito aver subito abusi nell'infanzia e riuscire a fare una vita "normale" fino ai 23 anni.
Di solito i bambini che subiscono abusi lo ricordano bene e soprattutto hanno una sintomatologia che insorge subitaneamente agli aventi traumatici e non come le suo caso a distanza di anni e con sintomi aspecifici.
I sintomi da lei elencati potrebbero essere correlati ad altro e non essere legati al presunto abuso sessuale.
>>..non avevo alcuna pulsione in tal senso, riuscivo ad essere attratto dalle ragazze ma in maniera forse eccessivamente "platonica"..<<
il modo nel quale lei si rapportava all'altro sesso in adolescenza non ha nessuna correlazione con gli abusi sessuali.
>>la veridicità dei ricordi è emersa ed è stata confermata dalle sedute con il mio terapeuta. L'iter dell'elaborazione è stato: rimozione, comparsa della sintomatologia in età adulta, ricordo.<<
in che modo, con quale tecnica o metodo sono emersi? Lei ha dei ricordi nitidi degli abusi subiti? Le faccio queste domande perché è abbastanza insolito aver subito abusi nell'infanzia e riuscire a fare una vita "normale" fino ai 23 anni.
Di solito i bambini che subiscono abusi lo ricordano bene e soprattutto hanno una sintomatologia che insorge subitaneamente agli aventi traumatici e non come le suo caso a distanza di anni e con sintomi aspecifici.
I sintomi da lei elencati potrebbero essere correlati ad altro e non essere legati al presunto abuso sessuale.
>>..non avevo alcuna pulsione in tal senso, riuscivo ad essere attratto dalle ragazze ma in maniera forse eccessivamente "platonica"..<<
il modo nel quale lei si rapportava all'altro sesso in adolescenza non ha nessuna correlazione con gli abusi sessuali.
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(..)la veridicità dei ricordi è emersa ed è stata confermata dalle sedute con il mio terapeuta (..)
gentile utente mi dispiace deluderla ma le cose NON funzionano così, non c'è modo, a distanza di tempo, di confermare la veridicità di un ricordo senza riscontri oggettivi (prove fisiche altre testimonianze ecc) l'elaborazione dei ricordi in seduta NON garantiscono nulla così come la scienza dimostra che i ricordi non possono essere attendibili. In alcune occasioni il trauma è costruito dal nulla (solo perché alcuni sintomi sono interpretati secondo dottrina) ma senza alcun reale supporto scientifico e tale trauma (costruito) è poi vissuto come reale.
Forse sarebbe il caso di cambiare approccio terapeutico per rispondere alla sua domanda su cosa fare!
gentile utente mi dispiace deluderla ma le cose NON funzionano così, non c'è modo, a distanza di tempo, di confermare la veridicità di un ricordo senza riscontri oggettivi (prove fisiche altre testimonianze ecc) l'elaborazione dei ricordi in seduta NON garantiscono nulla così come la scienza dimostra che i ricordi non possono essere attendibili. In alcune occasioni il trauma è costruito dal nulla (solo perché alcuni sintomi sono interpretati secondo dottrina) ma senza alcun reale supporto scientifico e tale trauma (costruito) è poi vissuto come reale.
Forse sarebbe il caso di cambiare approccio terapeutico per rispondere alla sua domanda su cosa fare!
[#7]
Ex utente
Gentili utenti,
la scienza dimostra che i ricordi NON POSSONO essere attendibili oppure POSSONO NON essere attendibili?
Ci sarebbe una bella differenza tra le due eventualità...
Dottor De Vincentiis, quindi secondo lei il fatto che io abbia NITIDAMENTE ricordato di masturbare e praticare sesso orale a un ragazzo più grande di me di 5 ANNI, amico di mio fratello, soli a casa sua, quando io ne avevo 8-9 è tutto frutto della mia immaginazione?
Gentile Dr. Del Signore, avere una vita "normale" fino a 23 anni dopo aver subito abusi è insolito o impossibile?
Rispondo alla sua domanda "in che modo o con quale tecnica sono emersi?" Un pomeriggio di qualche anno fa stavo leggendo le cause possibili alla base dell'anorgasmia (avevo già iniziato il percorso di psicoterapia), e tra queste era menzionata la possibilità di aver subito dei traumi sessuali. Appena ho letto queste parole mi è sovvenuta nitidamente un immagine che non potrò dimenticare mai, ho iniziato a tremare e sono scoppiato a piangere!! Non ho in alcun modo forzato il ricordo, non sono andato a ricercare pregiudizialmente una causa!!
Come si spiega altrimenti l'insorgere di tutta la sintomatologia elencata?? E' davvero tutta un'invenzione? Perchè il mio terapeuta non mi ha mai detto nulla in tal senso, ma anzi ha posto in essere una soffertissima (per me) terapia di elaborazione di questi avvenimenti????
Sono molto confuso!!!
"L’abuso sessuale è un abuso frequentemente sommerso e che riemerge talvolta nei racconti dei pazienti ormai adulti, poiché, quando l’abuso si era verificato, i sentimenti di vergogna, di imbarazzo, pudore nonché violenze psicologiche avevano impedito al bambino di parlarne o avevano prevalso sulla opportunità da parte di altri familiari non abusanti di denunciare il fatto all’autorità giudiziaria e di occuparsi del minore che aveva subito l’abuso.Il trauma dell’abuso sessuale non viene mai completamente superato. Spesso l’abuso viene rimosso, cioè viene apparentemente dimenticato perché la vittima non è in grado di sostenere mentalmente l’angoscia ed il dolore dell’accaduto. Ma le conseguenze del trauma rispunteranno fuori con sintomi vari in un altro momento di debolezza o di confusione psichica, creando nuovi ed ulteriori danni."
http://www.aerf.it/sito/Psicologia-psicoterapia-e-counselling/Abuso-e-maltrattamento-nell-infanzia/Page-3.html
Quindi secondo voi tutto questo non è vero?
la scienza dimostra che i ricordi NON POSSONO essere attendibili oppure POSSONO NON essere attendibili?
Ci sarebbe una bella differenza tra le due eventualità...
Dottor De Vincentiis, quindi secondo lei il fatto che io abbia NITIDAMENTE ricordato di masturbare e praticare sesso orale a un ragazzo più grande di me di 5 ANNI, amico di mio fratello, soli a casa sua, quando io ne avevo 8-9 è tutto frutto della mia immaginazione?
Gentile Dr. Del Signore, avere una vita "normale" fino a 23 anni dopo aver subito abusi è insolito o impossibile?
Rispondo alla sua domanda "in che modo o con quale tecnica sono emersi?" Un pomeriggio di qualche anno fa stavo leggendo le cause possibili alla base dell'anorgasmia (avevo già iniziato il percorso di psicoterapia), e tra queste era menzionata la possibilità di aver subito dei traumi sessuali. Appena ho letto queste parole mi è sovvenuta nitidamente un immagine che non potrò dimenticare mai, ho iniziato a tremare e sono scoppiato a piangere!! Non ho in alcun modo forzato il ricordo, non sono andato a ricercare pregiudizialmente una causa!!
Come si spiega altrimenti l'insorgere di tutta la sintomatologia elencata?? E' davvero tutta un'invenzione? Perchè il mio terapeuta non mi ha mai detto nulla in tal senso, ma anzi ha posto in essere una soffertissima (per me) terapia di elaborazione di questi avvenimenti????
Sono molto confuso!!!
"L’abuso sessuale è un abuso frequentemente sommerso e che riemerge talvolta nei racconti dei pazienti ormai adulti, poiché, quando l’abuso si era verificato, i sentimenti di vergogna, di imbarazzo, pudore nonché violenze psicologiche avevano impedito al bambino di parlarne o avevano prevalso sulla opportunità da parte di altri familiari non abusanti di denunciare il fatto all’autorità giudiziaria e di occuparsi del minore che aveva subito l’abuso.Il trauma dell’abuso sessuale non viene mai completamente superato. Spesso l’abuso viene rimosso, cioè viene apparentemente dimenticato perché la vittima non è in grado di sostenere mentalmente l’angoscia ed il dolore dell’accaduto. Ma le conseguenze del trauma rispunteranno fuori con sintomi vari in un altro momento di debolezza o di confusione psichica, creando nuovi ed ulteriori danni."
http://www.aerf.it/sito/Psicologia-psicoterapia-e-counselling/Abuso-e-maltrattamento-nell-infanzia/Page-3.html
Quindi secondo voi tutto questo non è vero?
[#8]
Gentile Utente,
vorrei darle anche il mio punto di vista al riguardo.
Rispetto alla sua considerazione: <<la scienza dimostra che i ricordi NON POSSONO essere attendibili oppure POSSONO NON essere attendibili? >>, ritengo sia più idoena la seconda opzione.
Quindi, è possibile che i suoi ricordi siano reali, così com'è possibile che siano "falsi ricordi", frutto di una sua elaborazione ed interpretazione personale di determinati eventi.
Questo, in una prospettiva psicodinamica adleriana, ha poca importanza. Ciò che importa è che per lei il ricordo è vero!
E come tale il ricordo assume importanza nel processo della terapia.
Io credo che non sia un bene che lei cerchi conferme, o consigli, su internet; rischia di trovare risposte che possano disconfermare il lavoro che sta facendo con il suo psicoterapeuta.
Mi chiedo, quindi, e lo chiedo a lei, come mai abbia sentito il bisogno di rivolgersi a noi?
Non ha avuto, forse, risposte adeguate dal suo terapeuta?
Qualcosa non sta funzionando nella relazione tra lei ed il suo terapeuta?
Ha parlato con lui di queste sue riflessioni?
Un caro saluto
vorrei darle anche il mio punto di vista al riguardo.
Rispetto alla sua considerazione: <<la scienza dimostra che i ricordi NON POSSONO essere attendibili oppure POSSONO NON essere attendibili? >>, ritengo sia più idoena la seconda opzione.
Quindi, è possibile che i suoi ricordi siano reali, così com'è possibile che siano "falsi ricordi", frutto di una sua elaborazione ed interpretazione personale di determinati eventi.
Questo, in una prospettiva psicodinamica adleriana, ha poca importanza. Ciò che importa è che per lei il ricordo è vero!
E come tale il ricordo assume importanza nel processo della terapia.
Io credo che non sia un bene che lei cerchi conferme, o consigli, su internet; rischia di trovare risposte che possano disconfermare il lavoro che sta facendo con il suo psicoterapeuta.
Mi chiedo, quindi, e lo chiedo a lei, come mai abbia sentito il bisogno di rivolgersi a noi?
Non ha avuto, forse, risposte adeguate dal suo terapeuta?
Qualcosa non sta funzionando nella relazione tra lei ed il suo terapeuta?
Ha parlato con lui di queste sue riflessioni?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#9]
Ex utente
Gentile dr. Callina,
mi sono rivolto a voi forse un po per disperazione, nel senso che nonostante tutti gli sforzi profusi, per un motivo o per un altro non riesco a riprendere il controllo della mia vita. Ho fiducia nel mio terapeuta, che sta facendo tutto il possibile, ma forse dovrei integrare con una terapia farmacologica. Se guarda bene, il motivo principale della mia richiesta era più che altro legato al superamento del dolore della fine del mio rapporto di coppia, cosa che mi sta letteralmente facendo impazzire. Avevo investito tutto in questa relazione e avevo cercato di prendere tutte le precauzioni per non soffrire io e non fare soffrire gli altri. Non è bastato. Non so davvero più cosa fare, i problemi sembrano sovrapporsi e sta diventando per me molto difficile gestire il tutto. La mia vita scivola via, non riesco a progettare nulla nè prendere decisioni e quei pochi punti fermi che avevo sembrano crollare. Non riesco piu a investire emotivamente in nulla e questa paralisi mi sta logorando. Tutto ciò nonostante il percorso di terapia va avanti da circa sei mesi, e giusto nel momento in cui mi sentivo meglio e stavo avendo i primi risultati ecco arrivare la mazzata della rottura. Mi sono rivolto a voi perchè sono letteralmente STUFO di stare male e mi sento sull'orlo della disperazione.
Chiedo scusa per lo sfogo e per la mia incapacità di formulare una richiesta precisa, ma è come se in questo momento qualsiasi consiglio per me possa essere importante.
Grazie dell'ascolto
mi sono rivolto a voi forse un po per disperazione, nel senso che nonostante tutti gli sforzi profusi, per un motivo o per un altro non riesco a riprendere il controllo della mia vita. Ho fiducia nel mio terapeuta, che sta facendo tutto il possibile, ma forse dovrei integrare con una terapia farmacologica. Se guarda bene, il motivo principale della mia richiesta era più che altro legato al superamento del dolore della fine del mio rapporto di coppia, cosa che mi sta letteralmente facendo impazzire. Avevo investito tutto in questa relazione e avevo cercato di prendere tutte le precauzioni per non soffrire io e non fare soffrire gli altri. Non è bastato. Non so davvero più cosa fare, i problemi sembrano sovrapporsi e sta diventando per me molto difficile gestire il tutto. La mia vita scivola via, non riesco a progettare nulla nè prendere decisioni e quei pochi punti fermi che avevo sembrano crollare. Non riesco piu a investire emotivamente in nulla e questa paralisi mi sta logorando. Tutto ciò nonostante il percorso di terapia va avanti da circa sei mesi, e giusto nel momento in cui mi sentivo meglio e stavo avendo i primi risultati ecco arrivare la mazzata della rottura. Mi sono rivolto a voi perchè sono letteralmente STUFO di stare male e mi sento sull'orlo della disperazione.
Chiedo scusa per lo sfogo e per la mia incapacità di formulare una richiesta precisa, ma è come se in questo momento qualsiasi consiglio per me possa essere importante.
Grazie dell'ascolto
[#10]
(...)Un pomeriggio di qualche anno fa stavo leggendo le cause possibili alla base dell'anorgasmia (avevo già iniziato il percorso di psicoterapia), e tra queste era menzionata la possibilità di aver subito dei traumi sessuali (..)
gentile utente ha letto l'articolo che le ho postato?
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
vede la sovrapponibilità dell'esperienza su come nascano i falsi ricordi?
dal punto di vista delle scienze cognitive la possibilità che il ricordo sia reale è davvero scarsa (molti prove sperimentali lo dimostrano) la memoria NON è affatto attendibile e il rischio è quello di vivere le conseguenze di un trauma mai vissuto!
gentile utente ha letto l'articolo che le ho postato?
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
vede la sovrapponibilità dell'esperienza su come nascano i falsi ricordi?
dal punto di vista delle scienze cognitive la possibilità che il ricordo sia reale è davvero scarsa (molti prove sperimentali lo dimostrano) la memoria NON è affatto attendibile e il rischio è quello di vivere le conseguenze di un trauma mai vissuto!
[#11]
Caro Utente,
<<Chiedo scusa per lo sfogo e per la mia incapacità di formulare una richiesta precisa>>
non si deve scusare; era chiaro anche prima che si trattasse più di uno sfogo che di una precisa richiesta e come tale, personalmente, l'ho accolto.
Mi lasci dire che, pur comprendendo la sua delusione e la sua disperazione, sei mesi di terapia non sono molti; forse ci sono aspetti che hanno bisogno di una maggiore ristrutturazione emotiva.
La fine di una storia in un momento, per lei, così delicato, nella maniera che ci ha descritto, non può che averla ferita; sarebbe strano il contrario.
Difficile poterle dire, come già suggerito dal collega Dr. Mori, quali siano le ragioni profonde che hanno spinto la sua ex(ragazza) a interrompere la relazione.
Conoscere le ragioni non cambierebbe, comunque, il suo stato d'animo.
Purtroppo non ci sono consigli universali o soluzioni magiche al suo "sentire"; quello che posso dirle è di affidarsi al suo terapeuta, cercando di guardare avanti, verso una nuova progettualità che possa allontanarla, progressivamente, dalle brutte emozioni che sta vivendo.
Restiamo in ascolto
Un caro saluto
<<Chiedo scusa per lo sfogo e per la mia incapacità di formulare una richiesta precisa>>
non si deve scusare; era chiaro anche prima che si trattasse più di uno sfogo che di una precisa richiesta e come tale, personalmente, l'ho accolto.
Mi lasci dire che, pur comprendendo la sua delusione e la sua disperazione, sei mesi di terapia non sono molti; forse ci sono aspetti che hanno bisogno di una maggiore ristrutturazione emotiva.
La fine di una storia in un momento, per lei, così delicato, nella maniera che ci ha descritto, non può che averla ferita; sarebbe strano il contrario.
Difficile poterle dire, come già suggerito dal collega Dr. Mori, quali siano le ragioni profonde che hanno spinto la sua ex(ragazza) a interrompere la relazione.
Conoscere le ragioni non cambierebbe, comunque, il suo stato d'animo.
Purtroppo non ci sono consigli universali o soluzioni magiche al suo "sentire"; quello che posso dirle è di affidarsi al suo terapeuta, cercando di guardare avanti, verso una nuova progettualità che possa allontanarla, progressivamente, dalle brutte emozioni che sta vivendo.
Restiamo in ascolto
Un caro saluto
[#12]
Gentile Utente,
>>Gentile Dr. Del Signore, avere una vita "normale" fino a 23 anni dopo aver subito abusi è insolito o impossibile?<<
per quanto riguarda la mia esperienza in tribunale in merito agli abusi subiti dai minori, le posso dire che i bambini ricordano i fatti e se non li ricordano (perché rimossi) hanno tutto un corredo di sintomi, le assicuro, molto evidenti.
Secondo la teoria psicodinamica la rimozione è un meccanismo di difesa ben diverso dalla semplice dimenticanza. L'episodio rimosso continua a ad essere presente sotto altre forme (sintomi appunto), la semplice dimenticanza è "asintomatica" proprio perché l'evento non ha per il soggetto una valenza emotiva importante. La sua confusione a mio avviso nasce proprio da qui.
Ammesso che il ricordo sia vero è probabile che non sia stato "traumatico" in quel momento, ma tale valenza può essere stata attribuita solo in seguito per diversi motivi:
- giustificare il suo stato di malessere? Forse attribuire la "responsabilità" a qualcos'altro (abuso sessuale) è un modo semplice per non affrontare certe situazioni o per giustificare il suo stato di impotenza attuale. La sua passività nei rapporti di coppia indica proprio questo.
>>Gentile Dr. Del Signore, avere una vita "normale" fino a 23 anni dopo aver subito abusi è insolito o impossibile?<<
per quanto riguarda la mia esperienza in tribunale in merito agli abusi subiti dai minori, le posso dire che i bambini ricordano i fatti e se non li ricordano (perché rimossi) hanno tutto un corredo di sintomi, le assicuro, molto evidenti.
Secondo la teoria psicodinamica la rimozione è un meccanismo di difesa ben diverso dalla semplice dimenticanza. L'episodio rimosso continua a ad essere presente sotto altre forme (sintomi appunto), la semplice dimenticanza è "asintomatica" proprio perché l'evento non ha per il soggetto una valenza emotiva importante. La sua confusione a mio avviso nasce proprio da qui.
Ammesso che il ricordo sia vero è probabile che non sia stato "traumatico" in quel momento, ma tale valenza può essere stata attribuita solo in seguito per diversi motivi:
- giustificare il suo stato di malessere? Forse attribuire la "responsabilità" a qualcos'altro (abuso sessuale) è un modo semplice per non affrontare certe situazioni o per giustificare il suo stato di impotenza attuale. La sua passività nei rapporti di coppia indica proprio questo.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 12.3k visite dal 17/02/2014.
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