Non amo la mia famiglia, è normale?
Sono ormai 2 anni che mi sembra di non provare più sentimenti per la mia famiglia e mi chiedevo se fosse normale.
Non riesco a dire a mia sorella o mio padre "ti voglio bene" perché sento di non provarlo. Attualmente l'unico per cui senta dei sentimenti è il mio fidanzato.
La mia famiglia non è poi così male però non mi piace, non mi piacciono i loro modi di fare e di pensare, mi fanno prendere il nervoso e mi fanno sentire in colpa per non essere "come loro".
"Perché non sei più affettuosa? Perché non mi fai le coccole" Sono domande che mi fanno in continuo e il motivo è semplicemente che non mi va di farle.
Io non voglio ferire i loro sentimenti ma è questo ciò che provo e le loro richieste di attenzioni sono pesanti da sopportare.
Li trovo invadenti e troppo pieni di se stessi, loro hanno sempre ragione e spesso fondano queste "verità indiscutibili" su cose senza senso. Le tipiche false credenze ma comunque sia hanno sempre ragione loro, qualunque cosa tu dica. Mi fanno venire il nervoso come nessuno.
Mi sento come se io dovessi capire sempre il loro bisogno di attenzioni e affetto ma loro non siano tenuti a capire che io voglio stare in pace e non capisco perché i loro bisogni dovrebbero prevalere sui miei.
Non dico che mio padre non sia un buon padre, si prende cura di noi, non fa mancare niente ma sento di non volergli bene. Non so se sia una fase di passaggio o se sia una cosa normale ma meno gli ho intorno e meglio è, se non ci fossero non penso sentirei la loro mancanza. La loro sola presenza in camera mia mi fa prendere un nervoso assurdo.
Forse è perché il mio ragazzo per me è anche il mio migliore amico. Passo molto tempo con lui, per me è come se stessimo insieme da sempre; è come se fossimo già sposati. C'è un'armonia totale (anche se è capitato che discutessimo), insomma è come se fosse lui la mia famiglia.
Forse in realtà è una condizione normale e sono io che analizzo tutto troppo ma se chiedeste per esempio ad un mio compagno di classe "vuoi bene ai tuoi genitori?" risponderebbero di sì, io rispondo sì per prassi e per non ferirli. Quando loro stessi mi chiedono se gli voglio bene vado in panico e tento di evadere dicendo "no" in modo "stupido", come se stessi scherzando così loro ridono e sono felici.
Non dico che io non abbia difetti e, anche se per me non lo è, sicuramente questo mio comportamento freddino per la mia famiglia è un grande difetto. Posso fare cose gentili per loro ma le farei a loro come a chiunque. Non so se mi solo spiegata ma vorrei un parere.
So che esistono persone che addirittura odiano i propri genitori ma c'è una motivazione seria in tutto ciò.
Okay, sono invadenti, non rispettano la mia privacy e parlano abbastanza "alle mie spalle" giudicandomi come una fiola ma anche io li giudico... la differenza sta che loro dicono di volermi bene comunque ma io non riesco a ricambiare. Ho provato a scavare dentro di me pere trovare almeno una briciola di affetto, ma non c'è e non mi importa neanche solo che mi sembra strano.
Non riesco a dire a mia sorella o mio padre "ti voglio bene" perché sento di non provarlo. Attualmente l'unico per cui senta dei sentimenti è il mio fidanzato.
La mia famiglia non è poi così male però non mi piace, non mi piacciono i loro modi di fare e di pensare, mi fanno prendere il nervoso e mi fanno sentire in colpa per non essere "come loro".
"Perché non sei più affettuosa? Perché non mi fai le coccole" Sono domande che mi fanno in continuo e il motivo è semplicemente che non mi va di farle.
Io non voglio ferire i loro sentimenti ma è questo ciò che provo e le loro richieste di attenzioni sono pesanti da sopportare.
Li trovo invadenti e troppo pieni di se stessi, loro hanno sempre ragione e spesso fondano queste "verità indiscutibili" su cose senza senso. Le tipiche false credenze ma comunque sia hanno sempre ragione loro, qualunque cosa tu dica. Mi fanno venire il nervoso come nessuno.
Mi sento come se io dovessi capire sempre il loro bisogno di attenzioni e affetto ma loro non siano tenuti a capire che io voglio stare in pace e non capisco perché i loro bisogni dovrebbero prevalere sui miei.
Non dico che mio padre non sia un buon padre, si prende cura di noi, non fa mancare niente ma sento di non volergli bene. Non so se sia una fase di passaggio o se sia una cosa normale ma meno gli ho intorno e meglio è, se non ci fossero non penso sentirei la loro mancanza. La loro sola presenza in camera mia mi fa prendere un nervoso assurdo.
Forse è perché il mio ragazzo per me è anche il mio migliore amico. Passo molto tempo con lui, per me è come se stessimo insieme da sempre; è come se fossimo già sposati. C'è un'armonia totale (anche se è capitato che discutessimo), insomma è come se fosse lui la mia famiglia.
Forse in realtà è una condizione normale e sono io che analizzo tutto troppo ma se chiedeste per esempio ad un mio compagno di classe "vuoi bene ai tuoi genitori?" risponderebbero di sì, io rispondo sì per prassi e per non ferirli. Quando loro stessi mi chiedono se gli voglio bene vado in panico e tento di evadere dicendo "no" in modo "stupido", come se stessi scherzando così loro ridono e sono felici.
Non dico che io non abbia difetti e, anche se per me non lo è, sicuramente questo mio comportamento freddino per la mia famiglia è un grande difetto. Posso fare cose gentili per loro ma le farei a loro come a chiunque. Non so se mi solo spiegata ma vorrei un parere.
So che esistono persone che addirittura odiano i propri genitori ma c'è una motivazione seria in tutto ciò.
Okay, sono invadenti, non rispettano la mia privacy e parlano abbastanza "alle mie spalle" giudicandomi come una fiola ma anche io li giudico... la differenza sta che loro dicono di volermi bene comunque ma io non riesco a ricambiare. Ho provato a scavare dentro di me pere trovare almeno una briciola di affetto, ma non c'è e non mi importa neanche solo che mi sembra strano.
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Gentile Utente,
è normale per quel periodo che sta vivendo e che si chiama adolescenza. Certo, da come descrive la Sua famiglia non fanno molto per amarla, ma ovviamente per una valutazione oggettiva sarebbe opportuno sentire anche come descrivono la situazione i suoi familiari.
Sono periodi della vita in cui siamo più o meno attaccati alla famiglia ed in cui ci sentiamo più o meno dipendenti da essa.
Ora è fidanzata e quindi sta sperimentando un amore di tipo adulto e non familiare, proprio nell'età adulta: adesso è maggiorenne e può prendere le distanze dalla famiglia.
In poche parole inizia a sentirsi donna indipendente e quindi può permettersi di gestire Lei il rapporto, e non più subirlo, come quando si è bambini.
Che ne pensa?
è normale per quel periodo che sta vivendo e che si chiama adolescenza. Certo, da come descrive la Sua famiglia non fanno molto per amarla, ma ovviamente per una valutazione oggettiva sarebbe opportuno sentire anche come descrivono la situazione i suoi familiari.
Sono periodi della vita in cui siamo più o meno attaccati alla famiglia ed in cui ci sentiamo più o meno dipendenti da essa.
Ora è fidanzata e quindi sta sperimentando un amore di tipo adulto e non familiare, proprio nell'età adulta: adesso è maggiorenne e può prendere le distanze dalla famiglia.
In poche parole inizia a sentirsi donna indipendente e quindi può permettersi di gestire Lei il rapporto, e non più subirlo, come quando si è bambini.
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 23.9k visite dal 12/02/2014.
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