Claustrofobia

Gentili Dottori,
sono diversi anni che h scoperto di soffrire di claustrofobia. La mia "sofferenza" si traduce nel terrore di prendere gli ascensori, di trovarmi in spazi angusti o pieni zeppi di gente. Finora ho evitato di farlo diventare un problema, semplicemente evitando situazioni del genere. E' successo, però, che a causa di problemi alla colonna vertebrale, lo specialista mi abbia prescritto una serie di esami, tra cui la risonanza magnetica. Dopo un'attenta scelta del centro presso cui effettuarla (sostanzialmente ne ho cercato uno che avesse un'apparecchiatura non completamente chiusa), ho comunque avuto problemi ad effettuare l'esame. Il fatto di trovarmi chiusa in quel cerchio mi ha generato una crisi di panico così forte da togliermi il respiro, al punto da dover interrompere l'esame; esame che, però, devo comunque rifare. Inutile parlare della sensazione di malessere, misto a vergogna e imbarazzo, che mi sta accompagnando in questi giorni. Come posso fare per affrontare questa situazione?
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33 31
Gentile utente,
le ansie hanno delle origini spesso "inconsce", nel senso di non chiare per la persona che ne ha esperienza. Lei nel suo post parla esclusivamente del sintomo claustrofobico, non fornendoci altre informazioni circa la sua vita. Il messaggio sembra essere: "è tutto ok, tranne per questo problema". Se così è esistono vari protocolli psicoterapeutici per l'intervento sulla claustrofobia, che sono focalizzati sull'estinzione "esclusiva" dell'ansia.
Credo dunque che sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta di persona.
Che ne pensa?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

ha mai preso in considerazione di rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Nel suo caso potrebbe essere utile, almeno all'inizio, affiancare alla psicoterapia un trattamento psicofarmacologico.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Attivo dal 2011 al 2019
Ex utente
Vi ringrazio per la risposta. In tutta onestà, non so spiegare la ragione né l'origine delle mie ansie. E' una cosa che è venuta fuori da sola, nel tempo e non riesco a collegarla, in alcun modo, ad un episodio preciso. So di certo che è una cosa da superare o, almeno, da controllare, soprattutto ora che, lavorando in un tribunale, mi capita spesso di trovarmi con altre persone, "costretta" a prendere gli ascensori; ed è una cosa che mi fa stare malissimo, soprattutto per l'imbarazzo di spiegare la ragione del mio rifiuto a salire in ascensore.
[#4]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>In tutta onestà, non so spiegare la ragione né l'origine delle mie ansie.<<
questo è comprensibile, perché le sue ansie sono inconsapevoli, altrimenti la sua psiche non avrebbe bisogno di creare il sintomo fobico (in questo caso la claustrofobia).

Da un punto di vista psicodinamico bisognerebbe comprendere l'origine del sintomo, ossia la rappresentazione inconscia che lo struttura e il significato che assume nella sua vita.






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