Pensieri suicidi, tempo perso, e insicurezza
Premetto che ho avuto un'infanzia non serena, per motivi di salute (provengo da un'asfissia neonatale), ho una lieve cardiopatia, e un cavernoma da ipertensione portale, problemi di udito e di linguaggio. Non ho mai avuto molte relazioni sociali, sinora non ho fatto una vita adatta a una persona della ma età, 5 anni fa i miei genitori si sono separati (vivono da separati in casa con tutte le conseguenze del caso). Non ho una ragazza, e non ho mai fatto sesso. Ho due soli veri amici (un amico e un'amica) che non vedo spessissimo. Sul lato lavorativo e professionale mi sto costruendo un futuro, come molti in questo momento. Vengo al dunque: mi sono deciso a iniziare una psicoterapia presso l'ASL della mia zona (inizierò il 25 febbraio), 5 anni fa andai da una psicologa, ma risolsi poco. Da due settimane ho pensieri suicidi (li ho avuti anche in passato, ma ho lasciato che andassero via da soli), perché mi rendo conto che sto sprecando il mio tempo, vorrei tornare indietro di qualche anno e rivivere meglio la mia vita (diciamo indietro di 5 anni, certo sarebbe dura affrontare di nuovo brutti momenti... ma saprei vivere meglio certe cose), ma allo stesso tempo sono angustiato dal sapere cosa ci sia dopo la vita (paradiso, reincarnazione etc. etc.), la paura che tutto finisca in una nuvola di fumo mi terrorizza. Mai come ora sento il bisogno di avere accanto a me una ragazza, e un'amica (che siano due persone distinte, perché sono due tipi diversi di relazione), ma forse anche una sorella maggiore (ho un fratello più piccolo, 5 anni meno di me), tutte figure che devono essere ragazze in carne, abbondanti (a me piacciono le ragazze oversize, le magre non mi dicono nulla). Sono insicuro sul futuro, e ultimamente voglio cambiare casa (immagino una casa vuota appena comprata, una libreria vuota, e io che a mano a mano inizio a metterci i miei libri, magari aiutato dalla mia eventuale ragazza). Sto diventando un po' ipocondriaco (non lo sono mai stato, anzi spesso trascuro un po' i sintomi di qualcosa). Mio fratello ha detto che sono divorato dai sensi di colpa, e forse non ha torto, voglio sempre "salvare il mondo" (aver tutto sotto controllo). Dormo male, e mi fa fatica lavorare (sarà il periodo...), l'idea di mettere fino a tutto, o di poter tornare indietro mi tranquilla un po'. Vorrei da voi dei consigli, anche se sto per iniziare una terapia psicologica. Vi ringrazio previamente, porgo i più cordiali saluti, e resto a disposizione per fornire qualunque altra informazione possa esserVi utile.
[#1]
Gentile Utente,
con quali aspettative ha scritto questo post?
Lo psicologo non è il professionista che dà consigli, ma che aiuta il pz a riordinare la propria esperienza e a capire, per poi formularla meglio, la domanda.
Se Lei ha deciso di intraprendere una psicoterapia, che tipo di aiuto ha bisogno da qui?
con quali aspettative ha scritto questo post?
Lo psicologo non è il professionista che dà consigli, ma che aiuta il pz a riordinare la propria esperienza e a capire, per poi formularla meglio, la domanda.
Se Lei ha deciso di intraprendere una psicoterapia, che tipo di aiuto ha bisogno da qui?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Mi scuso, forse non ho spiegato bene: ma dal momento in cui ho richiesto il consulto alla ASL a metà gennaio, la situazione descritta sopra si è manifestata con molta più intensità, e in ogni caso al primo colloquio che avrò con la psicologa non avrò modo di trattare tutte le cose dette sopra, insomma volevo solamente un'indicazione e delle delucidazioni sulla mia situazione.
Peraltro la situazione è contingente e pertanto non potrò parlare con la collega prima del 25, volevo semplicemente sapere da cosa può scaturire il malessere e riordinare la mia situazione. So bene che lo psicologo non da consigli, ma indica una strada possibile da seguire, e non offre soluzioni.
Cordialmente.
Peraltro la situazione è contingente e pertanto non potrò parlare con la collega prima del 25, volevo semplicemente sapere da cosa può scaturire il malessere e riordinare la mia situazione. So bene che lo psicologo non da consigli, ma indica una strada possibile da seguire, e non offre soluzioni.
Cordialmente.
[#3]
Gentile Utente,
>>..al primo colloquio che avrò con la psicologa non avrò modo di trattare tutte le cose dette sopra..<<
questo è vero perché immagino che lei abbia molte cose da dire, ci vogliono alcune sedute solo per inquadrare la sua situazione.
>>..volevo semplicemente sapere da cosa può scaturire il malessere e riordinare la mia situazione..<<
comprendere questo implica una valutazione di personalità e solo successivamente potrà iniziare a "mettere ordine" alla sua situazione (obiettivo di un'eventuale psicoterapia).
>>immagino una casa vuota appena comprata, una libreria vuota, e io che a mano a mano inizio a metterci i miei libri, magari aiutato dalla mia eventuale ragazza<<
queste sue fantasie sono molto importanti e, a mio avviso, "propedeutiche" al lavoro che inizierà con il/la Collega. In un certo senso sono una buona metafora per descrivere motivazione e impegno.
Credo comunque sia importante ri-formulare la sua richiesta, magari rispondendo a questa domanda:
"Come mai ha deciso di chiedere un consulto proprio nel momento in cui ha già preso un appuntamento per una valutazione?"
>>..al primo colloquio che avrò con la psicologa non avrò modo di trattare tutte le cose dette sopra..<<
questo è vero perché immagino che lei abbia molte cose da dire, ci vogliono alcune sedute solo per inquadrare la sua situazione.
>>..volevo semplicemente sapere da cosa può scaturire il malessere e riordinare la mia situazione..<<
comprendere questo implica una valutazione di personalità e solo successivamente potrà iniziare a "mettere ordine" alla sua situazione (obiettivo di un'eventuale psicoterapia).
>>immagino una casa vuota appena comprata, una libreria vuota, e io che a mano a mano inizio a metterci i miei libri, magari aiutato dalla mia eventuale ragazza<<
queste sue fantasie sono molto importanti e, a mio avviso, "propedeutiche" al lavoro che inizierà con il/la Collega. In un certo senso sono una buona metafora per descrivere motivazione e impegno.
Credo comunque sia importante ri-formulare la sua richiesta, magari rispondendo a questa domanda:
"Come mai ha deciso di chiedere un consulto proprio nel momento in cui ha già preso un appuntamento per una valutazione?"
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Ho deciso di chiedere un consulto forse perché nello scrivere riesco a essere meno dispersivo che a parole, e in ogni caso, mentre con lo psicoterapeuta mi ci vorrà un po' per aprirmi completamente, via telematica posso parlare con più tranquilità rispetto a un confronto diretto, che comunque sarà inevitabile, visto che sto per iniziare una psicoterapia.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 16/02/2014.
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